tag:blogger.com,1999:blog-23998946780008197192024-02-08T00:23:38.904+01:00MEDIA E INFORMAZIONEFerdinando Pellicciahttp://www.blogger.com/profile/08096730789039052631noreply@blogger.comBlogger2455125tag:blogger.com,1999:blog-2399894678000819719.post-5606151200565690502019-01-13T16:46:00.000+01:002019-01-13T16:46:32.881+01:00Cesare Battisti ha finito di 'Godersi la Vita'
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidjYz821V-S0WZSjYRDGzPH525zIDzzN9BY7bzZEEk3UkKqu9Tyg-JagAx-QZS_tmU47WXXYyoXkP1KGs0IhfoyyesLJLCBWN9XUSN66WK7acn7Azw2T5QvM9UML8Wz2m33S3lVHqdbWg/s1600/battisti.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="225" data-original-width="231" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidjYz821V-S0WZSjYRDGzPH525zIDzzN9BY7bzZEEk3UkKqu9Tyg-JagAx-QZS_tmU47WXXYyoXkP1KGs0IhfoyyesLJLCBWN9XUSN66WK7acn7Azw2T5QvM9UML8Wz2m33S3lVHqdbWg/s1600/battisti.png" /></a></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; mso-themecolor: text1;">Cesare Battisti ha finito di godersi
la vita. In Bolivia è finalmente finito nella rete della giustizia internazionale
e soprattutto italiana e si spera che presto venga estradato in Italia dove lo
attende una cella fin dal 1981. A distanza di alcuni anni, da quando
Cesare Battisti brindava alla sua conferma dell'asilo politico in Brasile e
quindi allo scampato pericolo di tornare in Italia a scontare la sua pena in
carcere, oggi si torna a parlare di nuovo dell'ex militante dei Proletari
Armati per il Comunismo, Pac. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; mso-themecolor: text1;">Tanto si è detto sul caso Cesare
Battisti e sulla sua mancata estradizione in Italia dal Brasile e tanto si dirà
ancora, ma come finirà l’intera vicenda tutto è ancora da stabilire. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; mso-themecolor: text1;">In Bolivia l’ex terrorista italiano si
era rifugiato in fuga dal Brasile, perché ormai non godeva più di quelle
protezioni che gli avevano garantito l'immunità per oltre un decennio. Nel
Paese sud americano il pluriomicida era in cerca di nuovi appoggio e
protezioni, dopo che il Brasile si era finalmente pronunciato in maniera
favorevole alla sua estradizione in Italia. Nel Paese carioca Cesare
Battisti si è rifugiato poco prima del pronunciamento definitivo del
Consiglio di Stato francese che nell’estate del 2004 concesse l’estradizione in
Italia. Con questa cattura, in fuga dal Paese che lo ha protetto per un
decennio dovrebbe essere finita la sua latitanza. </span><a name='more'></a>Ed è questo anche il motivo
per il quale a differenza delle altre volte, questa particolare notizia ha
fatto subito il giro del mondo in maniera positiva ed ha aperto una nuova e più
forte speranza nei familiari delle sue vittime che da anni attendono che
giustizia sia fatta. L'ex anarchico italiano in fuga da anni, per sfuggire alla
giustizia italiana, dal 2007 viveva in Brasile godendo dei particolari privilegi
previsti per coloro ai quali è riconosciuto asilo politico. Un privilegio
richiesto e concessogli dal governo brasiliano dal 2009 dopo che
era stata arrestato il 18 marzo del 2007 a Rio de Janeiro perchè entrato in
Brasile nel 2004 con un passaporto falso.<o:p></o:p><br />
<br />
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; mso-themecolor: text1;">La sua vicenda è molto complessa ed ha
innescato, nel corso degli anni, anche forti tensioni tra l’Italia e il
Brasile.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; mso-themecolor: text1;">Cesare battisti sfuggì alla Giustizia
italiana dal 1981 quando riuscì ad evadere dal carcere di Frosinone e a
rifugiarsi prima in Francia, a Parigi godendo della protezione dello scudo
della ‘dottrina Mitterand’ e successivamente in Messico, a Puerto Escondido,
dove ha fatto anche la sua fortuna letteraria ed economica in seguito
all'amicizia nata con Paco Ingnacio Taibo II che lo ha introdotto nel
mondo della letteratura Noir. In Italia Cesare Battisti è stato condannato in
contumacia nel 1991 all’ergastolo soprattutto per quattro omicidi compiuti in
concorso con altri terroristi tra il 1978 e il 1979. Per almeno due di questi
omicidi l’ex terrorista rosso è stato però, riconosciuto come esecutore
materiale. Si tratta di sentenze passate in giudicato.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; mso-themecolor: text1;">Gli omicidi sono quelli del
gioielliere Pierluigi Torreggiani e del macellaio Lino Sabbadin entrambi
barbaramente uccisi il 16 febbraio del 1979, a Milano e a Mestre. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; mso-themecolor: text1;">Nella rivendicazione del loro
assassinio i terroristi scrissero che era stata posta fine alla loro squallida
esistenza. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; mso-themecolor: text1;">Gli altri due assassini sono quello
del maresciallo degli agenti di custodia Antonio Santoro, ucciso a sangue
freddo a Udine il 6 giugno del 1978, reo di aver tardato a soccorrere
Cavallina, un altro terrorista e grande amico di Battisti, che si era rotto un
braccio giocando a pallone in prigione ad Udine e per questo motivo venne
giustiziato davanti agli occhi della moglie e dei figli colpito vilmente alle
spalle. E quello del povero agente della Digos, Andrea Campagna
barbaramente assassinato a Milano il 19 aprile del 1978 che venne invece,
ucciso perché la sua colpa era quella di essere uno ‘sbirro’. Battisti lo colpì
con cinque micidiali proiettili di una calibro 357 magnum. I proiettili
colpirono il giovane agente con un effetto devastante.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; mso-themecolor: text1;">Nel corso
dell'omicidio Torreggiani venne colpito dalla grandine di proiettili anche
il figlio Alberto che allora era poco più che un adolescente. Il ragazzo a
differenza del padre, obiettivo del comando di sicari, si salvò, ma la ferita
alla spina dorsale lo ha reso paralitico ed oggi vive su di una sedia a
rotelle e si batte per avere giustizia.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; mso-themecolor: text1;">Nel corso di questi anni di
latitanza la vita di Cesare Battisti è cambiata e in meglio. Il militante
dell'estrema sinistra si è trasformato in un affermato autore di romanzi Noir
di successo. Un successo che gli ha portato non solo ricchezza ma anche tante
amicizie importanti e per questo motivo il suo volto non ha mai finora espresso
sofferenza come invece, quello dei familiari delle sue vittime.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; mso-themecolor: text1;">Dal suo esilio dorato in Brasile il
Signor Cesare Battisti ha sempre continuato a difendersi dando la sua di
versione dei fatti e a proclamarsi innocente dicendosi soprattutto non pentito
in quanto non ha fatto nulla. Per anni l’immagine che Battisti ha cercato di trasmettere
di se all’esterno è stata quella di cercare di apparire come una vittima del
sistema contro il quale non aveva altra scelta che quella delle armi. Nel 2011,
nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano francese ‘Le Monde’, arrivò
addirittura a dichiarare che “Vorrei una riconciliazione con il popolo
italiano. Serve un'amnistia, altri Paesi ci sono riusciti”. Parole a cui fecero
eco quelle di Alberto Torregiani, il figlio di Pierluigi, il gioielliere ucciso
a Milano nel 1979: “Le sue esternazioni sono senza valore. Il Paese vuole solo
giustizia, vuole che Cesare Battisti sconti la sua pena”.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; mso-themecolor: text1;">Forse perdonarlo sarebbe anche giusto
soprattutto per il fatto che i tempi sono cambiati. Però, a chi è morto, a chi
è stato negato di vivere la propria vita si deve giustizia e quindi Cesare
Battisti deve scontare la sua pena in carcere in Italia. Poi, magari dopo
averlo lasciato per un po’ in carcere lo si può anche graziare come è stato
fatto per gran parte degli ex terroristi italiani. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; mso-themecolor: text1;">Per ‘convincere’ il governo brasiliano
ad accogliere la sua richiesta di asilo Cesare Battisti ha dato fondo a
tutte le sue possibilità. L’ex terrorista rosso è persino entrato in sciopero
della fame per proclamare il suo diritto ad essere riconosciuto come rifugiato
politico in Brasile. Ha anche scritto una lettera che si chiudeva con una frase
rivolta direttamente all'allora presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da
Silva: “Consegno la mia vita nelle mani di Sua eccellenza e del popolo
brasiliano”. Parole che devono aver colto nel segno visto che Lula, nel mese di
dicembre del 2010 come ultimo atto del suo mandato presidenziale, si prese la
responsabilità di decidere contro l’estradizione dell’ex terrorista rosso in
Italia che allora sembrava cosa fatta. E’ difficile pensare come ci si possa
rendere ‘complici’ di un pluriomicida, ma evidentemente a volte la ragion
politica e altro valgono più di ogni altra cosa. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; mso-themecolor: text1;">La svolta soprattutto politica
degli ultimi anni in Brasile, iniziata con la caduta del suo principale
protettore, ha fortemente spinto a mettere la parola FINE a questa
terribile storia. Una storia insanguinata da ben 4 orribili omicidi
commessi negli anni di Piombo in Italia e dei quali il principale
protagonista era ancora a piede libero. Una vita che Cesare Battisti finora si
è goduto appieno cosa che invece, non hanno avuto modo di fare chi è morto per
mano sua e chi si è visto togliere da una mano assassina gli affetti più cari. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; mso-themecolor: text1;">Ferdinando Pelliccia</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; mso-themecolor: text1;"></span> </div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
</div>
<span style="color: black; mso-themecolor: text1;"><div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial;">DIRITTI RISERVATI<br /></span><a href="http://www.liberoreporter.it/"><span style="color: #1366b6; font-family: Arial;">http://www.liberoreporter.it/</span></a><span style="font-family: Arial;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<o:p></o:p></span>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; mso-themecolor: text1;"><o:p> </o:p></span></div>
</div>
Ferdinando Pellicciahttp://www.blogger.com/profile/08096730789039052631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2399894678000819719.post-39782870162357296482018-10-21T12:17:00.004+02:002018-10-21T12:17:49.104+02:00Graduatorie scuola. ricorsi al Tar Lazio: un vorticoso giro d’affari che vale milioni di euro
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgailw5KQugOo5Obwf5UY8B7GBgNohOAzFzfKvZgfktHsKrMc4T9e_I68hiq1xHNZU-V9RBV5ikovDs4DFbMXjSEyO45Q7qrkHnGJ0MLmT6Ls6AjnNrZSaXQ4Xyj-YQkQh7WeKVX7KnNB4/s1600/tar-lazio.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="326" data-original-width="460" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgailw5KQugOo5Obwf5UY8B7GBgNohOAzFzfKvZgfktHsKrMc4T9e_I68hiq1xHNZU-V9RBV5ikovDs4DFbMXjSEyO45Q7qrkHnGJ0MLmT6Ls6AjnNrZSaXQ4Xyj-YQkQh7WeKVX7KnNB4/s320/tar-lazio.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="verdanasito10spazio" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Centinaia di migliaia i <span style="color: black; mso-themecolor: text1;">precari che stanno chiedendo al Tar Lazio di poter
insegnare nelle scuole.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="verdanasito10spazio" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; mso-themecolor: text1;">Sono tutti
coloro che o glielo hanno fatto credere o lo pensano che il Ministero
dell’Istruzione li abbia lasciati a torto fuori dalle graduatorie di prima e
seconda fascia e che quindi gli abbia negato la possibilità di ricevere una
supplenza annuale dalle graduatorie. Per questo motivo i precari della scuola stanno
ricorrendo al giudice amministrativo, TAR Lazio. Per il fatto che si tratta in
gran parte di ricorsi collettivi, finalizzati ad ottenere inserimento in prima
o seconda fascia, con migliaia di nominativi mostra quanto sia vasta l’adesione.
