martedì 31 agosto 2010

Perché litigare per un parto cesareo?

Due medici ginecologi al Policlinico di Messina, si sono resi protagonisti di una lite in sala parto. I due medici avrebbero avuto un'accesa discussione mentre una donna stava dando alla luce suo figlio. La discussione tra i due medici è poi, degenerata in un violento scontro fisico. Nel corso della colluttazione sarebbe andata in frantumi anche una vetrata. Mentre i due litigavano, la donna avrebbe avuto le complicazioni. Il piccolo nascituro ha subito un doppio arresto cardiaco la madre invece, a causa di una forte emorragia post parto, l'asportazione dell'utero. Ricoverati entrambi nel reparto di terapia intensiva, le loro condizioni stanno lentamente migliorate. I due medici oltre all'attività in ospedale sono rispettivamente titolari di due studi privati. In merito la procura di Messina ha iscritto nel registro degli indagati cinque persone che sarebbero coinvolte nella lite in sala parto: i due ginecologi, Antonio De Vivo e Vincenzo Benedetto; il direttore dell'unità operativa di ostetricia e ginecologia, il prof. Domenico Granese, e altri due medici, Alfredo Mancuso e Vittorio Palamara, i due ginecologi che hanno poi, operato la puerpera. Gli indagati devono rispondere a vario titolo di lesioni personali colpose e omissioni. Queste sono le ipotesi avanzate nella prima parte dell'indagine dal sostituto procuratore, Federica Rende che sull'episodio ha aperto un fascicolo. I carabinieri di Messina hanno acquisito, per esaminarle, tutte le documentazione e la cartella clinica su disposizione del magistrato per chiarire la dinamica dei fatti. Gli investigatori stanno cercando di accertare se i due medici abbiano avuto dissapori anche in passato a causa di presunte gelosie professionali, svolgendo entrambi attività anche privata, come riferito da alcuni testimoni. I magistrati titolari dell’inchiesta hanno nominato due periti allo scopo anzitutto di verificare l'esistenza di un nesso tra la lite e le drammatiche conseguenze del parto cesareo. Si tratta di Domenico Arduini, docente di Medicina prenatale a Roma, uno dei massimi studiosi di problematiche prenatali, e il medico legale catanese, Giuseppe Ragazzi. Nel frattempo sono scattati i primi provvedimenti cautelari nei confronti dei medici coinvolti nell’episodio di Messina. A deciderli l'assessore regionale alla Salute, Massimo Russo. Applicati in attesa di accertare i fatti. Sospeso, il direttore dell'unità operativa di Ostetricia e Ginecologia, il professore Domenico Granese, per omessa vigilanza. Una sospensione limitata però, solo al ruolo direttivo e non assistenziale. Il reparto è stato commissariato. Sospeso dall'attività assistenziale invece, il ginecologo che era di turno in sala parto giovedì scorso, Vincenzo Benedetto. Di fatto è uno dei due medici protagonisti della lite nella sala parto del Policlinico di Messina. L’altro è Antonio De Vivo a cui è stato revocato l'assegno di ricerca. Questo come ha spiegato l’assessore Russo: “era un assegnista che non poteva prestare assistenza pubblica ed era quindi un abusivo”. De Vivo però, era il medico di fiducia di Laura Salpietro, la donna a cui è stato negato di avere figli in quanto ha subito un'isterectomia. L'assessore Russo ha anche annunciato che: “saranno eseguiti accertamenti sulle autorizzazione per le attività extra e intramoenia”. “non vorrei scoprire che qualche medico abbia fatto diventare privata la struttura pubblica”, ha spiegato l’assessore. “Bisogna dire le cose come stanno: negli ospedali pubblici, e non solo in Sicilia, molti ginecologi agiscono al di fuori delle regole per interessi economici privati. Le pazienti in gravidanza spesso sono ostaggio psicologico di questi medici che utilizzano le sale parto dei nosocomi, a volte fuori turno con la copertura dei colleghi compiacenti - tanto prima o poi toccherà anche a lui chiedere il favore - per tagli cesarei retribuiti in modo 'mascherato', se non addirittura in nero”, è la chiara denuncia che giunge da Davide Faraone, deputato regionale siciliano del Pd. Il parlamentare ha rilasciato queste affermazioni in seguito alla lite scoppiata nella sala parto al Policlinico di Messina che ha visto coinvolti due ginecologi e loro malgrado una giovane partoriente e il suo piccolo neonato. “Invece di gridare allo scandalo il ministro Ferruccio Fazio faccia il suo dovere e prenda provvedimenti seri ed efficaci contro il business dei cesarei, e altrettanto ci aspettiamo dall'assessore alla Sanità Massimo Russo dal momento che è stato proprio lui, nelle scorse settimane, ad accendere i riflettori sul 'numero anomalo' di cesarei nell'isola”, ha continuato nel suo intervento in merito alla vicenda Faraone secondo cui: “è una questione di legalità e soprattutto di rispetto dei pazienti. Le donne in gravidanza che non possono permettersi un ginecologo privato di fiducia per motivi economici spesso si rivolgono alle strutture pubbliche dove trovano efficienza ma a volte anche servizi inadeguati. Chi invece si affida al privato poi riceve la proposta indecente dal medico: ti seguo fino al parto, poi trovi il medico di turno che ti fa partorire oppure ci mettiamo d'accordo e io faccio in modo di essere in ospedale per il taglio cesareo. Questo meccanismo perverso deve finire”, ha concluso il parlamentare. Immediata la risposta dell'Ordine dei medici di Messina. “Non si può parlare di mercato dei cesarei in