domenica 28 luglio 2013

Campa(g)nia dei rifiuti: tra ecomafia ed ecoballe


        La Campania è la regione italiana più colpita dall’ecomafia. (50) Zone problematiche sono: il triangolo Qualiano-Villaricca-Giugliano (la cosiddetta terra dei fuochi), dove di notte vengono bruciati rifiuti anche tossici, con conseguente inquinamento da diossina, ed il “triangolo dei tumori” Acerra-Nola-Marigliano. In queste zone numerosi camion cisterna scaricano il loro contenuto nei tombini dell’area industriale (dando così vita al fenomeno del tombino fumante). Altri camion invece sversano rifiuti in buchi effettuati in terreni agricoli, ricoprendoli poi con terriccio nostrano. Vi sono inoltre società di stoccaggio, intermediazione e compostaggio che simulano la separazione di parte secca ed umida dei rifiuti e poi li sversano nelle cave in ricomposizione ambientale e paesaggistica o in terreni controllati dal gruppo mafioso. Uno studio della prestigiosa rivista medica “The Lancet Oncology”, del settembre 2004 evidenzia un aumento del 24% dei tumori al fegato nei territori campani vicini alle discariche.
La contraddizione è che vi sono diverse imprese campane che operano nel centro-nord nel settore dei rifiuti che rispettano le regole, mentre al Sud e specialmente in Campania vige un sistema di diffusa illegalità. Strumento fondamentale nella violazione del diritto è rappresentato dal sistema dei consorzi pubblico-privati che in pratica ha creato situazioni di monopolio favorendo la scelta di imprenditori vicini alle organizzazioni criminali.
L’inchiesta giudiziaria Houdinì del 2004 evidenzia che il costo di mercato per smaltire correttamente alcuni rifiuti tossici va da 21 a 62 centesimi di euro al chilogrammo, mentre la camorra richiede circa 9-10 centesimi al chilo, compreso il trasporto.
L’ecomafia in Campania si avvale di legami con segmenti delle amministrazioni locali, grandi aziende, tecnici ambientali, influendo sul sistema degli appalti. La tecnica più subdola, è quella del cd. giro delle false bolle (ossia attestare un declassamento cartolare dei rifiuti trasportati, fittiziamente indicati come residui riutilizzabili). In Campania l’ecomafia si è inserita in tutte le fasi del ciclo dei rifiuti (smaltimento, bonifiche ecc.), incentivandone l’afflusso da altre Regioni e coinvolgendo gli imprenditori con il sistema della soprafatturazione. Per lunghi anni i Comuni hanno violato l’obbligo di pesare i rifiuti che affluivano nelle discariche, come afferma il Decreto Ronchi e le cifre pagate per gli appalti della N.U. erano spesso inferiori al costo di gestione (in quanto vi erano introiti non dichiarati, derivanti dallo smaltimento illegale). (51)

