domenica 5 aprile 2009

Corea Nord. Il lancio del missile è stato effettuato

“Il lancio del missile da parte della Corea del Nord è stato un successo e il satellite è stato messo in orbita”, con questa frase l'agenzia di stampa nordcoreana, la Kcna, ha riferito sull'esito del lancio del razzo avvenuta stamattina. La Corea del Nord alla fine ha fatto ciò che aveva preannunciato da tempo. Dopo il rinvio di ieri a causa del maltempo, oggi alle 11:30 locali le 4:30 italiane, ha lanciato il missile. A confermare per prima la notizia è stato il Giappone poi, confermata anche dall'agenzia sudcoreana, Yonhap. Secondo il regime comunista di Pyongyang il missile lanciato oggi è razzo vettore adibito al trasporto di un satellite per telecomunicazioni. Non sono dello stesso avviso Usa e suoi alleati nella regione, Giappone in testa. La versione ufficiale nordcoreana era stata messa in dubbio nei giorni scorsi da immagini satellitari che rilevavano il posizionamento su una rampa di lancio di missile Taepodong-2 anche se questo risultava modificato per alloggiare un satellite.Per tutta la comunità internazionale il programma missilistico nordcoreano pone una minaccia alla sicurezza della regione del nord-est asiatico e alla pace e sicurezza internazionali. Ed ora la comunità internazionale si prepara alla reagire. Il governo nipponico ha fatto sapere che il missile ha sorvolato il Paese, dirigendosi poi, verso il Pacifico dove è precipitato nel tratto di mare fra la penisola coreana e l'arcipelago nipponico. Sebbene il razzo sia entrato nello spazio aereo giapponese 7 minuti dopo l'accensione finendo poi nell'Oceano solo dopo 13 minuti, le forze armate del Paese del Sol Levante non hanno però intercettato il razzo come invece avevano promesso. Erano state schierate batterie di Patriot antimissili nel Nord-Est del Paese e intorno alla capitale Tokio. Unità navali dotate di batterie antimissile invece, erano state poste in stato d'allerta e affiancate da unità navali statunitensi. Il primo ministro giapponese, Taro Aso, ha dato istruzioni per la sicurezza e la raccolta di informazioni sull'episodio, ribadendo di voler lavorare in stretta cooperazione con gli Stati Uniti e gli altri Paesi interessati. Il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Fred Lash, ha confermato il lancio del missile nordcoreano affermando che gli Stati Uniti lo considerano un atto di provocazione. “La Corea del Nord, con il lancio del suo missile, ha violato la risoluzione 1718 del Consiglio di sicurezza dell'Onu”, ha aggiunto Lash. “Il lancio del missile spingerà gli Stati Uniti a fare i passi appropriati perché Pyongyang sappia che non può minacciare la sicurezza altrui impunemente”, ha terminato il portavoce del dipartimento di stato. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, da Praga dove si trova per il vertice Usa-Ue ha ammonito la Corea del Nord ad astenersi da ulteriori azioni provocatorie, affermando che il lancio missilistico di oggi è una chiara violazione delle vigenti risoluzioni Onu . La risoluzione la 1695 e la 1718 del Consiglio di sicurezza del Palazzo di Vetro vieta tassativamente alla Corea del Nord qualsiasi tipo di attività relativa a missili balistici. Le due risoluzione vennero approvata nell’estate del 2006 dopo che Pyongyang aveva testato una bomba nucleare. Il presidente Obama ha chiesto, ed ottenuto, l'immediata convocazione dei 15 Paesi membri dell Consiglio di sicurezza dell'Onu. La riunione di emergenza è prevista per questa sera alle 15 a New York, le 21 a Roma. Uniformandosi alla stessa richiesta presentata dal governo di Tokyo come aveva preannunciato nella mattinata Claude Heller, ambasciatore all'Onu del Messico, il Paese presidente di turno, questo mese, del Consiglio. “Con questa azione provocatoria la Corea del Nord ha ignorato i suoi obblighi internazionali, ha respinto le esortazioni alla moderazione, si è ulteriormente isolata dalla comunità delle nazioni”, ha affermato Obama. Oggi, il presidente americano terrà a Praga un discorso, nell’ambito del vertice Usa-Ue, con cui riaffermerà il suo impegno per portare avanti i colloqui a sei, Usa, Cina, Russia, Giappone e le due Coree, sul contestato programma nucleare nordcoreano. Anche il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon, rammaricandosi dell’accaduto oggi ha auspicato la ripresa del dialogo a Sei. Nei giorni scorsi Obama si era incontrato con il suo omologo russo, Dmitri Medvedev, un incontro in cui era stata concordata l'iniziativa di far ripartire i negoziati sulla riduzione degli armamenti nucleari (START). L’inquilino della Casa Bianca si auspica che ci sia anche la ratifica, da parte del Senato americano, del trattato di interdizione totale dei test nucleari, CTBT-Comprehensive Test Ban Treaty. Una ratifica che tarda a venire e di cui lui si è fatto promotore in campagna elettorale. Redatto nel l996 al trattato, sebbene Usa, Gran Bretagna, Francia e Russia hanno già dichiarato una moratoria