Sicilia, sono affermazioni gravi e infondate. Qualche volta per eccesso di prudenza ci può essere una percentuale più alta di cesarei, ma non c'è un business”, ha ribadito il presidente dell'Ordine dei medici di Messina, Giacomo Caudo che ha spiegato: “Con i cesarei sono diminuiti i rischi per molte donne e questa è stata un'importante conquista della medicina. Per quanto ne so io non esistono cesarei mascherati, se non addirittura in nero, come dice l'onorevole Faraone”. La media Ocse accettabile di cesarei è di non oltre il 25 per cento. In Italia la media è del 38 per cento. Però, ci sono anche regioni come Lombardia, Toscana, Veneto e Emilia Romagna dove questa media è al di sotto del 30 per cento. Al tempo stesso ci sono regioni come Sicilia e Campania che invece, sono oltre questa media o per lo meno la Sicilia lo era fino allo scorso anno quando i parti cesari erano al 52 per cento. La Sicilia punta al ribasso con provvedimenti ad hoc firmato il 13 luglio scorso. L’assessorato regionale alla sanità ha equiparato il rimborso del costo dei parti, cesareo e naturale. Non si può dire lo stesso per la Campania dove nel 2009 la media è stata oltre il 60 per cento. “Bel gesto quello del ministro della Salute Ferruccio Fazio, recatosi al policlinico di Messina per verificare le condizioni della puerpera di 30 anni e del figlio dopo una lite tra due ginecologi avvenuta in sala parto, ma il ministro forse non sa che cose del genere, all'interno degli ospedali, sono purtroppo all'ordine del giorno”. Questo è quanto si legge in una nota del Codacons, l’associazioni per la Difesa dell'Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori, che ora chiede a Fazio di ordinare ispezioni rigorose in tutti gli ospedali della penisola. “Troppo spesso siamo costretti a leggere sui giornali di medici che fumano in corsia o addirittura in sala operatoria, di pazienti abbandonati a loro stessi lungo i corridoi senza la giusta assistenza e alcune volte persino maltrattati dal personale sanitario”, afferma il presidente dell'associazione, Carlo Rienzi che propone anche: “Per questo alla luce di quest'ultimo increscioso evento avvenuto in una struttura sanitaria pubblica proprio durante un intervento è il caso che il ministero si adoperi perchè si torni a prestare un servizio medico-sanitario idoneo a tutti i cittadini. Sperando che l''apparizione' del ministro a Messina non sia solo un gesto simbolico fine a se stesso”. “ci aspettiamo che Fazio vada a vedere come vivono i malati nei nosocomi del centro-sud, nelle corsie dei pronto soccorsi e come infermieri e medici fumino e litighino tutti i giorni davanti a quella povera gente”, ha concluso Rienzi. Il ministro alla Salute, Ferruccio Fazio si è recato a Messina dove dopo avere incontrato in ospedale Laura, e a nome dell'Esecutivo ha chiesto scusa alla donna e alla sua famiglia a nome dei medici e della Sanità, ci ha tenuto a sottolineare che: “La mia è stata una visita di solidarietà”. Nel frattempo Antonio De Vivo, uno dei due medici coinvolti nella lite, afferma che: “Dico soltanto che io in questa vicenda sono parte lesa e sono stato aggredito. Sono tranquillo. Ho piena fiducia nella magistratura sono convinto che la verità verrà alla luce e sarà fatta chiarezza sulla vicenda”. Intervenendo in merito alla vicenda Benedetto Fucci, esperto della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori sanitari e i disavanzi sanitari regionali ha parlato di responsabilità della direzione del Policlinico. Direzione che secondo Fucci avrebbe tollerato invece di denunciare, combattere ed estirpare, atteggiamenti che deprimono la professionalità medica e il servizio sanitario. Era dunque in atto una situazione anomala nel Reparto di ostetricia e ginecologia del Policlinico di Messina? Su questo, aldilà delle responsabilità dei singoli, farà luce la magistratura. “La Commissione si impegna a prendere in esame la situazione del Policlinico, sia esaminando le relazioni richieste all'assessorato siciliano alla Sanità e al dg, sia prendendo in considerazione l'ipotesi di recarci personalmente in loco”, ha annunciato Fucci. Nel frattempo nello stesso reparto di Ostetricia del Policlinico di Messina sarebbero stati indagati altri sette tra medici e infermieri. Questa volta si tratta di una vicenda risalente al giugno scorso riguardante una 37enne che aveva programmato un aborto terapeutico per gravi malformazioni del feto. Ma nella notte tra l'11 e il 12 giugno avrebbe partorito nel bagno della sua stanza, davanti alla madre e senza assistenza medica. Qualche ora prima la donna aveva iniziato ad avere le contrazioni e solo dopo insistenti pressioni si era presentato un infermiere del reparto che, secondo il racconto della donna, le avrebbe detto che nessun dei medici di guardia sarebbe intervenuto in quanto obiettori di coscienza. E che quindi l'aborto sarebbe stato praticato il giorno dopo da un altro medico. Ma gli eventi sono poi, precipitati e la donna ha partorito senza aiuto in bagno. Dopo gli ultimi eventi e il commissariamento di ginecologia il Policlinico di Messina è ormai nell'occhio del ciclone. A mettere il dito nella piaga anche l'Orsa, il sindacato che raccoglie i lavoratori del servizio mensa del Policlinico. L’Orsa attraverso denunce ai Nas da mesi cerca di evidenziare lo stato di degrado del servizio cucine del presidio ospedaliero universitario dato in gestione alla SR-Ristorazione.

