mercoledì 1 settembre 2010

Afghanistan: perdite forze internazionali, raggiunte cifre allarmanti

Più combattimenti corrispondono a più perdite. E’ questa la spiegazione che ruota intorno all’incremento dei caduti negli ultimi mesi nella guerra che si sta combattendo dall’ottobre 2001, quando iniziò l'operazione ‘Enduring Freedom’, in Afghanistan tra la coalizione militare internazionale e i Talebani. Un escalation dei combattimenti che è conseguente alla nuova strategia adottata dalle forze militari internazionali nel Paese asiatico per cacciare i talebani dalle loro roccaforti nelle province di Helmand e Kandahar, nel sud del Paese dove sono in corso diverse operazioni militari. Il mese d’agosto, appena conclusosi, è stato, con 79 soldati stranieri uccisi, uno dei mesi più insanguinati, ma di certo non il più insanguinato. Questo triste primato, spetta per ora, al mese di giugno 2010 con 102 morti. Tutto questo però, avviene nel momento in cui la guerra in Afghanistan è sempre più impopolare negli opinione pubblica negli Stati Uniti e in molti altri Paesi, Gran Bretagna in testa, e malgrado siano giunti nel Paese rinforzi. Altri soldati che hanno di fatto portato il numero totale degli uomini del contingente della coalizione internazionali dispiegati nell’Afghanistan a 140mila soldati puntando ad incrementarli a 150mila entro fine anno. Un massiccio dispiegamento di uomini che in verità non ha intimorito gli insorti Talebani e i loro alleati tanto è vero che questi non hanno smesso di rafforzarsi e di accrescere in tutto il Paese. Questo ha innescato sempre più violenze, le peggiori degli ultimi tre anni, con cui i ribelli sono riusciti a infliggere gravi perdite alle truppe straniere. Le perdite più pesanti mai registrate, nelle fila della coalizione, nei nove anni di guerra. Sono in tutto 2.057 i militari stranieri caduti in Afghanistan, dal 2001 ad oggi. Un prezzo molto alto pagato, per difendere la debole democrazia afghana, dagli uomini della coalizione internazionale composta da oltre 42 Paesi. Tra tutti sono gli USA ad aver lasciato sul terreno il maggior numero di morti. Sono 1269 i soldati americani morti in nove anni. Un triste primato che è condiviso con la Gran Bretagna, che di uomini però, ne ha persi 332, e Canada con i suoi 152 caduti. Il contingente USA e britannico, il primo con circa 100mila uomini e il secondo con 10mila, costituiscono i due contingenti più numerosi e forse anche per questo quelli che hanno pagato un tributo in vite umane più alto. Altri 304 morti sono ripartiti tra i caduti dei contingenti degli altri Paesi. Tra questi i più numerosi sono 49 francesi, 42 tedeschi, 36 danesi, 30 spagnoli, 27 italiani, 24 olandesi, 20 polacchi, 15 rumeni. Con i suoi 489 morti in otto mesi, un bilancio, purtroppo, provvisorio, il 2010 si candida a diventare l'anno più sanguinoso per le truppe straniere in Afghanistan. Finora lo era stato il 2009 con 521 morti in 12 mesi però. Mentre invece, con 323 morti in otto mesi, il 2010 è già diventato l'anno più sanguinoso per i soldati americani in Afghanistan che lo scorso anno erano stati 317. Il mese di agosto per un verso però, per quanto riguarda i morti americani è stato il meno insanguinato. Questo, in quanto hanno perso la vita solo 56 militari statunitensi mentre a luglio erano stati 66 e a giugno 60. La maggior parte di loro sono caduti nel sud del Paese. Una morte dovuta in gran parte agli IED, Improvised Explosive Device, le bombe artigianali che esplodono al passaggio dei mezzi e dei militari, e che sono diventate l'arma più cara ai Talebani. Finora agli IED sono attribuibili almeno il 55 per cento dei morti in Afghanistan. Questi ordigni, facili da costruire, vengono, con una sempre maggiore frequenza, collocati lungo le strade percorse dai convogli militari, oltre che lungo i sentieri