Mentre a Napoli continua la raccolta delle migliaia di tonnellate di rifiuti giacenti a terra nelle strade cittadine. A Roma Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ha incontrato a palazzo Chigi il prefetto di Napoli, Andrea De Martino e il tenente generale Mario Morelli, comandante logistico sud dell'Esercito. Un incontro voluto da Berlusconi per fare il punto sull'emergenza rifiuti nel napoletano. In mattinata il presidente del Consiglio in collegamento telefonico ad un convegno dei Popolari d'Italia domani, Pid, in corso nel capoluogo campano aveva affermato: “Abbiamo la certezza che nel giro di qualche giorno Napoli ritornerà ad essere pulita”. Il 26 novembre scorso Berlusconi aveva già affermato questo intento solo che allor
a parlava di un ritorno alla normalità in 15 giorni. Nei giorni scorsi anche il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo rispondendo a un'interpellanza in Aula alla Camera aveva affermato: “Contiamo davvero, nell'arco al massimo di una decina di giorni, di poter finalmente vedere Napoli pulita”. In effetti da qualche giorno uomini e mezzi dell'Esercito stanno lavorando alacremente per raggiungere questo obiettivo. Sono infatti intervenuti, inviati dal governo in Campania, i militari del ventunesimo Genio guastatori. Sono complessivamente 400: 230 con compiti di sorveglianza, 170 con compiti di raccolta, trasporto e sgombero rifiuti. Il loro contributo sta dando una forte spinta verso la risoluzione dell'emergenza rifiuti nel napoletano. Infatti, anche se lentamente, continua a calare la quantità di rifiuti che non raccolti giacciono lungo le strade di Napoli e provincia. E si prevede che nei prossimi giorni la situazione dovrebbe ancora continuare a migliorare. Nella sola Napoli a terra restano da raccogliere altre 1500 tonnellate di rifiuti. Questo dato è stato, come sempre, diffuso dall'assessore comunale all'Igiene Urbana di Napoli, Paolo Giacomelli. L'operazione ‘Strade pulite’ condotta dai militari sta dando dunque i risultati sperati, ma certamente un grosso apporto è venuto anche dalla solidarietà espressa dalle altre regioni italiane alla Campania. Sono circa una decina le Regioni che hanno dato la loro disponibilità ad accogliere i rifiuti campani. Per ora sono stati però, siglati accordi solo con il Lazio, il Molise, le Marche, la Toscana e l'Emilia. Importantissimo l'accordo siglato ieri anche con la Puglia. Un accordo che permetterà, dalla prossima settimana, di trasferire dalla Campania nella regione almeno 500 tonnellate al giorno di rifiuti trattati negli impianti della Campania. In questo modo verranno smaltite in 90 giorni almeno 45mila tonnellate di rifiuti. I rifiuti verranno conferiti in tre discariche del tarantino: Italcave, Ecolevante e Vergine. Lunedì poi, dovrebbero giungere da Firenze e da Torino i mezzi promessi dai rispettivi governatori. Si tratta di mezzi di con capacità di carico elevata, sei da Firenze e quattro da Torino. Il loro supporto nella raccolta sarà validissimo in quanto permetterà di smaltire dalle strade, in meno tempo, più rifiuti. Dallo scorso mercoledì sono già entrati in ‘servizio’ anche i sette mezzi dati in prestito da Milano e i tre da Bari. Nel frattempo i mezzi militari con l’ausilio di mezzi per il movimento terra tra cui dei bob cat stanno ripulendo vaste aree del centro cittadino e dell’Hinterland. In particolare sono intervenuti oltre che nei quartiere della periferia di Napoli e a Pianura anche, nei comuni di Quarto, Melito, Sant'Antimo e Giugliano. Nel contempo con una raccolta straordinaria condotta nelle aree cittadine dove la situazione è più critica i mezzi dell’Asia, la municipalizzata del comune di Napoli responsabile della raccolta e smaltimento dei rifiuti del capoluogo campano, nelle ultime 24 ore, ha raccolto oltre 1600 tonnellate di rifiuti. Tra oggi e domani il comune punta a ripulire, se non del tutto, almeno parzialmente, il centro storico partenopeo lungo gli itinerari turistici, mentre negli altri quartieri il ritorno alla normalità si spera giunga entro breve. Un pronostico avvalorato dal fatto che sul territorio stanno operando dal primo di dicembre anche le società ‘Lavajet’ con sede a Varazze, Savona, ed la ‘Docks Lanterna spa’, di Genova. E’ stata indetta una gara d’appalto d’urgenza in cui sono risultate vincitrice queste due aziende. Ai loro mezzi è stata affidata la rimozione dei rifiuti di alcuni lotti dove la quantità di rifiuti accumulatasi finora è di circa 700 tonnellate. Nel frattempo, nell’ambito del