sabato 28 marzo 2009

Scenari di guerra in Asia. Giappone e Corea del Nord sono ai ferri corti

I due Paesi sono da tempo in rotta di collisione a causa degli esperimenti missilistici condotti dal regime comunista di Pyongyang.
Tokio ha deciso di schierare e utilizzare il suo sofisticato 'scudo antibalistico'.

Scenari di guerra nel Mar del Giappone. La Corea del Nord va avanti con il suo programma di lancio di un controverso missile balistico per la messa in orbita di un presunto satellite e, sta facendo salire la tensione nella regione, minacciando anche la ripresa del suo contestato programma nucleare, abbandonato dopo l'accordo raggiunto nel settembre del 2005, in ritorsione ad ulteriori sanzioni da parte del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Le forze armate di autodifesa giapponesi, ' Self-Defence Forces', Sdf, hanno già ricevuto l'ordine di abbattere il missile-satellite della Corea del Nord . Il 'count down' del missile, montato su una rampa di lancio a Musudan-ri, sulla costa nord-orientale del Paese, è programmato tra il 4 e l'8 aprile prossimo. Un ordine senza precedenti quello impartito dal ministro della Difesa nipponico, Yasukazu Hamada, alle Sdf del Paese del Sol Levante. Stando all'art.9 della Costituzione di stampo pacifista varata nel 1947 dopo la disfatta nella II guerra mondiale il Giappone è tenuto a 'rinunciare per sempre alla guerra', relegando le attività militari al solo scopo di autodifesa. Allo stesso tempo però, la legge del 1954 sulle funzioni della Sdf prevede scenari d'emergenza in cui, di fronte ad uno scenario di reale pericolo per persone e cose nell'arcipelago, e' consentita l'azione militare attiva in senso preventivo. In base a queste direttive il governo giapponese, nel corso di una riunione del Consiglio di sicurezza presieduta dal premier Taro Aso ha deciso di intervenire. Una decisione che cade giusto ad una settimana dall'inizio del periodo indicato dal governo di Pyongyang come utile per lanciare in orbita il satellite. Oltre ha sciogliere ogni riserva a riguardo dell'abbattimento del razzo nord coreano, il Giappone, ha deciso anche l'abbattimento dei suoi detriti nel caso questi costituiscano un rischio per il Paese. Un gesto che il regime di Kim Yong il ha già fatto sapere che interpreterebbe come una dichiarazione di guerra. Sarà difficile che questo scoraggi Tokio dall'agire. Mentre da una parte il governo nord coreano spiega che si tratta solo di un razzo sperimentale per le telecomunicazioni. Dall'altra i servizi di intelligence giapponesi, compresi quelli di Usa e Corea del Sud, ritengono essere invece l'ennesimo test del temuto 'Taepodong-2', il missile intercontinentale potenzialmente capace di montare e trasportare una testata nucleare arrivando fino all'Alaska e alle Hawaii. Un precedente test del Taepodong 2 sarebbe stato condotto dai nord coreani nel luglio del 2006 e sarebbe fallito. Sarà la prima volta, per il Giappone, il poter schierare e utilizzare il sistema Balistic missile defence, Bdm, messo a punto con l'aiuto di Washington. Si tratta di un sofisticato impianto di difesa basata sulla doppia linea di fuoco costituita da missili SM-3 montati sui Cacciatorpedinieri dispiegati nel Mar del Giappone e dai missili Patriot Advanced-Capability-3 collocati nella parte settentrionale del Paese. Le batterie di Patriot saranno trasferiti da Tokyo e riposizionati nelle prefetture di Akita e Iwate nel nord-est del Giappone, lungo quella che sarà presumibilmente la traiettoria seguita dal missile come anticipato dalla Corea del Nord alle agenzie internazionali del trasporto. Sarà la prima volta che verrà utilizzato lo 'scudo antibalistico' giapponese. Il sistema di contromisura, di carattere militare, contro le minacce di missile balistico oppure oggetti simili è stato avviato nel 2003 ma sulla sua reale efficacia, anche in base ai risultati contrastanti dei test effettuati, c'è incertezza, al punto che nei giorni scorsi esponenti dello stesso governo avevano espresso perplessità in base all'enorme difficoltà di calcolo della traiettoria di un presunto missile soprattutto se ancora nella sua fase di spinta. Nella capitale nipponica però è ancora forte il ricordo del precedente lancio, definito per scopi pacifici dal regime comunista nell'agosto del 1998, quando un missile 'Taepodong-1' sorvolò il cielo del Giappone per poi inabissarsi nell'oceano Pacifico. Intanto