percorsi dai soldati a piedi durante i pattugliamenti. Un incremento delle vittime, quello in corso, che non fa presagire nulla di buono e conferma che l’attività della guerriglia talebana, come ammesso dallo stesso comandante in capo delle forze internazionali USA e NATO, Il generale americano, David Petraeus, si sta intensificando. Il generale Petraeus ha spiegato che si tratta della diretta conseguenza del maggior sforzo di guerra degli Stati Uniti. Il generale americano ha inoltre, spiegato che i fondamentalisti islamici agiscono con una simile violenza perché stanno perdendo le loro roccaforti. Della stessa opinione anche il segretario generale della NATO, Anders Fogh Rasmussen che si è detto certo che nei prossimi mesi si attende una intensificazione dei combattimenti. Definendo al contempo quella attuale una fase molto decisiva. In merito ieri anche il presidente americano, Barack Obama ha dichiarato nel corso di un discorso dallo Studio Ovale che: “gli Stati Uniti hanno affrontato una lotta molto dura in Afghanistan. Le vittime salgono perchè siamo sempre in lotta con al Qaeda e i Talebani”. Obama ha poi, confermato il ritiro delle truppe del contingente USA dall'Afghanistan a partire dal luglio del prossimo anno ad un ritmo che dipenderà dalle condizioni sul terreno. Un ritiro che rientra nel programma NATO che prevede il richiamo graduale del contingente Isaf dal Paese asiatico. In proposito oggi il vice-premier britannico, Nick Clegg ha confermato che la missione militare britannica in Afghanistan si concluderà entro la fine del 2015. Una notizia che di fatto lascia spazio alle voci di un’ambigua volontà americana sui tempi del ritiro dal Paese asiatico. Se nel 2015 gli inglesi saranno ancora nel Paese vuol dire che gli americani pur cominciandosi ad andarsene nel 2011 quattro anni dopo saranno ancora lì a tenere ‘compagnia’ ai loro alleati. Del resto appena una settimana fa il comandante dei marines USA, il generale James Conway aveva detto che: “i talebani pensano di dover resistere fino al luglio 2011, ma non dovrebbero rallegrarsi troppo dato che non è previsto alcun massiccio ritiro di soldati USA dall'Afghanistan meridionale. Lasciando intendere in questo modo che il ritiro non sarebbe stato rapido. Un fatto questo che era stato implicitamente anticipato pochi giorni prima, dal generale Petraeus nel sottolineare di non ritenere l'11 luglio data 'vincolante'. Nel frattempo stime governative rivelano che le violenze dei Talebani in Afghanistan hanno provocato dal 23 luglio fino al 22 agosto scorsi la morte di 971 persone di cui 618 militanti, 229 civili e 124 agenti della polizia nazionale afghana. Mentre i feriti sono stati 434 civili, 232 agenti e 135 militanti. Inoltre sarebbero stati catturati 593 militanti. Cifre che parrebbero confermare la cruenza degli ultimi mesi di combattimenti. Quella Afghana di fatto è una sorta di strage continua tanto è vero che nei soli ultimi 5 giorni, da venerdì ad ieri, hanno perso la vita nel Paese asiatico 23 militari stranieri, 21 dei quali americani. Il 22esimo è invece, di nazionalità estone, aveva 20 anni. L'ottavo soldato estone morto nel Paese da quando il governo di Tallin ha inviato un suo contingente militare in Afghanistan. Mentre con la morte annunciata dal Canada di uno dei suoi soldati ferito nei giorni scorsi i caduti sono diventati 23. Nella sola giornata di ieri sono morti ben 8 soldati della coalizione uccisi da mine artigianali e in scontri con i Talebani. Di questi 7 erano statunitensi. Altri sette americani erano rimasti uccisi domenica scorsa nel sud del Paese quando il blindato, Humvee su cui viaggiavano aveva toccato una mina. Altri sette erano morti tra il sabato e il venerdì precedenti. Mai si erano registrati tanti caduti in un sol giorno. Un vero e proprio bagno di sangue.

