martedì 28 dicembre 2010

Rifiuti Napoli: situazione rischia di precipitare nei prossimi giorni

La situazione a Napoli e nel napoletano sul versante rifiuti è drammatica, ma rischia di precipitare nei prossimi giorni. A terra lungo le strade, a Napoli restano ancora non raccolte almeno 1400 tonnellate di rifiuti, mentre sono oltre 10mila quelle in provincia. Ieri sono state rimosse circa 1600 tonnellate di rifiuti divise tra la discarica di Chiaiano e gli Stir di Caivano nel napoletano e di Santa Maria Capua Vetere nel Casertano. La difficoltà maggiore resta quella dello smaltimento della spazzatura pregressa. Il fatto di aver potuto conferire i rifiuti in via eccezionale anche in altri siti, oltre ai convenzionali, ha aiutato molto Napoli e la sua provincia. Secondo l’assessore comunale all'Igiene urbana di Napoli, Paolo Giacomelli: “Se potessimo ancora utilizzare i tre impianti di Chiaiano, Santa Maria Capua Vetere e Caivano, la città potrebbe essere pulita entro la fine dell'anno”. Nel mese di dicembre nei soli impianti della Provincia di Caserta sono stati smaltite 7mila tonnellate di spazzatura di Napoli. Purtroppo l'ordinanza per il conferimento straordinario fuori provincia, che permetteva questo sversamento straordinario, è scaduta oggi. Fino alla mezzanotte di oggi i camion con i rifiuti napoletani conferiranno nello Stir di Santa Maria Capua Vetere poi, i cancelli si chiuderanno per gli auto compattatori provenienti da Napoli. Come anche ancora per poco si potrà sversare, in via eccezionale, ma non per molto, nell'impianto di trito vagliatura, Stir, di Caivano nel napoletano. Lo stesso vale anche per l’esercito, che da giorni interviene a togliere dalle strade di Napoli e provincia quanta più immondizia è possibile, il provvedimento che li riguarda è in scadenza in questi giorni. I militari dovrebbero rimanere in Campania solo per altri tre giorni. L’accordo preso con la Regione Campania prevede infatti, un loro impiego solo fino al 31 dicembre prossimo. Dopo quella data, a meno che la regione non chieda che i militari prolunghino la loro permanenza, essi abbandoneranno il campo. Purtroppo gli impianti di tritovagliatura dei rifiuti di Tufino e Giugliano sono praticamente fermi. In pratica gli impianti sono ingolfati in quanto non riescono a liberarsi dalla frazione tritovagliata che rimane stoccata sui piazzali. Un ‘non funzionamento’ che vanifica gli sforzi che si stanno compiendo per pulire la città di Napoli e la sua provincia. Fino ad ieri davanti ai cancelli degli Stir di Tufino, Giugliano e Caivano sono rimasti in coda per poter scaricare i propri carichi di immondizia almeno 80 dei 120 autocompattatori utilizzati per la raccolta e smaltimento rifiuti a Napoli. Ossia oltre la metà del parco auto dell’Asia, la società responsabile della raccolta e smaltimento rifiuti partenopei. Oggi però, la raccolta è proceduta a ritmi sostenuti perché gran parte di questi mezzi hanno potuto sversare e ritornare a raccogliere. Purtroppo il vero problema è proprio quello della carenza strutturale di impianti per lo smaltimento dei rifiuti. Per far fronte a questa carenza si dovrebbe puntare ad una diminuzione della produzione del rifiuto. L’unico modo per farlo è puntare alla raccolta differenziata per alleggerire il peso della spazzatura. Nel capoluogo campano però, questa è ferma a circa il 19 per cento. E di questo non sembra preoccuparsene le istituzioni partenopee. Anzi, da settimane è in corso, in merito alla questione rifiuti, un vero e proprio rimpallo delle responsabilità tra il governatore della Campania, Stefano Caldoro, il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro e il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino. I primi due danno ‘addosso’ al terzo reputandolo responsabile del tracollo della situazione sul fronte rifiuti a Napoli e in provincia. Regione e Provincia addossano la colpa del fallimento soprattutto all’Asia che finora aveva malgestito gli impianti