venerdì 10 aprile 2009

Iran continua la sfida/confronto con la comunitù internazionale sul suo contestato programma nucleare

“L'Iran è pronto al dialogo con l'Occidente se basato sulla giustizia e sul rispetto”. Con questa frase ieri, nella 'Giornata dell'energia atomica', dopo aver inaugurato ad Isfahan il primo impianto nucleare del Paese, il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad ha aperto una nuova finestra nel lungo e tormentato confronto-scontro tra Iran e Comunità internazionale, condito da toni propagandistici e di sfida da un lato e timori, contraddizioni e scarsa coesione nell’adottare delle valide soluzioni di contrasto dall'altro. La risposta americana alla sua dichiarazione non si è fatta attendere. Il portavoce del dipartimento di Stato Usa, Robert Wood, oggi ha ribadito che gli Stati Uniti sono pronti a un dialogo diretto con l'Iran, a patto che Teheran sospenda l'attività nucleare. Il neo impianto che produce barre di ossido di uranio, il formato specifico da utilizzare come carburante per le centrali, dovrebbe rifornire di carburante il reattore nucleare ad acqua pesante di Arak, da 40 Megawatt, che è in costruzione nella provincia di Markezich e che dovrebbe diventare operativo entro il 2012. Mentre è già pronta la centrale di Busher, costruita da una società russa, che dovrebbe produrre combustibile nucleare per scopi civili.
Per fare andare una centrale nucleare come quella di Arak, l'uranio prodotto deve essere arricchito al 5 per cento. Per costruire invece, una bomba atomica del tipo ad implosione usato a Nagasaki in Giappone, sono necessari 18 kg di uranio arricchito però al 95 per cento e questo richiede un grande sforzo economico e strutturale. L'Iran è certo, possiede una tonnellata di uranio arricchito al 3,5 per cento, che se deve essere usato per scopi militari deve essere riprocessato fino ad arrivare almeno 90 per certo. In questo modo, in circa 2 anni e mezzo, Teheran riuscirebbe ad ottener ben 10 chili di combustibile nucleare. Un operazione che potrebbe tranquillamente condurre in sordina a differenza di un'altra possibilità quella di riconfigurare tutti i suoi impianti di centrifughe in un'unica 'super-centrifuga', per poi ottenere in circa un anno 25 kg di uranio al 90 per cento. Il problema sarebbe però, che questa operazione si svolgerebbe alla 'luce del sole' e il mondo la scoprirebbe.
Il presidente iraniano di fatto ha annunciato un'accelerazione nel programma nucleare del Paese. Ieri ha anche visitato il sito per l'arricchimento dell'uranio di Natanz, dove al momento sono operative circa 6mila centrifughe e, secondo l'Organizzazione iraniana per l'Energia atomica, Oiea, altre 4milasaranno installate nel corso dell'anno. Una rivelazione che conferma i sospetti, finora non verificati, che la repubblica islamica ha effettivamente iniziato a far funzionare alcune migliaia di centrifughe per l'arricchimento dell'uranio nel sito sotterraneo di Natanz.
Per arricchire l'uranio, il metodo utilizzato è quello delle centrifughe supersoniche che rendono l'uranio utilizzabile per scopi civili o militari. L'Iran è risaputo ha dislocato migliaia di queste macchine nel sito sotterraneo di Natanz che sembra però, che abbiano funzionato finora in numero limitato, e la loro produzione è servita solo per la sperimentazione. Gli esperti considerano che con 3mila centrifughe in funzione, sia possibile produrre in un anno il combustibile necessario ad alimentare una testata nucleare. La repubblica islamica è da oltre due anni che ha annunciato l'utilizzo di 3mila centrifughe e pertanto dovrebbe avere combustibile almeno per una testate atomiche. Cosa che non è!
L'uranio è un minerale che in natura si trova sotto due forme diverse, chiamate isotopi: U-238 e U-235. Il numero si riferisce alla diversa massa atomica dell'isotopo. Entrambi però hanno lo stesso numero di protoni, ma diversi neutroni. L'isotopo minore U-235 è raro, meno di una parte su cento nel minerale, ed è quello più ambito in quanto costituisce il combustibile nucleare. U-238 invece viene chiamato uranio impoverito, è più pesante ma meno radioattivo del 235 e viene utilizzato nella costruzione degli omonimi e famigerati proiettili. Per ora le centrifughe in funzione a Natanz sono alimentate con una quantità minima di gas UF6, esafluoruro di uranio, che iniettato nelle centrifughe serve per produrre l'uranio arricchito. Pertanto gli esperti ritengono che quelle in corso, sono solamente delle prove delle macchine. E’ chiaro che il regime degli Ayatollah, che finora ha ignorato tutte le risoluzioni dell’Onu, in cui si chiedevano di sospendere l'arricchimento dell'uranio se negli ultimi mesi ha accelerato invece, questa attività, allora ha di cero compiuto significativi progressi tecnici. Nessuno però è in grado, almeno finora, di averne una conferma anzi si cerca di ridimensionare la situazione. “Non attribuiamo alcun significato particolare a questa dichiarazione particolare”, ha affermato ieri Hillary Clinton. “Tra l'altro, ha aggiunto il segretario di