A gestire il tutto i sindacati attraverso i loro uffici legali. Ogni ricorrente
‘sborsa’ in media tra i 150 e i 200 euro a ricorso. <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Una cifra modesta che invoglia tanti precari della scuola ad aderire,
anche i più titubanti. Però, è chiaro che la cifra per singolo ricorrente
sembra irrisoria, ma se sommata a centinaia e, a volte migliaia di ricorrenti, diventa
a sei cifre. Pertanto, </span>il calcolo di quanto valga questo giro d’affari messo
su per caso, ma che ha avuto degli sviluppi inaspettati, specie per chi lo
gestisce, è presto fatto.</span><a name='more'></a><o:p></o:p><br />
<br />
<div class="verdanasito10spazio" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; mso-themecolor: text1;">Purtroppo
tutto questo ha creato soprattutto <span style="mso-bidi-font-style: italic;">confusione
nelle graduatorie con interpretazioni e applicazioni errate della normativa e
ha dato il via a diatribe senza fine, innescando una lotta tra poveri. Però,
ancora peggio ha aperto la porta a scenari inquietanti in cui alla fine, sembra
che chi ne farà le spese saranno proprio gli stessi ricorrenti</span>. Perché alla
fine potrebbero restare disillusi se il MIUR e l’Avvocatura dello Stato ‘decidessero’
di intervenire e venissero annullate tutte le<span style="mso-bidi-font-style: italic;"> graduatorie</span>. Lo sbandierare a destra e manca di plateali
incostituzionalità è già un significativo segnale.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="verdanasito10spazio" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; mso-themecolor: text1;">Per ora
siamo ancora alle scaramucce tra precari, ma si teme un peggioramento perché in
ballo è un posto di lavoro. Da un lato ci sono i precari storici della scuola
di prima e seconda fascia insidiati ora da quelli inseriti in seguito a ricorso
al TAR e dall’altro quelli restati, per il momento, in terza fascia e che si
vedono tagliati fuori da ogni possibilità di conseguire una nomina per una
supplenza.<o:p></o:p></span></div>
</div>
Ferdinando Pellicciahttp://www.blogger.com/profile/08096730789039052631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2399894678000819719.post-38285741372351305712018-10-21T08:48:00.001+02:002018-10-21T10:52:21.935+02:00Graduatorie di istituto: docenti ITP a sorpresa in I fascia<div style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
<br />
<img alt="item-thumbnail" class="attachment-medium size-medium wp-post-image" height="160" sizes="(max-width: 247px) 85vw, 247px" src="https://www.orizzontescuola.it/wp-content/uploads/2017/05/workshop-1746275_960_720-247x160.jpg" srcset="https://www.orizzontescuola.it/wp-content/uploads/2017/05/workshop-1746275_960_720-247x160.jpg 247w, https://www.orizzontescuola.it/wp-content/uploads/2017/05/workshop-1746275_960_720-600x388.jpg 600w, https://www.orizzontescuola.it/wp-content/uploads/2017/05/workshop-1746275_960_720.jpg 960w" title="Graduatorie di istituto: docenti ITP a sorpresa in I fascia" width="247" /></div>
<br />
<div class="entry-content">
</div>
<div class="entry-summary" style="text-align: justify;">
Succede a Napoli, dove il provvedimento pubblicato dall’Ufficio Scolastico suscita nei docenti qualche perplessità. Ma il tutto dipende dai tempi dei giudici. </div>
<div class="entry-content" style="text-align: justify;">
Scrive l’Ufficio Scolastico “VISTI il decreto monocratico n.05845/2018, pubblicato in data 03/10/2018, con il quale il TAR-LAZIO, Sezione Terza Bis, accoglie la richiesta di cui all’art. 56 del Codice del Processo Amministrativo, avanzata con il ricorso proposto dal ricorrente in possesso di abilitazione all’insegnamento al fine di vedersi riconosciuto il diritto all’inserimento nelle graduatoria ad esaurimento del personale docente di questa Provincia;</div>
<div class="entry-content" style="text-align: justify;">
CONSIDERATO che il ricorso di cui al citato pronunciamento giurisdizionale sono stati “cancellati dal ruolo” e che tale dicitura non estingue il giudizio, risultando lo stesso, ad oggi, ancora pendente, così come esplicitato con la nota dell’Avvocatura Generale dello Stato, trasmessa con nota del M.I.U.R. prot. 33551 del 01/08/2017;<a name='more'></a><br /></div>
<div class="entry-content" style="text-align: justify;">
RITENUTO che, nelle more delle determinazioni giurisdizionali in sede di merito, di dover dare esecuzione ai sopracitati decreti giurisdizionali, con l’integrazione delle graduatorie ad esaurimento definitive per la scuola secondaria di I° e II° grado, pubblicate in data 26 agosto 2014”</div>
<div class="entry-content" style="text-align: justify;">
Di conseguenza i docenti interessati sono inseriti nella III fascia delle GaE con riserva e nella I fascia di istituto (quest’ultima nella provincia di inserimento).</div>
<div class="entry-content" style="text-align: justify;">
I docenti interessati possono essere destinatari di eventuali contratti a tempo determinato con clausola risolutiva espressa in esito al giudizio di merito.</div>
<h2 class="entry-content" style="text-align: justify;">
ITP contro ITP</h2>
<div class="entry-content" style="text-align: justify;">
Il tutto mentre si consuma una diatriba all’interno della stessa categoria, tra docenti ancora in II fascia in virtù di un provvedimento cautelare e docenti inseriti nuovamente in III fascia. Questi ultimi a volte hanno punteggi superiori rispetto ai colleghi che li precedono di fascia.</div>
<div class="entry-content" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="entry-content" style="text-align: justify;">
20 ottobre 2018 - 7:33 - redazione</div>
<div class="entry-content" style="text-align: justify;">
Orizzonte Scuola.it</div>
Ferdinando Pellicciahttp://www.blogger.com/profile/08096730789039052631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2399894678000819719.post-38815585331878041042018-10-19T13:15:00.000+02:002018-10-21T10:52:35.891+02:00Gli ITP (insegnanti tecnico pratici) continuano a “generare” situazioni inaudite<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeF8SmdNIR1sGuUG4Zac5h4aKKuNxualzCzpXzG0C7sRXrdK8S6ETbCNPFpEz1ZNSe1Uut6-TxIH8wmTulr7eIMk8NYvNFSwJCTCqKwE7vv_36f1bU7As0vCGxLbmCxsENutl0y8SisNA/s1600/classe-scuola-maturita.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="454" data-original-width="700" height="207" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeF8SmdNIR1sGuUG4Zac5h4aKKuNxualzCzpXzG0C7sRXrdK8S6ETbCNPFpEz1ZNSe1Uut6-TxIH8wmTulr7eIMk8NYvNFSwJCTCqKwE7vv_36f1bU7As0vCGxLbmCxsENutl0y8SisNA/s320/classe-scuola-maturita.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Gli ITP (insegnanti tecnico pratici) continuano a “generare” situazioni inaudite: dopo aver fisicamente eliminato docenti di ruolo vincitori di concorso dalle graduatorie di istituto, e precari storici con titoli reali, minacciando ricorsi e intimidendo i dirigenti scolastici quando non riescono a “condizionarli” con metodi persuasivi, compaiono in prima fascia nelle stesse graduatorie di istituto dalle quali si attinge per l’attribuzione delle supplenze.</div>
<div style="text-align: justify;">
Situazioni abnormi nate dalle “manine” che operano all’interno delle segreterie scolastiche e che attribuiscono non soltanto titoli mai conseguiti ma anche “collocazioni” in graduatoria che proprio non si possono giustificare, neanche con una sentenza di primo grado.</div>
<div style="text-align: justify;">
Laddove infatti – come si sta verificando nel Liceo Artistico Storico di Napoli e nel più importante istituto di istruzione superiore di Portici – sono convocati aspiranti supplenti per la classe di concorso B22 (quando non di A61, perché inseriti con diploma fanno la “scalata” con la laurea) – mentre ancora devono essere fissate le date per il concorso docenti abilitati 2018 ma di certo si tratta di una “coincidenza”- andrebbe verificato “ogni singolo caso”, ogni singolo titolo di ogni singolo aspirante, con cura ma soprattutto con rispetto: in primis - ad esempio - occorre stabilire come può una laureata in giurisprudenza accedere a questo particolare laboratorio di comunicazione multimediale, semplicemente con un diploma di istituto tecnico conseguito lo stesso anno (se non l’anno dopo) nel mese di giugno, due mesi prima la pubblicazione delle graduatorie di settembre (ma la domanda è stata prodotta ovviamente prima di conseguire lo stesso diploma). Ma ancor di più andrebbe verificato in base a quali titoli questi pseudo aspiranti supplenti – in realtà imbroglioni e bugiardi – si sono “ritrovati” nel mucchio di sentenze“positive” emesse magari a Pordenone.<a name='more'></a><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Al Sottosegretario al Miur, Salvatore Giuliano, come da decreto del 24 settembre 2018,con il quale gli sono state attribuite le deleghe, resterebbe in primis l’arduo compito di avviare gli opportuni accertamenti prima della sottoscrizione del contratto di lavoro a tempo determinato, contratto che rischia di essere dato a non aventi diritto sino al 31 agosto 2019, garantendo così la possibilità di attribuire punteggi elevati in vista della “stabilizzazione” definitiva.</div>
<div style="text-align: justify;">
Allo stesso Sottosegretario spetterebbe il compito di “giustificare” come sia possibile che insegnanti diplomati ante 2001 si vedono cancellare - in un solo colpo - l’abilitazione (nonostante anni di supplenza e riposizionare in seconda fascia in attesa di un concorso “non selettivo” ma comunque da sostenere in ambito prettamente territoriale) mentre “freschi pischelli diplomati in istituti professionali” salgono in cattedra da corsie preferenziali e in barba a qualunque preparazione didattica e professionale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Allo stesso Sottosegretario sembra spettare anche, infine, il compito più arduo: pronunciarsi in tempi brevissimi poiché – questa materia la B22 – tratta proprio di tecnologie e tecniche multimediali.</div>
<div style="text-align: justify;">
Infatti sono proprio le moderne tecnologie e i new media a rappresentare l’autentico cavallo di battaglia del sottosegretario. Ma questo “cavallo di battaglia” nei fatti metterà in cattedra – quest’anno come già avvenuto lo scorso anno – “ciucci” diplomati che hanno anche la pretesa di “comandare” e arrogarsi diritti inesistenti come avviene all’Istituto Marconi di Giugliano in Campania, ed in altre scuole di secondo grado, nelle quali i dirigenti scolastici continuano a autorizzare l’inserimento nelle classi degli insegnanti tecnico pratici chiamandoli dalle messe a disposizione o dalle graduatorie di istituto di prima e seconda fascia.</div>
<div style="text-align: justify;">
In realtà la parola alla fine spetterà a tutt’altro settore: a quello della Giustizia, se le varie Procure, a partire dalla napoletana, imiteranno quella agrigentina. Ma in particolare se i docenti precari aventi titolo e i docenti di ruolo che cercano di “rientrare” a casa dopo anni di “pellegrinaggio” e di gavetta, troveranno il coraggio di denunciare quanto sta accadendo in tutta Italia ogni giorno: soltanto così per le supplenze per la classe B22 ma anche altre come la B18, il Sottosegretario non si troverà da solo a combattere un “sistema” clientelare di sopraffazione per il rilascio di titoli di studio “funzionali” a salire in cattedra in circa 60 giorni. Soltanto così i sindacati riusciranno a non fare dei “controllati”, i “controllori” dei mistificati inserimenti nelle graduatorie per le supplenze.<br />
Angela Mazzocchi<br />
<br />
<span style="font-family: "arial";">DIRITTI RISERVATI</span><a href="http://www.liberoreporter.it/"><span style="color: #1366b6; font-family: "arial";">http://www.liberoreporter.it/</span></a><span style="font-family: "arial";"> </span></div>
Ferdinando Pellicciahttp://www.blogger.com/profile/08096730789039052631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2399894678000819719.post-14020205426806409242018-10-13T09:15:00.003+02:002018-10-13T09:15:37.909+02:00In graduatoria con titoli di studio e servizi comprati, sindacati: Miur indaghiI segretari generali di Flc CGIL, CISL Scuola e UIL Scuola RUA hanno inviato al Miur una nota sulla compravendita di titoli di studio e di servizio, chiedendo anche che la questione – sulla quale invitano a decise azioni di verifica e contrasto – sia oggetto di un incontro urgente fra Amministrazione e sindacati.<br />
<h2>
Il testo della nota</h2>
<em>Diverse e reiterate segnalazioni giungono alle organizzazioni sindacali, agli organi di stampa, e presumibilmente anche al MIUR, in merito a presunte “compravendite” di titoli di studio e di servizio, con gravi ripercussioni sul diritto di accesso al lavoro. </em><br />
