venerdì 22 ottobre 2010

A Terzigno (NA) ci pensa Berlusconi. Sarà tutto a posto in dieci giorni

A proposito dei disordini scoppiati per i rifiuti a Napoli oggi è intervenuto in merito il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. “Prevediamo che in dieci giorni la situazione possa tornare nella norma”, sono queste le parole rassicuranti dette da Berlusconi e che giungono da Roma alla gente dei comuni vesuviani. Parole attese con trepidazione soprattutto dalle popolazioni campane di Terzigno e Boscoreale impegnate da settimane in una protesta contro la discarica Sari, attiva a Terzigno, e sull’ipotesi dell’apertura di una seconda discarica nell’ex cava Vitiello sempre a Terzigno. Una protesta iniziata pacatamente ma ferma e infiammatasi man mano che sono trascorsi i giorni fino a condurre a violenze e scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. In effetti stamani a Roma si è tenuto un vertice straordinario del governo convocato dopo il Cdm per discutere della spinosa vicenda della discarica di Terzigno. Tra le altre cose il premier ha anche annunciato che il piano per lo smaltimento dei rifiuti va portato a termine, il governo farà la sua parte e andrà per la sua strada senza esitazioni e che l'attività per lo smaltimento dell'emergenza rifiuti a Terzigno sarà diretta da Guido Bertolaso direttamente da Napoli. Così sinteticamente illustrate le iniziative del governo per sanare la nuova crisi dei rifiuti a Napoli. Berlusconi ha anche difeso le soluzioni che il governo ha adottato negli ultimi due anni e mezzo per la gestione dei rifiuti in Campania. Riferendosi poi, alla situazione dell'ordine pubblico a Terzigno: “non è tale da destare preoccupazioni o da far pensare a una emergenza dai connotati eversivi. Si tratta di fatti localizzati”, ha spiegato il presidente del Consiglio affermando di aver ricevuto rassicurazioni in proposito dal ministro dell'Interno Roberto Maroni oggi in Cdm. Eppure in merito stamani si era espresso il sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano affermando che: “Le proteste e atti vandalici di questi giorni a Terzigno e Boscoreale non sono frutto dell'azione della cittadinanza, ma di gente che utilizza uno stato di grande disagio sociale per finalità al confine con l'eversione”. “La matrice violenta degli scontri potrebbe essere collegata a filoni di area antagonista e anarco-insurrezionalista, ha spiegato Mantovano ribadendo un concetto già sostenuto in altre occasioni, anche non attinenti alla vicenda di Terzigno. Insomma quello dell’eversione sarebbe un ‘chiodo fisso’ del viceministro. In Campania si torna quindi a ‘punto e da capo’ per quanto riguarda i rifiuti. Le iniziative ‘dettate’ da Berlusconi sono in effetti una sorta di discesa in ‘campo’ del governo a fianco della Provincia di Napoli e della regione Campania. Ambedue gli enti sono retti da una Giunta del Pdl. Come lo stesso Berlusconi ha spiegato affermando: “Il governo ha deciso di intervenire al fianco della Regione e della Provincia per dare soluzione al problema che si è aperto”. Peccato che in Campania le istituzioni interessate dal ‘problema’ Terzigno sono tre. Ci sarebbe anche il comune di Napoli. Il primo passo che sarà compiuto per attuare le nuove direttive del governo sarà dunque un'ordinanza del prefetto, che solleverà dal suo incarico la società Asia, la municipalizzata della città di Napoli impegnata nella raccolta e smaltimento dei rifiuti. Società che finora aveva in gestione il sito di Terzigno. Provvedimento questo anticipato da Berlusconi e che prevede che la gestione venga presa in carico dagli esperti della protezione civile, che già avevano coperto questo incarico nella prima fase d’avvio della discarica, circa due anni e mezzo fa. Un avvio in cui non c'era stato alcun problema di miasmi. Anche perché i miasmi si cominciano a sentire non da subito, ma nel tempo man mano che l’immondizia o meglio ‘monnezza’ si degrada. Ovviamente l’operato della Protezione Civile in Campania andrà di pari passo con quello delle istituzioni locali, Provincia e Regione. Il Governo ha garantito anche le disponibilità dei fondi per le opere di compensazione che riguardano Terzigno. La somma stanziata è di 14 milioni di euro. Le reazioni delle istituzioni campane non si è fatta attendere. “Ringraziamo il governo per aver preso queste decisioni in modo tempestivo”, ha affermato il governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro. Mentre il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino ha ribadito che: “Basta con le bugie, la crisi nello smaltimento rifiuti nel napoletano non dipende da Napoli e dalla sua percentuale di differenziata”. Il riferimento è alle