per la produzione di materiale fissile destinato alle armi nucleari, tarda la firma di Paesi chiave come Cina, India, Corea del Nord, Egitto, Indonesia, Iran, Israele e Pakistan. Nelle intenzioni del presidente degli Stati Uniti c’è la volontà di indire un vertice mondiale sulla sicurezza nucleare e il conseguente accordo che metta fine, una volta e per sempre, alla produzione di materiale fissile nucleare. Un discorso in programma da tempo ma oggi reso ancora più attuale dall’odierno lancio missilistico effettuato dalla Corea del Nord. Mentre Pyongyang insiste che il lancio è servito a mandare in orbita un satellite per la trasmissione di canzoni rivoluzionarie unanimi giungono le condanne verso Pyongyang. Fra tutte quello del Giappone che si rammarica profondamente del fatto che la Corea del Nord abbia deciso di procedere con l'operazione, malgrado i ripetuti inviti della comunità internazionale a desistere dai suoi propositi. Il governo di Taro Aso ha espresso una forte e ferma protesta per questo lancio.In mattinata si sono sentiti telefonicamente il ministro degli esteri giapponese, Hirofumi Nakasone, e il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, i due hanno concordato sulla necessità di inviare un messaggio forte e di promuovere un'azione forte al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dopo il lancio del missile-satellite effettuato dalla Corea del Nord. Nella regione oltre al Giappone anche la Corea del Sud è preoccupata per il programma missilistico nordcoreano e oggi ha condannato per bocca del portavoce presidenziale della Casa Blu, Dong Lee Kwan, il lancio del missile definendolo un atto sconsiderato e una grave minaccia per la pace nel mondo. “La Corea del Sud si occuperà della situazione in un modo risoluto e tranquillo”, ha aggiunto. Con una nota anche il ministro degli Esteri, Yu Myung Hwan, ha rilevato che il lancio è una chiara violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. “Il nostro governo e la comunità internazionale sono molto delusi della Corea del Nord, ha affermato il ministro nella sua nota, che ha deciso un lancio di un razzo che è costato una quantità enorme di denaro che avrebbe potuto essere usato contro la cronica mancanza di generi alimentari del Paese”. E’ stato stimato che il lancio sia costato al regime di Pyongyang oltre 500mila dollari mentre nel Paese la carestia e la fame sta decimando la popolazione che sopravvive grazie agli aiuti umanitari internazionali. Dello stesso avviso il segretario generale dell'Onu, che ha giudicato l'operazione come non favorevole a promuovere il dialogo, la pace e la stabilità regionale, vista la fase di stallo dei negoziati nell'area. Ban esprimendo il suo pieno sostegno ad ogni sforzo in tal senso ha invitato la Corea del Nord ad osservare le risoluzioni del Consiglio di sicurezza e sollecitato i Paesi coinvolti a concentrarsi sui modi per ricostruire la fiducia e il ripristino del dialogo. La ferma condanna al lancio del missile a lunga gittata da parte della Corea del Nord è giunta anche dalla presidenza ceca dell'Ue che ha sottolineato quanto sia forte il timore che tutto questo possa avere una ripercussioni sulla politica di proliferazione a livello mondiale. “Questa operazione aggiunge un ulteriore elemento di fragilità alla stabilità regionale, in un momento in cui la questione nucleare nella penisola coreana resta irrisolta e richiede un maggiore, reciproco consenso”, si legge nella nota della presidenza Ue. La Russia e la Cina, tradizionalmente vicine al regime comunista, hanno rivolto un appello alla calma.“Abbiamo preso atto del fatto che la Corea del Nord ha proceduto questa mattina al lancio e abbiamo ugualmente ricevuto le reazioni dei paesi interessati”, si legge nel comunicato diffuso dal ministero degli Esteri cinese. Netto anche il giudizio negativo di quei Paesi europei fortemente vicini al Giappone. L’Italia ha condannato il lancio del missile in relazione anche ai risvolti negativi per il regime globale di non proliferazione. Il governo italiano in qualità di presidente del G8 e alla luce del suo impegno a favore della non proliferazione e del disarmo, ha chiesto alla Corea del Nord di rispettare le pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e di sospendere tutte le attività collegate al suo programma missilistico, nonchè di rinunciare alle armi ed ai programmi nucleari. Uniformandosi con le altre cancellerie occidentali il ministro degli Esteri britannico, David Miliband, ha affermato: “Il lancio del missile è una violazione della risoluzione 1718 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. “Fintanto che Pyongyang continuerà a perseguire una politica ostile contro il resto del mondo, non potrà sperare di occupare il suo posto legittimo nella comunità internazionale”, ha aggiunto il capo del Foreign Office di Londra. Posizioni queste che peseranno tutte sulla riunione di stasera del Consiglio di Sicurezza al Palazzo di Vetro.