        La camorra si è inserita poi non anche nel settore delle bonifiche.
L’errore strategico della Regione è stato quello di puntare all’incenerimento del 65% dei rifiuti a fronte di una RD del 35% (obiettivo peraltro non raggiunto, anche se si è passati dal 2000 al 2003 dall’1.8% al 12% circa).
Vi sono però delle eccezioni: Padula (SA), ha raggiunto nel 2003 il 76,1%, Bellizzi il 68,95%, Giffoni Sei Casali (SA) il 66,34%, Mercato San Severino (SA) con il passaggio al sistema tariffario è passato dall’8% al 52%.
E non si dica dunque che al Sud non si può fare la RD!
All’inadeguatezza del Piano Rifiuti della Regione si sono aggiunti: vari incendi dolosi e sabotaggi negli impianti di CDR, l’insufficienza e l’inadeguatezza tecnica degli stessi con file dei camion anche di 15 ore, decine di automezzi rubati e molti non in grado di funzionare, una TARSU che a Napoli è tra le più alte d’ Italia, un costo di decine di milioni di euro annui per il trasporto, fino a poco tempo fa, delle ecoballe(52) o del rifiuto tal quale prima in altre Regioni italiane, poi in Germania, numerosi atti di violenza fisica ad opera della criminalità organizzata nei confronti dei lavoratori dell’ASIA (deputata alla raccolta dei rifiuti), l’evasione della tassa in città da parte di ben 72000 utenze non domestiche (compreso l’ente comunale Mostra d’oltremare), il profluvio di consulenze inutili, subdola forma di corrompimento della vita pubblica, nella seconda repubblica post-tangentopoli(53).
Si rilevi poi che nel corso del 2005 vi è stato un altro grave problema: il sequestro di numerosi impianti di CDR, ad opera della magistratura per mancato rispetto delle norme contrattuali da parte della FIBE. Infatti, le ecoballe avevano e purtroppo hanno in larga parte ancor oggi, un potere calorifico inferiore a quello stabilito nell’appalto con la Regione, determinata dall’eccessiva umidità, causato dal mancato decollo della RD.
Altro scandalo è stato l’affitto a prezzi inspiegabilmente alti, ad opera del Commissariato Straordinario dei suoli dove stoccare il CDR
L’UE (Direttiva 2001/77, “Promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità”) ritiene che solo la parte non biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani possa essere considerata fonte energetica rinnovabile nella produzione di elettricità. Per l’UE non può essere considerato recupero energetico la combustione dei rifiuti negli inceneritori, ma solo in un impianto in cui i rifiuti fungono da combustibile effettivamente sostitutivo di un combustibile tradizionale che dovrebbe essere comunque utilizzato. (54)
Dunque, un termo(s)valorizzatore al di là della quantità di energia prodotta non fa recupero o risparmio energetico, mentre lo fa per esempio un cementificio dove i rifiuti sostituiscono in parte altri combustibili.
Fortemente contestabile è il cd. Decreto Bersani (D.Lgs. n. 79, 16 marzo 1999, “Attuazione della direttiva 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica”, in GU n. 75, 31 marzo 1999), che aveva qualificato i rifiuti come energia rinnovabile. Stesso errore ha commesso il D.Lgs. 29 dicembre 2003, n. 387, in GU, n. 25, 31 gennaio 2004, “Attuazione della direttiva 2001/77/CE sulla produzione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili”. L’errore risiede nell’ipotizzare che il flusso dei rifiuti continui nel tempo come il vento o le radiazioni solari .
Altri errori del legislatore sono stati: il contributo pubblico per la costituzione degli impianti, fino al 30% in base alla L. 308/82 ed il CIP6 (provvedimento n. 6/92 del Comitato Interministeriale Prezzi)
che prevedeva l’obbligo di acquisto da parte dell’ENEL di energia elettrica a lire 243,7 per kWh per i primi otto anni di funzionamento dell’inceneritore contro le 80-100 lire negli altri Paesi europei. Tuttavia soltanto con il comma 1120 lett. d) della legge 27 dicembre 2006 n. 296, viene soppressa la parola “assimilate” ed esse vengono escluse dal regime d’incentivazione delle rinnovabili.
Si deve evidenziare che la direttiva 2001/77/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 settembre 2001, sulla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità, considera come “fonti energetiche rinnovabili” quelle fonti di natura non fossile (eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, mareomotrice, idraulica, biomassa, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas), mentre considera “biomassa” la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall’agricoltura (comprendente le sostanze vegetali e animali) e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali ed urbani.
Il D.Lgs. 387/2003, all’art. 17 continuava però ad includere i rifiuti (anche nella loro parte non biodegradabile) tra le fonti energetiche che potevano beneficiare delle agevolazioni previste per le energie rinnovabili. Il tutto in netto contrasto con la normativa comunitaria, tant’è che l’allora Commissaria europea per i Trasporti e l’Energia, Loyola De Palacio, in risposta ad un’interrogazione dell’europarlamentare verde Monica Frassoni, del 20 novembre 2003 (risposta E-2935/03IT) ha considerato la situazione italiana in palese contrasto con il dettato normativo della direttiva 2001/77/CE.
Tale irregolarità è stata sanata con la legge 296 del 2006 (finanziaria 2007).
Tuttavia con la legge 24 dicembre 2007 n. 244 e la normativa introdotta con l’emergenza rifiuti in Campania, tali incentivi, seppur in forme più limitate, sono stati reintrodotti.
Lo scandalo del sistema introdotto dal cd cip6 è che fino ad ora la maggior parte degli incentivi destinati alle energie rinnovabili è andata agli impianti di incenerimento e non alle fonti rinnovabili propriamente dette.