tante accuse giunte da più parti per definire il mancato decollo della differenziata una delle cause del caos di queste ultime settimane in nel napoletano. “Ci sono 1915 tonnellate di rifiuti giacenti in città, ma chi dice che la situazione a Terzigno è colpa della mancata differenziata in città, dice una stupidaggine grossa come una casa. Napoli è al 19 per cento, Roma al 20 per cento, Palermo al 4 per cento”, ha spiegato il Sindaco di Napoli. “Il problema ci sarebbe stato ugualmente perchè il problema non è Napoli. In condizioni di estrema difficoltà ci sono Napoli e tutti i comuni della provincia”, ha aggiunto la Iervolino. “Il sindaco Iervolino anche in questa occasione fa finta di non capire, quando cerca di farsi scudo con le pagelle dei pochi che sono stati capaci a fare peggio di lei, per giustificare il degrado partorito da quasi vent'anni di amministrazioni di centrosinistra”, replicato il coordinatore regionale del Pdl, Nicola Cosentino, aggiungendo che: “Si assumesse le proprie responsabilità, la sindaca di Napoli, e prendesse a modello il modo di far politica del Pdl, che agli interessi di partito ha sempre privilegiato quelli dei cittadini. Anche in presenza di provvedimenti impopolari, come l'apertura della discarica di Terzigno, non demandando ad altri la decisione di farlo. Se così si fosse fatto dieci anni fa, quando dovevano partire i lavori per la realizzazione del termovalorizzatore di Acerra, Napoli, probabilmente, non avrebbe mai conosciuto l'emergenza rifiuti e il degrado di questi giorni. E lo stesso vale per Bagnoli, per Napoli est, per il termovalorizzatore cittadino e per i tanti progetti che il centrosinistra ha puntualmente lasciato al palo per mera convenienza o calcolo politico. Lasciasse stare la strega Bacheca, la Iervolino, riservando un pò del suo tempo per apprendere come si opera nell'interesse dei cittadini e della regione. Riflettesse sul decisionismo del governatore Caldoro e di quanti lo hanno sostenuto nelle scelte, e non alle incongruenze dei suoi compagni di partito, che con i loro metodi hanno trasformato Napoli e la Campania in una pattumiera. Rinunciando, come hanno fatto per anni, a decidere. Quindi se oggi il sindaco di Napoli vuole sparare balle di fango su qualcuno dirigesse il tiro in altre direzioni. Certamente sarebbe più efficace”. In merito alla questione è intervenuto anche il capo della Protezione Civile, Bertolaso riaffermando ancora il concetto di ‘moda’ in queste settimane: “Le cinque discariche in Campania hanno ancora una capienza notevole. Il problema non è di carattere strutturale per la mancanza di discariche”. “Con il decreto legge del maggio 2008 venne approvato la strategia per risolvere il problema dei rifiuti in Campania. Nel decreto erano indicate le località per le discariche secondo il criterio della provincializzazione. In questo contesto vi erano una serie di siti previsti. A Napoli abbiamo aperto due discariche quella di Chiaiano per Napoli e quella di Terzigno in località Cavasari realizzata con tutti i criteri della normativa europea, ha spiegato Bertolaso annunciando che: “Apriremo un tavolo di confronto con la popolazione che in questi giorni sta protestando, per discutere tutti i problemi e per assicurare che non ci sono rischi per la salute”. “La 'rivolta' a Terzigno nasce dal fortissimo disagio che la popolazione ha dovuto subire nei mesi passati per il cattivo odore, per il passaggio dei camion e per tutte le situazioni che caratterizzano una gestione precaria di una discarica che è assolutamente a norma”, ha affermato il capo della Protezione civile indicando anche l'obiettivo finale: “Dobbiamo tornare alla modalità iniziale di gestione, quando non c'era neppure un filo di cattivo odore nè un gabbiano, per rispetto anzitutto dei cittadini di Terzigno, di Boscoreale e degli altri Comuni limitrofi: e questo sarà fatto”. Nel frattempo a Terzigno si sono registrati ancora lanci di pietre, lacrimogeni e cariche delle forze dell’ordine. Oggi, un manifestante tra quelli che affollano il presidio di via Panoramica ha dato fuoco a un'altra bandiera italiana. Gia' ieri un tricolore era stato bruciato davanti alla sede del Comune. Scontri anche davanti ai cancelli della discarica di Sant'Arcangelo Trimonte, nel beneventano, dove questa mattina un manifestante è rimasto lievemente ferito. Vanno avanti anche le numerose iniziative condotte dalle popolazioni del vesuviano. In primis la creazione di un gruppo di autogestione. “Non ci sentiamo più rappresentati da nessuno. Nè dallo Stato, nè dalle autorità regionali e provinciali. Dobbiamo tutelare la nostra salute, le nostre famiglie”, hanno spiegato i promotori dell’iniziativa.