lo scorso 27 marzo si è svolto l'incontro tra Stati Uniti e Corea del Sud e Giappone nell'ambito dei colloqui con il sestetto, Stati Uniti, Russia, Giappone, Corea Nord, Corea del Sud e Cina, avviati per risolvere la controversa questione del programma nucleare nordcoreano ora in fase di stallo, dallo scorso dicembre, per disaccordo sulle procedure di verifica. A Washington Wi Sun-lak, il capo dei negoziatori sudcoreani, nell'ambito del sestetto, e Akitaka Saiki, capo della delegazione giapponese e il neo emissario Usa per la Corea del Nord, Stephen Bosworth, e il rappresentante degli Stati Uniti nei negoziati a sei, Sung Kim, si sono incontrati per delle consultazioni su questioni legate alla Corea del Nord. Il vertice di Washington sulla questione nordcoreana è di fatto il primo da quando Barack Obama si è insediato alla Casa Bianca ed è servito per coordinare la risposta dei 3 Paesi all'iniziativa 'missilistica' della Corea del Nord. Giappone, Usa e Corea del Sud hanno giudicato unanimemente come una violazione delle risoluzioni 1.695 e 1718, adottate nel 2006 dal Consiglio di sicurezza dell'Onu che vietano qualsiasi sperimentazione di razzo o missile venga effettuata da parte del regime di Pyongyang e, su questo punto hanno dichiarato che intendono immediatamente interpellare il Consiglio stesso. La Corea del Nord, da parte sua, non molla e continua a ribadire il carattere pacifico del lancio del satellite. Aggiungendo che non vi è alcuna risoluzione dell'Onu che possa vietare a un Paese povero di esplorare lo spazio. Specialmente dopo che altri grandi Paesi dell'area come Russia, Cina e Giappone l'hanno fatto senza problemi. La situazione è davvero di quelle che non lasciano sperare in megli. Mentre la Forza aerea di autodifesa dell'arcipelago ha già cominciato a schierare i suoi Patriot attorno alla capitale e nel nord-est del Paese, la diplomazia internazionale è all'opera per cercare di trovare una soluzione conveniente per tutti. La Russia ha invitato la Corea del Nord a rinunciare al lancio del missile. “La situazione nella regione è tesa, e non bisogna creare tensioni su questo problema”, ha affermato il viceministro degli esteri di Mosca, Aleksei Borodavkin. “E' più giusto esaminare il tutto con calma, senza minacce reciproche, ha aggiunto, abbiamo chiaro che la situazione in Asia nordorientale è tesa, e per questo sarebbe meglio se i nostri partner nordcoreani si astenessero da tale lancio”. Il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, ha invece bollato come provocazione il lancio del missile, rimarcando la violazione della risoluzione 1718 del Consiglio di sicurezza dell'Onu che inibisce a Pyongyang, tra l'altro, la vendita e sperimentazione di qualsiasi tipo d'arma. La Corea del Sud intanto, dopo aver definito la questione 'una sfida e una provocazione grave per sicurezza e stabilità della regione' sembra ora orientata all'ipotesi di inviare nel Mar del Giappone il suo incrociatore speciale battezzato 'Sejong il Grande' in onore di un famoso re coreano del XV secolo. La nave, varata lo scorso dicembre, è la prima unità navale della Marina sudcoreana con tecnologia antimissile Aegis e si dovrebbe aggiungere ai 4 incrociatori, 2 americani il McCain e il Chafee, e 2 giapponesi la Kongo e la Chokai, dotati tutti di tecnologia Aegis, già schierati nell'area. Un ulteriore terzo cacciatorpediniere Usa, il Stethem, ha già lasciato il porto di Aomori, nel nord del Giappone. Mentre una terza nave nipponica, la Kirishima, è in navigazione dalla base di Yokosuka, vicino Tokyo, ed avrà il compito di tracciare la traiettoria del missile-satellite. A margine della questione si inserisce anche la vicenda delle due giornaliste americane, Laura Ling e Euna Lee, reporter di Current Tv, il network di Al Gore, arrestate la scorsa settimana dalle guardie nordcoreane alla frontiera con la Cina. Le due donne sono state poi condotte a Pyongyang, dove sono ancora trattenute, e sottoposte a interrogatorio. L'episodio ha creato allarme a Washington visto che l'ultimo caso simile richiese, nel 1996, 3 mesi di negoziazioni per la liberazione di un cittadino americano arrestato in Corea del Nord, dopo aver attraversato il fiume Yalu che separa il Paese dalla Cina. Pertanto della vicenda ne è stato fatto carico la diplomazia internazionale e di certo se ne parlerà anche in occasione del G20 di Londra in programma il primo aprile.