processo di internalizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti, l’Asia ha acquisito sotto la propria gestione diretta la rimozione dei rifiuti per ulteriori 83 mila abitanti che finora erano gestiti in appalto. Il processo di internalizzazione in corso si dovrebbe concludere il 31 dicembre del 2011 quando saranno scaduti tutti gli appalti in vigore. Intanto, l'Esercito ha costituito dei ‘nuclei di disinfezione’. Questi, hanno il compito di effettuare bonifiche e assicurare la sanificazione delle aree urbane dove si sono accumulati i rifiuti e dei mezzi utilizzati nelle attività di rimozione e conferimento dell'immondizia nelle discariche. Il provvedimento mira a tutelare la salute dei militari impiegati nelle attività di rimozione e trasporto dei rifiuti oltre che della cittadinanza. Il personale dei ‘nuclei di disinfezione’, che opererà coordinandosi con i militari impiegati nelle operazioni di rimozione, è diretto dal direttore di sanità del comando logistico sud, il generale Antonio Monaco. Nel frattempo, dopo che sono stati svuotati i magazzini della frazione organica stabilizzata, lo Stir di Tufino ha ripreso a funzionare a pieno regime e questo sta portando un’ulteriore boccata d'ossigeno a Napoli dove però, l'aria resta irrespirabile. La gente tappandosi naso e bocca compie slalom tra i sacchetti di spazzatura accumulati lungo le str
ade. Il conferimento dei rifiuti raccolti sta avvenendo negli impianti Stir di Giugliano e Tufino nonchè nella discarica di Chiaiano per un totale di circa 1200 tonnellate giornaliere. Nel frattempo, i cumuli di spazzatura giacenti nelle strade di alcune città dell’area a nord di Napoli sono diventati motivo di protesta per gli studenti che nei giorni scorsi hanno manifestato in corteo per le strade cittadine. Prosegue intanto, la strenua ricerca di aree dove poter creare discariche. La Provincia di Napoli sta individuando i siti dove realizzare almeno due discariche consortili. A proposito i sindaci del Nolano, dove si era ipotizzata l’apertura di una discarica, hanno riaffermato il loro ‘NO’ ad ogni ipotesi di discarica sui propri territori. Purtroppo lo scoppio della crisi ha comportato in maniera pesante come conseguenze diretta, il fermo di tutte le attività commerciali e alberghiere del napoletano. L’emergenza scoraggia soprattutto i turisti. La lotta è dura, ma la parola d’ordine che impera in questi giorni è: “resistere, tenere duro”. Una resistenza che dovrebbe durare almeno per altri 36 mesi. E’ questo infatti, il tempo necessario per realizzare i due impianti di termovalorizzazione previsti per Napoli.
a parlava di un ritorno alla normalità in 15 giorni. Nei giorni scorsi anche il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo rispondendo a un'interpellanza in Aula alla Camera aveva affermato: “Contiamo davvero, nell'arco al massimo di una decina di giorni, di poter finalmente vedere Napoli pulita”. In effetti da qualche giorno uomini e mezzi dell'Esercito stanno lavorando alacremente per raggiungere questo obiettivo. Sono infatti intervenuti, inviati dal governo in Campania, i militari del ventunesimo Genio guastatori. Sono complessivamente 400: 230 con compiti di sorveglianza, 170 con compiti di raccolta, trasporto e sgombero rifiuti. Il loro contributo sta dando una forte spinta verso la risoluzione dell'emergenza rifiuti nel napoletano. Infatti, anche se lentamente, continua a calare la quantità di rifiuti che non raccolti giacciono lungo le strade di Napoli e provincia. E si prevede che nei prossimi giorni la situazione dovrebbe ancora continuare a migliorare. Nella sola Napoli a terra restano da raccogliere altre 1500 tonnellate di rifiuti. Questo dato è stato, come sempre, diffuso dall'assessore comunale all'Igiene Urbana di Napoli, Paolo Giacomelli. L'operazione ‘Strade pulite’ condotta dai militari sta dando dunque i risultati sperati, ma certamente un grosso apporto è venuto anche dalla solidarietà espressa dalle altre regioni italiane alla Campania. Sono circa una decina le Regioni che hanno dato la loro disponibilità ad accogliere i rifiuti campani. Per ora sono stati però, siglati accordi solo con il Lazio, il Molise, le Marche, la Toscana e l'Emilia. Importantissimo l'accordo siglato ieri anche con la Puglia. Un accordo che permetterà, dalla prossima settimana, di trasferire dalla Campania nella regione almeno 500 tonnellate al giorno di rifiuti trattati negli impianti della Campania. In questo modo verranno smaltite in 90 giorni almeno 45mila tonnellate di