Stir di Tufino e Giugliano e la discarica di Terzigno, passati ora alla Sap Na. Ad Asia è restato solo il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti a Napoli. Tutti sembrano preoccuparsi di trovare un responsabile e nessuno parla di obiettivi come ad esempio puntare alla differenziata che farebbe diminuire di molto il quantitativo di rifiuti da conferire nelle discariche. Una diminuzione che a Napoli è possibile come è stato recentemente dimostrato da uno studio del WWF presentato alla stampa lo scorso 21 dicembre nel capoluogo campano. Uno studio che ha dimostrato che sette quartieri della città di Napoli hanno raggiunto oltre il 60 per cento di differenziata. Per questo ed altri motivi nonostante l’enorme sforzo profuso finora la situazione nel napoletano resta drammatica, ma si continua a sperare, anche se ora il tempo delle speranze è finito anzi, se una soluzione al problema rifiuti non viene trovata nel più breve tempo possibile dal dramma si passerà alla tragedia. Questo soprattutto anche perchè tra 100 giorni, a marzo 2011, chiuderà anche l’unica discarica di Napoli quella di Chiaiano. Si tratta del sito in cui finiscono almeno 800 delle 1200 tonnellate prodotte quotidianamente nella città di Napoli. Come anche è ormai prossima la saturazione del sito dell’ex cava Sari a Terzigno nel napoletano. Qui però, vi sversano esclusivamente i 18 comuni dell’area vesuviana a rischio Vesuvio, quella della ‘zona rossa’ per intenderci. Il sistema messo all’impiedi è quindi, talmente fragile che basta un non nulla e immediatamente va in tilt. A dimostrazione il fatto che in tanti avevano posto le loro speranze sul piano per trasportare i rifiuti fuori dalla Campania. Finora questo però, non ha dato i risultati sperati e quindi ha annullato ogni previsione. Nonostante la formalizzazione politica degli accordi con le regioni Puglia, 45mila tonnellate, Toscana, 13mila e 500 tonnellate, ed Emilia Romagna, 5mila tonnellate. Nonostante l’accordo siglato con una discarica spagnola, 30mila tonnellate. Siti che dovevano accogliere i rifiuti pretrattati provenienti dagli Stir della provincia di Napoli nessun camion è ancora partito alla volta di queste destinazioni. Appena oggi le prime 120 tonnellate di frazione organica stabilizzata proveniente dallo Stir di Giugliano sono stati caricati su 4 camion e dovrebbero scaricare domani a Taranto in Puglia. Dopo gli episodi di teppismo che si sono verificati finora e dopo che sconosciuti incappucciati hanno assaltato, nei giorni scorsi, nei pressi della discarica di Chiaiano, nove autocompattatori dell'Asia danneggiandoli. Oggi l'Associazione nazionale funzionari di polizia ha avanzato preoccupazioni in merito sottolineando come le mancate soluzioni al problema rifiuti possano innescare nuovamente una pericolosa spirale di tensioni e violenze. Nel frattempo, man mano che si avvicina la notte di San Silvestro aumentano anche i timori per i rischi derivanti dall’utilizzo dei fuochi d’artificio come il rischio di roghi dei mucchi di spazzatura. Stamani in prefettura a Napoli si è tenuto un vertice a cui ha preso parte il prefetto di Napoli, Andrea De Martino, il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, il vicesindaco, Tino Santangelo, l'assessore comunale all'Igiene urbana, Paolo Giacomelli, i vertici dell'Asia, dei vigili del fuoco e dell'Asl Napoli 1 e della Protezione civile comunale. Nel corso dell’incontro è stato approntato un piano per fronteggiare la notte di San Silvestro. Sono in tanti a ritenere pericolosissimo il mix derivante da i rifiuti ammassati nelle strade e l'esplosione dei fuochi che potrebbero innescare, nella notte dell’ultimo dell’anno, pericolosi falò. Quello dei botti di fine anno è un problema che viaggia parallelo a quello dell’emergenza rifiuti e per questo motivo la Questura di Napoli da giorni si è attivata da un lato a sensibilizzare i cittadini a non usare i botti illegali e dall’altro a sequestrare i fuochi illegali.