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Una fiammella accesa per tutte le persone che soffrono al mondo

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Nel mondo sono tante le persone che piangono e soffrono a loro dedico un affettuoso pensiero....

Unioni Civili

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SI ALLE UNIONI CIVILI NO ALLE ADOZIONI

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Il mondo non può più stare a guardare mentre migliaia di siriani si vedono privati della libertà e della vita.....

Tutta la verità sul sequestro del rimorchiatore Buccaneer

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A tutti quei bravi ragazzi morti per l'Italia

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Non mi abituerò mai a quest'immagine! Onore ai caduti

Nel mondo ogni giorno vengono compiute carneficine immani in cui le vittime sono inermi civili

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in memoria di coloro che hanno versato il loro sangue a causa del terrorismo ed ora sono solo ombre!

sono solidale con gli immigrati clandestini

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il volto di un immigrato

...a quei bravi ragazzi, figli dell'America di oggi, morti in guerra!

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DARFUR:NON C'E' PIU' TEMPO DA PERDERE!

IN DARFUR SONO DECINE SE NON CENTINAIA LE PERSONE CHE MUOIONO OGNI MESE...
FAI LORO DEL BENE... AIUTA I RIFUGIATI E I PROFUGHI DEL DARFUR FACENDO UNA DONAZIONE ALL'AGENZIA ONU PER I RIFUGIATI UNHCR CHIAMA LO 0680212304 PER SAPERE COME FARE....
RICORDATI BASTANO 31 EURO PER ACQUISTARE 8 COPERTE, 51 EURO PER UNA TENDA E 200 EURO PER DARE ASSISTENZA MEDICA A 25 FAMIGLIE...

Un bambino del Darfur

Un bambino del Darfur
aiuta ad aiutarlo sostieni le iniziative pro Darfur
In Darfur dal 2003 ad oggi sono state compiute esecuzioni, anche di massa, stupri, soprattutto di massa, nei confronti di donne, uomini e bambini e interi villaggi sono stati rasi al suolo. Il terrore è stato usato come pratica generalizzata e a sfondo razziale mentre lo stupro è diventato una vera e propria arma da guerra.
Il governo sudanese di Khartoum da parte sua ha bombardato senza sosta i civili, e ha reso sempre più difficili le operazioni di soccorso delle organizzazioni umanitarie nei confronti delle genti del Darfur, fino al punto di far scappare via la maggior parte delle Ong operanti nella regione sudanese e liberarsi così di scomodi testimoni di quanto accadeva in quei luoghi. La stessa tattica è stata seguita prima con i peacekeepers dell'Ua e poi con quelli dell'Onu...
Tutto il mondo è a conoscenza di quanto accade in quella remota regione sudanese e lancia denunce. Da un lato Washington parla di genocidio, dall’altro l'Onu parla di catastrofe umanitaria e di pulizia etnica.
Il tutto però resta nella totale impunità!
Intanto, dal Febbraio 2003 anno in cui è iniziata la ribellione della popolazione di etnia africana del Darfur, circa 6 milioni in maggioranza musulmana e in parte animista, contro il governo sudanese, musulmano ma integralista e soprattutto di etnia araba e bianca, è scoppiato il conflitto che ha causato finora circa 300mila morti e due milioni e mezzo di profughi. Una protesta nata per lo stato di totale abbandono e sfruttamento in cui la popolazione nera era tenuta. La repressione del governo centrale è stata spietata, soprattutto facendo uso dei Janjaweed, i diavoli a cavallo, che sono milizie nomadi di etnia araba che hanno compiuto tutti gli orrori possibili e inimmaginabili contro le genti del Darfur di etnia nera, per lo più contadini e pastori.