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Una fiammella accesa per tutte le persone che soffrono al mondo

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Nel mondo sono tante le persone che piangono e soffrono a loro dedico un affettuoso pensiero....

Unioni Civili

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SI ALLE UNIONI CIVILI NO ALLE ADOZIONI

STOP ALLE VIOLENZE IN SIRIA

Il mondo non può più stare a guardare mentre migliaia di siriani si vedono privati della libertà e della vita.....

Tutta la verità sul sequestro del rimorchiatore Buccaneer

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A tutti quei bravi ragazzi morti per l'Italia

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Non mi abituerò mai a quest'immagine! Onore ai caduti

Nel mondo ogni giorno vengono compiute carneficine immani in cui le vittime sono inermi civili

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in memoria di coloro che hanno versato il loro sangue a causa del terrorismo ed ora sono solo ombre!

sono solidale con gli immigrati clandestini

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il volto di un immigrato

...a quei bravi ragazzi, figli dell'America di oggi, morti in guerra!

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DARFUR:NON C'E' PIU' TEMPO DA PERDERE!

IN DARFUR SONO DECINE SE NON CENTINAIA LE PERSONE CHE MUOIONO OGNI MESE...
FAI LORO DEL BENE... AIUTA I RIFUGIATI E I PROFUGHI DEL DARFUR FACENDO UNA DONAZIONE ALL'AGENZIA ONU PER I RIFUGIATI UNHCR CHIAMA LO 0680212304 PER SAPERE COME FARE....
RICORDATI BASTANO 31 EURO PER ACQUISTARE 8 COPERTE, 51 EURO PER UNA TENDA E 200 EURO PER DARE ASSISTENZA MEDICA A 25 FAMIGLIE...