<em>Il possesso di tali titoli avrebbe infatti consentito finanche la stipula di contratti a tempo determinato, con effetti negativi sulle legittime aspettative di tanti lavoratori, o aspiranti tali, che si pongono rispettosamente nei confronti delle regole. </em><br />
<div class="gptslot" data-admobile="true" data-adunitid="2" id="gptneltesto-1539414827631" style="font-size: 10px; margin-left: 0px !important; padding-bottom: 15px; text-align: center; text-transform: uppercase; width: 100%;">
</div>
<em>Le scriventi organizzazioni sindacali, al fine di garantire equità e diritti attraverso il pieno rispetto delle norme, chiedono al MIUR un impegno specifico volto ad indagare e prevenire il verificarsi di tali fenomeni; chiedono inoltre che i necessari interventi di contrasto non ricadano sulle segreterie scolastiche, già oberate da una consistente mole di incombenze. </em><br />
<em>Per un confronto nel quale sarà possibile fornire contributi utili per affrontare efficacemente tale delicata questione, le organizzazioni sindacali Flc CGIL, CISL Scuola e Federazione UIL Scuola RUA chiedono un incontro urgente -</em><br />
<br />
<footer class="entry-footer"><div class="submitted">
da Orizzonte Scuola 12 ottobre 2018 - 10:20 - redazione</div>
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</footer><div id="bottomcontentads">
<a href="https://www.anief.org/index.php?option=com_anief&view=categoria&id=52&Itemid=1048" rel="nofollow"></a> </div>
Ferdinando Pellicciahttp://www.blogger.com/profile/08096730789039052631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2399894678000819719.post-7487448426238875902018-08-26T13:49:00.000+02:002018-08-26T13:51:21.756+02:00Sta per ripartire il nuovo anno scolastico e tanti aspiranti docenti inseriti a Pieno Titolo in graduatoria riprendono a sperare in una convocazione e nomina. Purtroppo in tanti resteranno delusi perché in alcune graduatorie ci sono tanti errori non sanati e a causa di tante interpretazioni errate della normativa vigente è stato consentito a diversi 'soggetti' di inserirsi in graduatoria senza requisiti e di occupare anche posizioni migliori in graduatoria. Nessuno controlla e anche se si denuncia quanto in essere nessuno interviene….<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2dOucItj0AqM-XZOOYiV3pW9riIKl47tDT4KQ6i-u31F-hzHHtETrKDoDY_m3sk-z1M6SSLYbSLDfA7oiZFNpeCf-eFAZm1F9gzeSim4VZ9pTw3kWCMR6b5HwgL-ZwjPcSQffHkytXoY/s1600/classe-scuola-maturita.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="309" data-original-width="477" height="207" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2dOucItj0AqM-XZOOYiV3pW9riIKl47tDT4KQ6i-u31F-hzHHtETrKDoDY_m3sk-z1M6SSLYbSLDfA7oiZFNpeCf-eFAZm1F9gzeSim4VZ9pTw3kWCMR6b5HwgL-ZwjPcSQffHkytXoY/s320/classe-scuola-maturita.jpg" width="320" /></a></div>
Ferdinando Pellicciahttp://www.blogger.com/profile/08096730789039052631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2399894678000819719.post-126475662837860922018-08-26T13:41:00.002+02:002018-08-26T13:41:59.473+02:00E' morto John McCain ' il Leone del Senato' . Onore a te ti abbraccio forte forte….riposa in Pace. <br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfU_ryiv1D1pkVOLrYDK4LjIHUe6HYXeaBB_uuuztJUZyZzv1FelFZkCyYLAMhmWyKTBq-o3hpIQ63bOesYBzMOa0oGKph2aDzPB7spjcSYWUiPLvaQjw5YewJxA9omqn41wvUFSh5WaQ/s1600/1200px-John_McCain_official_portrait_2009.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1520" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfU_ryiv1D1pkVOLrYDK4LjIHUe6HYXeaBB_uuuztJUZyZzv1FelFZkCyYLAMhmWyKTBq-o3hpIQ63bOesYBzMOa0oGKph2aDzPB7spjcSYWUiPLvaQjw5YewJxA9omqn41wvUFSh5WaQ/s320/1200px-John_McCain_official_portrait_2009.jpg" width="252" /></a></div>
Ferdinando Pellicciahttp://www.blogger.com/profile/08096730789039052631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2399894678000819719.post-33149779168748796822018-06-28T12:45:00.001+02:002018-06-28T12:45:19.781+02:00Gli esami di Stato sono insignificanti e condizionabili<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuZWQoSnyvgs2ARj-MjtqAdGt_g8j44y6vYDrubsSP2HqxK5uB4SgEk29clXGNLFILLk7h5W3oJpwtwopm2rmTZOS6krHs3oqIV1X5hmQokC132D4fyQCpiLzKKRzOmWJy-G6ZK0jG1vs/s1600/classe-scuola-maturita.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="309" data-original-width="477" height="207" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuZWQoSnyvgs2ARj-MjtqAdGt_g8j44y6vYDrubsSP2HqxK5uB4SgEk29clXGNLFILLk7h5W3oJpwtwopm2rmTZOS6krHs3oqIV1X5hmQokC132D4fyQCpiLzKKRzOmWJy-G6ZK0jG1vs/s320/classe-scuola-maturita.jpg" width="320" /></a></div>
<br />Ferdinando Pellicciahttp://www.blogger.com/profile/08096730789039052631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2399894678000819719.post-22384244201490204582018-05-29T17:36:00.001+02:002018-05-29T17:36:30.987+02:00ONORE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDdOjhTTg1QQvvp59wLIgnLldG_DfTY6Jh-46MjkrCBjqB2I_vtg_Fzmmt_ojd763j6R79bxojjBpJAgen9GTKWBqvcupQ7Ydp4Xs_q5kWoq_tdYWp6ZkJ4EdHICkHjK2wVN2-Nx4wJow/s1600/mattarella.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="447" data-original-width="670" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDdOjhTTg1QQvvp59wLIgnLldG_DfTY6Jh-46MjkrCBjqB2I_vtg_Fzmmt_ojd763j6R79bxojjBpJAgen9GTKWBqvcupQ7Ydp4Xs_q5kWoq_tdYWp6ZkJ4EdHICkHjK2wVN2-Nx4wJow/s320/mattarella.jpg" width="320" /></a></div>
<br />Ferdinando Pellicciahttp://www.blogger.com/profile/08096730789039052631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2399894678000819719.post-15809280595118609262018-02-25T00:46:00.000+01:002018-02-25T00:52:33.721+01:00ADDIO A Biagio Castaldo....Biagio te ne sei andato cosi come hai vissuto, in punta di piedi. Quanti ricordi che ho di te...principalmente il mio ricordo è quello di un uomo mite, dolce, ingenuo quanto basta per farsi voler bene perché eri fatto cosi, senza malizia. Hahaha quanto eri forte al mare quando sparivi per delle ore e dove ti ritrovavo? ....in spiaggia o sugli scogli disteso al sole ad abbronzarti....voglio ricordarti per sempre con quel sorriso dolce che ti contraddistingueva e quel tuo modo di fare, per la tua curiosità, per quel tuo modo di chiedere le cose come se volessi essere indirizzato, guidato...e chi ti scorda più!<br />
bacioFerdinando Pellicciahttp://www.blogger.com/profile/08096730789039052631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2399894678000819719.post-85301206943181755342018-01-08T12:32:00.002+01:002018-01-08T12:33:11.680+01:00<div data-block="true" data-editor="7rcqg" data-offset-key="bdr5i-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="bdr5i-0-0">
<span data-offset-key="bdr5i-0-0"><span data-text="true">fatto chiarezza per la cdc A061 “Tecnologie e Tecniche delle comunicazioni multimediali” (ex A044 – A062 – A063 – A064 – A065 – A067) di seguito il link della nota MIUR</span></span><br />
<br />
</div>
</div>
<div data-block="true" data-editor="7rcqg" data-offset-key="bdsk7-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="bdsk7-0-0">
<span data-offset-key="bdsk7-0-0"><span data-text="true">
</span></span></div>
</div>
<div data-block="true" data-editor="7rcqg" data-offset-key="24m8u-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="24m8u-0-0">
<span data-offset-key="24m8u-0-0"><span data-text="true">http://www.csa.napoli.bdp.it/graduatorie/circolo_istituto/as_2017_2018/grad_circ_ist_III_f_92_08_01_18.pdf</span></span></div>
</div>
Ferdinando Pellicciahttp://www.blogger.com/profile/08096730789039052631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2399894678000819719.post-70392687121076528602018-01-04T13:21:00.004+01:002018-01-05T20:58:36.438+01:00Afragola (NA): riapre cantiere in Via Dario Fiore e l'area ridiventa terra di nessuno<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWgxjHijKTjyw9T5xfhqf1-nhhrsPYpua0fRMGuHSbDVnP-_US9nh6vu8rjeMKsT40FcqitESa8VpkzcXmn65OwrEVwgAYP51FP382SQzmcN9JzuG8jZlweDMy2EL5Y47_JyivPoTYQDI/s1600/lavori+via+dario+Fior.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="302" data-original-width="413" height="233" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWgxjHijKTjyw9T5xfhqf1-nhhrsPYpua0fRMGuHSbDVnP-_US9nh6vu8rjeMKsT40FcqitESa8VpkzcXmn65OwrEVwgAYP51FP382SQzmcN9JzuG8jZlweDMy2EL5Y47_JyivPoTYQDI/s320/lavori+via+dario+Fior.png" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo la pausa natalizia sono ripresi i lavori in Via Dario Fiore ad Afragola nel napoletano e l'area è tornata ad essere terra di nessuno. Tralasciando l'illustrazione di quanto accade quotidianamente, ma lasciando aperta la porta all'immaginare, che sarà sempre inferiore alla realtà. La causa di tutto è l'indisciplina degli automobilisti, abituatisi ormai a far ciò che vogliono nella cittadina del napoletano soprattutto per l'assenza, sul territorio, <br />
<a name='more'></a><div style="text-align: justify;">
della Polizia Locale. Un settore del comune che ormai lamenta un'annosa carenza di personale. Questo, però, non è sufficiente a giustificare quello che accade in città dove nelle strade regna l'anarchia più assoluta. Quello di via Dario Fiore è un cantiere che ha richiesto delle inevitabili modifiche alla viabilità. Infatti, è stata imposta l'interdizione al transito veicolare nella via consentendolo ai soli residenti e, compatibilmente con l’andamento del cantiere. Il provvedimento è stato emanato con una prima O.D. n.82/17 del 13/10/2017 e successive. Le ordinanza prevedono, oltre all'interdizione al traffico, soprattutto il divieto di sosta e con rimozione forzata. Ci sarebbero tutti gli 'ingredienti' per un corretto svolgimento dei lavori e la buona convivenza di tutti con il cantiere. Ed invece, come è facilmente intuibile, nulla di tutto questo si sta realizzato. Le ordinanze sono state tutte disattese a causa della segnaletica stradale apposta in loco che è chiaramente approssimativa e interpretativa. Il tutto è poi, reso più facile agli automobilisti indisciplinati dalla piena assenza di controlli e vigilanza da parte di chi preposto a questo ruolo in città. Le auto circolano comunque, ignorando i pochi e mal posizionati segnali stradali di indicazione lavori in corso e di divieto. <br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgP62afznZJ51G6zGAf7IITcqjXanLTcGaZqmN7FkqHb7HN5GqRsG9thnlbWSIPk0Hmbe5Qv1wEO91rBmmqzTt1iS2tuTvgsVSNLq5n-3mmRFEW8sQ9T2F6uewBa1FTzrw07yA-fYISVMk/s1600/transenne.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="193" data-original-width="237" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgP62afznZJ51G6zGAf7IITcqjXanLTcGaZqmN7FkqHb7HN5GqRsG9thnlbWSIPk0Hmbe5Qv1wEO91rBmmqzTt1iS2tuTvgsVSNLq5n-3mmRFEW8sQ9T2F6uewBa1FTzrw07yA-fYISVMk/s1600/transenne.png" /></a><strong>Addirittura la transenna che dovrebbe indicare i lavori in corso e la strada chiusa in via Dario Fiore, all'altezza di Via Vittorio Emanuele Orlando, è stata posizionata ad almeno 5 metri più indietro da via Brodolini (foto a lato), punto naturale dove doveva essere invece, posizionata e quindi perde di efficacia in quanto gli automobilisti quando la vedono si sono già incanalati nell'area che dovrebbe essere interdetta alla circolazione come da ordinanze e poi svoltano contromano in Via Vittorio Emanuele Orlando con tutti i rischi che ne derivano. I segnali poi, a volte sono anche coperti da auto lasciate in sosta vietata.</strong><br />
La sosta è delle più indisciplinate che si possa immaginare, nemmeno i marciapiedi, in parte già restaurati, sono risparmiati. Nemmeno i sensi unici in vigore nell'area sono rispettati. Praticamente per aggirare il tratto interdetto al traffico, gli utenti della strada, dovrebbero compiere un giro molto largo. Pertanto, in tanti anzi tutti o quasi, per evitare di fare la deviazione, si infilano nel tratto iniziale interdetto al traffico di via Dario Fiore provenendo da via Amendola per poi svoltare in via Vittorio Emanuele Orlando in senso di marcia contrario a quello consentito. <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7tUCrLfk8C9T2DavUzkmv-3Jw-7j0KjhYaYqlG0P25TjthLKL4gffTXScPIqVNw5vYReuYTE9g98XoxnW032TzuhlO_p9FMqrEOX4jcDACc-XdRZynp_kRfocy6NgJORyn9zwsvAnHSo/s1600/lavori+via+dario+Fiore3.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="480" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7tUCrLfk8C9T2DavUzkmv-3Jw-7j0KjhYaYqlG0P25TjthLKL4gffTXScPIqVNw5vYReuYTE9g98XoxnW032TzuhlO_p9FMqrEOX4jcDACc-XdRZynp_kRfocy6NgJORyn9zwsvAnHSo/s320/lavori+via+dario+Fiore3.png" width="240" /></a></div>
