Roma: incendio Tiburtina è stato spento

L'incendio alla stazione Tiburtina è stato spento. Però, a causa del rischio crolli lo scalo resta chiuso. Questo è quanto hanno comunicato i vigili del fuoco, spiegando che sono in corso le operazioni di raffreddamento della struttura. Soltanto al termine di queste operazioni sarà possibile per i vigili del fuoco entrare nei locali andati a fuoco e verificare i danni. “Per ora noi lo classifichiamo come incendio. Al momento non posso ne' escludere ne' confermare il dolo”, ha invece, detto il vice questore aggiunto Marco Napoli, responsabile della squadra di polizia giudiziaria della Polfer del Lazio, che si occupa dell'incendio alla Stazione. Rete Ferroviaria Italiana ha invece, istituito una commissione d'inchiesta per appurare le cause del rogo. Le fiamme sono scoppiate stamani all’alba in una sala della stazione in ristrutturazione. Si tratta della sala che controlla la circolazione dei treni, quindi piena di cavi elettrici. Forse un corto circuito. Come ha prospettato il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Roma, Massimiliano Gaddini: “Ci è sembrato un classico incendio generato da cause elettriche. Al 90% possiamo escludere altre cause, comunque verificheremo una volta entrati all'interno del cavidotto". Comunque sia per accertare le cause bisognerà aspettare che i vigili del fuoco ispezionino la struttura. Per ora le alte temperature non lo permettono. Le cause però, potrebbero essere altre. In una nota di Rfi si legge: ''eventi simili a quello accaduto oggi nella stazione Tiburtina sono, per esperienza, attribuibili prevalentemente a tre tipologie di cause: fulminazioni dirette di cavi elettrici per scariche atmosferiche; contatti diretti su apparecchiature e/o parti di impianto di segnalamento a bassa tensione per rottura e caduta linee elettriche ad alta tensione (3mila volt) che forniscono energia di trazione ai treni; manipolazioni e/o asportazioni di cavi o di collegamenti in rame o alluminio che provocano anomali funzionamenti degli impianti, anche in tempi differiti rispetto al momento del danneggiamento. Nel caso di Tiburtina la ricostruzione dei fatti mostra che alle ore 4 circa veniva segnalato, da parte del personale in servizio, la presenza di fumo negli impianti tecnici di comando e controllo del segnalamento ferroviario, sebbene dai sistemi di monitoraggio dell'alimentazione delle linee elettriche efficienti, non si avevano segnali premonitori, come aperture dell'interruttore di protezione dei circuiti elettrici n‚ di bassa tensione ne' di alta tensione. Ovviamente è da escludere la prima causa. Ed anche la seconda è da escludere. Per quanto dianzi descritto, non essendoci stati interventi delle protezioni, prosegue ora l'analisi in merito alla terza causa potenziale ovvero di altre eventuali di cui non si ha esperienza, e allo scopo è stata istituita una commissione di inchiesta''. La stazione di Roma Tiburtina è destinata a diventare il principale scalo romano e snodo dell'alta velocità. Il costo del progetto della nuova stazione, una superficie di 50mila metri quadrati, è stimato intorno ai 322 milioni di euro. Un costo che ora alla luce di quanto accaduto subirà una forte lievitazione. Con molta probabilità sarà necessario ricostruire dalle fondamenta l'intera sala di controllo. Il progetto dell'Alta velocità, partito nel 1991, prevede il completamento delle nuove stazioni 'AV' nella Penisola entro il 2015 per una spesa inizialmente prevista in 15 miliardi di euro e che ora ha già raggiunto il costo complessivo di 34,6 miliardi. Una cifra interamente a carico dello Stato. Anche se la Banca europea degli investimenti, Bei, ha firmato un contratto di finanziamento di 300 milioni di euro con Rete ferroviaria italiana per il completamento della linea ad alta velocità Milano-Napoli. Dal 1998 la Bei ha firmato in tutto prestiti per 5 miliardi di euro per la Milano-Napoli. L'entità dell'incendio non ha messo in pericolo immediato la popolazione nelle vicinanze della stazione Tiburtina, ma non sono mancate preoccupazioni sugli effetti del fumo sprigionato dalle fiamme. In una nota dell'Arpa Lazio si legge: ''Non abbiamo avuto nessuna richiesta di intervento. Abbiamo sentito i colleghi del nucleo batteriologico e chimico dei vigili del fuoco e ci risulta che neanche loro sono stati coinvolti dal comando provinciale di Roma. Questo porta a pensare che non ci siano problemi particolari di contaminazione chimica''. Parole rassicuranti anche se resta il fatto che l’effetto del fumo è quello di essere irritante ed il rischio è per i bambini, gli asmatici e coloro che soffrono di malattie respiratorie. Purtroppo il rischio è anche un altro. Quando c’è materiale di plastica che si incendia, come nel caso del rogo alla Tiburtina, si sviluppano gas della famiglia dei cianuri che sono velenosi. Comunque sia quella appena trascorsa è stata una giornata nera per chi era doveva viaggiare in treno passando da Roma e non solo. Per tanti il viaggio si è rivelato una vera e propria avventura con attese infinite, bivacchi improvvisati, mancanza di assistenza, quella vera, e tanti disagi.