martedì 26 gennaio 2010

Afghanistan e Yemen. E' ormai prossima la Conferenza Internazionale di Londra

La conferenza sullo Yemen e sull'Afghanistan è stata convocata rispettivamente per il 27 e 28 gennaio prossimi a Londra. La due giorni londinese si apre domani con lo Yemen. Però, dei due, l'evento più atteso è la conferenza sull'Afghanistan di giovedì. La conferenza sullo Yemen è infatti, un evento molto più circoscritto che si terrà a porte chiuse al Foreign Office. Vi partecipano il premier yemenita, Ali Mohammed Megawar e il ministro degli Esteri, Abubakr Al-Qirbi, oltre ai ministri degli Esteri dei Paesi del G8, assicurata anche la presenza deil segretario di Stato Usa Hillary Clinton, e del Consiglio di cooperazione del Golfo, Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi, Oman, Kuwait e Bahrain oltre che dell'Alto rappresentante per la politica Estera dell'Unione Europea, Ue, Catherine Ashton, delle Nazioni Unite, della Banca Mondiale, del Fondo monetario internazionale. Si punterà a trovare un'intesa per il sostegno allo sviluppo e all'economia dello Yemen e soprattutto il sostegno alla lotta contro il terrorismo. Giovedì poi si parlerà di Afghanistan è lo scopo dichiarato dell'incontro è quello di dare soprattutto un nuova linfa, con fondi aggiuntivi, al sostegno internazionale per il Paese asiatico con cui poter combattere sia i talebani sia la dilagante corruzione nel governo del presidente Hamid Karzai. La conferenza sarà presieduta dal premier britannico, Gordon Brown, dallo stesso presidente afghano e dal segretario generale dell'ONU, Ban Ki-moon. Co-presidenti sono il ministro degli Esteri britannico, David Miliband, il collega afghano uscente Ranin Spanta, e il rappresentante ONU in Afghanistan, Kai Eide. Vi parteciperanno tutti i ministri degli Esteri dei Paesi che contribuiscono all'Isaf, circa 43 Paesi, oltre ai rappresentanti dei Paesi della regione e dell'Ue, NATO e Banca Mondiale.
Il summit è stato al centro di una conversazione telefonica tra il cancelliere tedesco, Angela Merkel ed il presidente francese, Nicolas Sarkozy. I due hanno concordato le posizioni dei rispetivi Paesi in vista dell'incontro. La Merkel a Londra non ci sarà ed è quasi certa anche l'assenza del ministro della Difesa tedesco, Karl-Theodor zu Guttenberg. A rappresentare la Germania, che ne è uno dei Paesi promotori, vi sarà il ministro degli Esteri, Guido Westerwelle. A Londra, il governo di Berlino, vuole che l'incontro punti soprattutto all'elaborazione di un piano di stabilizzazione politica a scapito di quello militare. Aspetto questo condiviso anche dal generale statunitense, Stanley McChrystal. Di cui ieri il 'Financial Times' ha pubblicato un'intervista in cui il generale giudica inevitabile una soluzione politica al conflitto in Afghanistan. In tal senso si muove anche la diplomazia internazionale. Il governo di Berlino è anche pronto a finanziare con 50 milioni di euro il fondo destinato ad incoraggiare i militanti talebani ad abbandonare la lotta armata. A Londra i Paesi membri della NATO decideranno anche su eventuali ulteriori contributi militari dopo l'aumento delle truppe deciso dagli Stati Uniti. Proprio oggi il cancelliere tedesco ha confermato l'invio di altri 500 soldati supplementari in Afghanistan con una riserva flessibile di altri 350 uomini.