Un bambino del Darfur

Un bambino del Darfur
aiuta ad aiutarlo sostieni le iniziative pro Darfur
In Darfur dal 2003 ad oggi sono state compiute esecuzioni, anche di massa, stupri, soprattutto di massa, nei confronti di donne, uomini e bambini e interi villaggi sono stati rasi al suolo. Il terrore è stato usato come pratica generalizzata e a sfondo razziale mentre lo stupro è diventato una vera e propria arma da guerra.
Il governo sudanese di Khartoum da parte sua ha bombardato senza sosta i civili, e ha reso sempre più difficili le operazioni di soccorso delle organizzazioni umanitarie nei confronti delle genti del Darfur, fino al punto di far scappare via la maggior parte delle Ong operanti nella regione sudanese e liberarsi così di scomodi testimoni di quanto accadeva in quei luoghi. La stessa tattica è stata seguita prima con i peacekeepers dell'Ua e poi con quelli dell'Onu...
Tutto il mondo è a conoscenza di quanto accade in quella remota regione sudanese e lancia denunce. Da un lato Washington parla di genocidio, dall’altro l'Onu parla di catastrofe umanitaria e di pulizia etnica.
Il tutto però resta nella totale impunità!
Intanto, dal Febbraio 2003 anno in cui è iniziata la ribellione della popolazione di etnia africana del Darfur, circa 6 milioni in maggioranza musulmana e in parte animista, contro il governo sudanese, musulmano ma integralista e soprattutto di etnia araba e bianca, è scoppiato il conflitto che ha causato finora circa 300mila morti e due milioni e mezzo di profughi. Una protesta nata per lo stato di totale abbandono e sfruttamento in cui la popolazione nera era tenuta. La repressione del governo centrale è stata spietata, soprattutto facendo uso dei Janjaweed, i diavoli a cavallo, che sono milizie nomadi di etnia araba che hanno compiuto tutti gli orrori possibili e inimmaginabili contro le genti del Darfur di etnia nera, per lo più contadini e pastori.

Il pianto di un innocente a Gaza

Il pianto di un innocente a Gaza
Ancora una volta il mondo intero si dovrebbe vergognare!!!
La guerra chi puo raccontarla? E' difficile farlo ma tutti possiamo immaginare come sia il sentire l'odore dei morti abbandonati nelle strade o sotto le macerie, il vedere i bambini che muoiono di fame accanto al cadavere della madre, il sentire il lamento dei feriti e lo strazio dei sopravvissuti, di chi si vede impotente e maledice chi gli ha portato via tutto.
Nella Striscia di Gaza siamo ormai quasi alla terza settimana di bombardamenti e inesorabilmente, come non potrebbe essere diversamente con tutta la tecnologia militare del 21° secolo che gli israeliani stanno usando, il numero dei morti tra i civili continuato ad aumentare, mentre l'esercito israeliano bombarda le loro case si moltiplicano tra i palestinesi le scene di disperazione e di dolore causati dagli effetti devastanti della guerra che certamente non sono cambiati nel tempo anzi al contrario.

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran
Sono solidale con i persiani che manifestano

Il 12 giugno 2010 è caduto il primo anniversario delle contestate elezioni iraniane. Elezioni che decretarono la riconferma a presidente dell’Iran di Mahmud Ahmadinejad. Il Paese ha vissuto le prime ora di questa giornata con una calma carica di tensione che poi, è scoppiata nel pomeriggio intorno alle 16, le 13.30 italiane con i primi scontri tra manifestanti e forze di sicurezza nei pressi dell’Università Sharif di Teheran. Era impensabile che l’opposizione iraniana del movimento riformista dell’Onda Verde si facesse scappare questa occasione per proclamare il proprio dissenso al regime degli Ayatollah. I luoghi delle sanguinose proteste post elettorali di un anno fa si sono quindi di nuovo riempiti di manifestanti. Questo, nonostante l’appello dei leader dell’opposizione, Moussavi e Karroubi, a evitare di scendere in piazza e nonostante che le forze di sicurezza avessero preso posizione in vari punti strategici del centro di Teheran per prevenire manifestazioni. Nonostante le proteste e le accuse di brogli elettorali il contestato presidente Ahmadinejad ha potuto proseguire nel suo mandato, quasi certamente usurpato, grazie all’appoggio dell’ayatollah Ali Khamenei, la Guida Suprema. La lotta continuerà. Viva la Persia! Viva il movimento riformista!


i 44 presidenti degli Usa

i 44 presidenti degli Usa
da www.patrickmoberg.com/blog/id:420/november-4-2008

The President United States of America

The President United States of America
Barack Obama

E' morta Miriam Makeba

E' morta Miriam Makeba
Addio Mama Afrika....io continuerò a sognare...

