mercoledì 10 agosto 2011

Pirateria: ecco le navi ancora nelle mani dei pirati somali















* SOCOTRA 1: sequestrata il 25 dicembre 2009, nel Golfo di Aden. The Yemeni-owned ship had six Yemeni crew. Nave yemenita aveva sei membri di equipaggio tutti yemeniti. * ICEBERG 1: Nave di 4500 tonnellate sequestrata il 29 marzo 2010. Roll-on roll-off catturata a 10 miglia dal porto di Aden. Equipaggio di 24 marittimi provenienti da Yemen, India,Ghana, Sudan, Pakistan e Filippine. Purtroppo sembra che due marittimi yemeniti siano morti in prigionia uccisi dai pirati. * FV PRANTALAY 11, 12 e 14 - Flotta di navi da pesca dirottate il 17 e il 18 aprile 2010. I pescherecci battenti bandiera di Gibuti sono di proprietà di una società thailandese e sono state catturate al largo dell’isola di Minicoy nella zona di pesca delle Maldive. Stavano pescando di frodo. A bordo in totale 77 marittimi di cui 12 thailandesi, 14 birmani e gli altri di diversa nazionalità. Prantalay 11 e 14 sono stati liberati da navi della marina indiana mentre erano utilizzate come navi madri, il secondo è però affondato, mentre Prantalay 12 è ancora trattenuto in ostaggio insieme a 4 marittimi thailandesi. Gli altri sono stati rilasciati tranne 7 che sono morti durante la prigionia di fame e malattia. * OLIB G: Nave di 6.585 tonnellate sequestrata l'8 settembre 2010. Il mercantile è stato catturato all’interno del corridoio di transito internazionale, IRTC, nel Golfo di Aden. Battente bandiera maltese la nave mercantile ha a bordo 18 membri equipaggi, 15 georgiani e 3 turchi. L’IRTC è un settore nel quale la missione navale Atalanta di EU NAVFOR, Task Force 465, la missione navale NATO, Task Force 508, e Forza marittima combinato, Task Force 151, coordinano un pattugliamento e la protezione dei transiti marittimi. * NY CHOIZIL: Barca a vela sequestrata il 26 ottobre 2010. Yacht del Sudafrica dirottato dopo aver lasciato Dar es Salaam. A bordo tre sudafricani, due uomini e una odnna. Uno dei due uomini, lo skipper Peter Eldridge, nel corso del dirottamento riuscì a scappare, ma gli altri due, una coppia, Bruno Pelizzari e la sua fidanzata Deborah Calitz entrambi di Durban, vennero catturati e portati a terra. Da allora sono trattenuti come ostaggi e non se ne sa più nulla. * MV POLAR: nave cisterna di 72.825 tonnellate sequestrata il 30 ottobre 2010. Di proprietà di una compagnia Liberiana e battente bandiera di Panama. Dirottata a 580 miglia ad est di Socotra. Equipaggio di 24 marittimi, un rumeno, tre greci, 4 montenegrini e 16 filippini. * ALBEDO: Nave portacontainer sequestrata il 26 novembre 2010. Nave di proprietà compagnia malese e battente bandiera malese è stata catturata a 900 miglia al largo della Somalia mentre si dirigeva per Mombasa da Emirati Arabi Uniti. Equipaggio di 23 marittimi provenienti dal Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka e Iran . * MV PANAMA: Nave portacontainer sequestrata il 10 dicembre 2010. Battente bandiera liberiana e gestita da una società americana. La nave è stata catturata sulla rotta da Tanzania a Beira in Monzabico. Equipaggio di 23 marittimi dal Myanmar. * MV ORNA: Nave portarinfuse di 27.915 tonnellate di stazza sequestrata il 20 dicembre 2010. La nave battente bandiera di Panama è di proprietà degli Emirati Arabi Uniti, ed è stata sequestrata a 400 miglia a nord-est delle Seychelles. Carico e numero dei membri dell'equipaggio a bordo