Da tempo il comandante delle forze internazionali in Afghanistan, il generale McChrystal chiede l'invio di rinforzi nel Paese. Con il suo contingente la Germania è attualmente il terzo Paese a contribuire alla forza internazionale Isaf in Afghanistan. Washington ha annunciato lo scorso dicembre l'invio di altri 30mila uomini e altri Paesi europei, come la Spagna, Romania e Polonia, ne hanno seguito l'esempio. Mentre la Francia non ha ancora dato la sua disponibilità. In totale, dai soli Paesi europei dovrebbero giungere in Afghanistan altri 7mila soldati. Dalla Filandia promessi altri 50 soldati. Il governo afghano, in occasione della vertice di Londra del 28 gennaio, ha messo a punto un piano per una proposta nazionale di riconciliazione con i talebani. Un progetto che prevede anche l'apertura di una trattativa con esponenti talebani e con il leader del movimento 'Hezb-e-Islami', Gulbuddin Hekmatyar. In merito sembra che Karzai sia anche intenzionato a chiedere una revisione della lista nera dell'ONU da cui poi, escludere i nomi di influenti personalità talebane considerati moderati. Il governo di Kabul pare abbia già raccolto l'appoggio preventivo di molti dei Paesi della coalizione internazionale tra cui Stati Uniti e Gran Bretagna. Un appoggio che prevede anche l'adesione all'offerta di lavoro, sicurezza, istruzione e benefici sociali per quanti accetteranno di aderire al piano di riconciliazione nazionale progettato dal governo afghano. A favore di questo piano si sono espressi anche l'inviato Usa in Afghanistan, Richard Holbrooke, e il segretario generale della NATO, Anders Fogh Rasmussen. Anche i Paesi confinanti con l'Afghanistan e la Turchia hanno annunciato che sosterranno il piano del presidente Karzai. Una prima reazione a questo progetto è già giunta anche dai diretti interessati, i talebani ed è stata negativa. Il tavolo negoziale è però, ormai aperto e in molti sperano che tanti talebani accettino di sedersi intorno. Il timore è che però si finisca solo per portare al tavolo dei negoziati talebani di 'basso livello' e questo non aiuterà di certo il Paese ormai stremato da circa un decennio di guerra. Karzai ha già annunciato che dopo Londra convocherà una 'Jirga', assemblea di pace tribale' per ricevere sostegno, al suo progetto e per il quale chiederà anche l'appoggio dell'Arabia saudita. Alla conferenza di Londra anche l'Italia presenterà una sua proposta relativa alla ricostruzione civile della governance suddivisa in tre punti. Formazione del personale civile, azioni transfrontaliere e cooperazione allo sviluppo.
Nel frattempo le autorità di Londra hanno deciso di innalzare al livello 4, 'grave', dei cinque livelli conosciuti, il livello di allerta anti-terrorismo nel Paese. In Gran Bretagna l'allerta 5 è stata decretata ultimamente il 30 giugno 2007, quando 2 uomini si lanciarono con un'auto carica di bombole di gas contro un terminal dell'aeroporto di Glasgow, in Scozia. Le bombole però non esplosero e venne evitata una strage. Il ministro degli Interni inglese, Alan Johnson ha spiegato che il livello di allerta è stato innalzato da 3, 'sostanziale', cioè con una forte possibilità di attentati, a 4, ossia con una elevata probabilità di un'azione terroristica. La decisione sembra sia stata adottata su suggerimento del 'Joint Terrorism Analysis Centre', Jtac, una speciale unità dell'MI5, il servizio di controspionaggio britannico, che si occupa proprio di anti-terrorismo e che propone adeguate contromisure sulla base delle informazioni di intelligence di cui entra in possesso. Questa volta però sembra che non ci siano informazioni che facciano pensare ad un attentato imminente. Si tratta dunque di una precauzione legata per lo più ad episodi di terrorismo registratisi in altre parti del mondo. Iniziando da Detroit con il fallito attentato ad un aereo di linea della compagnia americana 'Delta Airlines'. Le probabilità di un attentato nel Regno Unito sono le stesse di quelle in qualsiasi altro Paese indipendentemente dalla Conferenza.
Giovedì 28 gennaio la conferenza sull'Afghanistan sarà ospitata nel Lancaster House, un' edificio che si trova nel cuore di Londra, a pochi passi da Buckingham Palace. Il Lancaster House è un luogo storico. Tra le sue mura sono stati negoziati l'assetto costituzionale della Nigeria e l'indipendenza del Kenya. Come anche l'indipendenza della Rhodesia, oggi Zimbabwe.

