giovedì 17 settembre 2009

Afghanistan. Strage di militari italiani a Kabul. Le reazioni

Reazioni internazionali

Stamani il presidente afghano Hamid Karzai, ha espresso le sue condoglianze al governo italiano, al suo popolo e alle famiglie delle vittime dell'attentato di oggi. “Gli afgani non dimenticheranno mai e continueranno ad essere immensamente grati per il servizio che i militari italiani stanno rendendo a favore della pace e della sicurezza nel nostro Paese”, ha affermato Karzai che in un comunicato ha fortemente condannato l'attacco terroristico nella maniera più dura possibile. Il capo dello stato ha affermato: “i terroristi hanno voluto compiacere i loro padroni compiendo atti brutali e anti-islamici perfino nel sacro mese del Ramadan”. La notizia dell'attentato agli italiani ha fatto subito il giro del mondo suscitando un'ondata di commozione generale nei confronti del contingente italiano che opera Kabul nell'ambito della missione multinazionale Isaf. La Bbc, sul suo sito, ha titolato: "Forze italiane muoiono in un'esplosione a Kabul". "Sei italiani tra le vittime dell'esplosione in Afghanistan", ha riportato la ‘Cnn’, mentre ‘El Pais’ sul suo sito ha scritto: "La violenza talebana non si ferma nel Paese centroasiatico. Sei soldati italiani sono morti e altri quattro sono rimasti feriti in un attentato suicida condotto con un'autobomba". "Un'esplosione colpisce le truppe italiane a Kabul", ha titolato invece il ‘Washington Post’ sottolineando che l'attacco ha provocato uno shock in Italia, mentre i leader europei sono in agitazione per rafforzare il sostegno sempre più in calo alla guerra in corso da ormai otto anni. Una consapevolezza che l’Alleanza Atlantica ha fatto sua in quanto è certa che questo nuovo attacco è destinato a indebolire il consenso delle opinioni pubbliche europee, già in netto declino, come in Paesi alleati fedelissimi come la Gran Bretagna. Il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen ha inviato al governo italiano un messaggio di condoglianze per le vittime dell'attentato. Nel messaggio, il segretario generale sottolinea l’enorme dispiacere per l'accaduto, evidenziando come l'Italia stia facendo un ottimo lavoro in Afghanistan". Anche gli altri Paesi membri della Nato si sono stretti attorno all'Italia e piangono con gli italiani la perdita di altri sei giovani soldati in Afghanistan. Stamattina in tempo reale al quartiere generale della Nato a Bruxelles, dove la notizia è stata accolta con grande dolore e choc, il primo commentare è stato del portavoce della Nato, James Appathurai che nel ricordare l'importante contributo dell’Italia alla missione internazionale Isaf ha detto: “E' una grande tragedia. E' un momento di grande tristezza per tutti noi”. La notizia dei soldati italiani morti nell'attentato di Kabul è giunta in mattinata anche a Strasburgo, mentre l'Aula cominciava a svuotarsi, come sempre durante l'ultima giornata della sessione plenaria del Parlamento europeo. E' stato il capo delegazione del Pdl, Mario Mauro, a dare la notizia alla Plenaria chiedendo poi alla presidenza di richiamare l'Aula a un minuto di silenzio nel ricordo e nella memoria di coloro che si battono perché gli ideali di pace e di libertà si affermino in tutto il mondo. La richiesta è stata subito accolta dal presidente di seduta, che ha espresso il proprio cordoglio e quello del Parlamento europeo per le sei vittime italiane.