non sono noti. La MV ORNA non era stata registrata con MSCHOA o UKMTO. * SHIUH FU N. 1: Nave da pesca sequestrata 25 dicembre 2010. Nave di proprietà taiwanese. Il peschereccio è stato catturato a 120 miglia nautiche dalla punta nord-est del Madagascar nell'Oceano Indiano. La nave aveva un equipaggio di 26 membri composto da taiwanesi, cinesi e vietnamiti. * MV BLIDA: Bulk carrier di 20.586 tonnellate sequestrata il primo gennaio 2011. La nave battente bandiera algerina è stata sequestrata a circa 150 chilometri a sudest di Salalah, Oman. La nave, con 27 equipaggi provenienti da Algeria, Ucraina e Filippine, si stava dirigendo a Dar es Salaam, in Tanzania, da Salalah in Oman. * HOANG SON DOM: Nave portarinfuse di 22.835 tonnellate sequestrata il 19 gennaio 2010. La nave portarinfuse battente bandiera mongola e di proprietà vietnamita. L’imbarcazione è stata sequestrata a circa 520 miglia nautiche a sud-est del porto di Muscat, Oman. A bordo un equipaggio di 24 marittimi tutti vietnamiti. Purtroppo sembra che due di essi siano già morti in prigionia uccisi dai pirati. La MV HOANG SON DOM non era stata registrata con MSC-HOA o UKMTO. * SAVINA CAYLYN: Superpetroliera sequestrata l'8 febbraio 2010. Nave battente bandiera italiana e di proprietà di compagnia di marittima di Napoli. La petroliera era in navigazione da Malesia a Sudan, quando è stata attaccata a 670 miglia ad est di Socotra Island. A bordo 5 italiani e 17 indiani come membri dell’equipaggio. * MV SININ: Nave portarinfuse di 52.466 tonnellate sequestrata il 12 febbraio 2010. Di proprietà maltese e battente bandiera di Malta. La nave è stata catturata nel Mare del Nord arabo. A bordo un equipaggio di 13 iraniani e 10 indiani. La nave era in rotta verso Singapore da Fujairah negli Emirati Arabi Uniti. La MV SININ non era stata registrata con MSC-HOA o UKMTO. * FV ALFARDOUS: Nave da pesca sequestrata il 13 febbraio 2010. Si tratta di un peschereccio yemenita catturato dai pirati vicino all’isola di Socotra nel Golfo di Aden ed ha un equipaggio di 8 marittimi di cui non si conosce nazionalità. * NY ING: Barca a vela sequestrata il 24 febbraio 201. Yacht battente bandiera danese dirottato mentre era in navigazione dalle Maldive verso l’Africa. A bordo sette danesi. Una coppia e i loro tre figli, tutti minori di 17, 15 e 13 anni, e due membri dell’equipaggio. Sono stati tutti portati a terra e da allora sono trattenuti come ostaggi. * MV DOVER: Nave sequestrata il 28 febbraio 2010. Il mercantile è Stato catturato a circa 260 miglia nautiche a nord-est di Salalah in Oman mentre era in viaggio verso Saleef nello Yemen da Port Quasim in Pakistan. La nave battente bandiera panamense è di proprietà greca. L'equipaggio è composto da 3 rumeni, un russo e 19 filippini. * SINAR KINDUS: Nave portarinfuse sequestrata il 16 marzo 2010. Nave battente bandiera Indonesia ed è di proprietà di una compagnia marittima indonesiana. Il cargo è stato catturato a circa 320 km a nord est di Socotra nel bacino somalo. A bordo della nave 20 membri di equipaggio. La nave è stata subito utilizzata per lanciare attacchi pirati fungendo da nave madre. * ROSALIA D'AMATO: Nave portarinfuse di 74.500 tonnellate sequestrata il 21 aprile 2010. Di proprietà italiana e battente il tricolore la nave è stata catturata a 350 miglia al largo della costa dell'Oman. La nave portarinfuse era in viaggio verso Bandar Imam Khomeini in Iran dal Brasile