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Una fiammella accesa per tutte le persone che soffrono al mondo

Una fiammella accesa per tutte le persone che soffrono al mondo
Nel mondo sono tante le persone che piangono e soffrono a loro dedico un affettuoso pensiero....

Unioni Civili

Unioni Civili
SI ALLE UNIONI CIVILI NO ALLE ADOZIONI

STOP ALLE VIOLENZE IN SIRIA

Il mondo non può più stare a guardare mentre migliaia di siriani si vedono privati della libertà e della vita.....

Tutta la verità sul sequestro del rimorchiatore Buccaneer

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A tutti quei bravi ragazzi morti per l'Italia

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Non mi abituerò mai a quest'immagine! Onore ai caduti

Nel mondo ogni giorno vengono compiute carneficine immani in cui le vittime sono inermi civili

Nel mondo ogni giorno vengono compiute carneficine immani in cui le vittime sono inermi civili
in memoria di coloro che hanno versato il loro sangue a causa del terrorismo ed ora sono solo ombre!

sono solidale con gli immigrati clandestini

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il volto di un immigrato

...a quei bravi ragazzi, figli dell'America di oggi, morti in guerra!

...a quei bravi ragazzi, figli dell'America di oggi, morti in guerra!

DARFUR:NON C'E' PIU' TEMPO DA PERDERE!

IN DARFUR SONO DECINE SE NON CENTINAIA LE PERSONE CHE MUOIONO OGNI MESE...
FAI LORO DEL BENE... AIUTA I RIFUGIATI E I PROFUGHI DEL DARFUR FACENDO UNA DONAZIONE ALL'AGENZIA ONU PER I RIFUGIATI UNHCR CHIAMA LO 0680212304 PER SAPERE COME FARE....
RICORDATI BASTANO 31 EURO PER ACQUISTARE 8 COPERTE, 51 EURO PER UNA TENDA E 200 EURO PER DARE ASSISTENZA MEDICA A 25 FAMIGLIE...

Un bambino del Darfur

Un bambino del Darfur
aiuta ad aiutarlo sostieni le iniziative pro Darfur
In Darfur dal 2003 ad oggi sono state compiute esecuzioni, anche di massa, stupri, soprattutto di massa, nei confronti di donne, uomini e bambini e interi villaggi sono stati rasi al suolo. Il terrore è stato usato come pratica generalizzata e a sfondo razziale mentre lo stupro è diventato una vera e propria arma da guerra.
Il governo sudanese di Khartoum da parte sua ha bombardato senza sosta i civili, e ha reso sempre più difficili le operazioni di soccorso delle organizzazioni umanitarie nei confronti delle genti del Darfur, fino al punto di far scappare via la maggior parte delle Ong operanti nella regione sudanese e liberarsi così di scomodi testimoni di quanto accadeva in quei luoghi. La stessa tattica è stata seguita prima con i peacekeepers dell'Ua e poi con quelli dell'Onu...
Tutto il mondo è a conoscenza di quanto accade in quella remota regione sudanese e lancia denunce. Da un lato Washington parla di genocidio, dall’altro l'Onu parla di catastrofe umanitaria e di pulizia etnica.
Il tutto però resta nella totale impunità!
Intanto, dal Febbraio 2003 anno in cui è iniziata la ribellione della popolazione di etnia africana del Darfur, circa 6 milioni in maggioranza musulmana e in parte animista, contro il governo sudanese, musulmano ma integralista e soprattutto di etnia araba e bianca, è scoppiato il conflitto che ha causato finora circa 300mila morti e due milioni e mezzo di profughi. Una protesta nata per lo stato di totale abbandono e sfruttamento in cui la popolazione nera era tenuta. La repressione del governo centrale è stata spietata, soprattutto facendo uso dei Janjaweed, i diavoli a cavallo, che sono milizie nomadi di etnia araba che hanno compiuto tutti gli orrori possibili e inimmaginabili contro le genti del Darfur di etnia nera, per lo più contadini e pastori.