Reazioni in Italia

E’ un’Italia unita quella che si è mostra oggi di fronte al barbaro episodio accaduto a Kabul. Solidarietà ai parenti delle vittime dell'attentato di Kabul, ma anche all'Esercito italiano e a tutta l'Italia, è stata espressa dal mondo istituzionale, politico, sociale, sportivo e religioso del Paese. In segno di lutto per la morte dei militari italiani le massime cariche dello stato hanno annullato tutto gli impegni pubblici previsti nei prossimi giorni fino ai funerali dei militari. Anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in visita ufficiale in Giappone ha espresso il suo cordoglio ai parenti delle vitime. Un manifesto dallo sfondo completamente nero, listato del tricolore e un messaggio, in bianco, al centro: 'Ciao Ragazzi'. Così il Pd di Roma ha deciso di salutare i sei soldati italiani morti.I manifesti saranno affissi in città. Il sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi ha espresso in una nota il più profondo cordoglio e la vicinanza alle famiglie dei militari italiani vittime di una ferocia disumana. “L'Italia tutta, ha affermato la Craxi, rende omaggio ai suoi valorosi eroi che hanno sacrificato la loro giovane vita nel nome dei più alti ideali, quelli della libertà e della democrazia”. Il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli ha espresso il suo cordoglio per i sei soldati morti a Kabul e la sua solidarietà nei confronti delle loro famiglie colpite da questo lutto tremendo. “Questa tragedia, però, deve far riflettere'', ha affermato il Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord. In occasione dell'apertura della Festa della Lega Nord a Milano, questa sera alle ore 18, verrà osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime dell'attentato di Kabul prima dell'intervento dei sindaci Letizia Moratti e Flavio Tosi". Mentre il segretario del Pdci Oliviero Diliberto, a margine di una riunione dell'esecutivo del partito, ha detto: ''Andiamocene quanto prima''. “La morte di questi militari dovrebbe indurre a riflettere sulla totale inutilità della nostra presenza in Afghanistan'', ha detto Diliberto. Il segretario del Pdci ha espresso il cordoglio autentico del Pdci alle famiglie dei militari morti. Anche il presidente della commissione Esteri della Camera Stefano Stefani ha sollecitato una riflessione sulla missione in Afghanistan. Stefani ha ribadito la necessità di trovare una soluzione e una strategia di uscita da questo scenario di morte. Chiarendo che questo però non deve essere confuso con un disimpegno sotto i vigliacchi colpi dei terroristi afghani. “Un eventuale ritiro delle truppe italiane dall'Afghanistan sarebbe una resa alla logica del terrorismo”. Queste le parole di commento a quanto accaduto oggi a Kabul del ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che ha escluso la riapertura del dibattito sulla missione militare italiana. A Napoli bandiere a mezz'asta negli edifici pubblici della città e lutto cittadino. Il sindaco Iervolino ha espresso sdegno per l’episodio costato la vita ai soldati italiani in Afghanistan. Uno dei militari morti era il sergente maggiore Roberto Valente, di Napoli. Nell'esprimere la più viva solidarietà e forte, profonda partecipazione al dolore della famiglia Valente, il sindaco, a nome della Città di Napoli, si è associata allo sdegno di tutta la nazione per il dramma che si è consumato in Afghanistan . Anche il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Riccardo Nencini, ha deciso di sospendere in segno di cordoglio, tutte le attivita' istituzionali dell'assemblea previste nelle giornate di oggi e domani. Nencini ha inoltre disposto da subito che nel Palazzo del Consiglio sia esposta la bandiera a mezz'asta. Grande commozione e bandiere a lutto, abbrunate nei palazzi del Comune e della Provincia di Siena. In questo modo l'amministrazione comunale e provinciale hanno reso omaggio ai giovani paracadutisti italiani, coinvolti oggi nell'attentato terroristico a Kabul. “Solidarietà ai parenti delle vittime dell'attentato di Kabul, ma anche all'Esercito italiano e a tutta l'Italia, è stata espressa dall'Unione delle comunità islamiche italiane, Ucoii. “In questo mese di Ramadan , ha detto il presidente, Mohammed Nour Dachan, pregheremo affinchè la pace regni in tutto il mondo e in Afghanistan, sperando che, passato questo triste momento di dolore e rabbia, chi ha la competenza possa rivedere tutta la questione afghana”. Cgil, Cisl e Uil hanno organizzano un presidio in Piazza San Babila alle 17.30 di oggi pomeriggio in segno di lutto e cordoglio verso le famiglie dei militari morti questa mattina a Kabul. I sindacati hanno condannato fermamente il grave atto di terrorismo ed espresso alle famiglie delle vittime il più profondo cordoglio e la solidarietà alle Forze Armate italiane impegnate contro il terrorismo e per la pacificazione in Afghanistan. Nel frattempo la UEFA ha accolto la richiesta della FIGC di autorizzare le squadre italiane impegnate oggi nelle gare di Europa League a testimoniare il dolore e la solidarietà di tutto il calcio italiano per la tragica scomparsa dei militari della Folgore vittime di un attentato terroristico nei pressi di Kabul. Per quanto riguarda i Campionati italiani di ogni ordine e grado,dalla serie A al Settore Giovanile, nel prossimo turno di gara verrà osservato prima delle partite un minuto di raccoglimento per onorare la memoria dei militari italiani. Con molta probabilità la manifestazione per la libertà di stampa indetta dalla Fnsi per sabato 19 settembre e rinviata a causa del sanguinoso attentato ai militari italiani in Afghanistan si terra', sempre a Roma, il 3 ottobre. Lo ha annunciato il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi.