Stato americano, non sappiamo quale valore attribuire alle dichiarazioni iraniane sui loro 'grandi progressi' nel programma nucleare, abbiamo sentito tante dichiarazioni diverse negli ultimi anni”. La rivelazione di ieri infatti, arriva dopo che il presidente iraniano più volte, rivolgendosi all'Occidente e a quanti hanno fatto approvare le sanzioni dall'Onu e minacciano di vararne altre se Teheran non sospenderà il suo contestato programma nucleare, aveva avvertito che di fronte all'ostruzionismo e alle minacce, Teheran avrebbe reso pubblici i nuovi progressi nel suo controverso programma atomico. Inoltre, nell’ambito di questa linea di propaganda e di sfida, in precedenza Ahmadinejad aveva già affermato che Teheran era in grado di arricchire l'uranio su scala industriale. L'ultima volta era stato lo scorso febbraio. Ancor di più aveva invitato tutti a non abusare delle organizzazioni internazionali, perché comunque nessuno riuscirà ad indurre gli iraniani a rinunciare al loro programma nucleare. “Essi, resisteranno fino alla fine in difesa del loro diritto al nucleare, senza arretrare di un millimetro” aveva affermato il leader di Teheran. Inoltre, più volte ha invitati tutti ad abbandonare il loro atteggiamento aggressivo, che li potrebbe danneggiare. Oggi gli Usa, hanno comunicato di aver deciso di partecipare direttamente a colloqui con Teheran sul suo programma nucleare in qualità di membro del gruppo 5+1, composto dai cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna più la Germania. Una svolta rispetto alla posizione assunta in proposito dalla precedente amministrazione americana guidata da Bush, che poneva invece, come pre-condizione unica la sospensione dell'arricchimento dell'uranio da parte dell'Iran. L'America, come il resto della comunità internazionale, accusa il regime di Teheran di volersi dotare di armi nucleari, mentre l'Iran insiste nell'affermare che il suo programma atomico ha scopi esclusivamente civili. L'apertura a Teheran, da parte dell'amministrazione americana, a partecipare pienamente al dialogo sul suo programma nucleare è dettata dalla forte necessità di avviare un dialogo ormai in stallo e che invece, si fa sempre più urgente, dopo le nuove rivelazioni di Ahmadinejad. E sembra essere anche una risposta indiretta all'appello lanciato lo scorso mese di febbraio dall'attuale presidente del parlamento iraniano, Ali Larijani, già negoziatore nucleare iraniano, che aveva invitato gli Stati Uniti a giocare a scacchi piuttosto che alla boxe con il suo Paese. “Le ambizioni nucleari dell'Iran raggiungeranno presto il punto di non ritorno”, ha commentato il vicepremier israeliano, Silvan Shalom. Commentando la decisione di Washington di voler prendere parte agli incontri dei 5+1 con Teheran ha precisato che il suo governo non si oppone al dialogo con Teheran proposto dagli Stati Uniti, ma che lo considera un semplice tentativo di prendere tempo. Ribadendo che Israele è comunque decisa a fare di tutto per impedire che Teheran possa dotarsi di armi atomiche. Sulla questione le idee non sono ben chiare e a volte sono completamente opposte. Per il leader israeliano Netanyahu, l'Iran è a un passo dall'ottenere la bomba e va fermato a tutti i costi, incluso un attacco. L'intelligence americana invece, ritiene che l'Iran ha fermato il suo programma nucleare militare nel 2003, concentrandosi di fatto sulla costruzione di una centrale ad uso civile. Per ora i rapporti degli ispettori dell'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica, Aiea, l'ente delle Nazioni Unite che vigila contro la proliferazione degli armamenti nucleari, smentiscono la capacità dell'Iran di produrre bombe atomiche. Mohammed El Baradei, direttore generale dell'Aiea, da sempre denuncia uno scarso impegno di Teheran a fare chiarezza in merito alla questione con le Nazioni Unite. In questo panorama gli scenari sono tanti anche da thriller. Lo scorso mese di febbraio il quotidiano britannico 'Daily Telegraph' aveva rivelato che era in corso una guerra sporca, senza esclusione di colpi, per ostacolare e sabotare il programma nucleare dell'Iran e che essa era stata scatenata da Israele attraverso il suo servizio segreto, il Mossad, con la complicità di altri Paesi occidentali. Nell'articolo il quotidiano inglese affermava che dietro la morte di eminenti scienziati iraniani, legati al programma nucleare di Teheran, avvenute negli ultimi anni, s i nascondeva la mano del Mossad. Come quella di Ardeshire Hassanpour, scienziato nucleare della centrale iraniana di Isfahan morto misteriosamente nel 2007. Una guerra segreta che sarebbe stata decisa in alternativa all'intervento militare diretto. Un'opzione ritenuta rischiosa in una regione come quella mediorientale sempre più instabile. Pertanto lo stato ebraico si è posto come suo obiettivo primario quello di ritardare, ritardare e ancora ritardare l'Iran a raggiungere il suo scopo almeno fino a quando si sarà possibile trovare un'altra soluzione. Questa rivelazione non ha mai trovato risposta da parte di Tel Aviv