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Una fiammella accesa per tutte le persone che soffrono al mondo

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Nel mondo sono tante le persone che piangono e soffrono a loro dedico un affettuoso pensiero....

Unioni Civili

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SI ALLE UNIONI CIVILI NO ALLE ADOZIONI

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il volto di un immigrato

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DARFUR:NON C'E' PIU' TEMPO DA PERDERE!

IN DARFUR SONO DECINE SE NON CENTINAIA LE PERSONE CHE MUOIONO OGNI MESE...
FAI LORO DEL BENE... AIUTA I RIFUGIATI E I PROFUGHI DEL DARFUR FACENDO UNA DONAZIONE ALL'AGENZIA ONU PER I RIFUGIATI UNHCR CHIAMA LO 0680212304 PER SAPERE COME FARE....
RICORDATI BASTANO 31 EURO PER ACQUISTARE 8 COPERTE, 51 EURO PER UNA TENDA E 200 EURO PER DARE ASSISTENZA MEDICA A 25 FAMIGLIE...

Un bambino del Darfur

Un bambino del Darfur
aiuta ad aiutarlo sostieni le iniziative pro Darfur
In Darfur dal 2003 ad oggi sono state compiute esecuzioni, anche di massa, stupri, soprattutto di massa, nei confronti di donne, uomini e bambini e interi villaggi sono stati rasi al suolo. Il terrore è stato usato come pratica generalizzata e a sfondo razziale mentre lo stupro è diventato una vera e propria arma da guerra.
Il governo sudanese di Khartoum da parte sua ha bombardato senza sosta i civili, e ha reso sempre più difficili le operazioni di soccorso delle organizzazioni umanitarie nei confronti delle genti del Darfur, fino al punto di far scappare via la maggior parte delle Ong operanti nella regione sudanese e liberarsi così di scomodi testimoni di quanto accadeva in quei luoghi. La stessa tattica è stata seguita prima con i peacekeepers dell'Ua e poi con quelli dell'Onu...
Tutto il mondo è a conoscenza di quanto accade in quella remota regione sudanese e lancia denunce. Da un lato Washington parla di genocidio, dall’altro l'Onu parla di catastrofe umanitaria e di pulizia etnica.
Il tutto però resta nella totale impunità!
Intanto, dal Febbraio 2003 anno in cui è iniziata la ribellione della popolazione di etnia africana del Darfur, circa 6 milioni in maggioranza musulmana e in parte animista, contro il governo sudanese, musulmano ma integralista e soprattutto di etnia araba e bianca, è scoppiato il conflitto che ha causato finora circa 300mila morti e due milioni e mezzo di profughi. Una protesta nata per lo stato di totale abbandono e sfruttamento in cui la popolazione nera era tenuta. La repressione del governo centrale è stata spietata, soprattutto facendo uso dei Janjaweed, i diavoli a cavallo, che sono milizie nomadi di etnia araba che hanno compiuto tutti gli orrori possibili e inimmaginabili contro le genti del Darfur di etnia nera, per lo più contadini e pastori.