Anarchia assoluta. Quindi vi sono tutti gli ingredienti per creare situazioni di pericolo per gli utenti della strada, pedoni e automobilisti. Una curiosità, via Tripoli, parallela di Via Dario Fiore, strada che normalmente è regolamentata da senso unico di marcia, potrebbe essere percorsa anche in direzione di via Amendola e questo alleggerirebbe di molto il peso del traffico in direzione del cantiere di Via Dario Fiore. Purtroppo, pur essendo stata emessa O.D. n.91 del 10/11/2017 , che in via temporanea istituisce il doppio senso di circolazione nella via. Dai fatti sembra che nessuno ne sia a conoscenza addetti ai lavori compresi. Forse sarebbe utile se venissero installati gli opportuni segnali stradali che indicano il temporaneo ripristino del doppio senso di marcia in via Tripoli. Dimenticanza o cos'altro?</div>
<br />
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="text-align: justify;">
il link che mostra la mappa del cantiere di Via Dario Fiore</div>
<a href="http://www.comune.afragola.na.it/images/Documenti/gare/4.1_Planimetria_di_cantierizzazione.pdf">http://www.comune.afragola.na.it/images/Documenti/gare/4.1_Planimetria_di_cantierizzazione.pdf</a><br />
<br />
Ferdinando Pelliccia<br />
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span data-mce-style="font-family: Arial;" style="font-family: "arial";">DIRITTI RISERVATI<br /><br /><a href="http://www.liberoreporter.it/"><span style="color: #1366b6;">http://www.liberoreporter.it/</span></a> </span></div>
<br />
</div>
Ferdinando Pellicciahttp://www.blogger.com/profile/08096730789039052631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2399894678000819719.post-72977903733622002512018-01-04T12:24:00.002+01:002018-01-04T12:28:55.814+01:00Iran: manifestazioni in corso sono altro duro banco di prova per regime di Teheran<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEje3kRVO1z2cLguzN133gxHLYOcAYZ9cp14bJSVBOr0K1COdzVu_RXiPU0nF-SjbkjXa2z9fctHwphNQX4tcxMaBUJfS_Up1U0pR25Ad1r7392AVUK7_MjiRmHXugKEOpF_y03g4OzcmaU/s1600/iran+map.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="328" data-original-width="632" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEje3kRVO1z2cLguzN133gxHLYOcAYZ9cp14bJSVBOr0K1COdzVu_RXiPU0nF-SjbkjXa2z9fctHwphNQX4tcxMaBUJfS_Up1U0pR25Ad1r7392AVUK7_MjiRmHXugKEOpF_y03g4OzcmaU/s320/iran+map.png" width="320" /></a></div>
Il fuoco arde sotto la brace in Iran. Dopo gli avvertimenti del regime di Teheran, che ha minacciato una durissima repressione, oggi in Iran si sono registrati pochissime e sporadiche manifestazioni di piazza antigovernative. In compenso in diverse città iraniane si sono registrate invece, adunanze di filo governativi che hanno animato la giornata. Migliaia di persone sono scese in strada in più città a manifestare la loro solidarietà e sostegno alla leadership religiosa che governa il Paese. Un fatto che ha spinto i guardiani della rivoluzione,<br />
<a name='more'></a>i pasdaran a dichiarare finita la rivolta. Potrebbe non essere cosi. Comunque sia quelle trascorse e quelle che stanno per venire non sono ore tranquille per il presidente iraniano, Hassan Rohani e company. Per il regime di Teheran le manifestazioni antigovernative scatenatesi nella città di Mashhad e poi diffusesi ovunque sono un altro duro banco di prova dopo quelle del 2009 che vennero represse duramente. Stavolta però, sembra che la protesta non venga dai soliti ambienti riformisti ma, da quel popolo che non riesce più ad arrivare a fine mese e quindi meno gestibile. Questa nuova ondata di proteste di fatto stanno mettendo in difficoltà le autorità iraniane ponendole di fronte ad una nuova crisi che colpisce la repubblica islamica, a 40 anni dalla sua nascita. Stavolta poi, non hanno nemmeno leader di riferimento da colpire. La nuova crisi infatti, è figlia delle proteste di piazza contro la crisi economica che attanaglia il Paese mediorientale. Una crisi scatenata da quella stessa gente che nel lontano 1979 accolse con favore l’ascesa al potere dell’Ayatollah Alì Khomeini che divenne la guida spirituale della nascente Repubblica Islamica. L’Iran da allora è l’unico Paese mediorientale ad essere governato da una classe politica direttamente legata al clero nazionale. Dopo oltre un trentennio però, ora i persiani chiedono una trasformazione del sistema in senso democratico, insomma chiedono più libertà e diritti. Tutto questo ha condotto alla fine il Paese a ritrovarsi ‘schiacciato’ tra le speranze di riforme e l’autorità conservatrice di chi lo governa. Ogni manifestazione è stata sempre repressa con la forza e fin dal 2009, anno in cui con il movimento riformista denominato ‘Onda Verde' si registrò la prima vera e forte contestazione al regime di Teheran. Da allora il popolo è stato ancora di più sottoposto ad una forte repressione da parte del governo. Però, ora sembra che venti nuovi spirino sul Paese.<br />
<div style="text-align: justify;">
Ferdinando Pelliccia</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgALdCwrGdtttDOW9H04NygMzYTHa1DM5nunu7KQyenIU5-9VdiZfBx7-nX4oinZRYid2P4ntPRi6thSVf22j0uIcRBDTAB7SmhQms47nH35oj-3uALD-OYClLHTnOOGzQxZrbMutwn3SA/s1600/iran+bajs+in+azione.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="401" data-original-width="610" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgALdCwrGdtttDOW9H04NygMzYTHa1DM5nunu7KQyenIU5-9VdiZfBx7-nX4oinZRYid2P4ntPRi6thSVf22j0uIcRBDTAB7SmhQms47nH35oj-3uALD-OYClLHTnOOGzQxZrbMutwn3SA/s320/iran+bajs+in+azione.jpg" width="320" /></a></div>
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Dopo 5 giorni monta ancora di più la protesta popolare nei confronti della nomenclatura politico religiosa che governa l'Iran, mentre non cessano le violenze e la repressione alle manifestazioni da parte del regime degli Ayatollah. Nel Paese medio orientale è di fatto in corso una delle più feroce repressione delle manifestazioni di piazza anti-governative mai viste nella storia della Repubblica islamica. Le notizie non confermate su altri morti, almeno una ventina, fanno registrare anche quella di un poliziotto ucciso<a name='more'></a> a Najafabad mentre altri 3 sarebbero rimasti feriti. Dopo aver fino ad ora negato che ci fossero state vittime, a darne la notizia la stessa polizia iraniana. Mentre la Tv di stato annuncia centinaia di arresti tra i manifestanti. Sebbene si stato imposto il Black Out ai social network , continua il tam tam di notizie da ogni parte del Paese. Nonostante gli avvertimenti delle autorità iraniane, che minacciano una durissima repressione, di fatto in corso, il popolo iraniano o meglio gran parte di esso, continua a scendere in piazza a manifestare con fermezza la propria rabbia contro le autorità iraniane e la sua politica economica, e persino nella capitale Teheran dove piccoli gruppi di manifestanti sono scesi in strada lanciando slogan anti-regime. Come consuetudine Teheran ha bollato i fomentatori delle manifestazioni come 'mercenari' al soldo degli stranieri. Israele, Stati Uniti e Arabia Saudita sono stati apertamente accusati di fomentare gli incidenti in corso. Solidarietà ai manifestanti è stata espressa dalla comunità internazionale, USA in testa. E proprio al Presidente Donald Trump si è rivolto il suo omologo iraniano, Hassan Rohani invitandolo a non simpatizzare con il popolo iraniano non avendone il diritto. Il numero uno della Casa Bianca finora si è espresso più volte in merito alle manifestazioni di piazza in corso in Iran. Proprio oggi ha affermato che: "L'Iran sta fallendo ad ogni livello .....E' TEMPO DI CAMBIARE". Nei giorni scorsi solidarietà ai manifestanti è però, venuta anche dal Premio Nobel per la Pace 2003, l'avvocato iraniano, Shirin Ebadi. Tutto quello che sta accadendo in Iran ancora una volta mostra a tutti, tranne che a diretti interessati, quanto la rivoluzione iraniana abbia fallito e ora il regime di Teheran mostra la stessa faccia della tirannia e della dittatura che fu dello Scià Reza Pahlevi e che scatenò la sua cacciata. Di fatto le autorità iraniane si stanno trovando a dover affrontare una delle più delicate crisi politiche e sociali nella storia della repubblica islamica e, proprio alla vigilia delle celebrazioni del 39esimo anniversario del ritorno dall'esilio a Parigi, dell'ayatollah Ruhollah Khomeini. Un ritorno trionfale in patria che avvenne il primo febbraio del 1979 e che segnò l'inizio del trionfo della rivoluzione islamica, sancito 10 giorni dopo dalla dichiarazione di neutralità delle forze armate e la cacciata dello Scià. Una strana coincidenza che potrebbe essere molto fatale al regime degli Ayatollah.<br /></div>
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Ferdinando Pelliccia</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ0Kb69SBLiKY1dkXOQIpYY9w-nTqnRjl0s4dZWXo2LNKTMBhBFHCPuBH5DXpOXBRUNgKvAXJ51fkVb_eYhvWDZAw3ZMRY0smre0zdEgfRPtPIL7twNm2rSAHcKUK3qrK10kOagLljziY/s1600/iran+manifestazioni+in+strada.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="405" data-original-width="610" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ0Kb69SBLiKY1dkXOQIpYY9w-nTqnRjl0s4dZWXo2LNKTMBhBFHCPuBH5DXpOXBRUNgKvAXJ51fkVb_eYhvWDZAw3ZMRY0smre0zdEgfRPtPIL7twNm2rSAHcKUK3qrK10kOagLljziY/s320/iran+manifestazioni+in+strada.jpg" width="320" /></a></div>
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Le notizie che giungono dall'Iran diventano sempre più preoccupanti. Sembrano non trovare fine le proteste antigovernative scoppiate nei giorni scorsi nella città di Mashhadin e che piano piano si stanno allargando a tutto il resto del Paese. Per ora anche se la partecipazione non è oceanica migliaia di persone stanno scendendo in strada a manifestare. Un vero e proprio atto di coraggio visto che vivono in un <a name='more'></a>Paese dove non esistono diritti. Ovviamente il regime iraniano appare tutt'altro che disposto ad accettare il dialogo e il compromesso ed ha ordinato una dura repressione delle manifestazioni. Ieri anche il centro della capitale Teheran si è trasformato in un vero e proprio campo di battaglia. Come sempre sono gli agenti antisommossa iraniani a rendersi protagonisti delle violenze. Infatti, per disperdere la folla rincorrono i manifestanti e li colpiscono a colpi di manganellate, gli lanciano contro gas lacrimogeni e gli sparano addosso. <br />
Manifestazioni di questa portata in Iran non si vedevano dal 2009 quando il popolo scese in strada a manifestare contro l'esito delle elezioni presidenziali del 12 giugno che avevano riconfermato Mahmoud Ahmadinejad a capo della Repubblica islamica. Una rielezione contrassegnata da forti sospetti di brogli elettorali e denunciati apertamente dall’opposizione riformista che chiese l'annullamento del voto. Allora come oggi la reazione del governo di Teheran alle proteste fu dura e violenta e condusse alla repressione nel sangue del movimento riformista denominato ‘Onda Verde' nato da quelle contestazioni. Anche stavolta un Black Out mediatico impedisce di avere notizie dal Paese medio orientale però, è certo che vi regna la più totale confusione. La comunità internazionale ha provato a criticare e condannare l'atteggiamento del regime degli Ayatollah, ma come sempre si tratta di timidi tentativi. Il solo presidente USA, Trump ha invece, usato toni più decisi. Stavolta a differenza dei moti del 2009 alla testa del popolo non ci sono capi. Gran parte di quelli che condussero la 'rivolta' riconosciuti colpevole di aver attentato alla sicurezza nazionale sono da tempo in carcere o agli arresti domiciliari come il leader storico, Mir Hossein Moussavi. La portata delle manifestazioni è comunque non minore. Oggi dopo che si è saputo dei morti per le strade, almeno 6, delle retate e degli arresti da parte della polizia del regime a tutti è chiaro che ormai il governo iraniano sta ancora una volta, violando i diritti umani e politici del suo popolo. Anche se ancora gli slogan delle proteste di questi giorni sono antigovernativi, la principale ragione delle manifestazioni di piazza in corso sembra essere però, economica. Il popolo iraniano è ormai allo stremo, stanco delle forti restrizioni dei loro diritti ma, soprattutto della grave crisi economica, del carovita che li attanaglia. Il regime di Teheran ormai ha dimostrato ampiamente di non rispettare quel popolo. Quello stesso popolo che portò al potere l'Ayatollah Alì Khomeini nel 1979 dopo aver cacciato lo Shah, Mohammad Reza Pahlavi. L’Iran da allora è l’unico Paese medio orientale ad essere governato da una classe politica direttamente legata al clero nazionale. Da allora il Paese si è ritrovato ‘schiacciato’ tra le speranze di riforme del popolo e l’autorità ultraconservatrice degli Ayatollah. Nel Paese a sostenere ancora il potere degli Ayatollah è la forza ideologica e le forti radici populiste che sono radicate in almeno un quarto della popolazione, e soprattutto sul fatto che il regime iraniano può contare ancora su una possente forza paramilitare ben armata, i Pasdaran. Potrebbero comunque esercitare un ruolo importante in tutta la vicenda, i rapporti di potere tra le varie fazioni che compongono il sistema di potere iraniano. Difficile credere che qualcuno non cavalcherà il cavallo della rivolta per averne un ritorno politico o possa addirittura aver orchestrato tutto. Manifestazioni di protesta, anche se non di questa portata, se ne sono registrate diverse in tutta la presidenza di Hassan Rouhani. Non è escluso che ad alimentare lo scontento del popolo siano stati gli stessi oppositori politici del capo di stato iraniano che lo accusano di avere fallito le sue promesse elettorali compresa la ripresa economica. Potrebbe anche essere stato lo stesso Rouhani ad alimentare la protesta, sempre nell'ambito dell'ottica della sfida con i rivali politici, specie con lo schieramento di Ali Khamenei, attuale guida spirituale dell'Iran. Il presidente iraniano il mese scorso aveva reso pubblico il bilancio annuale della Repubblica iraniana, un fatto nuovo per il Paese. Da questo resoconto era emerso come il denaro statale finisse inspiegabilmente nelle casse di fondazioni religiose, centri di ricerca e altre istituzioni vicine alla leadership religiosa del Paese medio orientale.<br />
