mercoledì 22 dicembre 2010

Rifiuti Napoli: WWF presenta i ‘magnifici sette’ della differenziata

Il WWF ha rivelato che in 7 quartieri di Napoli la differenziata si fa ed è al 66 per cento. Un dato questo, pari a quello di molte città del nord Europa. Si tratta di un 'porta a porta' sperimentale messo in atto dall'Amministrazione comunale. Le cifre rese noto sono sbalorditive se si pensa che sono state rilevate a Napoli. Un risultato ancor più da record se si pensa anche al contesto in cui è stato attuata la sperimentazione. I ‘magnifici sette’ sono: Bagnoli, Ponticelli, Centro Direzionale, Chiaiano, Colli Aminei, San Giovanni a Teduccio, Rione Alto. Si tratta di fatto di quartieri tutti densamente popolati, dove vivono in media 130mila abitanti, ossia circa il 15 per cento della popolazione totale del capoluogo campano. Napoli deve proprio a questi 7 quartieri se la sua media è passata dal 14,45 del 2008 al 18,90 per cento del 2010. Si tratterebbe di una vera e propria ‘oasi ecologica’ in una città, che agli occhi del mondo, vive in perenne emergenza rifiuti. Per Gaetano Benedetto, Direttore Politiche ambientali del WWF Italia: “Se a Napoli hanno dimostrato che si può fare la raccolta differenziata, allora questa si può fare in tutta la Campania”. Mentre Stefano Leoni, Presidente del Wwf Italia ha affermato: “E' bastato gettare un seme per avere un raccolto fruttuoso. I cittadini chiedono con forza un cambiamento radicale rispetto alle scelte che hanno subito per oltre 15 anni con le drammatiche conseguenze negative che tutti conosciamo”. Si tratta di affermazioni che derivano dalla consapevolezza che quanto emerso da questa sperimentazione, e che un dossier del WWF evidenzia, è una vera e propria indicazione 'anti emergenza rifiuti'. Il dossier è stato presentato alla stampa lo scorso 21 dicembre nel capoluogo campano presso l'Istituto Italiano Studi Filosofici a Monte di Dio. “La gestione dei rifiuti non è solo una questione di smaltimento, ma è soprattutto, recupero dei materiali”. Ad affermarlo sempre il direttore politiche ambientale del WWF Italia. E’ stato proprio il rappresentante dell'associazione ambientalista a presentare ai giornalisti il dossier corredato da un video-inchiesta. Nel video di fatto i cittadini intervistati esprimono il proprio giudizio sull'emergenza rifiuti e sulla raccolta differenziata. Un video realizzato nel mese di dicembre e che testimonia quanto i cittadini, se coinvolti nella differenziata, abbiano voglia di fare e di partecipare. Per molti è questo il processo necessario da introdurre nella raccolta dei rifiuti a Napoli. Sono state presentate e illustrate anche le rilevazioni dell'ultimo anno sulla raccolta differenziata nei quartieri campioni ed effettuate sul campo da WWF Ricerche e Progetti. Bagnoli fra tutti, si è distinto come il più virtuoso raggiungendo punte del 91 per cento. Anche se gli altri quartieri non hanno ‘sfigurato’. I dati presentati dal WWF illustrano i valori della differenziata al Centro direzionale al 84,25 per cento, a Chiaiano al 72,63 per cento, ai Colli Aminei al 68,43 per cento, a Ponticelli al 65,43 per cento, nel Rione Alto al 64,68 per cento e a San Giovanni a Teduccio al 50,15 per cento. Alla fine la media è stata del 66 per cento. “Il trend costante nella raccolta differenziata potrebbe ulteriormente crescere se a separare i rifiuti non fosse solo il 15 per cento dei napoletani, ma tutti”, ha affermato intervenendo in merito, Alessandro Gatto, Presidente del WWF Campania che ha anche aggiunto come in questo modo i rifiuti diretti in discarica si ridurrebbero del 40 per cento. Su 1.500 tonnellate prodotte quotidianamente in città se almeno 400 venissero avviate al recupero di materiali, avremmo 12mila tonnellate in meno in discarica al mese”. Nel corso dell’incontro con la stampa è stato presentato dal WWF anche un documento dal titolo ‘Rifiuti in Campania: ricominciamo da cittadini’. Si tratta di un’analisi sulla gestione dei rifiuti in Campania, la