Il pianto di un innocente a Gaza

Il pianto di un innocente a Gaza
Ancora una volta il mondo intero si dovrebbe vergognare!!!
La guerra chi puo raccontarla? E' difficile farlo ma tutti possiamo immaginare come sia il sentire l'odore dei morti abbandonati nelle strade o sotto le macerie, il vedere i bambini che muoiono di fame accanto al cadavere della madre, il sentire il lamento dei feriti e lo strazio dei sopravvissuti, di chi si vede impotente e maledice chi gli ha portato via tutto.
Nella Striscia di Gaza siamo ormai quasi alla terza settimana di bombardamenti e inesorabilmente, come non potrebbe essere diversamente con tutta la tecnologia militare del 21° secolo che gli israeliani stanno usando, il numero dei morti tra i civili continuato ad aumentare, mentre l'esercito israeliano bombarda le loro case si moltiplicano tra i palestinesi le scene di disperazione e di dolore causati dagli effetti devastanti della guerra che certamente non sono cambiati nel tempo anzi al contrario.

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran
Sono solidale con i persiani che manifestano

Il 12 giugno 2010 è caduto il primo anniversario delle contestate elezioni iraniane. Elezioni che decretarono la riconferma a presidente dell’Iran di Mahmud Ahmadinejad. Il Paese ha vissuto le prime ora di questa giornata con una calma carica di tensione che poi, è scoppiata nel pomeriggio intorno alle 16, le 13.30 italiane con i primi scontri tra manifestanti e forze di sicurezza nei pressi dell’Università Sharif di Teheran. Era impensabile che l’opposizione iraniana del movimento riformista dell’Onda Verde si facesse scappare questa occasione per proclamare il proprio dissenso al regime degli Ayatollah. I luoghi delle sanguinose proteste post elettorali di un anno fa si sono quindi di nuovo riempiti di manifestanti. Questo, nonostante l’appello dei leader dell’opposizione, Moussavi e Karroubi, a evitare di scendere in piazza e nonostante che le forze di sicurezza avessero preso posizione in vari punti strategici del centro di Teheran per prevenire manifestazioni. Nonostante le proteste e le accuse di brogli elettorali il contestato presidente Ahmadinejad ha potuto proseguire nel suo mandato, quasi certamente usurpato, grazie all’appoggio dell’ayatollah Ali Khamenei, la Guida Suprema. La lotta continuerà. Viva la Persia! Viva il movimento riformista!


i 44 presidenti degli Usa

i 44 presidenti degli Usa
da www.patrickmoberg.com/blog/id:420/november-4-2008

The President United States of America

The President United States of America
Barack Obama

E' morta Miriam Makeba

E' morta Miriam Makeba
Addio Mama Afrika....io continuerò a sognare...

Notes

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Italia. Violenza sessuale è allarme sociale