con un carico di soia quando è stata catturata dai pirati somali. A bordo 21 membri di equipaggio, 6 sono italiani e 15 filippini. * GEMINI: Motonave di 29.871 tonnellate è stata sequestrata il 30 aprile 2010. La nave, battente bandiera di Singapore e di proprietà di una compagnia marittima di Singapore, è stata sequestrata al largo della costa della Tanzania a 115 miglia a est di Zanzibar. La nave trasportava un carico di olio di palma grezzo da Kuala Tanjung in Indonesia a Mombasa in Kenya. A bordo 25 membri di equipaggio composti da 4 marittimi provenienti dalla Corea del Sud, 13 dall’Indonesia, 3 dal Myanmar e 5 dalla Cina .
In totale sono almeno 20 le navi in mano ai pirati somali. Navi trattenute in ostaggio insieme ai loro equipaggi in attesa che venga pagato un riscatto per il loro rilascio. Sono circa 400 i marittimi di diversa nazionalità prigionieri in Somalia. Tra essi anche degli europei. Cosa ancor peggiore tra gli ostaggi dei pirati somali anche almeno due donne e dei minori. Si tratta di una sudafricana e di una danese. Mentre i minori sono danesi. In realtà però, le navi e i marittimi sono molti di più. Almeno 30 i primi e 600 i secondi. Purtroppo o perché non registrate con MSC-HOA o UKMTO o perché non ne viene denunciata la cattura, per molte navi e marittimi il dramma del sequestro si consuma nel silenzio. A volte risolvendosi dopo il pagamento di un riscatto e a volte sparendo per sempre senza più dare traccia o notizia di loro. La MSC-HOA è un centro di sicurezza marittima per il Corno D’Africa ed è nato su iniziativa della Ue NAVFOR. Il centro fornisce assistenza h/24 occupandosi del controllo delle navi in transito attraverso il Golfo di Aden. Sul suo sito web interattivo il Centro consente di comunicare con esso e fornisce le più recenti linee guida anti-pirateria per l'industria e per le compagnie di navigazione e consente agli operatori di registrare i loro movimenti attraverso la regione. Purtroppo i governi di molti Paesi hanno adottato una stessa linea, ossia nessuna trattativa con i sequestratori, almeno ufficialmente. Per cui la ‘raccolta’ del denaro, necessario per pagare il riscatto, è affidata alla compagnia marittima proprietaria della nave oppure, nel caso di turisti, come quelli degli Yacht CHOZIL e ING, agli amici e parenti dei sequestrati. Purtroppo tutto questo non gioca a favore degli ostaggi e inoltre, la situazione generale nei mari e lungo le coste della Somalia è sempre più drammatica con un aumento esponenziale della violenza. Si ricorre sempre di più all’uso delle armi. Un ricorso specie da parte delle navi da guerra impegnate nelle missioni antipirateria. Un situazione questa, che ha comportato l’uccisioni di diversi pirati scatenando la volontà di compiere ritorsioni da parte dei predoni del mare. Inoltre, l’incattivirsi della situazione ha costretto, negli ultimi tempi, le varie gang del mare, che operano al largo della Somalia, a dover affrontare molti cambiamenti per evitare di correre rischi inutili, e questo ha influito molto anche sulle trattative per il rilascio degli ostaggi. Quello che però, prevale su tutto è che la situazione è davvero preoccupante sopratutto perché sembra che non vengano fatti veri e importanti sforzi per cercare di liberare uomini e navi. Alcuni dei quali sono prigionieri in Somali anche da oltre un anno. Non bisogna dimenticarsi che per loro questa prigionia è un vero inferno.