logica degli inceneritori, la disciplina comunitaria sulla gestione dei rifiuti, il caso Terzigno e un commento sul decreto legge rifiuti per fronteggiare l'emergenza in Campania su cui proprio il 21 dicembre si è votato alla Camera dei Deputati. L’evento infatti coincideva con la votazione . L'Aula della Camera ha approvato il decreto con 334 SI e 213 NO e un astenuto. Il testo è ora passato all'esame del Senato. Con questo provvedimento il governo punta ad accelerare la realizzazione di impianti di termovalorizzazione dei rifiuti, incrementare i livelli della raccolta differenziata e favorire il subentro delle amministrazioni territoriali della regione Campania, con particolare riguardo alle Province, nelle attività di gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Benedetto ha affermato che: “Se la regione arrivasse al 60 per cento di differenziata, non servirebbero i quattro termovalorizzatori ipotizzati in Campania, Acerra, Santa Maria La Fossa, Napoli est e Salerno, anche considerando lo smaltimento dell'ecoballe, perchè la necessità di smaltimento annuo sarebbe di circa 1.050.000 tonnellate contro le 2-2,7 milioni attuali”. Per Stefano Leoni, presidente WWF Italia invece, il decreto è: “obsoleto e c’è solo uno spreco di risorse senza nessuna proiezione nel futuro”. Benedetto ha aggiunto che: “sono bastati due anni di lavoro, comunicazione e sensibilizzazione con operatori dedicati nell'attività 'pilota' per dimostrare come i cittadini napoletani superino in efficienza i propri amministratori che finora, al contrario, li hanno condannati all'emergenza cronica”. Di fatto tutti i dati raccolti dal WWF sulla sperimentazione indicano come sia possibile, al pari di altre Regioni e Provincie italiane, anche in Campania e nel napoletano, attraverso la raccolta differenziata e il recupero dei materiali, una drastica riduzione dei rifiuti da destinarsi a discarica o incenerimento. Da questa esperienza inoltre, è emerso un dato molto rassicurante. I dati rilevati sulla composizione merceologica dei rifiuti prodotti in Campania indicano che questi, in termini economici e di lavoro, possano portare ulteriori vantaggi ai cittadini campani. Dal recupero dei materiali come carta e cartone, che rappresentano almeno il 23 per cento dei rifiuti prodotti in Campania, e della frazione umida, che si aggira intorno al 33,62 per cento, è facile intuire quale ritorno possa avere per la comunità campana e questo senza considerare il recupero di altri materiali quali plastiche, metalli, vetro e tessili. Dalla presentazione del dossier emerge un dato di fatto: la scelta degli inceneritori, attuata dal governo, è sovradimensionata rispetto ad una prospettiva di gestione in normalità. Questo in quanto con una differenziata al 60 per cento agli inceneritori verrebbero a mancare almeno 7/800 mila tonnellate di rifiuti da smaltire e questo li farebbe lavorare al di sotto delle loro capacità. Nel suo intervento Luigi Peluso, responsabile rifiuti di WWF Ricerche e Progetti ha spiegato che: “Il progetto è partito due anni fa, un lavoro sul campo per accompagnare l'avvio del servizio porta a porta a Napoli e che ha coinvolto 30 operatori con migliaia di ore di lavoro impiegate per incontri pubblici, con gli amministratori di condominio, gazebo informativi e attività con le scuole, controllo della qualità dei conferimenti e comunicazione connessa alla consegna dei KIT. L'esperienza ci dice che la disponibilità dei cittadini napoletani è simile, se non maggiore, a quella riscontrata in attività similari in altre realtà”. Dal prof. Stefano Consiglio, professore di Sociologia dell'Università Federico II, è giunta invece, la disponibilità al Wwf Italia a fornire, a titolo gratuito, il supporto tecnico metodologico del gruppo di ricercatori del Dipartimento per la realizzazione di indagini su temi ritenuti di grande importanza quale, per esempio, la propensione dei cittadini dei quartieri non ancora coinvolti ad impegnarsi nella raccolta porta a porta.