Nessun commento:

DIRITTI E UTILIZZO RISERVATI

LA RIPRODUZIONE, TOTALE E PARZIALE, DEL CONTENUTO DI QUESTO BLOG, COMPRESO LE FOTO, E' CONSENTITA SOLO A CONDIZIONE CHE NON VENGA ALTERATO IL CONTENUTO E VENGA CITATA SEMPRE IL BLOG E AUTORE (fonte).
GRAZIE


Una fiammella accesa per tutte le persone che soffrono al mondo

Una fiammella accesa per tutte le persone che soffrono al mondo
Nel mondo sono tante le persone che piangono e soffrono a loro dedico un affettuoso pensiero....

Unioni Civili

Unioni Civili
SI ALLE UNIONI CIVILI NO ALLE ADOZIONI

STOP ALLE VIOLENZE IN SIRIA

Il mondo non può più stare a guardare mentre migliaia di siriani si vedono privati della libertà e della vita.....

Tutta la verità sul sequestro del rimorchiatore Buccaneer

Tutta la verità sul sequestro del rimorchiatore Buccaneer

Rivista e libro in vendita al sito www.liberoreporter.it

A tutti quei bravi ragazzi morti per l'Italia

A tutti quei bravi ragazzi morti per l'Italia
Non mi abituerò mai a quest'immagine! Onore ai caduti

Nel mondo ogni giorno vengono compiute carneficine immani in cui le vittime sono inermi civili

Nel mondo ogni giorno vengono compiute carneficine immani in cui le vittime sono inermi civili
in memoria di coloro che hanno versato il loro sangue a causa del terrorismo ed ora sono solo ombre!

sono solidale con gli immigrati clandestini

sono solidale con gli immigrati clandestini
il volto di un immigrato

...a quei bravi ragazzi, figli dell'America di oggi, morti in guerra!

...a quei bravi ragazzi, figli dell'America di oggi, morti in guerra!

DARFUR:NON C'E' PIU' TEMPO DA PERDERE!

IN DARFUR SONO DECINE SE NON CENTINAIA LE PERSONE CHE MUOIONO OGNI MESE...
FAI LORO DEL BENE... AIUTA I RIFUGIATI E I PROFUGHI DEL DARFUR FACENDO UNA DONAZIONE ALL'AGENZIA ONU PER I RIFUGIATI UNHCR CHIAMA LO 0680212304 PER SAPERE COME FARE....
RICORDATI BASTANO 31 EURO PER ACQUISTARE 8 COPERTE, 51 EURO PER UNA TENDA E 200 EURO PER DARE ASSISTENZA MEDICA A 25 FAMIGLIE...

Un bambino del Darfur

Un bambino del Darfur
aiuta ad aiutarlo sostieni le iniziative pro Darfur
In Darfur dal 2003 ad oggi sono state compiute esecuzioni, anche di massa, stupri, soprattutto di massa, nei confronti di donne, uomini e bambini e interi villaggi sono stati rasi al suolo. Il terrore è stato usato come pratica generalizzata e a sfondo razziale mentre lo stupro è diventato una vera e propria arma da guerra.
Il governo sudanese di Khartoum da parte sua ha bombardato senza sosta i civili, e ha reso sempre più difficili le operazioni di soccorso delle organizzazioni umanitarie nei confronti delle genti del Darfur, fino al punto di far scappare via la maggior parte delle Ong operanti nella regione sudanese e liberarsi così di scomodi testimoni di quanto accadeva in quei luoghi. La stessa tattica è stata seguita prima con i peacekeepers dell'Ua e poi con quelli dell'Onu...
Tutto il mondo è a conoscenza di quanto accade in quella remota regione sudanese e lancia denunce. Da un lato Washington parla di genocidio, dall’altro l'Onu parla di catastrofe umanitaria e di pulizia etnica.
Il tutto però resta nella totale impunità!
Intanto, dal Febbraio 2003 anno in cui è iniziata la ribellione della popolazione di etnia africana del Darfur, circa 6 milioni in maggioranza musulmana e in parte animista, contro il governo sudanese, musulmano ma integralista e soprattutto di etnia araba e bianca, è scoppiato il conflitto che ha causato finora circa 300mila morti e due milioni e mezzo di profughi. Una protesta nata per lo stato di totale abbandono e sfruttamento in cui la popolazione nera era tenuta. La repressione del governo centrale è stata spietata, soprattutto facendo uso dei Janjaweed, i diavoli a cavallo, che sono milizie nomadi di etnia araba che hanno compiuto tutti gli orrori possibili e inimmaginabili contro le genti del Darfur di etnia nera, per lo più contadini e pastori.