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Ferdinando Pelliccia</div>
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<span data-mce-style="font-family: Arial;" style="font-family: "arial";">DIRITTI RISERVATI<br /><br /><a href="http://www.liberoreporter.it/"><span style="color: #1366b6;">http://www.liberoreporter.it/</span></a> </span></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRCrOFDTP-yTCBz7_k4Ej5Bp_Z6axTmSI3upxfOI1BEkJ9VhFecEvx_D50ho4JMX3NXolyodZyGCzN7LN5_Kjg9kY-MPJKFGbQLcLn_b5X9_K1YAl_vJdBvn9f9zcjieJZuINbjPXxkWw/s1600/Mohamed_Abdullahi_Farmajo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="800" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRCrOFDTP-yTCBz7_k4Ej5Bp_Z6axTmSI3upxfOI1BEkJ9VhFecEvx_D50ho4JMX3NXolyodZyGCzN7LN5_Kjg9kY-MPJKFGbQLcLn_b5X9_K1YAl_vJdBvn9f9zcjieJZuINbjPXxkWw/s320/Mohamed_Abdullahi_Farmajo.jpg" width="239" /></a></div>
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Il presidente somalo, Mohamed Abdullahi Mohamed detto Farmajoo la prossima settimana si recherà in visita ufficiale negli Emirati Arabi Uniti, UAE. Una viaggio che avviene dopo che tra i due Paesi i rapporti si erano raffreddati a causa di divergenze di opinioni sulla gestione della crisi nel Golfo e soprattutto per il fatto che Mogadiscio non ha preso le distanze dal governo qatariano di Doha al centro della aspra disputa in corso tra i Paesi arabi, Arabia Saudita in testa. Una presa di distanze venuta a mancare nonostante che, a Mogadiscio, la richiesta sia stata fatta espressamente. Addirittura per aiutare il governo somalo a decidersi nella scelta di campo l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti gli hanno offerto aiuti economici per oltre 80 mln di dollari. Il motivo per il quale il governo di Mogadiscio finora abbia deciso di non voltare le spalle al Qatar risiede <a name='more'></a>nel fatto che il governo di Doha è stato uno dei maggiori sostenitori dell'ascesa al potere in Somalia di Mohamed Abdullahi Mohamed. Intanto, accresce nella regione somala il rischio di veder vanificato il tentativo della comunità internazionale di ricostruire lo stato federale somalo. In questo periodo l’UAE ha infatti, stabilito stretti legami con le due regioni somale, il Somaliland e il Puntland, che recentemente hanno dichiarato unilateralmente l’indipendenza dalla Somalia. Un segnale forte anche in virtù del fatto che l'UAE è da sempre il Paese che, più di tutti gli altri, si è prodigato nel tentativo di ricostruire lo Stato somalo dopo la sua disgregazione ed è quello che ha anche fornito formazione militare all'esercito del rinato Paese del Corno D'Africa. La Somalia poi, è da sempre molto vicina all’Arabia Saudita, non gli ha fatto mancare il suo sostegno nemmeno nel conflitto Yemenita. Inoltre, il Paese arabo è il più grande partner commerciale della Somalia. Perderne quindi l'appoggio sta creando non pochi problemi alle autorità somale. Purtroppo alla Somalia non è stata perdonato anche il fatto che ha consentito alla compagnia aerea del Qatar, la Qatar Air di poter sfruttare il suo spazio aereo e questo dopo che gli altri Paesi, africani e arabi, glielo avevano negato. L'invito rivolto a Farmajoo a recarsi ad Abu Dhabi è quindi interpretato come un chiaro segnale di tentativo di disgelo che il presidente somalo ha subito colto al volo per riallacciare i contatti diplomatici tra i due Paesi. Questo viaggio segue quello compiuto lo scorso mese di agosto in Egitto, altro Paese della regione che è molto vicino all'Arabia Saudita. Il Cairo ha, come molti altri Paesi della regione, rotto ogni rapporto con il Qatar. Il Paese arabo è accusato di finanziare i gruppi terroristici, come lo Stato Islamico, ISIS, e di sostenere l’Iran, il principale rivale dell’Arabia Saudita. Accuse queste, che sono state sempre rimandate al mittente dal Qatar che è, insieme alla Arabia Saudita, uno dei sei Paesi membri del Consiglio di cooperazione del Golfo Persico. A sostegno della buona fede del Qatar il fatto che negli ultimi vent’anni ha rivestito un significativo ruolo internazionale, come moderatore e mediatore dei conflitti regionali e sovraregionali. Con molta probabilità il suo progressivo isolamento è un chiaro tentativo di riallineare i suoi obiettivi di politica internazionale con quelli delle altre monarchie del Golfo Persico e per rafforzare il fronte della Lega Araba. Purtroppo, la crisi che vede coinvolti i Paesi arabi del Golfo ha di fatto, indirettamente, coinvolto anche alcuni stati africani, specie quelli a maggioranza musulmana. Si è registrato infatti, in alcuni di essi, come Gibuti, Eritrea, Etiopia e Somalia, un aumento delle tensioni interne e ai confini, riaccendendo così antiche dispute territoriali e facendo prospettare possibili rischi di conflitti. Da quando, all'inizio del mese di giugno scorso, la crisi si è acuita ed alcuni di questi Paesi, Gibuti ed Eritrea, hanno aderito al Consiglio di cooperazione del Golfo il rischio si è fatto più forte. Ovviamente è chiaro che un ruolo fondamentale in tutto il discorso lo riveste l'Arabia Saudita. Il viaggio ad Abu Dhabi del presidente somalo è di certo il frutto del lavoro di mediazione del presidente egiziano, Abdel Fatah El-Sisi e costituisce forse l'ultima occasione di riavvicinamento tra i due Paesi. Comunque sia dietro questa apertura alla Somalia, da parte del governo di Abu Dhabi, si affacciano di certo motivi economici, politici e religiosi. La Somalia, come Gibuti ed Eritrea, è infatti, in quella parte del mondo, uno dei sette stati che insieme anche all'Etiopia, Kenya, Sudan, Sudan del Sud e Uganda formano la regione del Corno d’Africa. Molti di essi poi, tra cui la Somalia, si affacciano sul Golfo di Aden o meglio sullo stretto di Bab-el-Mandeb che quel tratto di oceano che collega il Golfo di Aden al Mar Rosso ponendoli di fatto, nel punto più importante, dal punto di vista geo-strategico, del mondo. Questo perché, un pò per la sua conformazione, un po' per la sua posizione, esso è da considerare un vero e proprio check-point marittimo naturale posto proprio nel punto in cui l’Europa, ossia l'Occidente, si collega via mare con l’Asia meridionale, il Sud-est asiatico e l’Estremo Oriente. Pertanto, appare chiaro che possederne il controllo determina un alto potere soprattutto economico. Nell'ultimo decennio, dal 2008, con il pretesto di combattere la pirateria marittima somala, almeno 42 nazioni, tra le quali lo stesso Iran, hanno inviato in quel mare le loro unità navali da guerra per garantirsi praticamente, una posizione strategica di controllo e sorveglianza.<br />
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Ferdinando Pelliccia</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPQ260lmCrdaMMuGrRJDVTkAbYBMwruRjxBhjIaEUvhAx_EByofig2-anw4WBM87eMyY711oEf8m3UDqIyye7pRBkR6UjNZhU7Bs5hE-1w-mejMAVuNx_6QBRnTVms95JAGs3N_Lq-ksY/s1600/un+dhow+Fonte+Nato.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="636" data-original-width="960" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPQ260lmCrdaMMuGrRJDVTkAbYBMwruRjxBhjIaEUvhAx_EByofig2-anw4WBM87eMyY711oEf8m3UDqIyye7pRBkR6UjNZhU7Bs5hE-1w-mejMAVuNx_6QBRnTVms95JAGs3N_Lq-ksY/s320/un+dhow+Fonte+Nato.jpg" width="320" /></a></div>
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I pirati somali conservano ancora una buona capacità ad attaccare e dirottare navi mercantili in navigazione al largo delle coste somale. Un dato di fatto che emerge chiaramente dall'ultimo rapporto, relativo ai primi sei mesi del 2017, prodotto dall'International Maritime Bureau, IMB. Secondo il documento nel semestre sono starti almeno 5 i dirottamenti accertati. Si tratta di numeri bassissimi se si rapportano questi a quelli di almeno sei anni fa, quando le gang del mare somale riuscivano a catturare e dirottare anche sei navi commerciali al giorno. <a name='more'></a>Resta però il fatto che essi evidenziano comunque che sussiste ancora un problema di sicurezza della navigazione commerciale in quel mare, che a quanto pare è ancora infestato dai predoni del mare somali. In merito proprio nei giorni scorsi il Cds dell'ONU ha adottato una risoluzione con cui esorta la comunità internazionale e le autorità somale a continuare a contrastare il fenomeno, a istituire forze di sicurezza con ruoli e giurisdizioni chiare per far rispettare le leggi, nonché a rafforzare la capacità dei tribunali somali per indagare e perseguire i responsabili di atti di pirateria. Nella ri<span class="notranslate">soluzione il Consiglio di Sicurezza dell'ONU esorta anche la criminalizzazione della pirateria marittima nell'ambito della legislazione nazionale degli stati membri e di considerare l'accusa di sospetti e la reclusione di coloro che sono stati condannati così come a perseguire i facilitatori e i finanzieri a terra, in linea con gli applicabili diritto internazionale. Il Cds ONU ha anche elogiato gli sforzi delle Forze navali dell'Unione europea EUNavFor, l'operazione Atalanta, la task force combinata delle forze armate combinate 151, gli sforzi contro la pirateria dell'Unione africana, Ua, e le attività navali della Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe, nonché altri sforzi per sopprimere la pirateria e proteggere le navi.</span><br />
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Ferdinando Pelliccia</div>
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Ferdinando Pellicciahttp://www.blogger.com/profile/08096730789039052631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2399894678000819719.post-25678077084278979672017-11-03T20:19:00.003+01:002017-11-03T20:19:52.558+01:00Afragola (NA). Cantiere in Via Dario Fiore: Ordinanza disattesa provoca disagi e limitazioni per residenti e negozianti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAKbF1D4HRnswls3r4U-jPcMS8P-o4S5KVXPo-0D49grqMfEvwEPXyAJQDAaMCWKg_12dGV_jKzY5timLSPSgRtUZQ14o4yi6upnSo2XIGmEgIDVNnb3MhSZi-VuOHu__MdM3616Xi15M/s1600/IMG_3188.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="640" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAKbF1D4HRnswls3r4U-jPcMS8P-o4S5KVXPo-0D49grqMfEvwEPXyAJQDAaMCWKg_12dGV_jKzY5timLSPSgRtUZQ14o4yi6upnSo2XIGmEgIDVNnb3MhSZi-VuOHu__MdM3616Xi15M/s320/IMG_3188.JPG" width="320" /></a></div>