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Una fiammella accesa per tutte le persone che soffrono al mondo

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Nel mondo sono tante le persone che piangono e soffrono a loro dedico un affettuoso pensiero....

Unioni Civili

Unioni Civili
SI ALLE UNIONI CIVILI NO ALLE ADOZIONI

STOP ALLE VIOLENZE IN SIRIA

Il mondo non può più stare a guardare mentre migliaia di siriani si vedono privati della libertà e della vita.....

Tutta la verità sul sequestro del rimorchiatore Buccaneer

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Rivista e libro in vendita al sito www.liberoreporter.it

A tutti quei bravi ragazzi morti per l'Italia

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Non mi abituerò mai a quest'immagine! Onore ai caduti

Nel mondo ogni giorno vengono compiute carneficine immani in cui le vittime sono inermi civili

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in memoria di coloro che hanno versato il loro sangue a causa del terrorismo ed ora sono solo ombre!

sono solidale con gli immigrati clandestini

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il volto di un immigrato

...a quei bravi ragazzi, figli dell'America di oggi, morti in guerra!

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DARFUR:NON C'E' PIU' TEMPO DA PERDERE!

IN DARFUR SONO DECINE SE NON CENTINAIA LE PERSONE CHE MUOIONO OGNI MESE...
FAI LORO DEL BENE... AIUTA I RIFUGIATI E I PROFUGHI DEL DARFUR FACENDO UNA DONAZIONE ALL'AGENZIA ONU PER I RIFUGIATI UNHCR CHIAMA LO 0680212304 PER SAPERE COME FARE....
RICORDATI BASTANO 31 EURO PER ACQUISTARE 8 COPERTE, 51 EURO PER UNA TENDA E 200 EURO PER DARE ASSISTENZA MEDICA A 25 FAMIGLIE...

Un bambino del Darfur

Un bambino del Darfur
aiuta ad aiutarlo sostieni le iniziative pro Darfur
In Darfur dal 2003 ad oggi sono state compiute esecuzioni, anche di massa, stupri, soprattutto di massa, nei confronti di donne, uomini e bambini e interi villaggi sono stati rasi al suolo. Il terrore è stato usato come pratica generalizzata e a sfondo razziale mentre lo stupro è diventato una vera e propria arma da guerra.
Il governo sudanese di Khartoum da parte sua ha bombardato senza sosta i civili, e ha reso sempre più difficili le operazioni di soccorso delle organizzazioni umanitarie nei confronti delle genti del Darfur, fino al punto di far scappare via la maggior parte delle Ong operanti nella regione sudanese e liberarsi così di scomodi testimoni di quanto accadeva in quei luoghi. La stessa tattica è stata seguita prima con i peacekeepers dell'Ua e poi con quelli dell'Onu...
Tutto il mondo è a conoscenza di quanto accade in quella remota regione sudanese e lancia denunce. Da un lato Washington parla di genocidio, dall’altro l'Onu parla di catastrofe umanitaria e di pulizia etnica.
Il tutto però resta nella totale impunità!
Intanto, dal Febbraio 2003 anno in cui è iniziata la ribellione della popolazione di etnia africana del Darfur, circa 6 milioni in maggioranza musulmana e in parte animista, contro il governo sudanese, musulmano ma integralista e soprattutto di etnia araba e bianca, è scoppiato il conflitto che ha causato finora circa 300mila morti e due milioni e mezzo di profughi. Una protesta nata per lo stato di totale abbandono e sfruttamento in cui la popolazione nera era tenuta. La repressione del governo centrale è stata spietata, soprattutto facendo uso dei Janjaweed, i diavoli a cavallo, che sono milizie nomadi di etnia araba che hanno compiuto tutti gli orrori possibili e inimmaginabili contro le genti del Darfur di etnia nera, per lo più contadini e pastori.