NOTE
(50) “Ecomafia, (composto di eco e mafia, 1994 ) s.f. Settore della criminalità organizzata che gestisce attività altamente dannose per l’ ambiente come l’ abusivismo edilizio e lo smaltimento clandestino dei rifiuti tossici”- Lo Zingarelli 1999-Vocabolario della lingua italiana.
(51) Quando molte discariche sono state chiuse, le ditte hanno cominciato a fallire o a rescindere i contratti.
(52) Cilindri di colore verde del peso di una tonnellata ciascuno, prodotte fino ad oggi in circa 4 milioni di pezzi, che potrebbero essere smaltite negli inceneritori in un periodo compreso tra i 10 e i 50 anni . Vedi anche Il Mattino del 30 agosto 2005, pag. 35.
(53) Il tutto è evidenziato in un bel saggio di Cesare Salvi e Massimo Villone, “Il prezzo della democrazia”, Mondadori, 2005, che ha aperto il problema della questione morale a sinistra. A dir poco criticabili sono, infatti, la moltiplicazione delle commissioni speciali, la lottizzazione dei primari e dei manager delle ASL (vedi il caso Petrella), le sedi faraoniche a Bruxelles e a New York . In particolare il meccanismo delle consulenze è oggi diventata una sorta di corruzione legalizzata.
(54) Vedi sentenze della C. di giustizia (V sez.), 13 febbraio 2003, nella causa C-458/00 ed in quella C-228/00.


Fonte: http://www.innovazionediritto.unina.it/archivionumeri/0806s/michel.html

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DARFUR:NON C'E' PIU' TEMPO DA PERDERE!

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FAI LORO DEL BENE... AIUTA I RIFUGIATI E I PROFUGHI DEL DARFUR FACENDO UNA DONAZIONE ALL'AGENZIA ONU PER I RIFUGIATI UNHCR CHIAMA LO 0680212304 PER SAPERE COME FARE....
RICORDATI BASTANO 31 EURO PER ACQUISTARE 8 COPERTE, 51 EURO PER UNA TENDA E 200 EURO PER DARE ASSISTENZA MEDICA A 25 FAMIGLIE...

Un bambino del Darfur

Un bambino del Darfur
aiuta ad aiutarlo sostieni le iniziative pro Darfur
In Darfur dal 2003 ad oggi sono state compiute esecuzioni, anche di massa, stupri, soprattutto di massa, nei confronti di donne, uomini e bambini e interi villaggi sono stati rasi al suolo. Il terrore è stato usato come pratica generalizzata e a sfondo razziale mentre lo stupro è diventato una vera e propria arma da guerra.
Il governo sudanese di Khartoum da parte sua ha bombardato senza sosta i civili, e ha reso sempre più difficili le operazioni di soccorso delle organizzazioni umanitarie nei confronti delle genti del Darfur, fino al punto di far scappare via la maggior parte delle Ong operanti nella regione sudanese e liberarsi così di scomodi testimoni di quanto accadeva in quei luoghi. La stessa tattica è stata seguita prima con i peacekeepers dell'Ua e poi con quelli dell'Onu...
Tutto il mondo è a conoscenza di quanto accade in quella remota regione sudanese e lancia denunce. Da un lato Washington parla di genocidio, dall’altro l'Onu parla di catastrofe umanitaria e di pulizia etnica.
Il tutto però resta nella totale impunità!
Intanto, dal Febbraio 2003 anno in cui è iniziata la ribellione della popolazione di etnia africana del Darfur, circa 6 milioni in maggioranza musulmana e in parte animista, contro il governo sudanese, musulmano ma integralista e soprattutto di etnia araba e bianca, è scoppiato il conflitto che ha causato finora circa 300mila morti e due milioni e mezzo di profughi. Una protesta nata per lo stato di totale abbandono e sfruttamento in cui la popolazione nera era tenuta. La repressione del governo centrale è stata spietata, soprattutto facendo uso dei Janjaweed, i diavoli a cavallo, che sono milizie nomadi di etnia araba che hanno compiuto tutti gli orrori possibili e inimmaginabili contro le genti del Darfur di etnia nera, per lo più contadini e pastori.