Il pianto di un innocente a Gaza

Il pianto di un innocente a Gaza
Ancora una volta il mondo intero si dovrebbe vergognare!!!
La guerra chi puo raccontarla? E' difficile farlo ma tutti possiamo immaginare come sia il sentire l'odore dei morti abbandonati nelle strade o sotto le macerie, il vedere i bambini che muoiono di fame accanto al cadavere della madre, il sentire il lamento dei feriti e lo strazio dei sopravvissuti, di chi si vede impotente e maledice chi gli ha portato via tutto.
Nella Striscia di Gaza siamo ormai quasi alla terza settimana di bombardamenti e inesorabilmente, come non potrebbe essere diversamente con tutta la tecnologia militare del 21° secolo che gli israeliani stanno usando, il numero dei morti tra i civili continuato ad aumentare, mentre l'esercito israeliano bombarda le loro case si moltiplicano tra i palestinesi le scene di disperazione e di dolore causati dagli effetti devastanti della guerra che certamente non sono cambiati nel tempo anzi al contrario.

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran
Sono solidale con i persiani che manifestano

Il 12 giugno 2010 è caduto il primo anniversario delle contestate elezioni iraniane. Elezioni che decretarono la riconferma a presidente dell’Iran di Mahmud Ahmadinejad. Il Paese ha vissuto le prime ora di questa giornata con una calma carica di tensione che poi, è scoppiata nel pomeriggio intorno alle 16, le 13.30 italiane con i primi scontri tra manifestanti e forze di sicurezza nei pressi dell’Università Sharif di Teheran. Era impensabile che l’opposizione iraniana del movimento riformista dell’Onda Verde si facesse scappare questa occasione per proclamare il proprio dissenso al regime degli Ayatollah. I luoghi delle sanguinose proteste post elettorali di un anno fa si sono quindi di nuovo riempiti di manifestanti. Questo, nonostante l’appello dei leader dell’opposizione, Moussavi e Karroubi, a evitare di scendere in piazza e nonostante che le forze di sicurezza avessero preso posizione in vari punti strategici del centro di Teheran per prevenire manifestazioni. Nonostante le proteste e le accuse di brogli elettorali il contestato presidente Ahmadinejad ha potuto proseguire nel suo mandato, quasi certamente usurpato, grazie all’appoggio dell’ayatollah Ali Khamenei, la Guida Suprema. La lotta continuerà. Viva la Persia! Viva il movimento riformista!


i 44 presidenti degli Usa

i 44 presidenti degli Usa
da www.patrickmoberg.com/blog/id:420/november-4-2008

The President United States of America

The President United States of America
Barack Obama

E' morta Miriam Makeba

E' morta Miriam Makeba
Addio Mama Afrika....io continuerò a sognare...

Notes

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Italia. Violenza sessuale è allarme sociale