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Una fiammella accesa per tutte le persone che soffrono al mondo

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Nel mondo sono tante le persone che piangono e soffrono a loro dedico un affettuoso pensiero....

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Il mondo non può più stare a guardare mentre migliaia di siriani si vedono privati della libertà e della vita.....

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A tutti quei bravi ragazzi morti per l'Italia

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Non mi abituerò mai a quest'immagine! Onore ai caduti

Nel mondo ogni giorno vengono compiute carneficine immani in cui le vittime sono inermi civili

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in memoria di coloro che hanno versato il loro sangue a causa del terrorismo ed ora sono solo ombre!

sono solidale con gli immigrati clandestini

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il volto di un immigrato

...a quei bravi ragazzi, figli dell'America di oggi, morti in guerra!

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DARFUR:NON C'E' PIU' TEMPO DA PERDERE!

IN DARFUR SONO DECINE SE NON CENTINAIA LE PERSONE CHE MUOIONO OGNI MESE...
FAI LORO DEL BENE... AIUTA I RIFUGIATI E I PROFUGHI DEL DARFUR FACENDO UNA DONAZIONE ALL'AGENZIA ONU PER I RIFUGIATI UNHCR CHIAMA LO 0680212304 PER SAPERE COME FARE....
RICORDATI BASTANO 31 EURO PER ACQUISTARE 8 COPERTE, 51 EURO PER UNA TENDA E 200 EURO PER DARE ASSISTENZA MEDICA A 25 FAMIGLIE...