Il pianto di un innocente a Gaza

Il pianto di un innocente a Gaza
Ancora una volta il mondo intero si dovrebbe vergognare!!!
La guerra chi puo raccontarla? E' difficile farlo ma tutti possiamo immaginare come sia il sentire l'odore dei morti abbandonati nelle strade o sotto le macerie, il vedere i bambini che muoiono di fame accanto al cadavere della madre, il sentire il lamento dei feriti e lo strazio dei sopravvissuti, di chi si vede impotente e maledice chi gli ha portato via tutto.
Nella Striscia di Gaza siamo ormai quasi alla terza settimana di bombardamenti e inesorabilmente, come non potrebbe essere diversamente con tutta la tecnologia militare del 21° secolo che gli israeliani stanno usando, il numero dei morti tra i civili continuato ad aumentare, mentre l'esercito israeliano bombarda le loro case si moltiplicano tra i palestinesi le scene di disperazione e di dolore causati dagli effetti devastanti della guerra che certamente non sono cambiati nel tempo anzi al contrario.

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran
Sono solidale con i persiani che manifestano

Il 12 giugno 2010 è caduto il primo anniversario delle contestate elezioni iraniane. Elezioni che decretarono la riconferma a presidente dell’Iran di Mahmud Ahmadinejad. Il Paese ha vissuto le prime ora di questa giornata con una calma carica di tensione che poi, è scoppiata nel pomeriggio intorno alle 16, le 13.30 italiane con i primi scontri tra manifestanti e forze di sicurezza nei pressi dell’Università Sharif di Teheran. Era impensabile che l’opposizione iraniana del movimento riformista dell’Onda Verde si facesse scappare questa occasione per proclamare il proprio dissenso al regime degli Ayatollah. I luoghi delle sanguinose proteste post elettorali di un anno fa si sono quindi di nuovo riempiti di manifestanti. Questo, nonostante l’appello dei leader dell’opposizione, Moussavi e Karroubi, a evitare di scendere in piazza e nonostante che le forze di sicurezza avessero preso posizione in vari punti strategici del centro di Teheran per prevenire manifestazioni. Nonostante le proteste e le accuse di brogli elettorali il contestato presidente Ahmadinejad ha potuto proseguire nel suo mandato, quasi certamente usurpato, grazie all’appoggio dell’ayatollah Ali Khamenei, la Guida Suprema. La lotta continuerà. Viva la Persia! Viva il movimento riformista!


i 44 presidenti degli Usa

i 44 presidenti degli Usa
da www.patrickmoberg.com/blog/id:420/november-4-2008

The President United States of America

The President United States of America
Barack Obama

E' morta Miriam Makeba

E' morta Miriam Makeba
Addio Mama Afrika....io continuerò a sognare...