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DARFUR:NON C'E' PIU' TEMPO DA PERDERE!

IN DARFUR SONO DECINE SE NON CENTINAIA LE PERSONE CHE MUOIONO OGNI MESE...
FAI LORO DEL BENE... AIUTA I RIFUGIATI E I PROFUGHI DEL DARFUR FACENDO UNA DONAZIONE ALL'AGENZIA ONU PER I RIFUGIATI UNHCR CHIAMA LO 0680212304 PER SAPERE COME FARE....
RICORDATI BASTANO 31 EURO PER ACQUISTARE 8 COPERTE, 51 EURO PER UNA TENDA E 200 EURO PER DARE ASSISTENZA MEDICA A 25 FAMIGLIE...

Un bambino del Darfur

Un bambino del Darfur
aiuta ad aiutarlo sostieni le iniziative pro Darfur
In Darfur dal 2003 ad oggi sono state compiute esecuzioni, anche di massa, stupri, soprattutto di massa, nei confronti di donne, uomini e bambini e interi villaggi sono stati rasi al suolo. Il terrore è stato usato come pratica generalizzata e a sfondo razziale mentre lo stupro è diventato una vera e propria arma da guerra.
Il governo sudanese di Khartoum da parte sua ha bombardato senza sosta i civili, e ha reso sempre più difficili le operazioni di soccorso delle organizzazioni umanitarie nei confronti delle genti del Darfur, fino al punto di far scappare via la maggior parte delle Ong operanti nella regione sudanese e liberarsi così di scomodi testimoni di quanto accadeva in quei luoghi. La stessa tattica è stata seguita prima con i peacekeepers dell'Ua e poi con quelli dell'Onu...
Tutto il mondo è a conoscenza di quanto accade in quella remota regione sudanese e lancia denunce. Da un lato Washington parla di genocidio, dall’altro l'Onu parla di catastrofe umanitaria e di pulizia etnica.
Il tutto però resta nella totale impunità!
Intanto, dal Febbraio 2003 anno in cui è iniziata la ribellione della popolazione di etnia africana del Darfur, circa 6 milioni in maggioranza musulmana e in parte animista, contro il governo sudanese, musulmano ma integralista e soprattutto di etnia araba e bianca, è scoppiato il conflitto che ha causato finora circa 300mila morti e due milioni e mezzo di profughi. Una protesta nata per lo stato di totale abbandono e sfruttamento in cui la popolazione nera era tenuta. La repressione del governo centrale è stata spietata, soprattutto facendo uso dei Janjaweed, i diavoli a cavallo, che sono milizie nomadi di etnia araba che hanno compiuto tutti gli orrori possibili e inimmaginabili contro le genti del Darfur di etnia nera, per lo più contadini e pastori.