Un bambino del Darfur

Un bambino del Darfur
aiuta ad aiutarlo sostieni le iniziative pro Darfur
In Darfur dal 2003 ad oggi sono state compiute esecuzioni, anche di massa, stupri, soprattutto di massa, nei confronti di donne, uomini e bambini e interi villaggi sono stati rasi al suolo. Il terrore è stato usato come pratica generalizzata e a sfondo razziale mentre lo stupro è diventato una vera e propria arma da guerra.
Il governo sudanese di Khartoum da parte sua ha bombardato senza sosta i civili, e ha reso sempre più difficili le operazioni di soccorso delle organizzazioni umanitarie nei confronti delle genti del Darfur, fino al punto di far scappare via la maggior parte delle Ong operanti nella regione sudanese e liberarsi così di scomodi testimoni di quanto accadeva in quei luoghi. La stessa tattica è stata seguita prima con i peacekeepers dell'Ua e poi con quelli dell'Onu...
Tutto il mondo è a conoscenza di quanto accade in quella remota regione sudanese e lancia denunce. Da un lato Washington parla di genocidio, dall’altro l'Onu parla di catastrofe umanitaria e di pulizia etnica.
Il tutto però resta nella totale impunità!
Intanto, dal Febbraio 2003 anno in cui è iniziata la ribellione della popolazione di etnia africana del Darfur, circa 6 milioni in maggioranza musulmana e in parte animista, contro il governo sudanese, musulmano ma integralista e soprattutto di etnia araba e bianca, è scoppiato il conflitto che ha causato finora circa 300mila morti e due milioni e mezzo di profughi. Una protesta nata per lo stato di totale abbandono e sfruttamento in cui la popolazione nera era tenuta. La repressione del governo centrale è stata spietata, soprattutto facendo uso dei Janjaweed, i diavoli a cavallo, che sono milizie nomadi di etnia araba che hanno compiuto tutti gli orrori possibili e inimmaginabili contro le genti del Darfur di etnia nera, per lo più contadini e pastori.

Il pianto di un innocente a Gaza

Il pianto di un innocente a Gaza
Ancora una volta il mondo intero si dovrebbe vergognare!!!
La guerra chi puo raccontarla? E' difficile farlo ma tutti possiamo immaginare come sia il sentire l'odore dei morti abbandonati nelle strade o sotto le macerie, il vedere i bambini che muoiono di fame accanto al cadavere della madre, il sentire il lamento dei feriti e lo strazio dei sopravvissuti, di chi si vede impotente e maledice chi gli ha portato via tutto.
Nella Striscia di Gaza siamo ormai quasi alla terza settimana di bombardamenti e inesorabilmente, come non potrebbe essere diversamente con tutta la tecnologia militare del 21° secolo che gli israeliani stanno usando, il numero dei morti tra i civili continuato ad aumentare, mentre l'esercito israeliano bombarda le loro case si moltiplicano tra i palestinesi le scene di disperazione e di dolore causati dagli effetti devastanti della guerra che certamente non sono cambiati nel tempo anzi al contrario.

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran
Sono solidale con i persiani che manifestano

Il 12 giugno 2010 è caduto il primo anniversario delle contestate elezioni iraniane. Elezioni che decretarono la riconferma a presidente dell’Iran di Mahmud Ahmadinejad. Il Paese ha vissuto le prime ora di questa giornata con una calma carica di tensione che poi, è scoppiata nel pomeriggio intorno alle 16, le 13.30 italiane con i primi scontri tra manifestanti e forze di sicurezza nei pressi dell’Università Sharif di Teheran. Era impensabile che l’opposizione iraniana del movimento riformista dell’Onda Verde si facesse scappare questa occasione per proclamare il proprio dissenso al regime degli Ayatollah. I luoghi delle sanguinose proteste post elettorali di un anno fa si sono quindi di nuovo riempiti di manifestanti. Questo, nonostante l’appello dei leader dell’opposizione, Moussavi e Karroubi, a evitare di scendere in piazza e nonostante che le forze di sicurezza avessero preso posizione in vari punti strategici del centro di Teheran per prevenire manifestazioni. Nonostante le proteste e le accuse di brogli elettorali il contestato presidente Ahmadinejad ha potuto proseguire nel suo mandato, quasi certamente usurpato, grazie all’appoggio dell’ayatollah Ali Khamenei, la Guida Suprema. La lotta continuerà. Viva la Persia! Viva il movimento riformista!


i 44 presidenti degli Usa

i 44 presidenti degli Usa
da www.patrickmoberg.com/blog/id:420/november-4-2008

The President United States of America

The President United States of America
Barack Obama

E' morta Miriam Makeba

E' morta Miriam Makeba
Addio Mama Afrika....io continuerò a sognare...