Notes

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Italia. Violenza sessuale è allarme sociale


Dopo i recenti casi di stupri, a Roma, Bologna e Milano non si riesce quasi più a tenere il conto degli episodio di violenza sessuale che, dall'inizio dell'anno, si stanno susseguendo in Italia ad opera principalmente di stranieri. Un orribile reato che si verifica nelle grandi città metropolitane come nei piccoli centri urbani. Emergono dati da brividi dalle informazioni fornite dal Presidente facente funzioni del Tribunale di Como Giuseppe Anzani e dal Procuratore capo Alessandro Maria Lodolini. Ogni 4 giorni in Procura a Como arriva una denuncia per violenza sessuale. I fascicoli aperti tra luglio 2007 e giugno 2008 sono stati 89, tra violenze sessuali e pedofilia. Ma è solo la punta di un iceberg in quanto, il reato, per la quasi totalità è sommerso perché prevale ancora la paura e la vergogna a denunciare la violenza subita. Fino ad oggi la violenza che subivano le donne era soprattutto domestica, ma gli episodi di violenza che hanno visto protagoniste, loro malgrado, delle donne avvenuti negli ultimi giorni, per le strade, propongono una nuova emergenza. Un autorevole testimonianza è portata da Telefono Rosa che da anni conosce il fenomeno ed assiste le vittime. “Ciò che sta avvenendo dall'inizio dell'anno, precisa il presidente Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, mi preoccupa. Non so se è solo l'effetto di maggiori denunce ma, dal nostro osservatorio, non era mai stato rilevata una cosa simile”. Gli avvenimenti degli ultimi giorni non fanno altro che conferma un'allarmante costante: in testa alla classifica degli autori di stupri ci sono gli stranieri. Il triste primato vede fra i primi i romeni, seguiti da marocchini e albanesi che sembra abbiano dato il via ad una esecrabile escalation di violenza contro le donne. Assodato che nella stragrande maggioranza dei casi questi episodi sono commessi da stranieri, spesso clandestini, ora si deve dare a tutto questo uno stop. Certezza della pena, custodia cautelare in carcere per chi è accusato di violenza sessuale ed esclusione di attenuanti per chi delinque sotto effetto di alcool e droghe. Tutto ovviamente tenendo conto di due elementi fondamentali: abbattere l'allarme sociale provocato da questo tipo di reati e tutelare la dignità della vittima, che va assicurata anche nel percorso dibattimentale.
Per raggiungere un risultato anzitutto è importante l'introduzione nel ddl sicurezza dell'obbligo del carcere per chi stupra. Forse il decreto 'anti-stupro' sarà pronto per venerdì esso dovrebbe contenere, come annunciato, importanti novità: gli accusati di stupro non potranno beneficiare della libertà condizionale, ci sarà un avvocato a spese dello Stato per le vittime di violenza sessuale, arriveranno nuovi presidi di polizia con relativi stanziamenti, saranno anticipate le norme contenute nel ddl anti-molestie che la Camera ha già approvato. Tra le altre cose, ci dovrebbero essere anche aggravanti se a commettere violenza sono familiari, partner o tutori; un pesante aggravio di pena se la vittima è sotto i 14 anni; uguale trattamento, invece, se la vittima è maggiorenne o appena sotto i 18; ergastolo sicuro, se allo stupro segue la morte della vittima. Mano pesante anche per i complici: nessuna possibilità di godere dei domiciliari neppure per i favoreggiatori.

***

La scuola pubblica in Italia con la 'Riforma Gelmini'

Esprimo la mia piena solidarietà con tutti coloro che protestano contro la Legge 133/08 la cosidetta 'Riforma Gelmini'....