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Una fiammella accesa per tutte le persone che soffrono al mondo

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Nel mondo sono tante le persone che piangono e soffrono a loro dedico un affettuoso pensiero....

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A tutti quei bravi ragazzi morti per l'Italia

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Nel mondo ogni giorno vengono compiute carneficine immani in cui le vittime sono inermi civili

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il volto di un immigrato

...a quei bravi ragazzi, figli dell'America di oggi, morti in guerra!

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DARFUR:NON C'E' PIU' TEMPO DA PERDERE!

IN DARFUR SONO DECINE SE NON CENTINAIA LE PERSONE CHE MUOIONO OGNI MESE...
FAI LORO DEL BENE... AIUTA I RIFUGIATI E I PROFUGHI DEL DARFUR FACENDO UNA DONAZIONE ALL'AGENZIA ONU PER I RIFUGIATI UNHCR CHIAMA LO 0680212304 PER SAPERE COME FARE....
RICORDATI BASTANO 31 EURO PER ACQUISTARE 8 COPERTE, 51 EURO PER UNA TENDA E 200 EURO PER DARE ASSISTENZA MEDICA A 25 FAMIGLIE...

Un bambino del Darfur

Un bambino del Darfur
aiuta ad aiutarlo sostieni le iniziative pro Darfur
In Darfur dal 2003 ad oggi sono state compiute esecuzioni, anche di massa, stupri, soprattutto di massa, nei confronti di donne, uomini e bambini e interi villaggi sono stati rasi al suolo. Il terrore è stato usato come pratica generalizzata e a sfondo razziale mentre lo stupro è diventato una vera e propria arma da guerra.
Il governo sudanese di Khartoum da parte sua ha bombardato senza sosta i civili, e ha reso sempre più difficili le operazioni di soccorso delle organizzazioni umanitarie nei confronti delle genti del Darfur, fino al punto di far scappare via la maggior parte delle Ong operanti nella regione sudanese e liberarsi così di scomodi testimoni di quanto accadeva in quei luoghi. La stessa tattica è stata seguita prima con i peacekeepers dell'Ua e poi con quelli dell'Onu...
Tutto il mondo è a conoscenza di quanto accade in quella remota regione sudanese e lancia denunce. Da un lato Washington parla di genocidio, dall’altro l'Onu parla di catastrofe umanitaria e di pulizia etnica.
Il tutto però resta nella totale impunità!
Intanto, dal Febbraio 2003 anno in cui è iniziata la ribellione della popolazione di etnia africana del Darfur, circa 6 milioni in maggioranza musulmana e in parte animista, contro il governo sudanese, musulmano ma integralista e soprattutto di etnia araba e bianca, è scoppiato il conflitto che ha causato finora circa 300mila morti e due milioni e mezzo di profughi. Una protesta nata per lo stato di totale abbandono e sfruttamento in cui la popolazione nera era tenuta. La repressione del governo centrale è stata spietata, soprattutto facendo uso dei Janjaweed, i diavoli a cavallo, che sono milizie nomadi di etnia araba che hanno compiuto tutti gli orrori possibili e inimmaginabili contro le genti del Darfur di etnia nera, per lo più contadini e pastori.