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Una fiammella accesa per tutte le persone che soffrono al mondo

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Nel mondo sono tante le persone che piangono e soffrono a loro dedico un affettuoso pensiero....

Unioni Civili

Unioni Civili
SI ALLE UNIONI CIVILI NO ALLE ADOZIONI

STOP ALLE VIOLENZE IN SIRIA

Il mondo non può più stare a guardare mentre migliaia di siriani si vedono privati della libertà e della vita.....

Tutta la verità sul sequestro del rimorchiatore Buccaneer

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A tutti quei bravi ragazzi morti per l'Italia

A tutti quei bravi ragazzi morti per l'Italia
Non mi abituerò mai a quest'immagine! Onore ai caduti

Nel mondo ogni giorno vengono compiute carneficine immani in cui le vittime sono inermi civili

Nel mondo ogni giorno vengono compiute carneficine immani in cui le vittime sono inermi civili
in memoria di coloro che hanno versato il loro sangue a causa del terrorismo ed ora sono solo ombre!

sono solidale con gli immigrati clandestini

sono solidale con gli immigrati clandestini
il volto di un immigrato

...a quei bravi ragazzi, figli dell'America di oggi, morti in guerra!

...a quei bravi ragazzi, figli dell'America di oggi, morti in guerra!

DARFUR:NON C'E' PIU' TEMPO DA PERDERE!

IN DARFUR SONO DECINE SE NON CENTINAIA LE PERSONE CHE MUOIONO OGNI MESE...
FAI LORO DEL BENE... AIUTA I RIFUGIATI E I PROFUGHI DEL DARFUR FACENDO UNA DONAZIONE ALL'AGENZIA ONU PER I RIFUGIATI UNHCR CHIAMA LO 0680212304 PER SAPERE COME FARE....
RICORDATI BASTANO 31 EURO PER ACQUISTARE 8 COPERTE, 51 EURO PER UNA TENDA E 200 EURO PER DARE ASSISTENZA MEDICA A 25 FAMIGLIE...

Un bambino del Darfur

Un bambino del Darfur
aiuta ad aiutarlo sostieni le iniziative pro Darfur
In Darfur dal 2003 ad oggi sono state compiute esecuzioni, anche di massa, stupri, soprattutto di massa, nei confronti di donne, uomini e bambini e interi villaggi sono stati rasi al suolo. Il terrore è stato usato come pratica generalizzata e a sfondo razziale mentre lo stupro è diventato una vera e propria arma da guerra.
Il governo sudanese di Khartoum da parte sua ha bombardato senza sosta i civili, e ha reso sempre più difficili le operazioni di soccorso delle organizzazioni umanitarie nei confronti delle genti del Darfur, fino al punto di far scappare via la maggior parte delle Ong operanti nella regione sudanese e liberarsi così di scomodi testimoni di quanto accadeva in quei luoghi. La stessa tattica è stata seguita prima con i peacekeepers dell'Ua e poi con quelli dell'Onu...
Tutto il mondo è a conoscenza di quanto accade in quella remota regione sudanese e lancia denunce. Da un lato Washington parla di genocidio, dall’altro l'Onu parla di catastrofe umanitaria e di pulizia etnica.
Il tutto però resta nella totale impunità!
Intanto, dal Febbraio 2003 anno in cui è iniziata la ribellione della popolazione di etnia africana del Darfur, circa 6 milioni in maggioranza musulmana e in parte animista, contro il governo sudanese, musulmano ma integralista e soprattutto di etnia araba e bianca, è scoppiato il conflitto che ha causato finora circa 300mila morti e due milioni e mezzo di profughi. Una protesta nata per lo stato di totale abbandono e sfruttamento in cui la popolazione nera era tenuta. La repressione del governo centrale è stata spietata, soprattutto facendo uso dei Janjaweed, i diavoli a cavallo, che sono milizie nomadi di etnia araba che hanno compiuto tutti gli orrori possibili e inimmaginabili contro le genti del Darfur di etnia nera, per lo più contadini e pastori.