Il pianto di un innocente a Gaza

Il pianto di un innocente a Gaza
Ancora una volta il mondo intero si dovrebbe vergognare!!!
La guerra chi puo raccontarla? E' difficile farlo ma tutti possiamo immaginare come sia il sentire l'odore dei morti abbandonati nelle strade o sotto le macerie, il vedere i bambini che muoiono di fame accanto al cadavere della madre, il sentire il lamento dei feriti e lo strazio dei sopravvissuti, di chi si vede impotente e maledice chi gli ha portato via tutto.
Nella Striscia di Gaza siamo ormai quasi alla terza settimana di bombardamenti e inesorabilmente, come non potrebbe essere diversamente con tutta la tecnologia militare del 21° secolo che gli israeliani stanno usando, il numero dei morti tra i civili continuato ad aumentare, mentre l'esercito israeliano bombarda le loro case si moltiplicano tra i palestinesi le scene di disperazione e di dolore causati dagli effetti devastanti della guerra che certamente non sono cambiati nel tempo anzi al contrario.

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran
Sono solidale con i persiani che manifestano

Il 12 giugno 2010 è caduto il primo anniversario delle contestate elezioni iraniane. Elezioni che decretarono la riconferma a presidente dell’Iran di Mahmud Ahmadinejad. Il Paese ha vissuto le prime ora di questa giornata con una calma carica di tensione che poi, è scoppiata nel pomeriggio intorno alle 16, le 13.30 italiane con i primi scontri tra manifestanti e forze di sicurezza nei pressi dell’Università Sharif di Teheran. Era impensabile che l’opposizione iraniana del movimento riformista dell’Onda Verde si facesse scappare questa occasione per proclamare il proprio dissenso al regime degli Ayatollah. I luoghi delle sanguinose proteste post elettorali di un anno fa si sono quindi di nuovo riempiti di manifestanti. Questo, nonostante l’appello dei leader dell’opposizione, Moussavi e Karroubi, a evitare di scendere in piazza e nonostante che le forze di sicurezza avessero preso posizione in vari punti strategici del centro di Teheran per prevenire manifestazioni. Nonostante le proteste e le accuse di brogli elettorali il contestato presidente Ahmadinejad ha potuto proseguire nel suo mandato, quasi certamente usurpato, grazie all’appoggio dell’ayatollah Ali Khamenei, la Guida Suprema. La lotta continuerà. Viva la Persia! Viva il movimento riformista!


i 44 presidenti degli Usa

i 44 presidenti degli Usa
da www.patrickmoberg.com/blog/id:420/november-4-2008

The President United States of America

The President United States of America
Barack Obama

E' morta Miriam Makeba

E' morta Miriam Makeba
Addio Mama Afrika....io continuerò a sognare...

Notes

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Italia. Violenza sessuale è allarme sociale