Notes

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Italia. Violenza sessuale è allarme sociale


Dopo i recenti casi di stupri, a Roma, Bologna e Milano non si riesce quasi più a tenere il conto degli episodio di violenza sessuale che, dall'inizio dell'anno, si stanno susseguendo in Italia ad opera principalmente di stranieri. Un orribile reato che si verifica nelle grandi città metropolitane come nei piccoli centri urbani. Emergono dati da brividi dalle informazioni fornite dal Presidente facente funzioni del Tribunale di Como Giuseppe Anzani e dal Procuratore capo Alessandro Maria Lodolini. Ogni 4 giorni in Procura a Como arriva una denuncia per violenza sessuale. I fascicoli aperti tra luglio 2007 e giugno 2008 sono stati 89, tra violenze sessuali e pedofilia. Ma è solo la punta di un iceberg in quanto, il reato, per la quasi totalità è sommerso perché prevale ancora la paura e la vergogna a denunciare la violenza subita. Fino ad oggi la violenza che subivano le donne era soprattutto domestica, ma gli episodi di violenza che hanno visto protagoniste, loro malgrado, delle donne avvenuti negli ultimi giorni, per le strade, propongono una nuova emergenza. Un autorevole testimonianza è portata da Telefono Rosa che da anni conosce il fenomeno ed assiste le vittime. “Ciò che sta avvenendo dall'inizio dell'anno, precisa il presidente Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, mi preoccupa. Non so se è solo l'effetto di maggiori denunce ma, dal nostro osservatorio, non era mai stato rilevata una cosa simile”. Gli avvenimenti degli ultimi giorni non fanno altro che conferma un'allarmante costante: in testa alla classifica degli autori di stupri ci sono gli stranieri. Il triste primato vede fra i primi i romeni, seguiti da marocchini e albanesi che sembra abbiano dato il via ad una esecrabile escalation di violenza contro le donne. Assodato che nella stragrande maggioranza dei casi questi episodi sono commessi da stranieri, spesso clandestini, ora si deve dare a tutto questo uno stop. Certezza della pena, custodia cautelare in carcere per chi è accusato di violenza sessuale ed esclusione di attenuanti per chi delinque sotto effetto di alcool e droghe. Tutto ovviamente tenendo conto di due elementi fondamentali: abbattere l'allarme sociale provocato da questo tipo di reati e tutelare la dignità della vittima, che va assicurata anche nel percorso dibattimentale.
Per raggiungere un risultato anzitutto è importante l'introduzione nel ddl sicurezza dell'obbligo del carcere per chi stupra. Forse il decreto 'anti-stupro' sarà pronto per venerdì esso dovrebbe contenere, come annunciato, importanti novità: gli accusati di stupro non potranno beneficiare della libertà condizionale, ci sarà un avvocato a spese dello Stato per le vittime di violenza sessuale, arriveranno nuovi presidi di polizia con relativi stanziamenti, saranno anticipate le norme contenute nel ddl anti-molestie che la Camera ha già approvato. Tra le altre cose, ci dovrebbero essere anche aggravanti se a commettere violenza sono familiari, partner o tutori; un pesante aggravio di pena se la vittima è sotto i 14 anni; uguale trattamento, invece, se la vittima è maggiorenne o appena sotto i 18; ergastolo sicuro, se allo stupro segue la morte della vittima. Mano pesante anche per i complici: nessuna possibilità di godere dei domiciliari neppure per i favoreggiatori.

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La scuola pubblica in Italia con la 'Riforma Gelmini'

Esprimo la mia piena solidarietà con tutti coloro che protestano contro la Legge 133/08 la cosidetta 'Riforma Gelmini'....