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Lavori in corso in Via Dario Fiore ad Afragola (NA). Si tratta di cantiere che ha richiesto delle inevitabili modifiche alla viabilità. Infatti, è stata imposta l'interdizione al transito veicolare nella via e il posizionamento di barriere a delimitazione dell’area di cantiere. Istituiti anche passaggi pedonali protetti al margine dell’area di cantiere. Consentito il transito ai soli residenti compatibilmente con l’andamento del cantiere. Il provvedimento è stato emanato con l'O.D. n.82/17 del 13/10/2017 che prevede anche il divieto di sosta, quest'ultimo previsto con rimozione forzata. Ci sarebbero tutti gli 'ingredienti' per un corretto svolgimento dei lavori e la buona convivenza di tutti con il Cantiere. <a name='more'></a>Ed invece, come è facilmente intuibile, nulla di tutto questo si è realizzato anzi, ogni regola è stata violata e soprattutto è stata pienamente disattesa l'ordinanza emanata. Quello di Via Dario Fiore è un cantiere aperto il 16 ottobre scorso per il rifacimento del tratto fognario e riqualificazione del tratto stradale compreso tra via Amendola e Via Morelli. Una prima di 5 tranche, i cui lavori sarebbero dovuti durare solo venti giorni circa e terminare entro il 5 novembre prossimo, ma che invece, si protrarranno per chissà quanto tempo ancora. Ovviamente tutto questo comporterà ulteriori disagi per i residenti e per gli automobilisti che sono già provati da settimane di sosta selvaggia, interdizione al traffico violata e dal dover compiere delle vere e proprie gimkane per aggirare il cantiere. Da quando sono stati avviati i lavori in Via Dario Fiore si è registrato infatti, un caos indescrivibile, specie nelle ore di punta, quando sono aperti gli esercizi commerciali della zona e in orario di entrata e uscita di alcune scuole del territorio. Che l'interruzione di quel tratto di strada e la sua interdizione al traffico avrebbe comportato una marea di disagi era chiara soprattutto ai residenti, ma nessuno poteva prevederne l'entità. Una consapevolezza che nasceva dal fatto che tutti sapevano bene che in tanti non avrebbero rispettato le limitazioni imposte dall'O.D. n.82/17 e ne tantomeno ci sarebbe stato il dovuto controllo e vigilanza. Cosi è stato. Un po' per il fatto che forse la segnaletica è apparsa piuttosto interpretativa, un po' per la spregiudicatezza di alcuni automobilisti e centauri, tutti stanno quotidianamente ignorando l'interdizione al transito e tantomeno alla sosta e ancor peggio la segnaletica stradale esistente quali, sensi unici e divieti di sosta, limitando in questo modo i residenti e privandoli anche dei loro diritti. Giorno dopo giorno l'intera area, interessata dal cantiere, e anche le vie limitrofe sono diventate terra di nessuno. Tralasciando l'illustrazione di quanto vi accade quotidianamente, ma lasciando aperta la porta all'immaginare, che sarà sempre inferiore alla realtà. E' chiaro che la causa di tutto ciò è dovuto al fatto che l'interdizione al transito veicolare e il divieto di sosta, quest'ultimo previsto con rimozione forzata, operata tramite O.D. n.82/17 non è stata interpretata correttamente da chi, quali forze dell'ordine presenti sul territorio, erano incaricati della sua esecuzione e osservanza. Il disagio derivante dal cantiere aperto in Via Dario Fiore riguarda soprattutto la sosta selvaggia nonché la violazione continua dei sensi unici in Via Vittorio Emanuele Orlando e Via Tripoli. Praticamente per aggirare il tratto interdetto al traffico, gli utenti della strada, dovrebbero compiere un giro molto largo che può richiedere anche oltre il quarto d’ora di tempo nel percorrerlo. Pertanto, in tanti anzi tutti o quasi, per evitare di fare la deviazione, si infilano nel tratto iniziale interdetto al traffico di via Dario Fiore provenendo da via Pier Santi Mattarella e da via D'Orso per poi svoltare in via Vittorio Emanuele Orlando in senso di marcia contrario a quello consentito, disattendendo a quanto impone l'O.D. n.82/17, e proseguire poi, per via Tripoli in direzione via Amendola, il tutto contromano. Tutto questo, almeno finora, sta avvenendo impunemente e mettendo a rischio l'incolumità di loro stessi e degli altri utenti della strada.<br />
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<a href="http://www.comune.afragola.na.it/images/Documenti/gare/4.1_Planimetria_di_cantierizzazione.pdf">http://www.comune.afragola.na.it/images/Documenti/gare/4.1_Planimetria_di_cantierizzazione.pdf</a></div>
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Ferdinando Pelliccia</div>
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<span data-mce-style="font-family: Arial;" style="font-family: "arial";">DIRITTI RISERVATI<br /><br /><a href="http://www.liberoreporter.it/"><span style="color: #1366b6;">http://www.liberoreporter.it/</span></a> </span></div>
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Ferdinando Pellicciahttp://www.blogger.com/profile/08096730789039052631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2399894678000819719.post-6064203950148498212017-10-06T13:55:00.001+02:002017-10-06T13:55:53.926+02:00Cesare Battisti: è colpevole, lo hanno deciso i giudici e deve scontare la sua pena in Italia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3PobAXLC4e2ngJK49009OURrR2iokcJkhmvxojZQADN9FSg9tHAlfo0Xe6F5waNY5FbzNEsK7POJ6kXaIeZ_hI89jso4hervLr1e7asslcgmRhrWWB6OMgJQimVV3dVzHnQ1FSIgeobs/s1600/Cesare+Battisti.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="368" data-original-width="228" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3PobAXLC4e2ngJK49009OURrR2iokcJkhmvxojZQADN9FSg9tHAlfo0Xe6F5waNY5FbzNEsK7POJ6kXaIeZ_hI89jso4hervLr1e7asslcgmRhrWWB6OMgJQimVV3dVzHnQ1FSIgeobs/s320/Cesare+Battisti.png" width="198" /></a></div>
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Dopo un breve periodo di oblio torna alla ribalta il caso Cesare Battisti. Una storia in cui una sola certezza sembra poter confortare tutti ed è quella che Battisti è colpevole e lo hanno deciso i giudici e senza se e senza ma deve scontare la sua pena in Italia. Anche se lui crede il contrario. Tanto è vero che nel 2011 rilasciò un'intervista al quotidiano francese ‘Le Monde’ in cui beatamente affermava: "Vorrei una riconciliazione con il popolo italiano. Serve un'amnistia, altri Paesi ci sono riusciti”. La sua è una complessa vicenda che ha innescato, nel corso degli anni, anche forti tensioni diplomatiche specie tra l’Italia e il Brasile.<a name='more'></a> In Italia Battisti è stato condannato per omicidio e non per questioni politiche. Il pseudo esule è stato infatti, condannato in contumacia nel 1991 all’ergastolo per quattro omicidi compiuti in concorso con altri terroristi tra il 1978 e il 1979. Per almeno due di questi omicidi l’ex terrorista rosso è stato riconosciuto come esecutore materiale. Si tratta di sentenze passate in giudicato. Gli omicidi sono quello del gioielliere Pierluigi Torreggiani e del macellaio Lino Sabbadin, militante del Msi, entrambi uccisi il 16 febbraio del 1979, a Milano e Mestre, di quello del maresciallo degli agenti di custodia Antonio Santoro, ucciso a Udine il 6 giugno del 1978, e dell'agente della Digos Andrea Campagna assassinato a Milano il 19 aprile del 1978.<br /> Cesare battisti sfugge alla Giustizia italiana nel 1981 quando riuscì ad evadere dal carcere di Frosinone e a rifugiarsi prima in Francia a Parigi godendo della protezione dello scudo della ‘dottrina Mitterand’ e poi, in Messico a Puerto Escondido. Oggi 'si gode la vita' in Brasile dove è scappato ed è stato accolto come rifugiato politico. Per ‘convincere’ il governo brasiliano ad accogliere la sua richiesta di asilo Battisti ha dato fondo a tutte le sue possibilità. Famosa una sua lettera che chiudeva con una frase rivolta direttamente all'allora presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva: “Consegno la mia vita nelle mani di Sua eccellenza e del popolo brasiliano”. Parole che devono aver colto nel segno visto che poi, l'ex presidente Lula, come ultimo atto del suo mandato presidenziale, si prese la responsabilità di decidere contro l’estradizione dell’ex terrorista rosso in Italia concedendogli l'asilo politico. Lula in quel momento dimenticò però, che la legge brasiliana vieta la concessione di visti a cittadini stranieri condannati o processati in un altro Paese per crimini dolosi che prevedano l'estradizione. E’ difficile pensare che ci si possa rendere ‘complici’ di un pluriomicida, ma evidentemente a volte la ragion politica vale più di ogni altra cosa. Battisti dal suo ‘esilio dorato’ in Brasile continua a difendersi dando la sua di versione dei fatti e a proclamarsi innocente dicendosi soprattutto non pentito in quanto non ha fatto nulla. Il pseudo esule però, partecipò materialmente a quei 4 delitti e questo è stato accertato tanto che la sua condanna è passata per tutti e tre i gradi di giudizio. L’immagine che Cesare Battisti vuole trasmettere di se all’esterno è quella di cercare di apparire come una vittima del sistema contro il quale non aveva altra scelta che quella delle armi. Una tesi sempre contestata da Alberto Torregiani, il figlio di Pierluigi, il gioielliere ucciso a Milano nel 1979 da un comando dei Pac di cui faceva parte anche Battisti. Alberto, allora ragazzino, rimase ferito. Da allora è costretto a vivere su di una sedia a rotelle. Alberto da sempre di Battisti dice che: “Le sue esternazioni sono senza valore. Il Paese vuole solo giustizia, vuole che Cesare Battisti sconti la sua pena”. Tanto si è detto sul caso Cesare Battisti e sulla sua mancata estradizione in Italia dal Brasile e tanto si dirà ancora, ma come finirà l’intera vicenda tutto è ancora da stabilire.<br />
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Ferdinando Pelliccia</div>
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<span data-mce-style="font-family: Arial;" style="font-family: "arial";">DIRITTI RISERVATI<br /><br /><a href="http://www.liberoreporter.it/"><span style="color: #1366b6;">http://www.liberoreporter.it/</span></a> </span></div>
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Ferdinando Pellicciahttp://www.blogger.com/profile/08096730789039052631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2399894678000819719.post-90288767008162546042017-10-04T21:32:00.001+02:002017-10-06T17:50:10.971+02:00Cesare Battisti: come nel 2004 tenta la fuga alla vigilia dell'estradizione<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDBYmkzLY8jkgFTS7BCcIAjFGkSpSQYhRreGOFT1BLisr1jgNAmO2OUI-Q0CrV1qoM6-POpvHKalII54PWd1MIWtOkv903v_qrkGH974Uq1s3_9uZC1F4Q2B0IIySHyOWB4R_r96V0Oe0/s1600/cesare-battisti-1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="405" data-original-width="610" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDBYmkzLY8jkgFTS7BCcIAjFGkSpSQYhRreGOFT1BLisr1jgNAmO2OUI-Q0CrV1qoM6-POpvHKalII54PWd1MIWtOkv903v_qrkGH974Uq1s3_9uZC1F4Q2B0IIySHyOWB4R_r96V0Oe0/s320/cesare-battisti-1.jpg" width="320" /></a></div>
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Come una ferita mai sanata e che di tanto in tanto torna a far male allo stesso, modo di tanto in tanto si torna a parlare i Cesare Battisti. Oggi è stata resa nota la notizia che Battisti sia stato tratto in arresto mentre cercava di scappare dal Brasile verso la Bolivia. Come fece nel 2004, il pluriomicida condannato in contumacia all'ergastolo in Italia, ancora una volta stava cercando di fuggire in un altro Paese per sfuggire alla temuta estradizione. Il tentativo di fuga è avvenuto dopo che si erano fatte sempre più forti le voci che le autorità del Paese carioca, che lo aveva accolto fin dal 2004 , concedendogli anche lo status di rifugiato politico, dopo la sua fuga da Parigi alla vigilia dell'estradizione in Italia, stesse per consegnarlo alle autorità italiane dopo che quest'ultime avevano </div>
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recentemente rinnovato la richiesta. Come altre volte la richiesta si basa anche sul fatto che la legge brasiliana vieta la concessione di visti a cittadini stranieri condannati o processati in un altro Paese per crimini dolosi che prevedano l'estradizione come nel caso di Battisti. Il cambiamento politico avvenuto negli ultimi anni in Brasile ha creato i presupposti giusti affinché la richiesta italiana venisse finalmente accolta e di questo Battisti ne è stato consapevole. La sua è una complessa vicenda che ha innescato, nel corso degli anni, forti tensioni tra l’Italia e il Brasile. Stavolta però, sembra che gli sia andata male ed è fallito l'ennesimo tentativo di sfuggire, ancora una volta, alla giustizia terrena ancora prima di quella divina. Stavolta non è riuscito nel suo intento Battisti è stato fermato e si spera per sempre. La sua è una fuga che dura dal 1981 quando evase dal carcere di Frosinone e riuscì a rifugiarsi prima in Francia a Parigi godendo della protezione dello scudo della ‘dottrina Mitterand’ e poi, in Messico a Puerto Escondido. Una fuga che dura quindi da oltre un trentennio ed è ora che finisca. A chiederlo ad alta voce i familiari delle sue innocenti vittime. In Italia infatti, Battisti è stato condannato all'ergastolo in contumacia nel 1991 per quattro omicidi compiuti in concorso con altri terroristi tra il 1978 e il 1979. Per almeno due di questi omicidi l’ex terrorista rosso è stato anche riconosciuto come esecutore materiale. Si tratta di sentenze passate in giudicato. Gli omicidi sono quello del gioielliere Pierluigi Torreggiani e del macellaio Lino Sabbadin, militante del Msi, entrambi uccisi il 16 febbraio del 1979, a Milano e a Mestre. Poi, l'omicidio del maresciallo degli agenti di custodia , Antonio Santoro, ucciso a Udine il 6 giugno del 1978, e dell'agente della Digos Andrea Campagna assassinato a Milano