La striscia di Gaza brucia!
Nessuna tregua!
Continuano i raid aerei israeliani!
Sale il numero dei morti e dei feriti....in gran parte civili!
Il governo israeliano ha respint

o, lo scorso mercoledì, la proposta per una tregua formulata dall'Unione europea e dal Quartetto sul Medio Oriente (Usa, Ue, Onu e Russia).
Dopo il naufragio della flebbile speranza di una possibile tregua di 48 ora proposta dall'Unione europea per ragioni umanitarie, continua senza sosta, per il settimo giorno, l'offensiva militare israeliana sulla Striscia di Gaza.
La speranza di una tregua sembrava essersi rinforzata specie dopo che si era sparsa la voce che Hamas aveva dato il suo 'sì' condizionato alla proposta della Ue. Successivamente però il portavoce della fazione, Fawzi Barhoum, riferendosi al comunicato, attribuito al movimento islamico, che annunciava il suo sì condizionato alla tregua smentiva categoriacamente. “Si tratta di un falso comunicato, destituito di ogni fondamento e propagato da agenti ostili al fine di seminare il dubbio sulle posizioni di Hamas”, ha precisato il portavoce di Hamas.
Intanto, i raid aerei condotti dagli israeliani nella notte tra mercoledì e giovedì nella Striscia hanno causato la morte di altre 25 persone. Il bilancio delle vittime si fa sempre più drammatico di girono in giorno. Secondo le stime dell'Onu sono 410 i morti e oltre 1850 i feriti, un quarto sono civili.
Secondo i palestinesi durante uno di questi bombardamenti sarebbe stato ucciso Nizar Rayan uno dei maggiori esponenti di Hamas. Docente di diritto islamico all'Università di Gaza, era accusato da Israele di aver trasformato la sua casa in una base operativa di Hamas, con un tunnel scavato in cantina per collegarsi con altri miliziani. Nel raid aereo che ha colpito il palazzo in cui Rayan abitava sono morti anche una delle sue quattro mogli e tre dei suoi figli. Un vero fanatico a detta degli israeliani che poco prima di bombardare la sua abitazione lo avevano avvissato per permettergli di mettersi in salvo ma lui è voluto restare al suo posto...
Per vendicarlo Hamas ha promesso azioni terroristiche contro Israele.
Nel frattempo non cessa il lancio di razzi Kassam e Grad da Gaza contro le città nel Sud di Israele. Principalmente colpite le città di Ashdod e di Sderot. Gli attacchi missilistici non hanno risparmiato nemmeno la città di Beer Sheva, nel Neghev.
Il presidente dell'Anp Abu Mazen (Mahmud Abbas) continua a parlare di un'aggressione da parte dello Stato e

braico il cui obiettivo non è soltanto Gaza ma l'intero popolo palestinese e la sua causa. "Gaza sta facendo fronte ad un massacro sanguinoso e alla distruzione sistematica di tutte le forme di vita” ha affermato il leader palestinese. Dall'altro lato è giunta ferma la risposta del premier israeliano Ehud Olmert che ha assicurato che non vuole "una guerra lunga", né tantomeno "allargare il fronte", spiegando poi che Israeale non ha "dichiarato guerra agli abitanti di Gaza, bensì ad Hamas nei cui confronti agirà col pugno di ferro". Continua a nche l'attività diplomatica che verte principalmente ha raggiungere una tregua per dare respiro agli abitanti della striscia, oltre un milione e mezzo, ormai stremati e logorati da giorni di bombarbamenti.
Nei giorni scorsi il ministro degli Esteri israeliano Tzipi Livni, candidata in Israele per la carica di primo ministro per il partito Kadima alle elezioni nel febbraio 2009, si è recata a Parigi dove è stata ricevuta all'Eliseo dal presidente francese Nicolas Sarkozy presidente di turno uscente dell'Ue. All'incontro ha preso parte anche il ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner. Lo scopo del viaggio è stato quello di voler spiegare i motivi dell'offensiva israeliana contro Hamas e il perchè del rifiuto di Israele, in questa fase, di un cessate il fuoco. “Non c'é bisogno di una tregua umanitaria perché non c'é a Gaza una crisi umanitaria”, ha dichiarato la Livni, “Israele non ha mai interrotto il flusso di aiuti per la Striscia, anzi li ha addirittura aumentati nel corso dei giorni”. Secondo lo Stato ebraico sono circa 6.500 le tonnellate di aiuti umanitari, prodotti alimentari e medicinali, arrivati nella

Striscia di Gaza dallo scorso sabato giorno di inizio dell'operazione ' piombo fuso'. La Livni ha anche detto che molti obiettivi sono stati distrutti, ma non tutti. Lasciando presagire che l'operazione di terra è sempre più vicina.
La diplomazia internazionale non sembra essere in grado di intervenire con forza nella questione. La Libia, membro temporaneo del Consiglio di Sicurezza del Palazzo di Vetro, aveva chiesto e ottenuto una seduta d'emergenza per chiedere la fine immediata dei raid israeliani sulla Striscia di Gaza.
Il documento libico era molto duro nei confronti d'Israele e alla fine non si è attivati al voto e si sta cercando un testo più morbido. L'Onu è riuscito a dimostrare ancora una volta quanto sia ormai un organismo debole e superato. La presidenza francese di turno dell'Unione europea ha invece deciso che invierà in Medio Oriente i ministri degli Esteri di Francia, Repubblica Ceca e Svezia per cercare una soluzione al conflitto. Una missione che anche il nuovo presidente di turno dell'Ue, il premier ceco Mirek Topolanek, ha confermato.
L'Unwra, l'agenzia delle Nazioni Unite che assiste i rifugiati palestinesi nei Territori ha definito la situazione a Gaza, dal lato umanitario, allarmante. Anche il papa Benedetto XVI è tornato a parlare delle violenze in Medio Oriente. Celebrando la messa per la giornata della pace, il Pontefice ha ricordato "il profondo desiderio di vivere in pace che sale dal cuore della grande maggioranza delle popolazioni israeliana e palestinese, ancora una volta messe a repentaglio dalla massiccia violenza scoppiata nella striscia di Gaza in risposta ad altra violenza”. Il Papa quindi si è augurato che non prendano il sopravvento l'odio e la sfiducia.
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