Le cifre presentate nel decreto fanno venire i brividi: i tagli previsti dal decreto legge 112, poi convertito nella legge 133/08, e gli ulteriori provvedimenti contenuti nel decreto 137 porteranno, a livello nazionale, ad una riduzione di circa 100mila posti tra il personale docente e di 43mila posti tra quello Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi).
Per molti, anche per i non addetti ai lavori, l'effetto provocato dalla legge che in pratica azzererà in poco tempo le faticose conquiste di anni e anni, non solo in termini di posti di lavoro, ma anche di mission- educativa e di didattica, rende il momento dei più cupi e tristi degli ultimi anni. Ai tagli vanno poi sommati, le conseguenze che scaturiranno dalla reintroduzione del maestro unico nelle scuole elementari.
L'Europa chiede più scuola, più sapere e l'Italia che fa?
Il contrario!
Rientrodurre il maestro unico è compiere, di sicuro, un passo indietro di almeno mezzo secolo. Se non addirittura si ritorna al tempo del libro cuore, senza offesa per quel libro mio compagno di tanti pomeriggi.
Perchè tutto questo? Bella domanda!
Molto probabilmente si tenta di mascherare con questa supposta riforma quello che è il vero scopo del provvedimento: incassare o meglio risparmiare in poco meno di 4-5 anni 8miliardi di euro. Questa è la cifra stimata, che dovrebbe restare nelle casse dello stato.
Un risparmio quindi certo ottenuto tagliando centinaia di migliaia di posti di lavoro ma al contempo che produrrà anche un effetto negativo: quello di un drastico ridimensionamento del servizio scolastico pubblico in favore forse di quello privato. Inoltre un'altra diretta conseguenza della L.133/08 sarà la chiusura di decine e decine di plessi scolastici.
Molte scuole, soprattutto nei piccoli centri urbani, non ci saranno più. A scomparire sarà anche un altro degli elementi cardine dell'istruzione primaria italiana: il tempo pieno. Bisogna fare attenzione, chi sostiene che il tempo pieno non sarà toccato dalla riforma o che addirittura aumenterà mente sapendo di farlo.
Rifletteteci un poco e capirete perchè!
Se prima, per ogni 2 classi, c'erano 3 insegnanti d'ora in poi sarà uno per classe, a seguire e istruire dai 20 ai 30 alunni e che svolgerà il suo orario lavorativo settimanale esclusivamente di mattina. Pertanto al pomeriggio non potrà esserci altro che un sorta di dopo-scuola, trasformando il tempo pieno di fatto in un parcheggio pomeridiano per i bambini, che nulla ha da condividere con l'offerta didattica di cui fino ad ieri, prima della 'riforma Gelmini', gli alunni potevano usufruire con il tempo pieno.

...

ARRIVERA' PER NATALE UNA 'SOCIAL CARD' AD OLTRE 1MLN DI ITALIANI 'POVERI'

C’è un detto che dice: "meglio poco che niente!".
In questo caso tra il poco e il nulla ci sono così poche differenze che è difficile distinguerli.
La 'social card, almeno per il momento, sembra più l’ennesimo spot varato dal governo che piuttosto un provvedimento serio in grado di aiutare per davvero i più bisognosi.
Nessuno però si è ricordato di dire che ogni spesa effettuata con la 'social card' in automatico sarà data una commissione alla Mastercard che è la società che ha emmesso ed è la proprietà della card.
Bhe! Almeno qualcuno di certo ci guadagnerà da questa iniziativa...
Appare strano che un'iniziativa così benefica abbia comunque dei costi accessori...stranezze tutte italiane!

***

Parole....di Abraham Lincoln

Non si può arrivare alla prosperità

scoraggiando l'impresa.
Non si può rafforzare il debole
indebolendo il più forte.
Non si può aiutare chi è piccolo
abbattendo chi è grande.
Non si può aiutare il povero
distruggendo il ricco.
Non si possono aumentare le paghe
rovinando i datori di lavoro.
Non si può progredire serenamente
spendendo più del guadagno.
Non si può promuovere la fratellanza umana
predicando l'odio di classe.
Non si può instaurare la sicurezza sociale
adoperando denaro imprestato.
Non si può formare carattere e coraggioto
gliendo iniziativa e sicurezza.
Non si può aiutare continuamente
la gente facendo in sua vece quello che potrebbe
e dovrebbe fare da sola.

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

marito e padre

i due rivali

genere umano

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO
da peacereporter

23/02/2002 - 02/07/2008 Ingrid Betancourt è stata liberata!

23/02/2002 - 02/07/2008                  Ingrid Betancourt è stata liberata!
faccio mia la gioia di tutti!

Finalmente liberi!!!

Finalmente liberi!!!

Grazie a loro la Betancourt è libera

Grazie a loro la Betancourt è libera
il ministro della Difesa colombiano Santos e il generale Montoya

Grazie Uribe!!

Grazie Uribe!!
La Betancourt ha incontrato il presidente colombiano Uribe che vinse le elezioni del 2002

madre e figlia!

madre e figlia!
Yolanda Pulecio e Ingrid Betancourt

le due Betancourt

le due Betancourt
Ingrid abbraccia la madre Yolanda

La gioia della libertà riconquistata

La gioia della libertà riconquistata
Ingrid Betancourt dopo la liberazione