Dopo i recenti casi di stupri, a Roma, Bologna e Milano non si riesce quasi più a tenere il conto degli episodio di violenza sessuale che, dall'inizio dell'anno, si stanno susseguendo in Italia ad opera principalmente di stranieri. Un orribile reato che si verifica nelle grandi città metropolitane come nei piccoli centri urbani. Emergono dati da brividi dalle informazioni fornite dal Presidente facente funzioni del Tribunale di Como Giuseppe Anzani e dal Procuratore capo Alessandro Maria Lodolini. Ogni 4 giorni in Procura a Como arriva una denuncia per violenza sessuale. I fascicoli aperti tra luglio 2007 e giugno 2008 sono stati 89, tra violenze sessuali e pedofilia. Ma è solo la punta di un iceberg in quanto, il reato, per la quasi totalità è sommerso perché prevale ancora la paura e la vergogna a denunciare la violenza subita. Fino ad oggi la violenza che subivano le donne era soprattutto domestica, ma gli episodi di violenza che hanno visto protagoniste, loro malgrado, delle donne avvenuti negli ultimi giorni, per le strade, propongono una nuova emergenza. Un autorevole testimonianza è portata da Telefono Rosa che da anni conosce il fenomeno ed assiste le vittime. “Ciò che sta avvenendo dall'inizio dell'anno, precisa il presidente Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, mi preoccupa. Non so se è solo l'effetto di maggiori denunce ma, dal nostro osservatorio, non era mai stato rilevata una cosa simile”. Gli avvenimenti degli ultimi giorni non fanno altro che conferma un'allarmante costante: in testa alla classifica degli autori di stupri ci sono gli stranieri. Il triste primato vede fra i primi i romeni, seguiti da marocchini e albanesi che sembra abbiano dato il via ad una esecrabile escalation di violenza contro le donne. Assodato che nella stragrande maggioranza dei casi questi episodi sono commessi da stranieri, spesso clandestini, ora si deve dare a tutto questo uno stop. Certezza della pena, custodia cautelare in carcere per chi è accusato di violenza sessuale ed esclusione di attenuanti per chi delinque sotto effetto di alcool e droghe. Tutto ovviamente tenendo conto di due elementi fondamentali: abbattere l'allarme sociale provocato da questo tipo di reati e tutelare la dignità della vittima, che va assicurata anche nel percorso dibattimentale.
Per raggiungere un risultato anzitutto è importante l'introduzione nel ddl sicurezza dell'obbligo del carcere per chi stupra. Forse il decreto 'anti-stupro' sarà pronto per venerdì esso dovrebbe contenere, come annunciato, importanti novità: gli accusati di stupro non potranno beneficiare della libertà condizionale, ci sarà un avvocato a spese dello Stato per le vittime di violenza sessuale, arriveranno nuovi presidi di polizia con relativi stanziamenti, saranno anticipate le norme contenute nel ddl anti-molestie che la Camera ha già approvato. Tra le altre cose, ci dovrebbero essere anche aggravanti se a commettere violenza sono familiari, partner o tutori; un pesante aggravio di pena se la vittima è sotto i 14 anni; uguale trattamento, invece, se la vittima è maggiorenne o appena sotto i 18; ergastolo sicuro, se allo stupro segue la morte della vittima. Mano pesante anche per i complici: nessuna possibilità di godere dei domiciliari neppure per i favoreggiatori.

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La scuola pubblica in Italia con la 'Riforma Gelmini'

Esprimo la mia piena solidarietà con tutti coloro che protestano contro la Legge 133/08 la cosidetta 'Riforma Gelmini'....