rifiuti. I rifiuti verranno conferiti in tre discariche del tarantino: Italcave, Ecolevante e Vergine. Lunedì poi, dovrebbero giungere da Firenze e da Torino i mezzi promessi dai rispettivi governatori. Si tratta di mezzi di con capacità di carico elevata, sei da Firenze e quattro da Torino. Il loro supporto nella raccolta sarà validissimo in quanto permetterà di smaltire dalle strade, in meno tempo, più rifiuti. Dallo scorso mercoledì sono già entrati in ‘servizio’ anche i sette mezzi dati in prestito da Milano e i tre da Bari. Nel frattempo i mezzi militari con l’ausilio di mezzi per il movimento terra tra cui dei bob cat stanno ripulendo vaste aree del centro cittadino e dell’Hinterland. In particolare sono intervenuti oltre che nei quartiere della periferia di Napoli e a Pianura anche, nei comuni di Quarto, Melito, Sant'Antimo e Giugliano. Nel contempo con una raccolta straordinaria condotta nelle aree cittadine dove la situazione è più critica i mezzi dell’Asia, la municipalizzata del comune di Napoli responsabile della raccolta e smaltimento dei rifiuti del capoluogo campano, nelle ultime 24 ore, ha raccolto oltre 1600 tonnellate di rifiuti. Tra oggi e domani il comune punta a ripulire, se non del tutto, almeno parzialmente, il centro storico partenopeo lungo gli itinerari turistici, mentre negli altri quartieri il ritorno alla normalità si spera giunga entro breve. Un pronostico avvalorato dal fatto che sul territorio stanno operando dal primo di dicembre anche le società ‘Lavajet’ con sede a Varazze, Savona, ed la ‘Docks Lanterna spa’, di Genova. E’ stata indetta una gara d’appalto d’urgenza in cui sono risultate vincitrice queste due aziende. Ai loro mezzi è stata affidata la rimozione dei rifiuti di alcuni lotti dove la quantità di rifiuti accumulatasi finora è di circa 700 tonnellate. Nel frattempo, nell’ambito del processo di internalizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti, l’Asia ha acquisito sotto la propria gestione diretta la rimozione dei rifiuti per ulteriori 83 mila abitanti che finora erano gestiti in appalto. Il processo di internalizzazione in corso si dovrebbe concludere il 31 dicembre del 2011 quando saranno scaduti tutti gli appalti in vigore. Intanto, l'Esercito ha costituito dei ‘nuclei di disinfezione’. Questi, hanno il compito di effettuare bonifiche e assicurare la sanificazione delle aree urbane dove si sono accumulati i rifiuti e dei mezzi utilizzati nelle attività di rimozione e conferimento dell'immondizia nelle discariche. Il provvedimento mira a tutelare la salute dei militari impiegati nelle attività di rimozione e trasporto dei rifiuti oltre che della cittadinanza. Il personale dei ‘nuclei di disinfezione’, che opererà coordinandosi con i militari impiegati nelle operazioni di rimozione, è diretto dal direttore di sanità del comando logistico sud, il generale Antonio Monaco. Nel frattempo, dopo che sono stati svuotati i magazzini della frazione organica stabilizzata, lo Stir di Tufino ha ripreso a funzionare a pieno regime e questo sta portando un’ulteriore boccata d'ossigeno a Napoli dove però, l'aria resta irrespirabile. La gente tappandosi naso e bocca compie slalom tra i sacchetti di spazzatura accumulati lungo le str
ade. Il conferimento dei rifiuti raccolti sta avvenendo negli impianti Stir di Giugliano e Tufino nonchè nella discarica di Chiaiano per un totale di circa 1200 tonnellate giornaliere. Nel frattempo, i cumuli di spazzatura giacenti nelle strade di alcune città dell’area a nord di Napoli sono diventati motivo di protesta per gli studenti che nei giorni scorsi hanno manifestato in corteo per le strade cittadine. Prosegue intanto, la strenua ricerca di aree dove poter creare discariche. La Provincia di Napoli sta individuando i siti dove realizzare almeno due discariche consortili. A proposito i sindaci del Nolano, dove si era ipotizzata l’apertura di una discarica, hanno riaffermato il loro ‘NO’ ad ogni ipotesi di discarica sui propri territori. Purtroppo lo scoppio della crisi ha comportato in maniera pesante come conseguenze diretta, il fermo di tutte le attività commerciali e alberghiere del napoletano. L’emergenza scoraggia soprattutto i turisti. La lotta è dura, ma la parola d’ordine che impera in questi giorni è: “resistere, tenere duro”. Una resistenza che dovrebbe durare almeno per altri 36 mesi. E’ questo infatti, il tempo necessario per realizzare i due impianti di termovalorizzazione previsti per Napoli.
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