Dopo i recenti casi di stupri, a Roma, Bologna e Milano non si riesce quasi più a tenere il conto degli episodio di violenza sessuale che, dall'inizio dell'anno, si stanno susseguendo in Italia ad opera principalmente di stranieri. Un orribile reato che si verifica nelle grandi città metropolitane come nei piccoli centri urbani. Emergono dati da brividi dalle informazioni fornite dal Presidente facente funzioni del Tribunale di Como Giuseppe Anzani e dal Procuratore capo Alessandro Maria Lodolini. Ogni 4 giorni in Procura a Como arriva una denuncia per violenza sessuale. I fascicoli aperti tra luglio 2007 e giugno 2008 sono stati 89, tra violenze sessuali e pedofilia. Ma è solo la punta di un iceberg in quanto, il reato, per la quasi totalità è sommerso perché prevale ancora la paura e la vergogna a denunciare la violenza subita. Fino ad oggi la violenza che subivano le donne era soprattutto domestica, ma gli episodi di violenza che hanno visto protagoniste, loro malgrado, delle donne avvenuti negli ultimi giorni, per le strade, propongono una nuova emergenza. Un autorevole testimonianza è portata da Telefono Rosa che da anni conosce il fenomeno ed assiste le vittime. “Ciò che sta avvenendo dall'inizio dell'anno, precisa il presidente Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, mi preoccupa. Non so se è solo l'effetto di maggiori denunce ma, dal nostro osservatorio, non era mai stato rilevata una cosa simile”. Gli avvenimenti degli ultimi giorni non fanno altro che conferma un'allarmante costante: in testa alla classifica degli autori di stupri ci sono gli stranieri. Il triste primato vede fra i primi i romeni, seguiti da marocchini e albanesi che sembra abbiano dato il via ad una esecrabile escalation di violenza contro le donne. Assodato che nella stragrande maggioranza dei casi questi episodi sono commessi da stranieri, spesso clandestini, ora si deve dare a tutto questo uno stop. Certezza della pena, custodia cautelare in carcere per chi è accusato di violenza sessuale ed esclusione di attenuanti per chi delinque sotto effetto di alcool e droghe. Tutto ovviamente tenendo conto di due elementi fondamentali: abbattere l'allarme sociale provocato da questo tipo di reati e tutelare la dignità della vittima, che va assicurata anche nel percorso dibattimentale.
Per raggiungere un risultato anzitutto è importante l'introduzione nel ddl sicurezza dell'obbligo del carcere per chi stupra. Forse il decreto 'anti-stupro' sarà pronto per venerdì esso dovrebbe contenere, come annunciato, importanti novità: gli accusati di stupro non potranno beneficiare della libertà condizionale, ci sarà un avvocato a spese dello Stato per le vittime di violenza sessuale, arriveranno nuovi presidi di polizia con relativi stanziamenti, saranno anticipate le norme contenute nel ddl anti-molestie che la Camera ha già approvato. Tra le altre cose, ci dovrebbero essere anche aggravanti se a commettere violenza sono familiari, partner o tutori; un pesante aggravio di pena se la vittima è sotto i 14 anni; uguale trattamento, invece, se la vittima è maggiorenne o appena sotto i 18; ergastolo sicuro, se allo stupro segue la morte della vittima. Mano pesante anche per i complici: nessuna possibilità di godere dei domiciliari neppure per i favoreggiatori.

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La scuola pubblica in Italia con la 'Riforma Gelmini'

Esprimo la mia piena solidarietà con tutti coloro che protestano contro la Legge 133/08 la cosidetta 'Riforma Gelmini'....