Il pianto di un innocente a Gaza

Il pianto di un innocente a Gaza
Ancora una volta il mondo intero si dovrebbe vergognare!!!
La guerra chi puo raccontarla? E' difficile farlo ma tutti possiamo immaginare come sia il sentire l'odore dei morti abbandonati nelle strade o sotto le macerie, il vedere i bambini che muoiono di fame accanto al cadavere della madre, il sentire il lamento dei feriti e lo strazio dei sopravvissuti, di chi si vede impotente e maledice chi gli ha portato via tutto.
Nella Striscia di Gaza siamo ormai quasi alla terza settimana di bombardamenti e inesorabilmente, come non potrebbe essere diversamente con tutta la tecnologia militare del 21° secolo che gli israeliani stanno usando, il numero dei morti tra i civili continuato ad aumentare, mentre l'esercito israeliano bombarda le loro case si moltiplicano tra i palestinesi le scene di disperazione e di dolore causati dagli effetti devastanti della guerra che certamente non sono cambiati nel tempo anzi al contrario.

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran
Sono solidale con i persiani che manifestano

Il 12 giugno 2010 è caduto il primo anniversario delle contestate elezioni iraniane. Elezioni che decretarono la riconferma a presidente dell’Iran di Mahmud Ahmadinejad. Il Paese ha vissuto le prime ora di questa giornata con una calma carica di tensione che poi, è scoppiata nel pomeriggio intorno alle 16, le 13.30 italiane con i primi scontri tra manifestanti e forze di sicurezza nei pressi dell’Università Sharif di Teheran. Era impensabile che l’opposizione iraniana del movimento riformista dell’Onda Verde si facesse scappare questa occasione per proclamare il proprio dissenso al regime degli Ayatollah. I luoghi delle sanguinose proteste post elettorali di un anno fa si sono quindi di nuovo riempiti di manifestanti. Questo, nonostante l’appello dei leader dell’opposizione, Moussavi e Karroubi, a evitare di scendere in piazza e nonostante che le forze di sicurezza avessero preso posizione in vari punti strategici del centro di Teheran per prevenire manifestazioni. Nonostante le proteste e le accuse di brogli elettorali il contestato presidente Ahmadinejad ha potuto proseguire nel suo mandato, quasi certamente usurpato, grazie all’appoggio dell’ayatollah Ali Khamenei, la Guida Suprema. La lotta continuerà. Viva la Persia! Viva il movimento riformista!


i 44 presidenti degli Usa

i 44 presidenti degli Usa
da www.patrickmoberg.com/blog/id:420/november-4-2008

The President United States of America

The President United States of America
Barack Obama

E' morta Miriam Makeba

E' morta Miriam Makeba
Addio Mama Afrika....io continuerò a sognare...