Il pianto di un innocente a Gaza

Il pianto di un innocente a Gaza
Ancora una volta il mondo intero si dovrebbe vergognare!!!
La guerra chi puo raccontarla? E' difficile farlo ma tutti possiamo immaginare come sia il sentire l'odore dei morti abbandonati nelle strade o sotto le macerie, il vedere i bambini che muoiono di fame accanto al cadavere della madre, il sentire il lamento dei feriti e lo strazio dei sopravvissuti, di chi si vede impotente e maledice chi gli ha portato via tutto.
Nella Striscia di Gaza siamo ormai quasi alla terza settimana di bombardamenti e inesorabilmente, come non potrebbe essere diversamente con tutta la tecnologia militare del 21° secolo che gli israeliani stanno usando, il numero dei morti tra i civili continuato ad aumentare, mentre l'esercito israeliano bombarda le loro case si moltiplicano tra i palestinesi le scene di disperazione e di dolore causati dagli effetti devastanti della guerra che certamente non sono cambiati nel tempo anzi al contrario.

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran
Sono solidale con i persiani che manifestano

Il 12 giugno 2010 è caduto il primo anniversario delle contestate elezioni iraniane. Elezioni che decretarono la riconferma a presidente dell’Iran di Mahmud Ahmadinejad. Il Paese ha vissuto le prime ora di questa giornata con una calma carica di tensione che poi, è scoppiata nel pomeriggio intorno alle 16, le 13.30 italiane con i primi scontri tra manifestanti e forze di sicurezza nei pressi dell’Università Sharif di Teheran. Era impensabile che l’opposizione iraniana del movimento riformista dell’Onda Verde si facesse scappare questa occasione per proclamare il proprio dissenso al regime degli Ayatollah. I luoghi delle sanguinose proteste post elettorali di un anno fa si sono quindi di nuovo riempiti di manifestanti. Questo, nonostante l’appello dei leader dell’opposizione, Moussavi e Karroubi, a evitare di scendere in piazza e nonostante che le forze di sicurezza avessero preso posizione in vari punti strategici del centro di Teheran per prevenire manifestazioni. Nonostante le proteste e le accuse di brogli elettorali il contestato presidente Ahmadinejad ha potuto proseguire nel suo mandato, quasi certamente usurpato, grazie all’appoggio dell’ayatollah Ali Khamenei, la Guida Suprema. La lotta continuerà. Viva la Persia! Viva il movimento riformista!


i 44 presidenti degli Usa

i 44 presidenti degli Usa
da www.patrickmoberg.com/blog/id:420/november-4-2008

The President United States of America

The President United States of America
Barack Obama

E' morta Miriam Makeba

E' morta Miriam Makeba
Addio Mama Afrika....io continuerò a sognare...

Notes

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Italia. Violenza sessuale è allarme sociale