Il pianto di un innocente a Gaza

Il pianto di un innocente a Gaza
Ancora una volta il mondo intero si dovrebbe vergognare!!!
La guerra chi puo raccontarla? E' difficile farlo ma tutti possiamo immaginare come sia il sentire l'odore dei morti abbandonati nelle strade o sotto le macerie, il vedere i bambini che muoiono di fame accanto al cadavere della madre, il sentire il lamento dei feriti e lo strazio dei sopravvissuti, di chi si vede impotente e maledice chi gli ha portato via tutto.
Nella Striscia di Gaza siamo ormai quasi alla terza settimana di bombardamenti e inesorabilmente, come non potrebbe essere diversamente con tutta la tecnologia militare del 21° secolo che gli israeliani stanno usando, il numero dei morti tra i civili continuato ad aumentare, mentre l'esercito israeliano bombarda le loro case si moltiplicano tra i palestinesi le scene di disperazione e di dolore causati dagli effetti devastanti della guerra che certamente non sono cambiati nel tempo anzi al contrario.

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran
Sono solidale con i persiani che manifestano

Il 12 giugno 2010 è caduto il primo anniversario delle contestate elezioni iraniane. Elezioni che decretarono la riconferma a presidente dell’Iran di Mahmud Ahmadinejad. Il Paese ha vissuto le prime ora di questa giornata con una calma carica di tensione che poi, è scoppiata nel pomeriggio intorno alle 16, le 13.30 italiane con i primi scontri tra manifestanti e forze di sicurezza nei pressi dell’Università Sharif di Teheran. Era impensabile che l’opposizione iraniana del movimento riformista dell’Onda Verde si facesse scappare questa occasione per proclamare il proprio dissenso al regime degli Ayatollah. I luoghi delle sanguinose proteste post elettorali di un anno fa si sono quindi di nuovo riempiti di manifestanti. Questo, nonostante l’appello dei leader dell’opposizione, Moussavi e Karroubi, a evitare di scendere in piazza e nonostante che le forze di sicurezza avessero preso posizione in vari punti strategici del centro di Teheran per prevenire manifestazioni. Nonostante le proteste e le accuse di brogli elettorali il contestato presidente Ahmadinejad ha potuto proseguire nel suo mandato, quasi certamente usurpato, grazie all’appoggio dell’ayatollah Ali Khamenei, la Guida Suprema. La lotta continuerà. Viva la Persia! Viva il movimento riformista!


i 44 presidenti degli Usa

i 44 presidenti degli Usa
da www.patrickmoberg.com/blog/id:420/november-4-2008

The President United States of America

The President United States of America
Barack Obama

E' morta Miriam Makeba

E' morta Miriam Makeba
Addio Mama Afrika....io continuerò a sognare...

Notes

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Italia. Violenza sessuale è allarme sociale