Il pianto di un innocente a Gaza

Il pianto di un innocente a Gaza
Ancora una volta il mondo intero si dovrebbe vergognare!!!
La guerra chi puo raccontarla? E' difficile farlo ma tutti possiamo immaginare come sia il sentire l'odore dei morti abbandonati nelle strade o sotto le macerie, il vedere i bambini che muoiono di fame accanto al cadavere della madre, il sentire il lamento dei feriti e lo strazio dei sopravvissuti, di chi si vede impotente e maledice chi gli ha portato via tutto.
Nella Striscia di Gaza siamo ormai quasi alla terza settimana di bombardamenti e inesorabilmente, come non potrebbe essere diversamente con tutta la tecnologia militare del 21° secolo che gli israeliani stanno usando, il numero dei morti tra i civili continuato ad aumentare, mentre l'esercito israeliano bombarda le loro case si moltiplicano tra i palestinesi le scene di disperazione e di dolore causati dagli effetti devastanti della guerra che certamente non sono cambiati nel tempo anzi al contrario.

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran
Sono solidale con i persiani che manifestano

Il 12 giugno 2010 è caduto il primo anniversario delle contestate elezioni iraniane. Elezioni che decretarono la riconferma a presidente dell’Iran di Mahmud Ahmadinejad. Il Paese ha vissuto le prime ora di questa giornata con una calma carica di tensione che poi, è scoppiata nel pomeriggio intorno alle 16, le 13.30 italiane con i primi scontri tra manifestanti e forze di sicurezza nei pressi dell’Università Sharif di Teheran. Era impensabile che l’opposizione iraniana del movimento riformista dell’Onda Verde si facesse scappare questa occasione per proclamare il proprio dissenso al regime degli Ayatollah. I luoghi delle sanguinose proteste post elettorali di un anno fa si sono quindi di nuovo riempiti di manifestanti. Questo, nonostante l’appello dei leader dell’opposizione, Moussavi e Karroubi, a evitare di scendere in piazza e nonostante che le forze di sicurezza avessero preso posizione in vari punti strategici del centro di Teheran per prevenire manifestazioni. Nonostante le proteste e le accuse di brogli elettorali il contestato presidente Ahmadinejad ha potuto proseguire nel suo mandato, quasi certamente usurpato, grazie all’appoggio dell’ayatollah Ali Khamenei, la Guida Suprema. La lotta continuerà. Viva la Persia! Viva il movimento riformista!


i 44 presidenti degli Usa

i 44 presidenti degli Usa
da www.patrickmoberg.com/blog/id:420/november-4-2008

The President United States of America

The President United States of America
Barack Obama

E' morta Miriam Makeba

E' morta Miriam Makeba
Addio Mama Afrika....io continuerò a sognare...

Notes

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Italia. Violenza sessuale è allarme sociale