Dopo i recenti casi di stupri, a Roma, Bologna e Milano non si riesce quasi più a tenere il conto degli episodio di violenza sessuale che, dall'inizio dell'anno, si stanno susseguendo in Italia ad opera principalmente di stranieri. Un orribile reato che si verifica nelle grandi città metropolitane come nei piccoli centri urbani. Emergono dati da brividi dalle informazioni fornite dal Presidente facente funzioni del Tribunale di Como Giuseppe Anzani e dal Procuratore capo Alessandro Maria Lodolini. Ogni 4 giorni in Procura a Como arriva una denuncia per violenza sessuale. I fascicoli aperti tra luglio 2007 e giugno 2008 sono stati 89, tra violenze sessuali e pedofilia. Ma è solo la punta di un iceberg in quanto, il reato, per la quasi totalità è sommerso perché prevale ancora la paura e la vergogna a denunciare la violenza subita. Fino ad oggi la violenza che subivano le donne era soprattutto domestica, ma gli episodi di violenza che hanno visto protagoniste, loro malgrado, delle donne avvenuti negli ultimi giorni, per le strade, propongono una nuova emergenza. Un autorevole testimonianza è portata da Telefono Rosa che da anni conosce il fenomeno ed assiste le vittime. “Ciò che sta avvenendo dall'inizio dell'anno, precisa il presidente Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, mi preoccupa. Non so se è solo l'effetto di maggiori denunce ma, dal nostro osservatorio, non era mai stato rilevata una cosa simile”. Gli avvenimenti degli ultimi giorni non fanno altro che conferma un'allarmante costante: in testa alla classifica degli autori di stupri ci sono gli stranieri. Il triste primato vede fra i primi i romeni, seguiti da marocchini e albanesi che sembra abbiano dato il via ad una esecrabile escalation di violenza contro le donne. Assodato che nella stragrande maggioranza dei casi questi episodi sono commessi da stranieri, spesso clandestini, ora si deve dare a tutto questo uno stop. Certezza della pena, custodia cautelare in carcere per chi è accusato di violenza sessuale ed esclusione di attenuanti per chi delinque sotto effetto di alcool e droghe. Tutto ovviamente tenendo conto di due elementi fondamentali: abbattere l'allarme sociale provocato da questo tipo di reati e tutelare la dignità della vittima, che va assicurata anche nel percorso dibattimentale.
Per raggiungere un risultato anzitutto è importante l'introduzione nel ddl sicurezza dell'obbligo del carcere per chi stupra. Forse il decreto 'anti-stupro' sarà pronto per venerdì esso dovrebbe contenere, come annunciato, importanti novità: gli accusati di stupro non potranno beneficiare della libertà condizionale, ci sarà un avvocato a spese dello Stato per le vittime di violenza sessuale, arriveranno nuovi presidi di polizia con relativi stanziamenti, saranno anticipate le norme contenute nel ddl anti-molestie che la Camera ha già approvato. Tra le altre cose, ci dovrebbero essere anche aggravanti se a commettere violenza sono familiari, partner o tutori; un pesante aggravio di pena se la vittima è sotto i 14 anni; uguale trattamento, invece, se la vittima è maggiorenne o appena sotto i 18; ergastolo sicuro, se allo stupro segue la morte della vittima. Mano pesante anche per i complici: nessuna possibilità di godere dei domiciliari neppure per i favoreggiatori.

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La scuola pubblica in Italia con la 'Riforma Gelmini'

Esprimo la mia piena solidarietà con tutti coloro che protestano contro la Legge 133/08 la cosidetta 'Riforma Gelmini'....

Le cifre presentate nel decreto fanno venire i brividi: i tagli previsti dal decreto legge 112, poi convertito nella legge 133/08, e gli ulteriori provvedimenti contenuti nel decreto 137 porteranno, a livello nazionale, ad una riduzione di circa 100mila posti tra il personale docente e di 43mila posti tra quello Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi).
Per molti, anche per i non addetti ai lavori, l'effetto provocato dalla legge che in pratica azzererà in poco tempo le faticose conquiste di anni e anni, non solo in termini di posti di lavoro, ma anche di mission- educativa e di didattica, rende il momento dei più cupi e tristi degli ultimi anni. Ai tagli vanno poi sommati, le conseguenze che scaturiranno dalla reintroduzione del maestro unico nelle scuole elementari.
L'Europa chiede più scuola, più sapere e l'Italia che fa?
Il contrario!
Rientrodurre il maestro unico è compiere, di sicuro, un passo indietro di almeno mezzo secolo. Se non addirittura si ritorna al tempo del libro cuore, senza offesa per quel libro mio compagno di tanti pomeriggi.
Perchè tutto questo? Bella domanda!
Molto probabilmente si tenta di mascherare con questa supposta riforma quello che è il vero scopo del provvedimento: incassare o meglio risparmiare in poco meno di 4-5 anni 8miliardi di euro. Questa è la cifra stimata, che dovrebbe restare nelle casse dello stato.
Un risparmio quindi certo ottenuto tagliando centinaia di migliaia di posti di lavoro ma al contempo che produrrà anche un effetto negativo: quello di un drastico ridimensionamento del servizio scolastico pubblico in favore forse di quello privato. Inoltre un'altra diretta conseguenza della L.133/08 sarà la chiusura di decine e decine di plessi scolastici.
Molte scuole, soprattutto nei piccoli centri urbani, non ci saranno più. A scomparire sarà anche un altro degli elementi cardine dell'istruzione primaria italiana: il tempo pieno. Bisogna fare attenzione, chi sostiene che il tempo pieno non sarà toccato dalla riforma o che addirittura aumenterà mente sapendo di farlo.
Rifletteteci un poco e capirete perchè!
Se prima, per ogni 2 classi, c'erano 3 insegnanti d'ora in poi sarà uno per classe, a seguire e istruire dai 20 ai 30 alunni e che svolgerà il suo orario lavorativo settimanale esclusivamente di mattina. Pertanto al pomeriggio non potrà esserci altro che un sorta di dopo-scuola, trasformando il tempo pieno di fatto in un parcheggio pomeridiano per i bambini, che nulla ha da condividere con l'offerta didattica di cui fino ad ieri, prima della 'riforma Gelmini', gli alunni potevano usufruire con il tempo pieno.

