sabato 5 maggio 2012

Crisi: in Italia si è scatenata una drammatica stagione di suicidi

La crisi economica ha scatenato in Italia una drammatica stagione di suicidi.
Si tratta di una lunga scia di imprenditori, artigiani, disoccupati, pensionati che cedono alla disperazione.
Persone che si vedono incapaci di fronteggiare un licenziamento, il lavoro che non si riesce più a trovare, le spese da fronteggiare per mandare avanti azienda, casa e famiglia.
Sono questi i motivi che stanno spingendo tante persone a commettere un gesto così estremo come è quello di togliersi la vita.
Morti non definibili che la psicoanalisi definisce conseguenza dell’elemento di difesa che esiste in un individuo e che si scatena in lui per preservare dalla distruzione quel poco che resta della propria dignità.
In proposito oggi, dopo l’ultimo episodio verificatosi in Campania di un 72enne che ha tentato il suicidio a Napoli, è intervenuto l'Arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe affermando: “Ciascuno si interroghi sulle cause e sul perchè della situazione che si sta creando… non possiamo rimanere insensibili".
L’uomo diventa boia e vittima di se stesso come spiega sul suo sito www.psicologiacritica.it il psicanalista e criminologo Francisco Mele.
“La perdita di una base sicura di lavoro, e quindi di solidità economica, toglie alla condizione maschile quel punto di appoggio fondato sull'autostima circa la propria posizione nel mondo che è prerogativa essenziale del loro universo rispetto a quello femminile. Se ‘l'organizzatore esistenziale' della vita è la riuscita nel lavoro, venendo a mancare tale elemento, l'individuo si sente insicuro e crolla emotivamente", afferma Mele che fa anche un’interessante analisi in cui spiega che: “Da quando è cominciata la crisi attuale, alla fine del 2008, viene registrato un numero significativo di suicidi che si verificano per la grande maggioranza nell’ambito maschile che sono collegati per la maggioranza a situazioni di disagio economico”.
Secondo la Cgia nei primi 4 mesi del 2012, a causa della crisi economica, ci sono stati in Italia, nessuna regione esclusa, almeno 32 suicidi di imprenditori.
Si sta vivendo un periodo di stallo, di incertezza che generano tanta paura.
Attualmente lo spettro di diventare poveri è quello che più di tutto si agita e incute paura nella gente.
Uno spettro che è fatto aleggiare su tutto e tutti anche attraverso i media e le statistiche che a volte finiscono involontariamente per enfatizzare le cose alimentando ulteriormente questa situazione di disagio diffuso.
I problemi economici possono avere un forte impatto negativo su come le persone guardano se stesse e al loro futuro, ma anche sui rapporti con la famiglia e i loro amici e questo fa sorgere anche problemi sociali.
Come ha spiegato in un’intervista il filosofo e politologo Massimo Cacciari:
"Ormai è una crisi anche esistenziale; c’è uno stato di esasperazione fortissimo, una crisi economica che è anche sociale, con casi di suicidio che ormai è divenuto un fatto quotidiano".
Il modo di dire finisco sotto i ponti oggi per molti si è concretizzato e per tanti altri la cosa migliore da fare è ammazzarsi subito anche per salvare la propria dignità.
La crisi economica mondiale ormai sta togliendo a tanti la possibilità di poter continuare a vivere serenamente e felici.
Diminuiscono sempre di più le persone con un’occupazione sicura, mentre crescono quelle con una precaria o disoccupata.
Tutto queste genera un’insicurezza diffusa.
Sono in tanti ad andare a letto la sera o svegliarsi al mattino con l’ossessionante paura di non poter assicurare a sé stessi e alla propria famiglia un futuro economico sicuro.