Notes

***

Italia. Violenza sessuale è allarme sociale


Dopo i recenti casi di stupri, a Roma, Bologna e Milano non si riesce quasi più a tenere il conto degli episodio di violenza sessuale che, dall'inizio dell'anno, si stanno susseguendo in Italia ad opera principalmente di stranieri. Un orribile reato che si verifica nelle grandi città metropolitane come nei piccoli centri urbani. Emergono dati da brividi dalle informazioni fornite dal Presidente facente funzioni del Tribunale di Como Giuseppe Anzani e dal Procuratore capo Alessandro Maria Lodolini. Ogni 4 giorni in Procura a Como arriva una denuncia per violenza sessuale. I fascicoli aperti tra luglio 2007 e giugno 2008 sono stati 89, tra violenze sessuali e pedofilia. Ma è solo la punta di un iceberg in quanto, il reato, per la quasi totalità è sommerso perché prevale ancora la paura e la vergogna a denunciare la violenza subita. Fino ad oggi la violenza che subivano le donne era soprattutto domestica, ma gli episodi di violenza che hanno visto protagoniste, loro malgrado, delle donne avvenuti negli ultimi giorni, per le strade, propongono una nuova emergenza. Un autorevole testimonianza è portata da Telefono Rosa che da anni conosce il fenomeno ed assiste le vittime. “Ciò che sta avvenendo dall'inizio dell'anno, precisa il presidente Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, mi preoccupa. Non so se è solo l'effetto di maggiori denunce ma, dal nostro osservatorio, non era mai stato rilevata una cosa simile”. Gli avvenimenti degli ultimi giorni non fanno altro che conferma un'allarmante costante: in testa alla classifica degli autori di stupri ci sono gli stranieri. Il triste primato vede fra i primi i romeni, seguiti da marocchini e albanesi che sembra abbiano dato il via ad una esecrabile escalation di violenza contro le donne. Assodato che nella stragrande maggioranza dei casi questi episodi sono commessi da stranieri, spesso clandestini, ora si deve dare a tutto questo uno stop. Certezza della pena, custodia cautelare in carcere per chi è accusato di violenza sessuale ed esclusione di attenuanti per chi delinque sotto effetto di alcool e droghe. Tutto ovviamente tenendo conto di due elementi fondamentali: abbattere l'allarme sociale provocato da questo tipo di reati e tutelare la dignità della vittima, che va assicurata anche nel percorso dibattimentale.
Per raggiungere un risultato anzitutto è importante l'introduzione nel ddl sicurezza dell'obbligo del carcere per chi stupra. Forse il decreto 'anti-stupro' sarà pronto per venerdì esso dovrebbe contenere, come annunciato, importanti novità: gli accusati di stupro non potranno beneficiare della libertà condizionale, ci sarà un avvocato a spese dello Stato per le vittime di violenza sessuale, arriveranno nuovi presidi di polizia con relativi stanziamenti, saranno anticipate le norme contenute nel ddl anti-molestie che la Camera ha già approvato. Tra le altre cose, ci dovrebbero essere anche aggravanti se a commettere violenza sono familiari, partner o tutori; un pesante aggravio di pena se la vittima è sotto i 14 anni; uguale trattamento, invece, se la vittima è maggiorenne o appena sotto i 18; ergastolo sicuro, se allo stupro segue la morte della vittima. Mano pesante anche per i complici: nessuna possibilità di godere dei domiciliari neppure per i favoreggiatori.

***

La scuola pubblica in Italia con la 'Riforma Gelmini'

Esprimo la mia piena solidarietà con tutti coloro che protestano contro la Legge 133/08 la cosidetta 'Riforma Gelmini'....