Notes

***

Italia. Violenza sessuale è allarme sociale


Dopo i recenti casi di stupri, a Roma, Bologna e Milano non si riesce quasi più a tenere il conto degli episodio di violenza sessuale che, dall'inizio dell'anno, si stanno susseguendo in Italia ad opera principalmente di stranieri. Un orribile reato che si verifica nelle grandi città metropolitane come nei piccoli centri urbani. Emergono dati da brividi dalle informazioni fornite dal Presidente facente funzioni del Tribunale di Como Giuseppe Anzani e dal Procuratore capo Alessandro Maria Lodolini. Ogni 4 giorni in Procura a Como arriva una denuncia per violenza sessuale. I fascicoli aperti tra luglio 2007 e giugno 2008 sono stati 89, tra violenze sessuali e pedofilia. Ma è solo la punta di un iceberg in quanto, il reato, per la quasi totalità è sommerso perché prevale ancora la paura e la vergogna a denunciare la violenza subita. Fino ad oggi la violenza che subivano le donne era soprattutto domestica, ma gli episodi di violenza che hanno visto protagoniste, loro malgrado, delle donne avvenuti negli ultimi giorni, per le strade, propongono una nuova emergenza. Un autorevole testimonianza è portata da Telefono Rosa che da anni conosce il fenomeno ed assiste le vittime. “Ciò che sta avvenendo dall'inizio dell'anno, precisa il presidente Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, mi preoccupa. Non so se è solo l'effetto di maggiori denunce ma, dal nostro osservatorio, non era mai stato rilevata una cosa simile”. Gli avvenimenti degli ultimi giorni non fanno altro che conferma un'allarmante costante: in testa alla classifica degli autori di stupri ci sono gli stranieri. Il triste primato vede fra i primi i romeni, seguiti da marocchini e albanesi che sembra abbiano dato il via ad una esecrabile escalation di violenza contro le donne. Assodato che nella stragrande maggioranza dei casi questi episodi sono commessi da stranieri, spesso clandestini, ora si deve dare a tutto questo uno stop. Certezza della pena, custodia cautelare in carcere per chi è accusato di violenza sessuale ed esclusione di attenuanti per chi delinque sotto effetto di alcool e droghe. Tutto ovviamente tenendo conto di due elementi fondamentali: abbattere l'allarme sociale provocato da questo tipo di reati e tutelare la dignità della vittima, che va assicurata anche nel percorso dibattimentale.
Per raggiungere un risultato anzitutto è importante l'introduzione nel ddl sicurezza dell'obbligo del carcere per chi stupra. Forse il decreto 'anti-stupro' sarà pronto per venerdì esso dovrebbe contenere, come annunciato, importanti novità: gli accusati di stupro non potranno beneficiare della libertà condizionale, ci sarà un avvocato a spese dello Stato per le vittime di violenza sessuale, arriveranno nuovi presidi di polizia con relativi stanziamenti, saranno anticipate le norme contenute nel ddl anti-molestie che la Camera ha già approvato. Tra le altre cose, ci dovrebbero essere anche aggravanti se a commettere violenza sono familiari, partner o tutori; un pesante aggravio di pena se la vittima è sotto i 14 anni; uguale trattamento, invece, se la vittima è maggiorenne o appena sotto i 18; ergastolo sicuro, se allo stupro segue la morte della vittima. Mano pesante anche per i complici: nessuna possibilità di godere dei domiciliari neppure per i favoreggiatori.

***

La scuola pubblica in Italia con la 'Riforma Gelmini'

Esprimo la mia piena solidarietà con tutti coloro che protestano contro la Legge 133/08 la cosidetta 'Riforma Gelmini'....