Il pianto di un innocente a Gaza

Il pianto di un innocente a Gaza
Ancora una volta il mondo intero si dovrebbe vergognare!!!
La guerra chi puo raccontarla? E' difficile farlo ma tutti possiamo immaginare come sia il sentire l'odore dei morti abbandonati nelle strade o sotto le macerie, il vedere i bambini che muoiono di fame accanto al cadavere della madre, il sentire il lamento dei feriti e lo strazio dei sopravvissuti, di chi si vede impotente e maledice chi gli ha portato via tutto.
Nella Striscia di Gaza siamo ormai quasi alla terza settimana di bombardamenti e inesorabilmente, come non potrebbe essere diversamente con tutta la tecnologia militare del 21° secolo che gli israeliani stanno usando, il numero dei morti tra i civili continuato ad aumentare, mentre l'esercito israeliano bombarda le loro case si moltiplicano tra i palestinesi le scene di disperazione e di dolore causati dagli effetti devastanti della guerra che certamente non sono cambiati nel tempo anzi al contrario.

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran
Sono solidale con i persiani che manifestano

Il 12 giugno 2010 è caduto il primo anniversario delle contestate elezioni iraniane. Elezioni che decretarono la riconferma a presidente dell’Iran di Mahmud Ahmadinejad. Il Paese ha vissuto le prime ora di questa giornata con una calma carica di tensione che poi, è scoppiata nel pomeriggio intorno alle 16, le 13.30 italiane con i primi scontri tra manifestanti e forze di sicurezza nei pressi dell’Università Sharif di Teheran. Era impensabile che l’opposizione iraniana del movimento riformista dell’Onda Verde si facesse scappare questa occasione per proclamare il proprio dissenso al regime degli Ayatollah. I luoghi delle sanguinose proteste post elettorali di un anno fa si sono quindi di nuovo riempiti di manifestanti. Questo, nonostante l’appello dei leader dell’opposizione, Moussavi e Karroubi, a evitare di scendere in piazza e nonostante che le forze di sicurezza avessero preso posizione in vari punti strategici del centro di Teheran per prevenire manifestazioni. Nonostante le proteste e le accuse di brogli elettorali il contestato presidente Ahmadinejad ha potuto proseguire nel suo mandato, quasi certamente usurpato, grazie all’appoggio dell’ayatollah Ali Khamenei, la Guida Suprema. La lotta continuerà. Viva la Persia! Viva il movimento riformista!


i 44 presidenti degli Usa

i 44 presidenti degli Usa
da www.patrickmoberg.com/blog/id:420/november-4-2008

The President United States of America

The President United States of America
Barack Obama

E' morta Miriam Makeba

E' morta Miriam Makeba
Addio Mama Afrika....io continuerò a sognare...

Notes

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Italia. Violenza sessuale è allarme sociale