La convinzione generale è che attualmente è impossibile pensare che ci possa essere un futuro dopo che si è perso il lavoro o l'unica fonte di guadagno.
La certezza di non trovarne più un altro o non riuscire a ricominciare da capo attanaglia l'animo e la mente di tanti a cui questa 'sventura' capita.
Purtroppo è tutto il mondo a vivere questo tracollo economico in atto da tre anni, ma di cui solo negli ultimi mesi si cominciano a vedere l’impatto, per cui è inutile pensare di ‘scappare’, non esistono vie di fuga.
La paura di non poter più pagare il mutuo o l'affitto della casa, le bollette e ne tantomeno di poter mantenere il tenore di vita tenuto fino a quel momento è infatti, la miccia che innesca tutto.
E’ anche un fattore psicologico quindi, a pesare. Un fattore che fa vivere prima che accada quello che potrebbe verificarsi.
Ed allora in tanti, di fronte anche alla sola ipotesi di non poter ricominciare da capo dopo aver perso tutto quello che avevano raggiunto con sacrificio e anni di lavoro, si tolgono la vita o perlomeno ci provano.
Purtroppo gli effetti dell’economia in crisi si manifestano anche attraverso il fatto che gli italiani, pressati dalle restrizioni economiche, comincino a risparmiare con azioni preventive di base come non seguire una sana alimentazione e lo sport.
Purtroppo non sono pochi quelli che arrivano al punto che in alcuni periodi del mese non possiedono più nemmeno un euro per potersi ad esempio comprare un pezzo di pane.
Si comincia a rinunciare al superfluo accontentandosi del necessario e questo è un comportamento che ha come conseguenza diretta l’impoverimento delle industrie, del commercio che danno lavoro a tanta altra gente è una catena insomma, che lega tutti.
Per cui se non si spende i negozi e le aziende falliscono e licenziano i dipendenti.
Il tutto è come un ciclo, si creano altri disoccupati per paura.
Chi non chiude o licenzia finisce solo per tirare avanti nell’incertezza e si arriva a casi in cui i dipendenti non ricevono la corresponsione dello stipendio da mesi a volte solo prolungando l'agonia e dando false speranze.
Una situazione davvero complicata.
Numerosi studi inoltre, dimostrano anche che l'impatto di una crisi economico-finanziaria, come quella in corso a livello globale, è forte anche sulla salute. Ci si ammala di più e ci si cura di meno.
In Italia i dati poi, rivelano che sono in aumento le morti connesse all'uso/abuso di bevande alcoliche e droghe.
Per fortuna però, ci sono anche tanti che ancora credono che la vita non è solo occupare un posto di lavoro, ma anche altro. Continuare a vivere, e crederci è importante altrimenti le occasioni che possono arrivare, anche inaspettate, vengono completamente perse e sprecate.
Purtroppo come in tutte le cose ci sono chi invece, non vivono in prima persona questo problema. Loro ne sono immuni, ma forse anche perché non ci pensano.
Qualcuno ha detto che il posto fisso è noioso. Qualcun altro ha detto che si cerca il lavoro vicino a casa per restare accanto a mamma e papà. Molti anni prima qualcun’altro aveva detto che i giovani erano dei bamboccioni.
La triste realtà è che oggi se hai il posto fisso hai un futuro, incerto, ma lo hai. Cosa che invece, è negata a tutti gli altri che non hanno alcuna aspettativa lavorativa.
Infine, come effetto del disagio diffuso, dilagante, scatenato dalle difficoltà socio-economiche risultano in aumentato il consumo di farmaci antidepressivi.
In Italia l'uso di antidepressivi è cresciuto di oltre 4 volte passando da 8,18 dosi giornaliere per 1000 abitanti nel 2000 a 35,72 nel 2010.