il 19 aprile del 1978. Nel corso di questi anni poi, la vita di Cesare Battisti è cambiata ed in meglio. Il militante dell'estrema sinistra di un tempo si è trasformato in un affermato autore di romanzi Noir di successo. Battisti è stato iniziato alla letteratura da Paco Ingnacio Taibo II. Un successo che gli ha portato non solo ricchezza, ma anche tante amicizie importanti. In poche parole si ‘gode la vita’. Un’opportunità questa, che invece, ha negato a Pierluigi Torreggiani, Lino Sabbadin, Antonio Santoro e Andrea Campagna. Torreggiani e Sabbadin furono assassinati perché colpevoli di aver reagito ad una rapina. Torreggiani fu ucciso mentre usciva dal suo negozio assieme al figlio Alberto allora poco più che adolescente. Il ragazzo anch’egli colpito si salvò, ma la ferita alla spina dorsale lo paralizzò ed oggi vive su di una sedia a rotelle e si batte reclamando giustizia per la morte del padre. Nella rivendicazione del loro assassinio allora, i terroristi scrissero che era stata posta fine alla loro squallida esistenza. Parole amare e torbe che risuonano quasi come una beffa. Il maresciallo Santoro era invece, reo di aver tardato a soccorrere Cavallina, un altro terrorista e grande amico di Battisti, che si era rotto un braccio giocando a pallone in prigione ad Udine e per questo motivo venne letteralmente giustiziato davanti agli occhi della moglie e dei figli, fu colpito vilmente alle spalle. Andrea Campagna invece, venne ucciso perché la sua colpa era quella di essere uno ‘sbirro’. Ecco chi è Cesare Battisti. Da allora sono trascorsi tanti anni e a quella che è ed è stata una vicenda amara e tragica e a cui finora sembra non sia mai stato possibile mettere la parola fine ora potrebbe subire una svolta se non ci saranno i soliti colpi di scena. Cesare Battisti si è rifatto una vita. Forse perdonarlo sarebbe anche giusto anche perché i tempi sono cambiati. Però, a chi è morto, a chi è stato negato di vivere la propria vita si deve almeno un po’ di giustizia e per questo è bene che Battisti vada in carcere che sconti in Italia le sue colpe e poi forse, lo si potrà liberare come è stato fatto per tanti altri ‘terroristi’.</div>
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Ferdinando Pelliccia</div>
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<span data-mce-style="font-family: Arial;" style="font-family: "arial";">DIRITTI RISERVATI<br /><br /><a href="http://www.liberoreporter.it/"><span style="color: #1366b6;">http://www.liberoreporter.it/</span></a> </span></div>
Ferdinando Pellicciahttp://www.blogger.com/profile/08096730789039052631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2399894678000819719.post-42110582410588667432017-09-27T12:07:00.002+02:002017-09-27T12:07:44.906+02:00Scuola. Graduatorie d'Istituto 2017: inserimenti anomali nuova classe di concorso A061<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigVkynG-w_0SxXTYrIyR2Ktz79Ys_EJ6vnXd9uhxUg6q23eTHTSXmlARd3f9TXR2FoI4p6h4BC78_JDOFw4dufVe4vYrRFR9nwUCj7jG21SRep6BG2vHF3qHlOWt6geO6yJm4xWsdUr50/s1600/scuola-banchi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="194" data-original-width="259" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigVkynG-w_0SxXTYrIyR2Ktz79Ys_EJ6vnXd9uhxUg6q23eTHTSXmlARd3f9TXR2FoI4p6h4BC78_JDOFw4dufVe4vYrRFR9nwUCj7jG21SRep6BG2vHF3qHlOWt6geO6yJm4xWsdUr50/s1600/scuola-banchi.jpg" /></a></div>
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Come ogni triennio anche nel 2017, in ragione di una nuova Ordinanza Ministeriale, in tutta Italia, le segreterie delle scuole, e in particolare quelle di secondo grado superiori, hanno proceduto all’inserimento, in Seconda e Terza Fascia delle Graduatorie d’Istituto, di migliaia di aspiranti docenti. Si registrano però, nella provincia di Napoli e non solo, anomali inserimenti nelle Graduatorie d'Istituto terza fascia di una particolare classe di concorso l'A061 (Tecnologie e Tecniche delle Comunicazioni Multimediali). Si tratta di una classe di concorso che ha accorpato ben 6 vecchie cdc e precisamente le ex-classi A044, A062, A063, A064, A065, A067. <a name='more'></a>Un insieme di classi in cui finora ben pochi aspiranti docenti erano potuti essere inseriti. Una limitazione questa, dovuta al fatto che trattandosi di classi di concorso per le quali non esistono lauree specifiche, per accedervi era necessario una determinata professionalità. Pertanto, oltre ad aver conseguito una laurea qualsiasi il candidato a questa cdc è obbligato a dimostrare di avere svolto attività professionale attinente. A questo scopo gli USP di ogni provincia da sempre, sono obbligati a nominare una commissione in base al D.M. 13/06/2007 che poi, procede alla valutazione dei titoli professionali presentati dagli aspiranti docenti che chiedono di essere inseriti in questa cdc. Titoli ben precisi e fissati dalla stessa commissione con una griglia di valutazione. L'A061 è una cdc che è destinata negli istituti professionali, tecnici e licei artistici all'insegnamento delle materie contemplate per gli indirizzi di studio Grafica e comunicazione e produzioni audiovisive. Ebbene, rispetto ai quattro e anche cinque nuovi inserimenti che si sono registrati in questa classe ad ogni aggiornamento, dal 2008 ad oggi, nel 2017 si è registrato un BOOM di nuovi inserimenti. Si tratta di numeri eccessivi, anomali se si pensa che la commissione che valuta i titoli professionali per accedervi si riunisce solo nel caso ci siano richieste di accertamenti titoli e di certo non ha valutato gli oltre 60 nuovi inserimenti che invece, si registrano per il nuovo triennio 2017/2020ad esempio nella sola provincia di Napoli. La commissione che era stata istituita dall’USP di Napoli con provvedimento prot. 3178 del 20.11.2007 non esercita più le sue funzioni perché si è sciolta. L'ultima sua riunione risulta essere stata il 23 marzo scorso. Nel corso della riunione ha proceduto alla valutazione di due sole richieste di accertamento pervenutegli. Pertanto, non si spiega come sia stato possibile che un enormità di aspiranti docenti possa essere stata invece, inserita a PIENO TITOLO nelle Graduatorie d'Istituto di terza fascia per il triennio 2017/2020. Probabilmente è stato bypassato il passaggio attraverso la commissione e quindi Laureati in italiano, in architettura, in chimica, in fisica si sono inseriti in Graduatoria d'Istituto terza fascia senza aver avuto la valutazione dei titoli professionali dove richiesti. Un equivoco forse nato anche dal fatto che la tabella A 'classi di concorso' allegata al DM del 2017 relativa all’inserimento, in Seconda e Terza Fascia delle Graduatorie d’Istituto, stabilisce che per la cdc A061 sia necessario il possesso del seguente titolo di accesso: Laurea qualsiasi, congiunta all’accertamento di titoli professionali o anche Laurea in chimica, chimica industriale, Ingegneria chimica purchè conseguita entro a. a. 1993/94. Ebbene si registrano inserimenti di aspiranti docenti laureati in ingegneria chimica con data di nascita che variano tra il 1978 e il 1988. Ebbene facendo un po' di conti queste persone nel 1994 dovevano avere 16 anni massimo e quindi il loro titolo non è certo titolo di accesso ad A061 in quanto conseguito dopo il 1994. E allora cosa è successo? Le segreterie delle scuole capofila a cui questi candidati hanno chiesto l'inserimento in Graduatoria d'Istituto terza fascia con molta probabilità hanno interpretato la normativa vigente in maniera errata e l'hanno poi, applicata in maniera falsata. Tutto questo ha di fatto falsato la Graduatoria d'Istituto terza fascia collocandovi a pieno titolo candidati che al massimo vi potevano essere inseriti con riserva in attesa di accertamento come è sempre stato fatto negli anni passati. Un danno che si è riversato soprattutto su chi è già inserito in Graduatoria d'Istituto terza fascia per la cdc A061, specie se da anni e a pieno titolo, e su chi si è fatto valutare i titoli professionali e quindi in regola con la normativa. Giustamente chi si è visto scavalcato in graduatoria da candidati al primo inserimento, ma con punteggi stratosferici, per un primo inserimento, si sono allarmati e si sono chiesti come fosse stato possibile tutto questo specie dopo aver constatato che molti di questi nuovi inserimenti sono laureati in ingegneria chimica nell'a. a. 2004/2005 e oltre. Ebbene sembra che, sempre le segreterie delle scuole capofila a cui gli aspiranti docenti hanno chiesto di essere inseriti in Graduatoria d'Istituto terza fascia per la cdc A061, nel valutare i titoli di accesso primo non si sono accorti che la laurea in chimica doveva essere conseguita prima del 1994 e secondo hanno assegnato punteggi errati nel senso che invece, di dare punteggio pari al minimo al titolo di studio congiunto ai titoli professionali, ossia punti 12, hanno invece, assegnato punteggio anche fino a 33 punti. Questo è avvenuto in quanto hanno erroneamente calcolato anche il voto di laurea assegnando 0.50 punti per ogni voto superiore a 76/110. Alla fine i nuovi inserimenti si sono ritrovati con 22 punti in più rispetto ai vecchi inserimenti il cui titolo di studio gli era stato valutato invece, solo 12 punti. Cosa è successo? La tabella B 'valutazione titoli' allegata al DM 2017 alla lettera A punto 1 prevede che nei casi in cui il titolo di accesso principale è costituito dal possesso di una qualifica professionale o dall'accertamento di titoli professionali, purché congiunto a titolo di studio, si attribuisce il punteggio minimo. Ancora una volta la colpa è di chi ha inserito gli aspiranti docenti in Graduatoria d'istituto terza fascia. Ovviamente le scuole capofila ora non vogliono ritornare sui loro passi, riconoscendo il giusto punteggio agli aspiranti docenti che hanno chiesto inserimento ne ritengono la laurea in chimica, anche se conseguita dopo il 1994, non titolo di accesso alla cdc A061. Del problema nato è stato informato sia USR Napoli sia USP Napoli. Si Attendono sviluppi. Ovvio che per i candidati che sono a pieno titolo in A061 in caso di non soluzione positiva della questione non resterà che interessare la magistratura anche perché si è di fronte ad un disparità trattamento a parità di condizione. La normativa vigente è chiara in merito e volente o nolente chi l'ha interpretata male deve sanare l'errore commesso.<br />
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Ferdinando Pellicciahttp://www.blogger.com/profile/08096730789039052631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2399894678000819719.post-91322955961155042492017-08-27T22:04:00.000+02:002017-08-27T22:04:39.370+02:00Myanmar. Rohingya: ONU, sono una delle minoranze più perseguitate nel mondo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwpfDJRPj9qa15fgnkAD4tAJeK0-aeZMyLN-1c9iNzFB2bCpLQHwQMnJ5_GRGOddYu3RitIENL1Yy7pSMRjll13dsGXrhmsPmPWBX6-WRRPQwiP96jHG0HvJRyVHLw3_4pIN5Lws1zQ5Y/s1600/rohingya.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="346" data-original-width="282" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwpfDJRPj9qa15fgnkAD4tAJeK0-aeZMyLN-1c9iNzFB2bCpLQHwQMnJ5_GRGOddYu3RitIENL1Yy7pSMRjll13dsGXrhmsPmPWBX6-WRRPQwiP96jHG0HvJRyVHLw3_4pIN5Lws1zQ5Y/s320/rohingya.png" width="260" /></a></div>