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DARFUR:NON C'E' PIU' TEMPO DA PERDERE!

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FAI LORO DEL BENE... AIUTA I RIFUGIATI E I PROFUGHI DEL DARFUR FACENDO UNA DONAZIONE ALL'AGENZIA ONU PER I RIFUGIATI UNHCR CHIAMA LO 0680212304 PER SAPERE COME FARE....
RICORDATI BASTANO 31 EURO PER ACQUISTARE 8 COPERTE, 51 EURO PER UNA TENDA E 200 EURO PER DARE ASSISTENZA MEDICA A 25 FAMIGLIE...

Un bambino del Darfur

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aiuta ad aiutarlo sostieni le iniziative pro Darfur
In Darfur dal 2003 ad oggi sono state compiute esecuzioni, anche di massa, stupri, soprattutto di massa, nei confronti di donne, uomini e bambini e interi villaggi sono stati rasi al suolo. Il terrore è stato usato come pratica generalizzata e a sfondo razziale mentre lo stupro è diventato una vera e propria arma da guerra.
Il governo sudanese di Khartoum da parte sua ha bombardato senza sosta i civili, e ha reso sempre più difficili le operazioni di soccorso delle organizzazioni umanitarie nei confronti delle genti del Darfur, fino al punto di far scappare via la maggior parte delle Ong operanti nella regione sudanese e liberarsi così di scomodi testimoni di quanto accadeva in quei luoghi. La stessa tattica è stata seguita prima con i peacekeepers dell'Ua e poi con quelli dell'Onu...
Tutto il mondo è a conoscenza di quanto accade in quella remota regione sudanese e lancia denunce. Da un lato Washington parla di genocidio, dall’altro l'Onu parla di catastrofe umanitaria e di pulizia etnica.
Il tutto però resta nella totale impunità!
Intanto, dal Febbraio 2003 anno in cui è iniziata la ribellione della popolazione di etnia africana del Darfur, circa 6 milioni in maggioranza musulmana e in parte animista, contro il governo sudanese, musulmano ma integralista e soprattutto di etnia araba e bianca, è scoppiato il conflitto che ha causato finora circa 300mila morti e due milioni e mezzo di profughi. Una protesta nata per lo stato di totale abbandono e sfruttamento in cui la popolazione nera era tenuta. La repressione del governo centrale è stata spietata, soprattutto facendo uso dei Janjaweed, i diavoli a cavallo, che sono milizie nomadi di etnia araba che hanno compiuto tutti gli orrori possibili e inimmaginabili contro le genti del Darfur di etnia nera, per lo più contadini e pastori.

Il pianto di un innocente a Gaza

Il pianto di un innocente a Gaza
Ancora una volta il mondo intero si dovrebbe vergognare!!!
La guerra chi puo raccontarla? E' difficile farlo ma tutti possiamo immaginare come sia il sentire l'odore dei morti abbandonati nelle strade o sotto le macerie, il vedere i bambini che muoiono di fame accanto al cadavere della madre, il sentire il lamento dei feriti e lo strazio dei sopravvissuti, di chi si vede impotente e maledice chi gli ha portato via tutto.
Nella Striscia di Gaza siamo ormai quasi alla terza settimana di bombardamenti e inesorabilmente, come non potrebbe essere diversamente con tutta la tecnologia militare del 21° secolo che gli israeliani stanno usando, il numero dei morti tra i civili continuato ad aumentare, mentre l'esercito israeliano bombarda le loro case si moltiplicano tra i palestinesi le scene di disperazione e di dolore causati dagli effetti devastanti della guerra che certamente non sono cambiati nel tempo anzi al contrario.

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran
Sono solidale con i persiani che manifestano

Il 12 giugno 2010 è caduto il primo anniversario delle contestate elezioni iraniane. Elezioni che decretarono la riconferma a presidente dell’Iran di Mahmud Ahmadinejad. Il Paese ha vissuto le prime ora di questa giornata con una calma carica di tensione che poi, è scoppiata nel pomeriggio intorno alle 16, le 13.30 italiane con i primi scontri tra manifestanti e forze di sicurezza nei pressi dell’Università Sharif di Teheran. Era impensabile che l’opposizione iraniana del movimento riformista dell’Onda Verde si facesse scappare questa occasione per proclamare il proprio dissenso al regime degli Ayatollah. I luoghi delle sanguinose proteste post elettorali di un anno fa si sono quindi di nuovo riempiti di manifestanti. Questo, nonostante l’appello dei leader dell’opposizione, Moussavi e Karroubi, a evitare di scendere in piazza e nonostante che le forze di sicurezza avessero preso posizione in vari punti strategici del centro di Teheran per prevenire manifestazioni. Nonostante le proteste e le accuse di brogli elettorali il contestato presidente Ahmadinejad ha potuto proseguire nel suo mandato, quasi certamente usurpato, grazie all’appoggio dell’ayatollah Ali Khamenei, la Guida Suprema. La lotta continuerà. Viva la Persia! Viva il movimento riformista!


i 44 presidenti degli Usa

i 44 presidenti degli Usa
da www.patrickmoberg.com/blog/id:420/november-4-2008

The President United States of America

The President United States of America
Barack Obama

E' morta Miriam Makeba

E' morta Miriam Makeba
Addio Mama Afrika....io continuerò a sognare...