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Nel mondo sono tante le persone che piangono e soffrono a loro dedico un affettuoso pensiero....

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Nel mondo ogni giorno vengono compiute carneficine immani in cui le vittime sono inermi civili

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il volto di un immigrato

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DARFUR:NON C'E' PIU' TEMPO DA PERDERE!

IN DARFUR SONO DECINE SE NON CENTINAIA LE PERSONE CHE MUOIONO OGNI MESE...
FAI LORO DEL BENE... AIUTA I RIFUGIATI E I PROFUGHI DEL DARFUR FACENDO UNA DONAZIONE ALL'AGENZIA ONU PER I RIFUGIATI UNHCR CHIAMA LO 0680212304 PER SAPERE COME FARE....
RICORDATI BASTANO 31 EURO PER ACQUISTARE 8 COPERTE, 51 EURO PER UNA TENDA E 200 EURO PER DARE ASSISTENZA MEDICA A 25 FAMIGLIE...

Un bambino del Darfur

Un bambino del Darfur
aiuta ad aiutarlo sostieni le iniziative pro Darfur
In Darfur dal 2003 ad oggi sono state compiute esecuzioni, anche di massa, stupri, soprattutto di massa, nei confronti di donne, uomini e bambini e interi villaggi sono stati rasi al suolo. Il terrore è stato usato come pratica generalizzata e a sfondo razziale mentre lo stupro è diventato una vera e propria arma da guerra.
Il governo sudanese di Khartoum da parte sua ha bombardato senza sosta i civili, e ha reso sempre più difficili le operazioni di soccorso delle organizzazioni umanitarie nei confronti delle genti del Darfur, fino al punto di far scappare via la maggior parte delle Ong operanti nella regione sudanese e liberarsi così di scomodi testimoni di quanto accadeva in quei luoghi. La stessa tattica è stata seguita prima con i peacekeepers dell'Ua e poi con quelli dell'Onu...
Tutto il mondo è a conoscenza di quanto accade in quella remota regione sudanese e lancia denunce. Da un lato Washington parla di genocidio, dall’altro l'Onu parla di catastrofe umanitaria e di pulizia etnica.
Il tutto però resta nella totale impunità!
Intanto, dal Febbraio 2003 anno in cui è iniziata la ribellione della popolazione di etnia africana del Darfur, circa 6 milioni in maggioranza musulmana e in parte animista, contro il governo sudanese, musulmano ma integralista e soprattutto di etnia araba e bianca, è scoppiato il conflitto che ha causato finora circa 300mila morti e due milioni e mezzo di profughi. Una protesta nata per lo stato di totale abbandono e sfruttamento in cui la popolazione nera era tenuta. La repressione del governo centrale è stata spietata, soprattutto facendo uso dei Janjaweed, i diavoli a cavallo, che sono milizie nomadi di etnia araba che hanno compiuto tutti gli orrori possibili e inimmaginabili contro le genti del Darfur di etnia nera, per lo più contadini e pastori.

Il pianto di un innocente a Gaza

Il pianto di un innocente a Gaza
Ancora una volta il mondo intero si dovrebbe vergognare!!!
La guerra chi puo raccontarla? E' difficile farlo ma tutti possiamo immaginare come sia il sentire l'odore dei morti abbandonati nelle strade o sotto le macerie, il vedere i bambini che muoiono di fame accanto al cadavere della madre, il sentire il lamento dei feriti e lo strazio dei sopravvissuti, di chi si vede impotente e maledice chi gli ha portato via tutto.
Nella Striscia di Gaza siamo ormai quasi alla terza settimana di bombardamenti e inesorabilmente, come non potrebbe essere diversamente con tutta la tecnologia militare del 21° secolo che gli israeliani stanno usando, il numero dei morti tra i civili continuato ad aumentare, mentre l'esercito israeliano bombarda le loro case si moltiplicano tra i palestinesi le scene di disperazione e di dolore causati dagli effetti devastanti della guerra che certamente non sono cambiati nel tempo anzi al contrario.

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran
Sono solidale con i persiani che manifestano

Il 12 giugno 2010 è caduto il primo anniversario delle contestate elezioni iraniane. Elezioni che decretarono la riconferma a presidente dell’Iran di Mahmud Ahmadinejad. Il Paese ha vissuto le prime ora di questa giornata con una calma carica di tensione che poi, è scoppiata nel pomeriggio intorno alle 16, le 13.30 italiane con i primi scontri tra manifestanti e forze di sicurezza nei pressi dell’Università Sharif di Teheran. Era impensabile che l’opposizione iraniana del movimento riformista dell’Onda Verde si facesse scappare questa occasione per proclamare il proprio dissenso al regime degli Ayatollah. I luoghi delle sanguinose proteste post elettorali di un anno fa si sono quindi di nuovo riempiti di manifestanti. Questo, nonostante l’appello dei leader dell’opposizione, Moussavi e Karroubi, a evitare di scendere in piazza e nonostante che le forze di sicurezza avessero preso posizione in vari punti strategici del centro di Teheran per prevenire manifestazioni. Nonostante le proteste e le accuse di brogli elettorali il contestato presidente Ahmadinejad ha potuto proseguire nel suo mandato, quasi certamente usurpato, grazie all’appoggio dell’ayatollah Ali Khamenei, la Guida Suprema. La lotta continuerà. Viva la Persia! Viva il movimento riformista!


i 44 presidenti degli Usa

i 44 presidenti degli Usa
da www.patrickmoberg.com/blog/id:420/november-4-2008

The President United States of America

The President United States of America
Barack Obama

E' morta Miriam Makeba

E' morta Miriam Makeba
Addio Mama Afrika....io continuerò a sognare...