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Nel Myanmar è in corso, nell'indifferenza del mondo, una dura repressione nei confronti dei Rohingya. L'ONU in un suo recente documento li ha definiti una delle minoranze più perseguitate nel mondo. Si tratta di uno dei gruppi etnici che popolano il Paese asiatico, e sono insediati principalmente nello stato di Rakhine nel Myanmar occidentale. Si tratta di appena un milione di individui, circa il 2 % della popolazione, che professano la religione musulmana sunnita. Gran parte della popolazione del Myanmar, il 70 %, è invece, Buddhista, quindi sono minoranza etnica e religiosa. Essi vivono praticamente relegati in ghetti e gli è negata persino la cittadinanza. Un fatto questo dovuto soprattutto all'intolleranza che la popolazione birmana ha da sempre dimostrato nei confronti dei credenti di fede musulmana. Per questo i Rohingya subiscono una vera e propria persecuzione accompagnata anche da azioni atte ad umiliare la loro pratica religiosa come essere costretti a mangiare carne di maiale. <a name='more'></a>Tutto questo li spinge ad abbandonare ogni loro cosa e avere per cercare scampo altrove nel Paese in questo modo trasformando il loro status in rifugiati e sfollati interni. Un abbandono che di fatto libera ampi territori del Paese che poi sistematicamente vengono ripopolati da altri. Un fatto che ricorda molto quanto avviene nel Darfur dove è riconosciuto che sia in corso una pulizia etnica. Per molti Rohingya la scelta migliore è però considerata quella di lasciare l'ex Birmania. Un impresa che però, si presenta non facile vista anche la dura opposizione dei militari birmani a farli lasciare il Paese asiatico e anche quello a farli entrare nel loro territorio nazionale da parte di quelli dei Paesi confinanti. Sono drammatici soprattutto i respingimenti da parte del Bangladesh ai cui militari sono state rivolte accuse di torture e violazioni dei diritti umani. Accuse che non hanno escluso nemmeno i militari thailandesi. Quelli che riescono nell'impresa di lasciare il Paese e attraversare il confine comunque non migliorano di molto la loro condizione. Sono oltre centomila i Rohingya che negli ultimi anni sono fuggiti nei Paesi confinanti, Bangladesh, Malaysia e Thailandia. Raccolti in campi profughi dove vivono in condizioni sanitarie inaccettabili tanto è vero che vi è un alto tasso di mortalità soprattutto tra i bambini. Praticamente sono costretti a subire questa condizione dalle autorità locali che hanno proibito loro di lasciare questi campi profughi. A causa di questa loro condizione disumana, imposta loro dalle autorità locali, sempre di più si levano forti accuse di violazioni dei diritti umani, specie da Amnesty International. Accuse che specie il governo birmano ha respinto al mittente affermando che sono basate su notizie false. Dal 2011 con il cambio di governo nel Myanmar e la nomina del leader della Lega nazionale per la democrazia, NLD, Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace 1991, al governo del Paese è comunque continuato, in grande scala, il rimpatrio forzato della gente di questa etnia. Un rimpatrio che è stato avviato dal Bangladesh e Thailandia già dal 2005 in seguito ad accordi siglati con il vecchio regime birmano. Un fatto questo, che dimostra che neanche l'ascesa al potere del premio Nobel ha dato sollievo ai Rohingya. Anzi il suo atteggiamento nei confronti di questa etnia è stato da molti definito ambiguo. Una cosa è certa, da sempre la violazione della libertà religiosa è stata sistematica nell'ex Birmania e ha colpito in modo indistinto cristiani, musulmani e in alcuni casi anche gli stessi buddisti. Oggi con l'avvento della democrazia e il ridimensionamento del potere gestito dai militari forse si percepisce un leggero miglioramento su questo versante, ma comunque le cose non sono cambiate di molto e tanto lavoro resta ancora da fare per raggiungere livelli accettabili.<br />
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Ferdinando Pelliccia</div>
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<span data-mce-style="font-family: Arial;" style="font-family: "arial";">DIRITTI RISERVATI<br /><br /><a href="http://www.liberoreporter.it/"><span style="color: #1366b6;">http://www.liberoreporter.it/</span></a> </span></div>
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Ferdinando Pellicciahttp://www.blogger.com/profile/08096730789039052631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2399894678000819719.post-37806795249529338712017-08-24T10:50:00.000+02:002017-08-24T11:34:39.259+02:00Graduatorie d'Istituto 2017: questo aggiornamento sarà ricordato come il più disastroso<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkJr4OKww7T_4CoMmH_aq1obPhPNO0k9nqBZaX6AKVmHEZK1D8ON0RUkqfhFeFhulIKuDf5tjTN64L8TLUtVH3LtgaroJOejeefMr4UBx4XV2xLWYpXhWY3KUXBghoDf_YaZ3pN_uJrvQ/s1600/classe-scuola-maturita.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="454" data-original-width="700" height="207" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkJr4OKww7T_4CoMmH_aq1obPhPNO0k9nqBZaX6AKVmHEZK1D8ON0RUkqfhFeFhulIKuDf5tjTN64L8TLUtVH3LtgaroJOejeefMr4UBx4XV2xLWYpXhWY3KUXBghoDf_YaZ3pN_uJrvQ/s320/classe-scuola-maturita.jpg" width="320" /></a></div>
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In questi giorni sono in corso le pubblicazioni Graduatorie D'Istituto Docenti Seconda e Terza Fascia delle scuole di ogni ordine e grado. Le operazioni di aggiornamento per il triennio 2017/2020 si stanno dimostrando molto più complesse del solito. Le scuole capofila sono inondate di reclami e si trovano di fronte ad un grande dilemma: 'cosa fare'. <br />
<a name='more'></a>Ovviamente come la storia insegna, la migliore decisione è quella che non si prende e quindi nonostante i reclami degli aspiranti docenti, nonostante la normativa, più ingarbugliata che mai, si decide di non decidere. Intanto, tutto rimane in sospeso. La principale problematica riscontrata sono i punteggi 'pazzi'. In tanti, quasi tutti gli aspiranti docenti si sono ritrovati assegnati punteggi in eccesso. In tanti altri invece, si sono ritrovati 'scomparsi' titoli presentati e riconosciuti, con relativo punteggio assegnato, nei trienni precedenti e quindi si sono visti assegnare un punteggio in 'ribasso'. Impossibile comunicare con gli USR e intanto le GI si avviano alla loro definitiva pubblicazione dopo, ai poveri aspiranti docenti, non resterà che fare richiesta di accesso agli atti per verificare la correttezza dei punteggi assegnati e poter fare un ricorso motivato. Probabilmente tutto questo è stato generato dalla errata interpretazione e attuazione delle <span data-mce-style="font-family: Arial;" style="font-family: "arial";">modalità di reclutamento degli insegnanti per le supplenze. Sotto accusa anche il sistema informatico utilizzato dalle scuole per valutare titoli e per aggiornare la piattaforma. In molti casi presenta diverse inesattezze e bug. Ad esempio per quelle classi di concorso che prevedono l'inserimento previo accertamento di titoli professionali e come da tabella B prevede che si assegni solo 12 punti il sistema non prevede alcuna inibizione all'inserimento dell'aspirante docente in GI se non possiede riconoscimento titoli. In questo modo sono stati inseriti in GI, ad esempio per la classe A061(Tecnologie e tecniche delle comunicazioni multimediali), centinaia di nuovi aspiranti docenti anche senza riconoscimento titoli e addirittura anziché assegnare punti 12 gli sono stati assegnati, erroneamente, 23 e anche 33 punti. Tutto questo senza che nessuno sia ancora intervenuto per riparare all'errore commesso e a discapito di chi invece, in questa classe di concorso è inserito da anni.</span><br />
<span data-mce-style="font-family: Arial;" style="font-family: "arial";">Intanto, chi ci sta rimettendo sono i poveri aspiranti docenti.</span><br />
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<span data-mce-style="font-family: Arial;" style="font-family: "arial";">DIRITTI RISERVATI<br /><br /><a href="http://www.liberoreporter.it/"><span style="color: #1366b6;">http://www.liberoreporter.it/</span></a> </span></div>
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Ferdinando Pellicciahttp://www.blogger.com/profile/08096730789039052631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2399894678000819719.post-76467994194305007792017-08-20T21:23:00.001+02:002017-08-20T21:23:11.982+02:00Aggiornamento Graduatorie d'istituto triennio 2017/2020 <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEid7zXhREyWf2YWbU_7aPu3ErfXX03pYr8S5b4l8vnsAvhjtuon3ieGxDUh0R4_0XhIfZhLfGsWTWkq2mIuWeKJJoJRq-P_R0GUldubm5ux0SU8Bj4-H0pjhuK4vI3pkpbjB2-pnB-Vqds/s1600/professore.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="126" data-original-width="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEid7zXhREyWf2YWbU_7aPu3ErfXX03pYr8S5b4l8vnsAvhjtuon3ieGxDUh0R4_0XhIfZhLfGsWTWkq2mIuWeKJJoJRq-P_R0GUldubm5ux0SU8Bj4-H0pjhuK4vI3pkpbjB2-pnB-Vqds/s1600/professore.jpg" /></a></div>
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Aggiornamento Graduatorie d'istituto triennio 2017/2020 un vero disastro molto sentito soprattutto il problema del punteggio assegnato in eccesso. Molti aspiranti docenti si sono ritrovati assegnati dalle segreterie delle scuola capofila un punteggio di molto superiore a quello reale riuscendo immeritatamente a conquistare una buona posizione in graduatoria a discapito di altri. <a name='more'></a>I vari uffici scolastici hanno il dovere di intervenire in merito alla questione per salvaguardare i diritti di tutti. Addirittura la dove, secondo quanto previsto dalla tabella B, il titolo di accesso ad una classe di concorso prevede che oltre al titolo di studio sia richiesto anche l'accertamento dei titoli professionali si debba assegnare punteggio 12 le segreteria stanno calcolando anche il voto di laurea e quindi assegnando punti 23, punti 28, punti 33 a chi invece dovrebbe avere solo 12 punti. Anche su questo fatto grave gli Uffici Territoriali scolastici hanno il dovere di intervenire.<br /></div>
Ferdinando Pellicciahttp://www.blogger.com/profile/08096730789039052631noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2399894678000819719.post-57190696642232902012017-08-12T22:41:00.000+02:002017-08-12T22:41:27.797+02:00Pirateria Marittima: forse preso un dei dirottatori della Savina Caylin<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmsrWGzeLHljLe129uVn7dH_1yBEbjSUrTC7AZDC9OIRtHLGzga8zP_3q0n_PRKe_uIjUO5Oh9EGwCKHf69AIOK4Oh70_wV6OgBZR0nWecEvHCUti_5k0jTgFG4JISUlrmSBEUupahm-A/s1600/bandiera+pirata1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="193" data-original-width="290" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmsrWGzeLHljLe129uVn7dH_1yBEbjSUrTC7AZDC9OIRtHLGzga8zP_3q0n_PRKe_uIjUO5Oh9EGwCKHf69AIOK4Oh70_wV6OgBZR0nWecEvHCUti_5k0jTgFG4JISUlrmSBEUupahm-A/s1600/bandiera+pirata1.jpg" /></a></div>
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Si chiama Mohamed Farah il giovane somalo sospettato di far parte della gang del mare che catturò e sequestrò a scopo estorsivo la nave italiana Savina Caylin. Farah, che aveva chiesto lo status di rifugiato e si trovava a Caltanissetta, è stato identificato grazie al confronto delle sue impronte con quelle rilevate e repertate dai RIS dopo il rilascio della nave, nel 2012. Ora è in attesa di convalida del fermo dopo essere stato arrestato, su provvedimento di fermo emesso dal pm di Roma Francesco Scavo della Procura Distrettuale di Roma che indaga sul fatto accaduto nel mare del Corno D'Africa oltre 7 anni fa. L'episodio legato all'arresto del somalo risale infatti, al 2011 quando nel mare al largo della Somalia scorrazzavano ancora i pirati somali. L'8 febbraio di quell'anno una gang del mare somala catturò e dirottò una nave commerciale battente bandiera italiana. Si trattava della Savina Caylin, una petroliera con a bordo 22 membri dell'equipaggio, 5 lavoratori del mare italiani e 17 di nazionalità indiana. Il sequestro della nave e del suo equipaggio a scopo estorsivo durò quasi un anno. La F’lli D’Amato di Napoli, la compagnia marittima proprietaria della petroliera italiana, immediatamente attivò tutti i canali per avviare contatti con i pirati somali e ottenere il rilascio della nave e del suo equipaggio. Il governo italiano da parte sua, impose una sorta di ‘black out’ sull'intera vicenda e per mesi non si seppe nulla sugli sviluppi della vicenda che riguardava una nave battente bandiera italiana e la sorte di ben 22 uomini, di cui 5 italiani. Un silenzio voluto soprattutto dall'allora ministro della Difesa, Ignazio La Russa e da quello degli Esteri, Franco Frattini e giustificato con la motivazione di evitare che venissero ‘disturbare’ le trattative. In quei lunghi mesi dagli appelli lanciati dai marittimi italiani ostaggi dei pirati somali emerse tutta la tristezza e il dramma della vicenda . Allora era risaputo a tutti che quando un sequestro durava molto e le trattative stentavano a decollare o ancor peggio non partivano, tutto si ripercuoteva negativamente sugli ostaggi nelle mani dei predoni del mare, sia psicologicamente sia fisicamente. Inizialmente la richiesta di riscatto dei pirati somali fu di 16 mln di dollari. Nel corso delle trattative più volte i pirati lanciarono minacce di ritorsioni sui membri dell'equipaggio della petroliera italiana e non disdegnarono torture piscologiche e fisiche come loro consuetudine. A preoccupare fu soprattutto la minaccia di portare a terra almeno tre dei cinque marittimi italiani. Una minaccia che se messa in atto, voleva dire che per quegli ostaggi italiani aumentava il rischio per la loro incolumità. Per fortuna tutto poi, si è risolto con il pagamento del riscatto, 10,6 milioni di dollari, e il rilascio della nave e del suo equipaggio. Allora a nulla serviva tergiversare e nessun Paese ha mai riottenuto indietro i marittimi ostaggi senza non aver prima pagato un riscatto milionario. Anche chi ha dichiarato il contrario, come la stessa Italia, ha pagato un riscatto.</div>
Ferdinando Pelliccia<br />
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