...

ARRIVERA' PER NATALE UNA 'SOCIAL CARD' AD OLTRE 1MLN DI ITALIANI 'POVERI'

C’è un detto che dice: "meglio poco che niente!".
In questo caso tra il poco e il nulla ci sono così poche differenze che è difficile distinguerli.
La 'social card, almeno per il momento, sembra più l’ennesimo spot varato dal governo che piuttosto un provvedimento serio in grado di aiutare per davvero i più bisognosi.
Nessuno però si è ricordato di dire che ogni spesa effettuata con la 'social card' in automatico sarà data una commissione alla Mastercard che è la società che ha emmesso ed è la proprietà della card.
Bhe! Almeno qualcuno di certo ci guadagnerà da questa iniziativa...
Appare strano che un'iniziativa così benefica abbia comunque dei costi accessori...stranezze tutte italiane!

***

Parole....di Abraham Lincoln

Non si può arrivare alla prosperità

scoraggiando l'impresa.
Non si può rafforzare il debole
indebolendo il più forte.
Non si può aiutare chi è piccolo
abbattendo chi è grande.
Non si può aiutare il povero
distruggendo il ricco.
Non si possono aumentare le paghe
rovinando i datori di lavoro.
Non si può progredire serenamente
spendendo più del guadagno.
Non si può promuovere la fratellanza umana
predicando l'odio di classe.
Non si può instaurare la sicurezza sociale
adoperando denaro imprestato.
Non si può formare carattere e coraggioto
gliendo iniziativa e sicurezza.
Non si può aiutare continuamente
la gente facendo in sua vece quello che potrebbe
e dovrebbe fare da sola.

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

marito e padre

i due rivali

genere umano

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO
da peacereporter

23/02/2002 - 02/07/2008 Ingrid Betancourt è stata liberata!

23/02/2002 - 02/07/2008                  Ingrid Betancourt è stata liberata!
faccio mia la gioia di tutti!

Finalmente liberi!!!

Finalmente liberi!!!

Grazie a loro la Betancourt è libera

Grazie a loro la Betancourt è libera
il ministro della Difesa colombiano Santos e il generale Montoya

Grazie Uribe!!

Grazie Uribe!!
La Betancourt ha incontrato il presidente colombiano Uribe che vinse le elezioni del 2002

madre e figlia!

madre e figlia!
Yolanda Pulecio e Ingrid Betancourt

le due Betancourt

le due Betancourt
Ingrid abbraccia la madre Yolanda

La gioia della libertà riconquistata

La gioia della libertà riconquistata
Ingrid Betancourt dopo la liberazione