Notes

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Italia. Violenza sessuale è allarme sociale


Dopo i recenti casi di stupri, a Roma, Bologna e Milano non si riesce quasi più a tenere il conto degli episodio di violenza sessuale che, dall'inizio dell'anno, si stanno susseguendo in Italia ad opera principalmente di stranieri. Un orribile reato che si verifica nelle grandi città metropolitane come nei piccoli centri urbani. Emergono dati da brividi dalle informazioni fornite dal Presidente facente funzioni del Tribunale di Como Giuseppe Anzani e dal Procuratore capo Alessandro Maria Lodolini. Ogni 4 giorni in Procura a Como arriva una denuncia per violenza sessuale. I fascicoli aperti tra luglio 2007 e giugno 2008 sono stati 89, tra violenze sessuali e pedofilia. Ma è solo la punta di un iceberg in quanto, il reato, per la quasi totalità è sommerso perché prevale ancora la paura e la vergogna a denunciare la violenza subita. Fino ad oggi la violenza che subivano le donne era soprattutto domestica, ma gli episodi di violenza che hanno visto protagoniste, loro malgrado, delle donne avvenuti negli ultimi giorni, per le strade, propongono una nuova emergenza. Un autorevole testimonianza è portata da Telefono Rosa che da anni conosce il fenomeno ed assiste le vittime. “Ciò che sta avvenendo dall'inizio dell'anno, precisa il presidente Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, mi preoccupa. Non so se è solo l'effetto di maggiori denunce ma, dal nostro osservatorio, non era mai stato rilevata una cosa simile”. Gli avvenimenti degli ultimi giorni non fanno altro che conferma un'allarmante costante: in testa alla classifica degli autori di stupri ci sono gli stranieri. Il triste primato vede fra i primi i romeni, seguiti da marocchini e albanesi che sembra abbiano dato il via ad una esecrabile escalation di violenza contro le donne. Assodato che nella stragrande maggioranza dei casi questi episodi sono commessi da stranieri, spesso clandestini, ora si deve dare a tutto questo uno stop. Certezza della pena, custodia cautelare in carcere per chi è accusato di violenza sessuale ed esclusione di attenuanti per chi delinque sotto effetto di alcool e droghe. Tutto ovviamente tenendo conto di due elementi fondamentali: abbattere l'allarme sociale provocato da questo tipo di reati e tutelare la dignità della vittima, che va assicurata anche nel percorso dibattimentale.
Per raggiungere un risultato anzitutto è importante l'introduzione nel ddl sicurezza dell'obbligo del carcere per chi stupra. Forse il decreto 'anti-stupro' sarà pronto per venerdì esso dovrebbe contenere, come annunciato, importanti novità: gli accusati di stupro non potranno beneficiare della libertà condizionale, ci sarà un avvocato a spese dello Stato per le vittime di violenza sessuale, arriveranno nuovi presidi di polizia con relativi stanziamenti, saranno anticipate le norme contenute nel ddl anti-molestie che la Camera ha già approvato. Tra le altre cose, ci dovrebbero essere anche aggravanti se a commettere violenza sono familiari, partner o tutori; un pesante aggravio di pena se la vittima è sotto i 14 anni; uguale trattamento, invece, se la vittima è maggiorenne o appena sotto i 18; ergastolo sicuro, se allo stupro segue la morte della vittima. Mano pesante anche per i complici: nessuna possibilità di godere dei domiciliari neppure per i favoreggiatori.

***

La scuola pubblica in Italia con la 'Riforma Gelmini'

Esprimo la mia piena solidarietà con tutti coloro che protestano contro la Legge 133/08 la cosidetta 'Riforma Gelmini'....