Dopo i recenti casi di stupri, a Roma, Bologna e Milano non si riesce quasi più a tenere il conto degli episodio di violenza sessuale che, dall'inizio dell'anno, si stanno susseguendo in Italia ad opera principalmente di stranieri. Un orribile reato che si verifica nelle grandi città metropolitane come nei piccoli centri urbani. Emergono dati da brividi dalle informazioni fornite dal Presidente facente funzioni del Tribunale di Como Giuseppe Anzani e dal Procuratore capo Alessandro Maria Lodolini. Ogni 4 giorni in Procura a Como arriva una denuncia per violenza sessuale. I fascicoli aperti tra luglio 2007 e giugno 2008 sono stati 89, tra violenze sessuali e pedofilia. Ma è solo la punta di un iceberg in quanto, il reato, per la quasi totalità è sommerso perché prevale ancora la paura e la vergogna a denunciare la violenza subita. Fino ad oggi la violenza che subivano le donne era soprattutto domestica, ma gli episodi di violenza che hanno visto protagoniste, loro malgrado, delle donne avvenuti negli ultimi giorni, per le strade, propongono una nuova emergenza. Un autorevole testimonianza è portata da Telefono Rosa che da anni conosce il fenomeno ed assiste le vittime. “Ciò che sta avvenendo dall'inizio dell'anno, precisa il presidente Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, mi preoccupa. Non so se è solo l'effetto di maggiori denunce ma, dal nostro osservatorio, non era mai stato rilevata una cosa simile”. Gli avvenimenti degli ultimi giorni non fanno altro che conferma un'allarmante costante: in testa alla classifica degli autori di stupri ci sono gli stranieri. Il triste primato vede fra i primi i romeni, seguiti da marocchini e albanesi che sembra abbiano dato il via ad una esecrabile escalation di violenza contro le donne. Assodato che nella stragrande maggioranza dei casi questi episodi sono commessi da stranieri, spesso clandestini, ora si deve dare a tutto questo uno stop. Certezza della pena, custodia cautelare in carcere per chi è accusato di violenza sessuale ed esclusione di attenuanti per chi delinque sotto effetto di alcool e droghe. Tutto ovviamente tenendo conto di due elementi fondamentali: abbattere l'allarme sociale provocato da questo tipo di reati e tutelare la dignità della vittima, che va assicurata anche nel percorso dibattimentale.
Per raggiungere un risultato anzitutto è importante l'introduzione nel ddl sicurezza dell'obbligo del carcere per chi stupra. Forse il decreto 'anti-stupro' sarà pronto per venerdì esso dovrebbe contenere, come annunciato, importanti novità: gli accusati di stupro non potranno beneficiare della libertà condizionale, ci sarà un avvocato a spese dello Stato per le vittime di violenza sessuale, arriveranno nuovi presidi di polizia con relativi stanziamenti, saranno anticipate le norme contenute nel ddl anti-molestie che la Camera ha già approvato. Tra le altre cose, ci dovrebbero essere anche aggravanti se a commettere violenza sono familiari, partner o tutori; un pesante aggravio di pena se la vittima è sotto i 14 anni; uguale trattamento, invece, se la vittima è maggiorenne o appena sotto i 18; ergastolo sicuro, se allo stupro segue la morte della vittima. Mano pesante anche per i complici: nessuna possibilità di godere dei domiciliari neppure per i favoreggiatori.

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La scuola pubblica in Italia con la 'Riforma Gelmini'

Esprimo la mia piena solidarietà con tutti coloro che protestano contro la Legge 133/08 la cosidetta 'Riforma Gelmini'....