Notes

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Italia. Violenza sessuale è allarme sociale


Dopo i recenti casi di stupri, a Roma, Bologna e Milano non si riesce quasi più a tenere il conto degli episodio di violenza sessuale che, dall'inizio dell'anno, si stanno susseguendo in Italia ad opera principalmente di stranieri. Un orribile reato che si verifica nelle grandi città metropolitane come nei piccoli centri urbani. Emergono dati da brividi dalle informazioni fornite dal Presidente facente funzioni del Tribunale di Como Giuseppe Anzani e dal Procuratore capo Alessandro Maria Lodolini. Ogni 4 giorni in Procura a Como arriva una denuncia per violenza sessuale. I fascicoli aperti tra luglio 2007 e giugno 2008 sono stati 89, tra violenze sessuali e pedofilia. Ma è solo la punta di un iceberg in quanto, il reato, per la quasi totalità è sommerso perché prevale ancora la paura e la vergogna a denunciare la violenza subita. Fino ad oggi la violenza che subivano le donne era soprattutto domestica, ma gli episodi di violenza che hanno visto protagoniste, loro malgrado, delle donne avvenuti negli ultimi giorni, per le strade, propongono una nuova emergenza. Un autorevole testimonianza è portata da Telefono Rosa che da anni conosce il fenomeno ed assiste le vittime. “Ciò che sta avvenendo dall'inizio dell'anno, precisa il presidente Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, mi preoccupa. Non so se è solo l'effetto di maggiori denunce ma, dal nostro osservatorio, non era mai stato rilevata una cosa simile”. Gli avvenimenti degli ultimi giorni non fanno altro che conferma un'allarmante costante: in testa alla classifica degli autori di stupri ci sono gli stranieri. Il triste primato vede fra i primi i romeni, seguiti da marocchini e albanesi che sembra abbiano dato il via ad una esecrabile escalation di violenza contro le donne. Assodato che nella stragrande maggioranza dei casi questi episodi sono commessi da stranieri, spesso clandestini, ora si deve dare a tutto questo uno stop. Certezza della pena, custodia cautelare in carcere per chi è accusato di violenza sessuale ed esclusione di attenuanti per chi delinque sotto effetto di alcool e droghe. Tutto ovviamente tenendo conto di due elementi fondamentali: abbattere l'allarme sociale provocato da questo tipo di reati e tutelare la dignità della vittima, che va assicurata anche nel percorso dibattimentale.
Per raggiungere un risultato anzitutto è importante l'introduzione nel ddl sicurezza dell'obbligo del carcere per chi stupra. Forse il decreto 'anti-stupro' sarà pronto per venerdì esso dovrebbe contenere, come annunciato, importanti novità: gli accusati di stupro non potranno beneficiare della libertà condizionale, ci sarà un avvocato a spese dello Stato per le vittime di violenza sessuale, arriveranno nuovi presidi di polizia con relativi stanziamenti, saranno anticipate le norme contenute nel ddl anti-molestie che la Camera ha già approvato. Tra le altre cose, ci dovrebbero essere anche aggravanti se a commettere violenza sono familiari, partner o tutori; un pesante aggravio di pena se la vittima è sotto i 14 anni; uguale trattamento, invece, se la vittima è maggiorenne o appena sotto i 18; ergastolo sicuro, se allo stupro segue la morte della vittima. Mano pesante anche per i complici: nessuna possibilità di godere dei domiciliari neppure per i favoreggiatori.

***

La scuola pubblica in Italia con la 'Riforma Gelmini'

Esprimo la mia piena solidarietà con tutti coloro che protestano contro la Legge 133/08 la cosidetta 'Riforma Gelmini'....