Le cifre presentate nel decreto fanno venire i brividi: i tagli previsti dal decreto legge 112, poi convertito nella legge 133/08, e gli ulteriori provvedimenti contenuti nel decreto 137 porteranno, a livello nazionale, ad una riduzione di circa 100mila posti tra il personale docente e di 43mila posti tra quello Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi).
Per molti, anche per i non addetti ai lavori, l'effetto provocato dalla legge che in pratica azzererà in poco tempo le faticose conquiste di anni e anni, non solo in termini di posti di lavoro, ma anche di mission- educativa e di didattica, rende il momento dei più cupi e tristi degli ultimi anni. Ai tagli vanno poi sommati, le conseguenze che scaturiranno dalla reintroduzione del maestro unico nelle scuole elementari.
L'Europa chiede più scuola, più sapere e l'Italia che fa?
Il contrario!
Rientrodurre il maestro unico è compiere, di sicuro, un passo indietro di almeno mezzo secolo. Se non addirittura si ritorna al tempo del libro cuore, senza offesa per quel libro mio compagno di tanti pomeriggi.
Perchè tutto questo? Bella domanda!
Molto probabilmente si tenta di mascherare con questa supposta riforma quello che è il vero scopo del provvedimento: incassare o meglio risparmiare in poco meno di 4-5 anni 8miliardi di euro. Questa è la cifra stimata, che dovrebbe restare nelle casse dello stato.
Un risparmio quindi certo ottenuto tagliando centinaia di migliaia di posti di lavoro ma al contempo che produrrà anche un effetto negativo: quello di un drastico ridimensionamento del servizio scolastico pubblico in favore forse di quello privato. Inoltre un'altra diretta conseguenza della L.133/08 sarà la chiusura di decine e decine di plessi scolastici.
Molte scuole, soprattutto nei piccoli centri urbani, non ci saranno più. A scomparire sarà anche un altro degli elementi cardine dell'istruzione primaria italiana: il tempo pieno. Bisogna fare attenzione, chi sostiene che il tempo pieno non sarà toccato dalla riforma o che addirittura aumenterà mente sapendo di farlo.
Rifletteteci un poco e capirete perchè!
Se prima, per ogni 2 classi, c'erano 3 insegnanti d'ora in poi sarà uno per classe, a seguire e istruire dai 20 ai 30 alunni e che svolgerà il suo orario lavorativo settimanale esclusivamente di mattina. Pertanto al pomeriggio non potrà esserci altro che un sorta di dopo-scuola, trasformando il tempo pieno di fatto in un parcheggio pomeridiano per i bambini, che nulla ha da condividere con l'offerta didattica di cui fino ad ieri, prima della 'riforma Gelmini', gli alunni potevano usufruire con il tempo pieno.

...

ARRIVERA' PER NATALE UNA 'SOCIAL CARD' AD OLTRE 1MLN DI ITALIANI 'POVERI'

C’è un detto che dice: "meglio poco che niente!".
In questo caso tra il poco e il nulla ci sono così poche differenze che è difficile distinguerli.
La 'social card, almeno per il momento, sembra più l’ennesimo spot varato dal governo che piuttosto un provvedimento serio in grado di aiutare per davvero i più bisognosi.
Nessuno però si è ricordato di dire che ogni spesa effettuata con la 'social card' in automatico sarà data una commissione alla Mastercard che è la società che ha emmesso ed è la proprietà della card.
Bhe! Almeno qualcuno di certo ci guadagnerà da questa iniziativa...
Appare strano che un'iniziativa così benefica abbia comunque dei costi accessori...stranezze tutte italiane!

***

Parole....di Abraham Lincoln

Non si può arrivare alla prosperità

scoraggiando l'impresa.
Non si può rafforzare il debole
indebolendo il più forte.
Non si può aiutare chi è piccolo
abbattendo chi è grande.
Non si può aiutare il povero
distruggendo il ricco.
Non si possono aumentare le paghe
rovinando i datori di lavoro.
Non si può progredire serenamente
spendendo più del guadagno.
Non si può promuovere la fratellanza umana
predicando l'odio di classe.
Non si può instaurare la sicurezza sociale
adoperando denaro imprestato.
Non si può formare carattere e coraggioto
gliendo iniziativa e sicurezza.
Non si può aiutare continuamente
la gente facendo in sua vece quello che potrebbe
e dovrebbe fare da sola.

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

marito e padre

i due rivali

genere umano

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO
da peacereporter

23/02/2002 - 02/07/2008 Ingrid Betancourt è stata liberata!

23/02/2002 - 02/07/2008                  Ingrid Betancourt è stata liberata!
faccio mia la gioia di tutti!

Finalmente liberi!!!

Finalmente liberi!!!

Grazie a loro la Betancourt è libera

Grazie a loro la Betancourt è libera
il ministro della Difesa colombiano Santos e il generale Montoya

Grazie Uribe!!

Grazie Uribe!!
La Betancourt ha incontrato il presidente colombiano Uribe che vinse le elezioni del 2002

madre e figlia!

madre e figlia!
Yolanda Pulecio e Ingrid Betancourt

le due Betancourt

le due Betancourt
Ingrid abbraccia la madre Yolanda

La gioia della libertà riconquistata

La gioia della libertà riconquistata
Ingrid Betancourt dopo la liberazione