Le cifre presentate nel decreto fanno venire i brividi: i tagli previsti dal decreto legge 112, poi convertito nella legge 133/08, e gli ulteriori provvedimenti contenuti nel decreto 137 porteranno, a livello nazionale, ad una riduzione di circa 100mila posti tra il personale docente e di 43mila posti tra quello Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi).
Per molti, anche per i non addetti ai lavori, l'effetto provocato dalla legge che in pratica azzererà in poco tempo le faticose conquiste di anni e anni, non solo in termini di posti di lavoro, ma anche di mission- educativa e di didattica, rende il momento dei più cupi e tristi degli ultimi anni. Ai tagli vanno poi sommati, le conseguenze che scaturiranno dalla reintroduzione del maestro unico nelle scuole elementari.
L'Europa chiede più scuola, più sapere e l'Italia che fa?
Il contrario!
Rientrodurre il maestro unico è compiere, di sicuro, un passo indietro di almeno mezzo secolo. Se non addirittura si ritorna al tempo del libro cuore, senza offesa per quel libro mio compagno di tanti pomeriggi.
Perchè tutto questo? Bella domanda!
Molto probabilmente si tenta di mascherare con questa supposta riforma quello che è il vero scopo del provvedimento: incassare o meglio risparmiare in poco meno di 4-5 anni 8miliardi di euro. Questa è la cifra stimata, che dovrebbe restare nelle casse dello stato.
Un risparmio quindi certo ottenuto tagliando centinaia di migliaia di posti di lavoro ma al contempo che produrrà anche un effetto negativo: quello di un drastico ridimensionamento del servizio scolastico pubblico in favore forse di quello privato. Inoltre un'altra diretta conseguenza della L.133/08 sarà la chiusura di decine e decine di plessi scolastici.
Molte scuole, soprattutto nei piccoli centri urbani, non ci saranno più. A scomparire sarà anche un altro degli elementi cardine dell'istruzione primaria italiana: il tempo pieno. Bisogna fare attenzione, chi sostiene che il tempo pieno non sarà toccato dalla riforma o che addirittura aumenterà mente sapendo di farlo.
Rifletteteci un poco e capirete perchè!
Se prima, per ogni 2 classi, c'erano 3 insegnanti d'ora in poi sarà uno per classe, a seguire e istruire dai 20 ai 30 alunni e che svolgerà il suo orario lavorativo settimanale esclusivamente di mattina. Pertanto al pomeriggio non potrà esserci altro che un sorta di dopo-scuola, trasformando il tempo pieno di fatto in un parcheggio pomeridiano per i bambini, che nulla ha da condividere con l'offerta didattica di cui fino ad ieri, prima della 'riforma Gelmini', gli alunni potevano usufruire con il tempo pieno.

...

ARRIVERA' PER NATALE UNA 'SOCIAL CARD' AD OLTRE 1MLN DI ITALIANI 'POVERI'

C’è un detto che dice: "meglio poco che niente!".
In questo caso tra il poco e il nulla ci sono così poche differenze che è difficile distinguerli.
La 'social card, almeno per il momento, sembra più l’ennesimo spot varato dal governo che piuttosto un provvedimento serio in grado di aiutare per davvero i più bisognosi.
Nessuno però si è ricordato di dire che ogni spesa effettuata con la 'social card' in automatico sarà data una commissione alla Mastercard che è la società che ha emmesso ed è la proprietà della card.
Bhe! Almeno qualcuno di certo ci guadagnerà da questa iniziativa...
Appare strano che un'iniziativa così benefica abbia comunque dei costi accessori...stranezze tutte italiane!

***

Parole....di Abraham Lincoln

Non si può arrivare alla prosperità

scoraggiando l'impresa.
Non si può rafforzare il debole
indebolendo il più forte.
Non si può aiutare chi è piccolo
abbattendo chi è grande.
Non si può aiutare il povero
distruggendo il ricco.
Non si possono aumentare le paghe
rovinando i datori di lavoro.
Non si può progredire serenamente
spendendo più del guadagno.
Non si può promuovere la fratellanza umana
predicando l'odio di classe.
Non si può instaurare la sicurezza sociale
adoperando denaro imprestato.
Non si può formare carattere e coraggioto
gliendo iniziativa e sicurezza.
Non si può aiutare continuamente
la gente facendo in sua vece quello che potrebbe
e dovrebbe fare da sola.

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

marito e padre

i due rivali

genere umano

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO
da peacereporter

23/02/2002 - 02/07/2008 Ingrid Betancourt è stata liberata!

23/02/2002 - 02/07/2008                  Ingrid Betancourt è stata liberata!
faccio mia la gioia di tutti!

Finalmente liberi!!!

Finalmente liberi!!!

Grazie a loro la Betancourt è libera

Grazie a loro la Betancourt è libera
il ministro della Difesa colombiano Santos e il generale Montoya

Grazie Uribe!!

Grazie Uribe!!
La Betancourt ha incontrato il presidente colombiano Uribe che vinse le elezioni del 2002

madre e figlia!

madre e figlia!
Yolanda Pulecio e Ingrid Betancourt

le due Betancourt

le due Betancourt
Ingrid abbraccia la madre Yolanda

La gioia della libertà riconquistata

La gioia della libertà riconquistata
Ingrid Betancourt dopo la liberazione