Le cifre presentate nel decreto fanno venire i brividi: i tagli previsti dal decreto legge 112, poi convertito nella legge 133/08, e gli ulteriori provvedimenti contenuti nel decreto 137 porteranno, a livello nazionale, ad una riduzione di circa 100mila posti tra il personale docente e di 43mila posti tra quello Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi).
Per molti, anche per i non addetti ai lavori, l'effetto provocato dalla legge che in pratica azzererà in poco tempo le faticose conquiste di anni e anni, non solo in termini di posti di lavoro, ma anche di mission- educativa e di didattica, rende il momento dei più cupi e tristi degli ultimi anni. Ai tagli vanno poi sommati, le conseguenze che scaturiranno dalla reintroduzione del maestro unico nelle scuole elementari.
L'Europa chiede più scuola, più sapere e l'Italia che fa?
Il contrario!
Rientrodurre il maestro unico è compiere, di sicuro, un passo indietro di almeno mezzo secolo. Se non addirittura si ritorna al tempo del libro cuore, senza offesa per quel libro mio compagno di tanti pomeriggi.
Perchè tutto questo? Bella domanda!
Molto probabilmente si tenta di mascherare con questa supposta riforma quello che è il vero scopo del provvedimento: incassare o meglio risparmiare in poco meno di 4-5 anni 8miliardi di euro. Questa è la cifra stimata, che dovrebbe restare nelle casse dello stato.
Un risparmio quindi certo ottenuto tagliando centinaia di migliaia di posti di lavoro ma al contempo che produrrà anche un effetto negativo: quello di un drastico ridimensionamento del servizio scolastico pubblico in favore forse di quello privato. Inoltre un'altra diretta conseguenza della L.133/08 sarà la chiusura di decine e decine di plessi scolastici.
Molte scuole, soprattutto nei piccoli centri urbani, non ci saranno più. A scomparire sarà anche un altro degli elementi cardine dell'istruzione primaria italiana: il tempo pieno. Bisogna fare attenzione, chi sostiene che il tempo pieno non sarà toccato dalla riforma o che addirittura aumenterà mente sapendo di farlo.
Rifletteteci un poco e capirete perchè!
Se prima, per ogni 2 classi, c'erano 3 insegnanti d'ora in poi sarà uno per classe, a seguire e istruire dai 20 ai 30 alunni e che svolgerà il suo orario lavorativo settimanale esclusivamente di mattina. Pertanto al pomeriggio non potrà esserci altro che un sorta di dopo-scuola, trasformando il tempo pieno di fatto in un parcheggio pomeridiano per i bambini, che nulla ha da condividere con l'offerta didattica di cui fino ad ieri, prima della 'riforma Gelmini', gli alunni potevano usufruire con il tempo pieno.

...

ARRIVERA' PER NATALE UNA 'SOCIAL CARD' AD OLTRE 1MLN DI ITALIANI 'POVERI'

C’è un detto che dice: "meglio poco che niente!".
In questo caso tra il poco e il nulla ci sono così poche differenze che è difficile distinguerli.
La 'social card, almeno per il momento, sembra più l’ennesimo spot varato dal governo che piuttosto un provvedimento serio in grado di aiutare per davvero i più bisognosi.
Nessuno però si è ricordato di dire che ogni spesa effettuata con la 'social card' in automatico sarà data una commissione alla Mastercard che è la società che ha emmesso ed è la proprietà della card.
Bhe! Almeno qualcuno di certo ci guadagnerà da questa iniziativa...
Appare strano che un'iniziativa così benefica abbia comunque dei costi accessori...stranezze tutte italiane!

***

Parole....di Abraham Lincoln

Non si può arrivare alla prosperità

scoraggiando l'impresa.
Non si può rafforzare il debole
indebolendo il più forte.
Non si può aiutare chi è piccolo
abbattendo chi è grande.
Non si può aiutare il povero
distruggendo il ricco.
Non si possono aumentare le paghe
rovinando i datori di lavoro.
Non si può progredire serenamente
spendendo più del guadagno.
Non si può promuovere la fratellanza umana
predicando l'odio di classe.
Non si può instaurare la sicurezza sociale
adoperando denaro imprestato.
Non si può formare carattere e coraggioto
gliendo iniziativa e sicurezza.
Non si può aiutare continuamente
la gente facendo in sua vece quello che potrebbe
e dovrebbe fare da sola.

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

marito e padre

i due rivali

genere umano

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO
da peacereporter

23/02/2002 - 02/07/2008 Ingrid Betancourt è stata liberata!

23/02/2002 - 02/07/2008                  Ingrid Betancourt è stata liberata!
faccio mia la gioia di tutti!

Finalmente liberi!!!

Finalmente liberi!!!

Grazie a loro la Betancourt è libera

Grazie a loro la Betancourt è libera
il ministro della Difesa colombiano Santos e il generale Montoya

Grazie Uribe!!

Grazie Uribe!!
La Betancourt ha incontrato il presidente colombiano Uribe che vinse le elezioni del 2002

madre e figlia!

madre e figlia!
Yolanda Pulecio e Ingrid Betancourt

le due Betancourt

le due Betancourt
Ingrid abbraccia la madre Yolanda

La gioia della libertà riconquistata

La gioia della libertà riconquistata
Ingrid Betancourt dopo la liberazione