Le cifre presentate nel decreto fanno venire i brividi: i tagli previsti dal decreto legge 112, poi convertito nella legge 133/08, e gli ulteriori provvedimenti contenuti nel decreto 137 porteranno, a livello nazionale, ad una riduzione di circa 100mila posti tra il personale docente e di 43mila posti tra quello Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi).
Per molti, anche per i non addetti ai lavori, l'effetto provocato dalla legge che in pratica azzererà in poco tempo le faticose conquiste di anni e anni, non solo in termini di posti di lavoro, ma anche di mission- educativa e di didattica, rende il momento dei più cupi e tristi degli ultimi anni. Ai tagli vanno poi sommati, le conseguenze che scaturiranno dalla reintroduzione del maestro unico nelle scuole elementari.
L'Europa chiede più scuola, più sapere e l'Italia che fa?
Il contrario!
Rientrodurre il maestro unico è compiere, di sicuro, un passo indietro di almeno mezzo secolo. Se non addirittura si ritorna al tempo del libro cuore, senza offesa per quel libro mio compagno di tanti pomeriggi.
Perchè tutto questo? Bella domanda!
Molto probabilmente si tenta di mascherare con questa supposta riforma quello che è il vero scopo del provvedimento: incassare o meglio risparmiare in poco meno di 4-5 anni 8miliardi di euro. Questa è la cifra stimata, che dovrebbe restare nelle casse dello stato.
Un risparmio quindi certo ottenuto tagliando centinaia di migliaia di posti di lavoro ma al contempo che produrrà anche un effetto negativo: quello di un drastico ridimensionamento del servizio scolastico pubblico in favore forse di quello privato. Inoltre un'altra diretta conseguenza della L.133/08 sarà la chiusura di decine e decine di plessi scolastici.
Molte scuole, soprattutto nei piccoli centri urbani, non ci saranno più. A scomparire sarà anche un altro degli elementi cardine dell'istruzione primaria italiana: il tempo pieno. Bisogna fare attenzione, chi sostiene che il tempo pieno non sarà toccato dalla riforma o che addirittura aumenterà mente sapendo di farlo.
Rifletteteci un poco e capirete perchè!
Se prima, per ogni 2 classi, c'erano 3 insegnanti d'ora in poi sarà uno per classe, a seguire e istruire dai 20 ai 30 alunni e che svolgerà il suo orario lavorativo settimanale esclusivamente di mattina. Pertanto al pomeriggio non potrà esserci altro che un sorta di dopo-scuola, trasformando il tempo pieno di fatto in un parcheggio pomeridiano per i bambini, che nulla ha da condividere con l'offerta didattica di cui fino ad ieri, prima della 'riforma Gelmini', gli alunni potevano usufruire con il tempo pieno.

...

ARRIVERA' PER NATALE UNA 'SOCIAL CARD' AD OLTRE 1MLN DI ITALIANI 'POVERI'

C’è un detto che dice: "meglio poco che niente!".
In questo caso tra il poco e il nulla ci sono così poche differenze che è difficile distinguerli.
La 'social card, almeno per il momento, sembra più l’ennesimo spot varato dal governo che piuttosto un provvedimento serio in grado di aiutare per davvero i più bisognosi.
Nessuno però si è ricordato di dire che ogni spesa effettuata con la 'social card' in automatico sarà data una commissione alla Mastercard che è la società che ha emmesso ed è la proprietà della card.
Bhe! Almeno qualcuno di certo ci guadagnerà da questa iniziativa...
Appare strano che un'iniziativa così benefica abbia comunque dei costi accessori...stranezze tutte italiane!

***

Parole....di Abraham Lincoln

Non si può arrivare alla prosperità

scoraggiando l'impresa.
Non si può rafforzare il debole
indebolendo il più forte.
Non si può aiutare chi è piccolo
abbattendo chi è grande.
Non si può aiutare il povero
distruggendo il ricco.
Non si possono aumentare le paghe
rovinando i datori di lavoro.
Non si può progredire serenamente
spendendo più del guadagno.
Non si può promuovere la fratellanza umana
predicando l'odio di classe.
Non si può instaurare la sicurezza sociale
adoperando denaro imprestato.
Non si può formare carattere e coraggioto
gliendo iniziativa e sicurezza.
Non si può aiutare continuamente
la gente facendo in sua vece quello che potrebbe
e dovrebbe fare da sola.

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

marito e padre

i due rivali

genere umano

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO
da peacereporter

23/02/2002 - 02/07/2008 Ingrid Betancourt è stata liberata!

23/02/2002 - 02/07/2008                  Ingrid Betancourt è stata liberata!
faccio mia la gioia di tutti!

Finalmente liberi!!!

Finalmente liberi!!!

Grazie a loro la Betancourt è libera

Grazie a loro la Betancourt è libera
il ministro della Difesa colombiano Santos e il generale Montoya

Grazie Uribe!!

Grazie Uribe!!
La Betancourt ha incontrato il presidente colombiano Uribe che vinse le elezioni del 2002

madre e figlia!

madre e figlia!
Yolanda Pulecio e Ingrid Betancourt

le due Betancourt

le due Betancourt
Ingrid abbraccia la madre Yolanda

La gioia della libertà riconquistata

La gioia della libertà riconquistata
Ingrid Betancourt dopo la liberazione