Dopo i recenti casi di stupri, a Roma, Bologna e Milano non si riesce quasi più a tenere il conto degli episodio di violenza sessuale che, dall'inizio dell'anno, si stanno susseguendo in Italia ad opera principalmente di stranieri. Un orribile reato che si verifica nelle grandi città metropolitane come nei piccoli centri urbani. Emergono dati da brividi dalle informazioni fornite dal Presidente facente funzioni del Tribunale di Como Giuseppe Anzani e dal Procuratore capo Alessandro Maria Lodolini. Ogni 4 giorni in Procura a Como arriva una denuncia per violenza sessuale. I fascicoli aperti tra luglio 2007 e giugno 2008 sono stati 89, tra violenze sessuali e pedofilia. Ma è solo la punta di un iceberg in quanto, il reato, per la quasi totalità è sommerso perché prevale ancora la paura e la vergogna a denunciare la violenza subita. Fino ad oggi la violenza che subivano le donne era soprattutto domestica, ma gli episodi di violenza che hanno visto protagoniste, loro malgrado, delle donne avvenuti negli ultimi giorni, per le strade, propongono una nuova emergenza. Un autorevole testimonianza è portata da Telefono Rosa che da anni conosce il fenomeno ed assiste le vittime. “Ciò che sta avvenendo dall'inizio dell'anno, precisa il presidente Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, mi preoccupa. Non so se è solo l'effetto di maggiori denunce ma, dal nostro osservatorio, non era mai stato rilevata una cosa simile”. Gli avvenimenti degli ultimi giorni non fanno altro che conferma un'allarmante costante: in testa alla classifica degli autori di stupri ci sono gli stranieri. Il triste primato vede fra i primi i romeni, seguiti da marocchini e albanesi che sembra abbiano dato il via ad una esecrabile escalation di violenza contro le donne. Assodato che nella stragrande maggioranza dei casi questi episodi sono commessi da stranieri, spesso clandestini, ora si deve dare a tutto questo uno stop. Certezza della pena, custodia cautelare in carcere per chi è accusato di violenza sessuale ed esclusione di attenuanti per chi delinque sotto effetto di alcool e droghe. Tutto ovviamente tenendo conto di due elementi fondamentali: abbattere l'allarme sociale provocato da questo tipo di reati e tutelare la dignità della vittima, che va assicurata anche nel percorso dibattimentale.
Per raggiungere un risultato anzitutto è importante l'introduzione nel ddl sicurezza dell'obbligo del carcere per chi stupra. Forse il decreto 'anti-stupro' sarà pronto per venerdì esso dovrebbe contenere, come annunciato, importanti novità: gli accusati di stupro non potranno beneficiare della libertà condizionale, ci sarà un avvocato a spese dello Stato per le vittime di violenza sessuale, arriveranno nuovi presidi di polizia con relativi stanziamenti, saranno anticipate le norme contenute nel ddl anti-molestie che la Camera ha già approvato. Tra le altre cose, ci dovrebbero essere anche aggravanti se a commettere violenza sono familiari, partner o tutori; un pesante aggravio di pena se la vittima è sotto i 14 anni; uguale trattamento, invece, se la vittima è maggiorenne o appena sotto i 18; ergastolo sicuro, se allo stupro segue la morte della vittima. Mano pesante anche per i complici: nessuna possibilità di godere dei domiciliari neppure per i favoreggiatori.

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La scuola pubblica in Italia con la 'Riforma Gelmini'

Esprimo la mia piena solidarietà con tutti coloro che protestano contro la Legge 133/08 la cosidetta 'Riforma Gelmini'....