Dopo i recenti casi di stupri, a Roma, Bologna e Milano non si riesce quasi più a tenere il conto degli episodio di violenza sessuale che, dall'inizio dell'anno, si stanno susseguendo in Italia ad opera principalmente di stranieri. Un orribile reato che si verifica nelle grandi città metropolitane come nei piccoli centri urbani. Emergono dati da brividi dalle informazioni fornite dal Presidente facente funzioni del Tribunale di Como Giuseppe Anzani e dal Procuratore capo Alessandro Maria Lodolini. Ogni 4 giorni in Procura a Como arriva una denuncia per violenza sessuale. I fascicoli aperti tra luglio 2007 e giugno 2008 sono stati 89, tra violenze sessuali e pedofilia. Ma è solo la punta di un iceberg in quanto, il reato, per la quasi totalità è sommerso perché prevale ancora la paura e la vergogna a denunciare la violenza subita. Fino ad oggi la violenza che subivano le donne era soprattutto domestica, ma gli episodi di violenza che hanno visto protagoniste, loro malgrado, delle donne avvenuti negli ultimi giorni, per le strade, propongono una nuova emergenza. Un autorevole testimonianza è portata da Telefono Rosa che da anni conosce il fenomeno ed assiste le vittime. “Ciò che sta avvenendo dall'inizio dell'anno, precisa il presidente Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, mi preoccupa. Non so se è solo l'effetto di maggiori denunce ma, dal nostro osservatorio, non era mai stato rilevata una cosa simile”. Gli avvenimenti degli ultimi giorni non fanno altro che conferma un'allarmante costante: in testa alla classifica degli autori di stupri ci sono gli stranieri. Il triste primato vede fra i primi i romeni, seguiti da marocchini e albanesi che sembra abbiano dato il via ad una esecrabile escalation di violenza contro le donne. Assodato che nella stragrande maggioranza dei casi questi episodi sono commessi da stranieri, spesso clandestini, ora si deve dare a tutto questo uno stop. Certezza della pena, custodia cautelare in carcere per chi è accusato di violenza sessuale ed esclusione di attenuanti per chi delinque sotto effetto di alcool e droghe. Tutto ovviamente tenendo conto di due elementi fondamentali: abbattere l'allarme sociale provocato da questo tipo di reati e tutelare la dignità della vittima, che va assicurata anche nel percorso dibattimentale.
Per raggiungere un risultato anzitutto è importante l'introduzione nel ddl sicurezza dell'obbligo del carcere per chi stupra. Forse il decreto 'anti-stupro' sarà pronto per venerdì esso dovrebbe contenere, come annunciato, importanti novità: gli accusati di stupro non potranno beneficiare della libertà condizionale, ci sarà un avvocato a spese dello Stato per le vittime di violenza sessuale, arriveranno nuovi presidi di polizia con relativi stanziamenti, saranno anticipate le norme contenute nel ddl anti-molestie che la Camera ha già approvato. Tra le altre cose, ci dovrebbero essere anche aggravanti se a commettere violenza sono familiari, partner o tutori; un pesante aggravio di pena se la vittima è sotto i 14 anni; uguale trattamento, invece, se la vittima è maggiorenne o appena sotto i 18; ergastolo sicuro, se allo stupro segue la morte della vittima. Mano pesante anche per i complici: nessuna possibilità di godere dei domiciliari neppure per i favoreggiatori.

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La scuola pubblica in Italia con la 'Riforma Gelmini'

Esprimo la mia piena solidarietà con tutti coloro che protestano contro la Legge 133/08 la cosidetta 'Riforma Gelmini'....