Le cifre presentate nel decreto fanno venire i brividi: i tagli previsti dal decreto legge 112, poi convertito nella legge 133/08, e gli ulteriori provvedimenti contenuti nel decreto 137 porteranno, a livello nazionale, ad una riduzione di circa 100mila posti tra il personale docente e di 43mila posti tra quello Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi).
Per molti, anche per i non addetti ai lavori, l'effetto provocato dalla legge che in pratica azzererà in poco tempo le faticose conquiste di anni e anni, non solo in termini di posti di lavoro, ma anche di mission- educativa e di didattica, rende il momento dei più cupi e tristi degli ultimi anni. Ai tagli vanno poi sommati, le conseguenze che scaturiranno dalla reintroduzione del maestro unico nelle scuole elementari.
L'Europa chiede più scuola, più sapere e l'Italia che fa?
Il contrario!
Rientrodurre il maestro unico è compiere, di sicuro, un passo indietro di almeno mezzo secolo. Se non addirittura si ritorna al tempo del libro cuore, senza offesa per quel libro mio compagno di tanti pomeriggi.
Perchè tutto questo? Bella domanda!
Molto probabilmente si tenta di mascherare con questa supposta riforma quello che è il vero scopo del provvedimento: incassare o meglio risparmiare in poco meno di 4-5 anni 8miliardi di euro. Questa è la cifra stimata, che dovrebbe restare nelle casse dello stato.
Un risparmio quindi certo ottenuto tagliando centinaia di migliaia di posti di lavoro ma al contempo che produrrà anche un effetto negativo: quello di un drastico ridimensionamento del servizio scolastico pubblico in favore forse di quello privato. Inoltre un'altra diretta conseguenza della L.133/08 sarà la chiusura di decine e decine di plessi scolastici.
Molte scuole, soprattutto nei piccoli centri urbani, non ci saranno più. A scomparire sarà anche un altro degli elementi cardine dell'istruzione primaria italiana: il tempo pieno. Bisogna fare attenzione, chi sostiene che il tempo pieno non sarà toccato dalla riforma o che addirittura aumenterà mente sapendo di farlo.
Rifletteteci un poco e capirete perchè!
Se prima, per ogni 2 classi, c'erano 3 insegnanti d'ora in poi sarà uno per classe, a seguire e istruire dai 20 ai 30 alunni e che svolgerà il suo orario lavorativo settimanale esclusivamente di mattina. Pertanto al pomeriggio non potrà esserci altro che un sorta di dopo-scuola, trasformando il tempo pieno di fatto in un parcheggio pomeridiano per i bambini, che nulla ha da condividere con l'offerta didattica di cui fino ad ieri, prima della 'riforma Gelmini', gli alunni potevano usufruire con il tempo pieno.

...

ARRIVERA' PER NATALE UNA 'SOCIAL CARD' AD OLTRE 1MLN DI ITALIANI 'POVERI'

C’è un detto che dice: "meglio poco che niente!".
In questo caso tra il poco e il nulla ci sono così poche differenze che è difficile distinguerli.
La 'social card, almeno per il momento, sembra più l’ennesimo spot varato dal governo che piuttosto un provvedimento serio in grado di aiutare per davvero i più bisognosi.
Nessuno però si è ricordato di dire che ogni spesa effettuata con la 'social card' in automatico sarà data una commissione alla Mastercard che è la società che ha emmesso ed è la proprietà della card.
Bhe! Almeno qualcuno di certo ci guadagnerà da questa iniziativa...
Appare strano che un'iniziativa così benefica abbia comunque dei costi accessori...stranezze tutte italiane!

***

Parole....di Abraham Lincoln

Non si può arrivare alla prosperità

scoraggiando l'impresa.
Non si può rafforzare il debole
indebolendo il più forte.
Non si può aiutare chi è piccolo
abbattendo chi è grande.
Non si può aiutare il povero
distruggendo il ricco.
Non si possono aumentare le paghe
rovinando i datori di lavoro.
Non si può progredire serenamente
spendendo più del guadagno.
Non si può promuovere la fratellanza umana
predicando l'odio di classe.
Non si può instaurare la sicurezza sociale
adoperando denaro imprestato.
Non si può formare carattere e coraggioto
gliendo iniziativa e sicurezza.
Non si può aiutare continuamente
la gente facendo in sua vece quello che potrebbe
e dovrebbe fare da sola.

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

marito e padre

i due rivali

genere umano

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO

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da peacereporter

23/02/2002 - 02/07/2008 Ingrid Betancourt è stata liberata!

23/02/2002 - 02/07/2008                  Ingrid Betancourt è stata liberata!
faccio mia la gioia di tutti!

Finalmente liberi!!!

Finalmente liberi!!!

Grazie a loro la Betancourt è libera

Grazie a loro la Betancourt è libera
il ministro della Difesa colombiano Santos e il generale Montoya

Grazie Uribe!!

Grazie Uribe!!
La Betancourt ha incontrato il presidente colombiano Uribe che vinse le elezioni del 2002

madre e figlia!

madre e figlia!
Yolanda Pulecio e Ingrid Betancourt

le due Betancourt

le due Betancourt
Ingrid abbraccia la madre Yolanda

La gioia della libertà riconquistata

La gioia della libertà riconquistata
Ingrid Betancourt dopo la liberazione