Le cifre presentate nel decreto fanno venire i brividi: i tagli previsti dal decreto legge 112, poi convertito nella legge 133/08, e gli ulteriori provvedimenti contenuti nel decreto 137 porteranno, a livello nazionale, ad una riduzione di circa 100mila posti tra il personale docente e di 43mila posti tra quello Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi).
Per molti, anche per i non addetti ai lavori, l'effetto provocato dalla legge che in pratica azzererà in poco tempo le faticose conquiste di anni e anni, non solo in termini di posti di lavoro, ma anche di mission- educativa e di didattica, rende il momento dei più cupi e tristi degli ultimi anni. Ai tagli vanno poi sommati, le conseguenze che scaturiranno dalla reintroduzione del maestro unico nelle scuole elementari.
L'Europa chiede più scuola, più sapere e l'Italia che fa?
Il contrario!
Rientrodurre il maestro unico è compiere, di sicuro, un passo indietro di almeno mezzo secolo. Se non addirittura si ritorna al tempo del libro cuore, senza offesa per quel libro mio compagno di tanti pomeriggi.
Perchè tutto questo? Bella domanda!
Molto probabilmente si tenta di mascherare con questa supposta riforma quello che è il vero scopo del provvedimento: incassare o meglio risparmiare in poco meno di 4-5 anni 8miliardi di euro. Questa è la cifra stimata, che dovrebbe restare nelle casse dello stato.
Un risparmio quindi certo ottenuto tagliando centinaia di migliaia di posti di lavoro ma al contempo che produrrà anche un effetto negativo: quello di un drastico ridimensionamento del servizio scolastico pubblico in favore forse di quello privato. Inoltre un'altra diretta conseguenza della L.133/08 sarà la chiusura di decine e decine di plessi scolastici.
Molte scuole, soprattutto nei piccoli centri urbani, non ci saranno più. A scomparire sarà anche un altro degli elementi cardine dell'istruzione primaria italiana: il tempo pieno. Bisogna fare attenzione, chi sostiene che il tempo pieno non sarà toccato dalla riforma o che addirittura aumenterà mente sapendo di farlo.
Rifletteteci un poco e capirete perchè!
Se prima, per ogni 2 classi, c'erano 3 insegnanti d'ora in poi sarà uno per classe, a seguire e istruire dai 20 ai 30 alunni e che svolgerà il suo orario lavorativo settimanale esclusivamente di mattina. Pertanto al pomeriggio non potrà esserci altro che un sorta di dopo-scuola, trasformando il tempo pieno di fatto in un parcheggio pomeridiano per i bambini, che nulla ha da condividere con l'offerta didattica di cui fino ad ieri, prima della 'riforma Gelmini', gli alunni potevano usufruire con il tempo pieno.

...

ARRIVERA' PER NATALE UNA 'SOCIAL CARD' AD OLTRE 1MLN DI ITALIANI 'POVERI'

C’è un detto che dice: "meglio poco che niente!".
In questo caso tra il poco e il nulla ci sono così poche differenze che è difficile distinguerli.
La 'social card, almeno per il momento, sembra più l’ennesimo spot varato dal governo che piuttosto un provvedimento serio in grado di aiutare per davvero i più bisognosi.
Nessuno però si è ricordato di dire che ogni spesa effettuata con la 'social card' in automatico sarà data una commissione alla Mastercard che è la società che ha emmesso ed è la proprietà della card.
Bhe! Almeno qualcuno di certo ci guadagnerà da questa iniziativa...
Appare strano che un'iniziativa così benefica abbia comunque dei costi accessori...stranezze tutte italiane!

***

Parole....di Abraham Lincoln

Non si può arrivare alla prosperità

scoraggiando l'impresa.
Non si può rafforzare il debole
indebolendo il più forte.
Non si può aiutare chi è piccolo
abbattendo chi è grande.
Non si può aiutare il povero
distruggendo il ricco.
Non si possono aumentare le paghe
rovinando i datori di lavoro.
Non si può progredire serenamente
spendendo più del guadagno.
Non si può promuovere la fratellanza umana
predicando l'odio di classe.
Non si può instaurare la sicurezza sociale
adoperando denaro imprestato.
Non si può formare carattere e coraggioto
gliendo iniziativa e sicurezza.
Non si può aiutare continuamente
la gente facendo in sua vece quello che potrebbe
e dovrebbe fare da sola.

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

marito e padre

i due rivali

genere umano

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO
da peacereporter

23/02/2002 - 02/07/2008 Ingrid Betancourt è stata liberata!

23/02/2002 - 02/07/2008                  Ingrid Betancourt è stata liberata!
faccio mia la gioia di tutti!

Finalmente liberi!!!

Finalmente liberi!!!

Grazie a loro la Betancourt è libera

Grazie a loro la Betancourt è libera
il ministro della Difesa colombiano Santos e il generale Montoya

Grazie Uribe!!

Grazie Uribe!!
La Betancourt ha incontrato il presidente colombiano Uribe che vinse le elezioni del 2002

madre e figlia!

madre e figlia!
Yolanda Pulecio e Ingrid Betancourt

le due Betancourt

le due Betancourt
Ingrid abbraccia la madre Yolanda

La gioia della libertà riconquistata

La gioia della libertà riconquistata
Ingrid Betancourt dopo la liberazione