Le cifre presentate nel decreto fanno venire i brividi: i tagli previsti dal decreto legge 112, poi convertito nella legge 133/08, e gli ulteriori provvedimenti contenuti nel decreto 137 porteranno, a livello nazionale, ad una riduzione di circa 100mila posti tra il personale docente e di 43mila posti tra quello Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi).
Per molti, anche per i non addetti ai lavori, l'effetto provocato dalla legge che in pratica azzererà in poco tempo le faticose conquiste di anni e anni, non solo in termini di posti di lavoro, ma anche di mission- educativa e di didattica, rende il momento dei più cupi e tristi degli ultimi anni. Ai tagli vanno poi sommati, le conseguenze che scaturiranno dalla reintroduzione del maestro unico nelle scuole elementari.
L'Europa chiede più scuola, più sapere e l'Italia che fa?
Il contrario!
Rientrodurre il maestro unico è compiere, di sicuro, un passo indietro di almeno mezzo secolo. Se non addirittura si ritorna al tempo del libro cuore, senza offesa per quel libro mio compagno di tanti pomeriggi.
Perchè tutto questo? Bella domanda!
Molto probabilmente si tenta di mascherare con questa supposta riforma quello che è il vero scopo del provvedimento: incassare o meglio risparmiare in poco meno di 4-5 anni 8miliardi di euro. Questa è la cifra stimata, che dovrebbe restare nelle casse dello stato.
Un risparmio quindi certo ottenuto tagliando centinaia di migliaia di posti di lavoro ma al contempo che produrrà anche un effetto negativo: quello di un drastico ridimensionamento del servizio scolastico pubblico in favore forse di quello privato. Inoltre un'altra diretta conseguenza della L.133/08 sarà la chiusura di decine e decine di plessi scolastici.
Molte scuole, soprattutto nei piccoli centri urbani, non ci saranno più. A scomparire sarà anche un altro degli elementi cardine dell'istruzione primaria italiana: il tempo pieno. Bisogna fare attenzione, chi sostiene che il tempo pieno non sarà toccato dalla riforma o che addirittura aumenterà mente sapendo di farlo.
Rifletteteci un poco e capirete perchè!
Se prima, per ogni 2 classi, c'erano 3 insegnanti d'ora in poi sarà uno per classe, a seguire e istruire dai 20 ai 30 alunni e che svolgerà il suo orario lavorativo settimanale esclusivamente di mattina. Pertanto al pomeriggio non potrà esserci altro che un sorta di dopo-scuola, trasformando il tempo pieno di fatto in un parcheggio pomeridiano per i bambini, che nulla ha da condividere con l'offerta didattica di cui fino ad ieri, prima della 'riforma Gelmini', gli alunni potevano usufruire con il tempo pieno.

...

ARRIVERA' PER NATALE UNA 'SOCIAL CARD' AD OLTRE 1MLN DI ITALIANI 'POVERI'

C’è un detto che dice: "meglio poco che niente!".
In questo caso tra il poco e il nulla ci sono così poche differenze che è difficile distinguerli.
La 'social card, almeno per il momento, sembra più l’ennesimo spot varato dal governo che piuttosto un provvedimento serio in grado di aiutare per davvero i più bisognosi.
Nessuno però si è ricordato di dire che ogni spesa effettuata con la 'social card' in automatico sarà data una commissione alla Mastercard che è la società che ha emmesso ed è la proprietà della card.
Bhe! Almeno qualcuno di certo ci guadagnerà da questa iniziativa...
Appare strano che un'iniziativa così benefica abbia comunque dei costi accessori...stranezze tutte italiane!

***

Parole....di Abraham Lincoln

Non si può arrivare alla prosperità

scoraggiando l'impresa.
Non si può rafforzare il debole
indebolendo il più forte.
Non si può aiutare chi è piccolo
abbattendo chi è grande.
Non si può aiutare il povero
distruggendo il ricco.
Non si possono aumentare le paghe
rovinando i datori di lavoro.
Non si può progredire serenamente
spendendo più del guadagno.
Non si può promuovere la fratellanza umana
predicando l'odio di classe.
Non si può instaurare la sicurezza sociale
adoperando denaro imprestato.
Non si può formare carattere e coraggioto
gliendo iniziativa e sicurezza.
Non si può aiutare continuamente
la gente facendo in sua vece quello che potrebbe
e dovrebbe fare da sola.

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

marito e padre

i due rivali

genere umano

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO
da peacereporter

23/02/2002 - 02/07/2008 Ingrid Betancourt è stata liberata!

23/02/2002 - 02/07/2008                  Ingrid Betancourt è stata liberata!
faccio mia la gioia di tutti!

Finalmente liberi!!!

Finalmente liberi!!!

Grazie a loro la Betancourt è libera

Grazie a loro la Betancourt è libera
il ministro della Difesa colombiano Santos e il generale Montoya

Grazie Uribe!!

Grazie Uribe!!
La Betancourt ha incontrato il presidente colombiano Uribe che vinse le elezioni del 2002

madre e figlia!

madre e figlia!
Yolanda Pulecio e Ingrid Betancourt

le due Betancourt

le due Betancourt
Ingrid abbraccia la madre Yolanda

La gioia della libertà riconquistata

La gioia della libertà riconquistata
Ingrid Betancourt dopo la liberazione