Le cifre presentate nel decreto fanno venire i brividi: i tagli previsti dal decreto legge 112, poi convertito nella legge 133/08, e gli ulteriori provvedimenti contenuti nel decreto 137 porteranno, a livello nazionale, ad una riduzione di circa 100mila posti tra il personale docente e di 43mila posti tra quello Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi).
Per molti, anche per i non addetti ai lavori, l'effetto provocato dalla legge che in pratica azzererà in poco tempo le faticose conquiste di anni e anni, non solo in termini di posti di lavoro, ma anche di mission- educativa e di didattica, rende il momento dei più cupi e tristi degli ultimi anni. Ai tagli vanno poi sommati, le conseguenze che scaturiranno dalla reintroduzione del maestro unico nelle scuole elementari.
L'Europa chiede più scuola, più sapere e l'Italia che fa?
Il contrario!
Rientrodurre il maestro unico è compiere, di sicuro, un passo indietro di almeno mezzo secolo. Se non addirittura si ritorna al tempo del libro cuore, senza offesa per quel libro mio compagno di tanti pomeriggi.
Perchè tutto questo? Bella domanda!
Molto probabilmente si tenta di mascherare con questa supposta riforma quello che è il vero scopo del provvedimento: incassare o meglio risparmiare in poco meno di 4-5 anni 8miliardi di euro. Questa è la cifra stimata, che dovrebbe restare nelle casse dello stato.
Un risparmio quindi certo ottenuto tagliando centinaia di migliaia di posti di lavoro ma al contempo che produrrà anche un effetto negativo: quello di un drastico ridimensionamento del servizio scolastico pubblico in favore forse di quello privato. Inoltre un'altra diretta conseguenza della L.133/08 sarà la chiusura di decine e decine di plessi scolastici.
Molte scuole, soprattutto nei piccoli centri urbani, non ci saranno più. A scomparire sarà anche un altro degli elementi cardine dell'istruzione primaria italiana: il tempo pieno. Bisogna fare attenzione, chi sostiene che il tempo pieno non sarà toccato dalla riforma o che addirittura aumenterà mente sapendo di farlo.
Rifletteteci un poco e capirete perchè!
Se prima, per ogni 2 classi, c'erano 3 insegnanti d'ora in poi sarà uno per classe, a seguire e istruire dai 20 ai 30 alunni e che svolgerà il suo orario lavorativo settimanale esclusivamente di mattina. Pertanto al pomeriggio non potrà esserci altro che un sorta di dopo-scuola, trasformando il tempo pieno di fatto in un parcheggio pomeridiano per i bambini, che nulla ha da condividere con l'offerta didattica di cui fino ad ieri, prima della 'riforma Gelmini', gli alunni potevano usufruire con il tempo pieno.

...

ARRIVERA' PER NATALE UNA 'SOCIAL CARD' AD OLTRE 1MLN DI ITALIANI 'POVERI'

C’è un detto che dice: "meglio poco che niente!".
In questo caso tra il poco e il nulla ci sono così poche differenze che è difficile distinguerli.
La 'social card, almeno per il momento, sembra più l’ennesimo spot varato dal governo che piuttosto un provvedimento serio in grado di aiutare per davvero i più bisognosi.
Nessuno però si è ricordato di dire che ogni spesa effettuata con la 'social card' in automatico sarà data una commissione alla Mastercard che è la società che ha emmesso ed è la proprietà della card.
Bhe! Almeno qualcuno di certo ci guadagnerà da questa iniziativa...
Appare strano che un'iniziativa così benefica abbia comunque dei costi accessori...stranezze tutte italiane!

***

Parole....di Abraham Lincoln

Non si può arrivare alla prosperità

scoraggiando l'impresa.
Non si può rafforzare il debole
indebolendo il più forte.
Non si può aiutare chi è piccolo
abbattendo chi è grande.
Non si può aiutare il povero
distruggendo il ricco.
Non si possono aumentare le paghe
rovinando i datori di lavoro.
Non si può progredire serenamente
spendendo più del guadagno.
Non si può promuovere la fratellanza umana
predicando l'odio di classe.
Non si può instaurare la sicurezza sociale
adoperando denaro imprestato.
Non si può formare carattere e coraggioto
gliendo iniziativa e sicurezza.
Non si può aiutare continuamente
la gente facendo in sua vece quello che potrebbe
e dovrebbe fare da sola.

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

marito e padre

i due rivali

genere umano

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO
da peacereporter

23/02/2002 - 02/07/2008 Ingrid Betancourt è stata liberata!

23/02/2002 - 02/07/2008                  Ingrid Betancourt è stata liberata!
faccio mia la gioia di tutti!

Finalmente liberi!!!

Finalmente liberi!!!

Grazie a loro la Betancourt è libera

Grazie a loro la Betancourt è libera
il ministro della Difesa colombiano Santos e il generale Montoya

Grazie Uribe!!

Grazie Uribe!!
La Betancourt ha incontrato il presidente colombiano Uribe che vinse le elezioni del 2002

madre e figlia!

madre e figlia!
Yolanda Pulecio e Ingrid Betancourt

le due Betancourt

le due Betancourt
Ingrid abbraccia la madre Yolanda

La gioia della libertà riconquistata

La gioia della libertà riconquistata
Ingrid Betancourt dopo la liberazione