Le cifre presentate nel decreto fanno venire i brividi: i tagli previsti dal decreto legge 112, poi convertito nella legge 133/08, e gli ulteriori provvedimenti contenuti nel decreto 137 porteranno, a livello nazionale, ad una riduzione di circa 100mila posti tra il personale docente e di 43mila posti tra quello Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi).
Per molti, anche per i non addetti ai lavori, l'effetto provocato dalla legge che in pratica azzererà in poco tempo le faticose conquiste di anni e anni, non solo in termini di posti di lavoro, ma anche di mission- educativa e di didattica, rende il momento dei più cupi e tristi degli ultimi anni. Ai tagli vanno poi sommati, le conseguenze che scaturiranno dalla reintroduzione del maestro unico nelle scuole elementari.
L'Europa chiede più scuola, più sapere e l'Italia che fa?
Il contrario!
Rientrodurre il maestro unico è compiere, di sicuro, un passo indietro di almeno mezzo secolo. Se non addirittura si ritorna al tempo del libro cuore, senza offesa per quel libro mio compagno di tanti pomeriggi.
Perchè tutto questo? Bella domanda!
Molto probabilmente si tenta di mascherare con questa supposta riforma quello che è il vero scopo del provvedimento: incassare o meglio risparmiare in poco meno di 4-5 anni 8miliardi di euro. Questa è la cifra stimata, che dovrebbe restare nelle casse dello stato.
Un risparmio quindi certo ottenuto tagliando centinaia di migliaia di posti di lavoro ma al contempo che produrrà anche un effetto negativo: quello di un drastico ridimensionamento del servizio scolastico pubblico in favore forse di quello privato. Inoltre un'altra diretta conseguenza della L.133/08 sarà la chiusura di decine e decine di plessi scolastici.
Molte scuole, soprattutto nei piccoli centri urbani, non ci saranno più. A scomparire sarà anche un altro degli elementi cardine dell'istruzione primaria italiana: il tempo pieno. Bisogna fare attenzione, chi sostiene che il tempo pieno non sarà toccato dalla riforma o che addirittura aumenterà mente sapendo di farlo.
Rifletteteci un poco e capirete perchè!
Se prima, per ogni 2 classi, c'erano 3 insegnanti d'ora in poi sarà uno per classe, a seguire e istruire dai 20 ai 30 alunni e che svolgerà il suo orario lavorativo settimanale esclusivamente di mattina. Pertanto al pomeriggio non potrà esserci altro che un sorta di dopo-scuola, trasformando il tempo pieno di fatto in un parcheggio pomeridiano per i bambini, che nulla ha da condividere con l'offerta didattica di cui fino ad ieri, prima della 'riforma Gelmini', gli alunni potevano usufruire con il tempo pieno.

...

ARRIVERA' PER NATALE UNA 'SOCIAL CARD' AD OLTRE 1MLN DI ITALIANI 'POVERI'

C’è un detto che dice: "meglio poco che niente!".
In questo caso tra il poco e il nulla ci sono così poche differenze che è difficile distinguerli.
La 'social card, almeno per il momento, sembra più l’ennesimo spot varato dal governo che piuttosto un provvedimento serio in grado di aiutare per davvero i più bisognosi.
Nessuno però si è ricordato di dire che ogni spesa effettuata con la 'social card' in automatico sarà data una commissione alla Mastercard che è la società che ha emmesso ed è la proprietà della card.
Bhe! Almeno qualcuno di certo ci guadagnerà da questa iniziativa...
Appare strano che un'iniziativa così benefica abbia comunque dei costi accessori...stranezze tutte italiane!

***

Parole....di Abraham Lincoln

Non si può arrivare alla prosperità

scoraggiando l'impresa.
Non si può rafforzare il debole
indebolendo il più forte.
Non si può aiutare chi è piccolo
abbattendo chi è grande.
Non si può aiutare il povero
distruggendo il ricco.
Non si possono aumentare le paghe
rovinando i datori di lavoro.
Non si può progredire serenamente
spendendo più del guadagno.
Non si può promuovere la fratellanza umana
predicando l'odio di classe.
Non si può instaurare la sicurezza sociale
adoperando denaro imprestato.
Non si può formare carattere e coraggioto
gliendo iniziativa e sicurezza.
Non si può aiutare continuamente
la gente facendo in sua vece quello che potrebbe
e dovrebbe fare da sola.

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

marito e padre

i due rivali

genere umano

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO
da peacereporter

23/02/2002 - 02/07/2008 Ingrid Betancourt è stata liberata!

23/02/2002 - 02/07/2008                  Ingrid Betancourt è stata liberata!
faccio mia la gioia di tutti!

Finalmente liberi!!!

Finalmente liberi!!!

Grazie a loro la Betancourt è libera

Grazie a loro la Betancourt è libera
il ministro della Difesa colombiano Santos e il generale Montoya

Grazie Uribe!!

Grazie Uribe!!
La Betancourt ha incontrato il presidente colombiano Uribe che vinse le elezioni del 2002

madre e figlia!

madre e figlia!
Yolanda Pulecio e Ingrid Betancourt

le due Betancourt

le due Betancourt
Ingrid abbraccia la madre Yolanda

La gioia della libertà riconquistata

La gioia della libertà riconquistata
Ingrid Betancourt dopo la liberazione