Le cifre presentate nel decreto fanno venire i brividi: i tagli previsti dal decreto legge 112, poi convertito nella legge 133/08, e gli ulteriori provvedimenti contenuti nel decreto 137 porteranno, a livello nazionale, ad una riduzione di circa 100mila posti tra il personale docente e di 43mila posti tra quello Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi).
Per molti, anche per i non addetti ai lavori, l'effetto provocato dalla legge che in pratica azzererà in poco tempo le faticose conquiste di anni e anni, non solo in termini di posti di lavoro, ma anche di mission- educativa e di didattica, rende il momento dei più cupi e tristi degli ultimi anni. Ai tagli vanno poi sommati, le conseguenze che scaturiranno dalla reintroduzione del maestro unico nelle scuole elementari.
L'Europa chiede più scuola, più sapere e l'Italia che fa?
Il contrario!
Rientrodurre il maestro unico è compiere, di sicuro, un passo indietro di almeno mezzo secolo. Se non addirittura si ritorna al tempo del libro cuore, senza offesa per quel libro mio compagno di tanti pomeriggi.
Perchè tutto questo? Bella domanda!
Molto probabilmente si tenta di mascherare con questa supposta riforma quello che è il vero scopo del provvedimento: incassare o meglio risparmiare in poco meno di 4-5 anni 8miliardi di euro. Questa è la cifra stimata, che dovrebbe restare nelle casse dello stato.
Un risparmio quindi certo ottenuto tagliando centinaia di migliaia di posti di lavoro ma al contempo che produrrà anche un effetto negativo: quello di un drastico ridimensionamento del servizio scolastico pubblico in favore forse di quello privato. Inoltre un'altra diretta conseguenza della L.133/08 sarà la chiusura di decine e decine di plessi scolastici.
Molte scuole, soprattutto nei piccoli centri urbani, non ci saranno più. A scomparire sarà anche un altro degli elementi cardine dell'istruzione primaria italiana: il tempo pieno. Bisogna fare attenzione, chi sostiene che il tempo pieno non sarà toccato dalla riforma o che addirittura aumenterà mente sapendo di farlo.
Rifletteteci un poco e capirete perchè!
Se prima, per ogni 2 classi, c'erano 3 insegnanti d'ora in poi sarà uno per classe, a seguire e istruire dai 20 ai 30 alunni e che svolgerà il suo orario lavorativo settimanale esclusivamente di mattina. Pertanto al pomeriggio non potrà esserci altro che un sorta di dopo-scuola, trasformando il tempo pieno di fatto in un parcheggio pomeridiano per i bambini, che nulla ha da condividere con l'offerta didattica di cui fino ad ieri, prima della 'riforma Gelmini', gli alunni potevano usufruire con il tempo pieno.

...

ARRIVERA' PER NATALE UNA 'SOCIAL CARD' AD OLTRE 1MLN DI ITALIANI 'POVERI'

C’è un detto che dice: "meglio poco che niente!".
In questo caso tra il poco e il nulla ci sono così poche differenze che è difficile distinguerli.
La 'social card, almeno per il momento, sembra più l’ennesimo spot varato dal governo che piuttosto un provvedimento serio in grado di aiutare per davvero i più bisognosi.
Nessuno però si è ricordato di dire che ogni spesa effettuata con la 'social card' in automatico sarà data una commissione alla Mastercard che è la società che ha emmesso ed è la proprietà della card.
Bhe! Almeno qualcuno di certo ci guadagnerà da questa iniziativa...
Appare strano che un'iniziativa così benefica abbia comunque dei costi accessori...stranezze tutte italiane!

***

Parole....di Abraham Lincoln

Non si può arrivare alla prosperità

scoraggiando l'impresa.
Non si può rafforzare il debole
indebolendo il più forte.
Non si può aiutare chi è piccolo
abbattendo chi è grande.
Non si può aiutare il povero
distruggendo il ricco.
Non si possono aumentare le paghe
rovinando i datori di lavoro.
Non si può progredire serenamente
spendendo più del guadagno.
Non si può promuovere la fratellanza umana
predicando l'odio di classe.
Non si può instaurare la sicurezza sociale
adoperando denaro imprestato.
Non si può formare carattere e coraggioto
gliendo iniziativa e sicurezza.
Non si può aiutare continuamente
la gente facendo in sua vece quello che potrebbe
e dovrebbe fare da sola.

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

marito e padre

i due rivali

genere umano

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO
da peacereporter

23/02/2002 - 02/07/2008 Ingrid Betancourt è stata liberata!

23/02/2002 - 02/07/2008                  Ingrid Betancourt è stata liberata!
faccio mia la gioia di tutti!

Finalmente liberi!!!

Finalmente liberi!!!

Grazie a loro la Betancourt è libera

Grazie a loro la Betancourt è libera
il ministro della Difesa colombiano Santos e il generale Montoya

Grazie Uribe!!

Grazie Uribe!!
La Betancourt ha incontrato il presidente colombiano Uribe che vinse le elezioni del 2002

madre e figlia!

madre e figlia!
Yolanda Pulecio e Ingrid Betancourt

le due Betancourt

le due Betancourt
Ingrid abbraccia la madre Yolanda

La gioia della libertà riconquistata

La gioia della libertà riconquistata
Ingrid Betancourt dopo la liberazione