Dopo i recenti casi di stupri, a Roma, Bologna e Milano non si riesce quasi più a tenere il conto degli episodio di violenza sessuale che, dall'inizio dell'anno, si stanno susseguendo in Italia ad opera principalmente di stranieri. Un orribile reato che si verifica nelle grandi città metropolitane come nei piccoli centri urbani. Emergono dati da brividi dalle informazioni fornite dal Presidente facente funzioni del Tribunale di Como Giuseppe Anzani e dal Procuratore capo Alessandro Maria Lodolini. Ogni 4 giorni in Procura a Como arriva una denuncia per violenza sessuale. I fascicoli aperti tra luglio 2007 e giugno 2008 sono stati 89, tra violenze sessuali e pedofilia. Ma è solo la punta di un iceberg in quanto, il reato, per la quasi totalità è sommerso perché prevale ancora la paura e la vergogna a denunciare la violenza subita. Fino ad oggi la violenza che subivano le donne era soprattutto domestica, ma gli episodi di violenza che hanno visto protagoniste, loro malgrado, delle donne avvenuti negli ultimi giorni, per le strade, propongono una nuova emergenza. Un autorevole testimonianza è portata da Telefono Rosa che da anni conosce il fenomeno ed assiste le vittime. “Ciò che sta avvenendo dall'inizio dell'anno, precisa il presidente Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, mi preoccupa. Non so se è solo l'effetto di maggiori denunce ma, dal nostro osservatorio, non era mai stato rilevata una cosa simile”. Gli avvenimenti degli ultimi giorni non fanno altro che conferma un'allarmante costante: in testa alla classifica degli autori di stupri ci sono gli stranieri. Il triste primato vede fra i primi i romeni, seguiti da marocchini e albanesi che sembra abbiano dato il via ad una esecrabile escalation di violenza contro le donne. Assodato che nella stragrande maggioranza dei casi questi episodi sono commessi da stranieri, spesso clandestini, ora si deve dare a tutto questo uno stop. Certezza della pena, custodia cautelare in carcere per chi è accusato di violenza sessuale ed esclusione di attenuanti per chi delinque sotto effetto di alcool e droghe. Tutto ovviamente tenendo conto di due elementi fondamentali: abbattere l'allarme sociale provocato da questo tipo di reati e tutelare la dignità della vittima, che va assicurata anche nel percorso dibattimentale.
Per raggiungere un risultato anzitutto è importante l'introduzione nel ddl sicurezza dell'obbligo del carcere per chi stupra. Forse il decreto 'anti-stupro' sarà pronto per venerdì esso dovrebbe contenere, come annunciato, importanti novità: gli accusati di stupro non potranno beneficiare della libertà condizionale, ci sarà un avvocato a spese dello Stato per le vittime di violenza sessuale, arriveranno nuovi presidi di polizia con relativi stanziamenti, saranno anticipate le norme contenute nel ddl anti-molestie che la Camera ha già approvato. Tra le altre cose, ci dovrebbero essere anche aggravanti se a commettere violenza sono familiari, partner o tutori; un pesante aggravio di pena se la vittima è sotto i 14 anni; uguale trattamento, invece, se la vittima è maggiorenne o appena sotto i 18; ergastolo sicuro, se allo stupro segue la morte della vittima. Mano pesante anche per i complici: nessuna possibilità di godere dei domiciliari neppure per i favoreggiatori.

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La scuola pubblica in Italia con la 'Riforma Gelmini'

Esprimo la mia piena solidarietà con tutti coloro che protestano contro la Legge 133/08 la cosidetta 'Riforma Gelmini'....

Le cifre presentate nel decreto fanno venire i brividi: i tagli previsti dal decreto legge 112, poi convertito nella legge 133/08, e gli ulteriori provvedimenti contenuti nel decreto 137 porteranno, a livello nazionale, ad una riduzione di circa 100mila posti tra il personale docente e di 43mila posti tra quello Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi).
Per molti, anche per i non addetti ai lavori, l'effetto provocato dalla legge che in pratica azzererà in poco tempo le faticose conquiste di anni e anni, non solo in termini di posti di lavoro, ma anche di mission- educativa e di didattica, rende il momento dei più cupi e tristi degli ultimi anni. Ai tagli vanno poi sommati, le conseguenze che scaturiranno dalla reintroduzione del maestro unico nelle scuole elementari.
L'Europa chiede più scuola, più sapere e l'Italia che fa?
Il contrario!
Rientrodurre il maestro unico è compiere, di sicuro, un passo indietro di almeno mezzo secolo. Se non addirittura si ritorna al tempo del libro cuore, senza offesa per quel libro mio compagno di tanti pomeriggi.
Perchè tutto questo? Bella domanda!
Molto probabilmente si tenta di mascherare con questa supposta riforma quello che è il vero scopo del provvedimento: incassare o meglio risparmiare in poco meno di 4-5 anni 8miliardi di euro. Questa è la cifra stimata, che dovrebbe restare nelle casse dello stato.
Un risparmio quindi certo ottenuto tagliando centinaia di migliaia di posti di lavoro ma al contempo che produrrà anche un effetto negativo: quello di un drastico ridimensionamento del servizio scolastico pubblico in favore forse di quello privato. Inoltre un'altra diretta conseguenza della L.133/08 sarà la chiusura di decine e decine di plessi scolastici.
Molte scuole, soprattutto nei piccoli centri urbani, non ci saranno più. A scomparire sarà anche un altro degli elementi cardine dell'istruzione primaria italiana: il tempo pieno. Bisogna fare attenzione, chi sostiene che il tempo pieno non sarà toccato dalla riforma o che addirittura aumenterà mente sapendo di farlo.
Rifletteteci un poco e capirete perchè!
Se prima, per ogni 2 classi, c'erano 3 insegnanti d'ora in poi sarà uno per classe, a seguire e istruire dai 20 ai 30 alunni e che svolgerà il suo orario lavorativo settimanale esclusivamente di mattina. Pertanto al pomeriggio non potrà esserci altro che un sorta di dopo-scuola, trasformando il tempo pieno di fatto in un parcheggio pomeridiano per i bambini, che nulla ha da condividere con l'offerta didattica di cui fino ad ieri, prima della 'riforma Gelmini', gli alunni potevano usufruire con il tempo pieno.

...

ARRIVERA' PER NATALE UNA 'SOCIAL CARD' AD OLTRE 1MLN DI ITALIANI 'POVERI'

C’è un detto che dice: "meglio poco che niente!".
In questo caso tra il poco e il nulla ci sono così poche differenze che è difficile distinguerli.
La 'social card, almeno per il momento, sembra più l’ennesimo spot varato dal governo che piuttosto un provvedimento serio in grado di aiutare per davvero i più bisognosi.
Nessuno però si è ricordato di dire che ogni spesa effettuata con la 'social card' in automatico sarà data una commissione alla Mastercard che è la società che ha emmesso ed è la proprietà della card.
Bhe! Almeno qualcuno di certo ci guadagnerà da questa iniziativa...
Appare strano che un'iniziativa così benefica abbia comunque dei costi accessori...stranezze tutte italiane!

***

Parole....di Abraham Lincoln

Non si può arrivare alla prosperità

scoraggiando l'impresa.
Non si può rafforzare il debole
indebolendo il più forte.
Non si può aiutare chi è piccolo
abbattendo chi è grande.
Non si può aiutare il povero
distruggendo il ricco.
Non si possono aumentare le paghe
rovinando i datori di lavoro.
Non si può progredire serenamente
spendendo più del guadagno.
Non si può promuovere la fratellanza umana
predicando l'odio di classe.
Non si può instaurare la sicurezza sociale
adoperando denaro imprestato.
Non si può formare carattere e coraggioto
gliendo iniziativa e sicurezza.
Non si può aiutare continuamente
la gente facendo in sua vece quello che potrebbe
e dovrebbe fare da sola.

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

marito e padre

i due rivali

genere umano

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO
da peacereporter

23/02/2002 - 02/07/2008 Ingrid Betancourt è stata liberata!

23/02/2002 - 02/07/2008                  Ingrid Betancourt è stata liberata!
faccio mia la gioia di tutti!

Finalmente liberi!!!

Finalmente liberi!!!

Grazie a loro la Betancourt è libera

Grazie a loro la Betancourt è libera
il ministro della Difesa colombiano Santos e il generale Montoya

Grazie Uribe!!

Grazie Uribe!!
La Betancourt ha incontrato il presidente colombiano Uribe che vinse le elezioni del 2002

madre e figlia!

madre e figlia!
Yolanda Pulecio e Ingrid Betancourt

le due Betancourt

le due Betancourt
Ingrid abbraccia la madre Yolanda

La gioia della libertà riconquistata

La gioia della libertà riconquistata
Ingrid Betancourt dopo la liberazione