venerdì 6 giugno 2008

Afghanistan:E' l'ora della Folgore che costituirà il secondo 'battle group' italiano



I rimpiazzi dei militari italiani che lasceranno Kabul saranno formati dalle truppe scelte della Folgore. Il contingente andrà a costituire il secondo battle grup italiano in Afghanistan.

Il governo Berlusconi ha scoperto le sue carte sull’impegno militare italiano in Afghanistan.

Qui di seguito riporto integralmente l'anticipazione di un servizio de L'Espresso uscito venerdì 6 giugno.


Folgore! Quel grido di battaglia che il neo ministro Ignazio La Russa avrebbe voluto sentire con più forza nella parata del 2 giugno, presto risuonerà nel sud dell’Afghanistan. Il piano definitivo attende l’approvazione del governo, ma nelle basi di Siena e di Livorno i baschi amaranto si stanno preparando. Entro settembre i primi reparti potrebbero entrare in azione, segnando una svolta nelle operazioni italiane all’estero: ci saranno due gruppi da combattimento, addestrati a intervenire dal cielo, con una potenza mai schierata prima. L’indicazione della Folgore è stata fatta per scelta e per necessità. I paracadutisti sono gli unici in grado di agire nelle zone calde dove si concentrerà l’offensiva talebana. E sono le uniche forze disponibili tra le brigate di punta del nostro esercito, che ha soltanto un pugno di unità “combat ready”: la Friuli è già in Afghanistan, la Garibaldi in Libano, la Taurinense sta rientrando in patria dopo un periodo in prima linea. Inevitabile quindi il ricorso ai parà. Ma il resto della missione è ancora in fase di definizione.
È molto probabile che il nuovo contingente vada a Sud, rimanendo però nella regione occidentale affidata al comando italiano. Una delle sedi che viene valutata è Farah, la città strategica per i movimenti dall’area di Helmand, dove si concentrano gli attacchi dei fondamentalisti, e per i traffici di armi dall’Iran. Lì gli americani stanno costruendo una base per l’esercito di Karzai, c’è un aeroporto e postazioni che i marines potrebbero cedere ai nostri parà. Perché da quando il confine iraniano è diventato la frontiera della prossima guerra, quel settore ha assunto una rilevanza strategica fondamentale per il futuro dell’Afghanistan. Ed è da tre anni che dal Pentagono chiedono a Roma di farsi carico della sicurezza in quel distretto, formalmente affidato al nostro comando, ma dove finora si spingevano solo i commandos della Task Force 45, il nucleo scelto di incursori del Comsubin e del Col Moschin.
Adesso tutto cambierà. Lo testimonia un episodio eloquente. Il 12 maggio “Il signore della guerra” è andato a Herat e ha voluto incontrare personalmente il comandante italiano. Quello che la stampa statunitense chiama “Il signore della guerra” è il consigliere di George W. Bush per i conflitti in Iraq e Afghanistan: il generale Douglas “Doug” Lute, colui che assieme al generale David Petraeus sta gestendo la nuova fase delle operazioni a Baghdad e ora vuole applicare la stessa dottrina in Afghanistan. La visita dell’inviato della Casa Bianca è stata raccontata solo dal bollettino di “Enduring Freedom”, la missione americana di lotta al terrorismo: era la top new dell’ultimo numero, con foto del consigliere di Bush e del comandante del contingente tricolore, Francesco Arena. E dopo avere lodato la nostra capacità nel conquistare il consenso della popolazione (Dan Mcneil, grande capo di tutte le truppe occidentali impegnate nel Paese, ha detto al nostro generale: «So che i fratelli afgani ti ringraziano per il rispetto che hai mostrato verso la loro gente e la loro cultura»), adesso da Washington chiedono agli italiani di mostrare i muscoli. Cosa che già il governo Prodi, evitando qualunque pubblicità, si era detto disposto a fare, ma che nei prossimi mesi potrebbe venire rivoluzionata con l’arrivo della Folgore al fianco della Friuli. I due gruppi da combattimento opereranno in modo completamente diverso da quanto fatto finora. Senza mutare più di tanto i celebri “caveat”, le limitazioni che ogni governo pone all’impiego dei suoi soldati, le due unità si muoveranno secondo criteri molto più “incisivi”. Il modello, che nessuno espliciterà, è quello dell’operazione Nibbio, l’unica missione non di pace condotta dall’Esercito: in Afghanistan nel 2003 alpini e paracadutisti si alternarono nella caccia a terroristi e talebani, con rastrellamenti e sbarchi dagli elicotteri Usa. Non a caso adesso a Herat - con una decisione del precedente governo - ha preso posizione la Friuli, la “cavalleria dell’aria” all’esordio sul campo: è stata creata per combattere dagli elicotteri secondo le tattiche rese celebri da “Apocalypse Now”. La brigata ha i suoi velivoli da trasporto e da combattimento, i Mangusta corazzati temuti dai guerriglieri. Il comandante della Friuli, Arena, è un parà e un pilota di elicotteri: conosce alla perfezione lo scenario, perché dal 2003 al 2006 è stato addetto militare in Pakistan. L’uomo giusto per guidare la metamorfosi del contingente, che al tradizionale impegno umanitario, imitato dagli americani con la dottrina Petraeus, dovrà unire sortite più numerose, dinamiche e pericolose.
La rivoluzione operativa potrebbe scattare a settembre, in genere il mese più caldo degli scontri con i talebani. Gli alpini della Taurinense lasceranno ai francesi la difesa di Kabul, segnando l’ingresso da protagonista della Francia di Sarkozy. Con l’arrivo dei primi nuclei della Folgore la missione cambierà volto.
Pur mantenendo invariato il numero di militari, o addirittura riducendolo di 250 uomini, la capacità operativa quadruplicherà. Finora nella regione “italiana” ci sono stati circa 200 uomini di pronto impiego, ma solo una cinquantina di commandos era realmente in grado di compiere azioni lampo: il resto si muoveva con 72 ore di preavviso. Invece Friuli e Folgore potrebbero schierare quasi 800 uomini, combat ready in sei ore dal momento dell’allarme. Basta solo aumentare il numero di elicotteri o usare spesso i Blackhawk americani. Ma è stato rispolverato anche un vecchio progetto, bloccato dal governo Prodi: mandare in Afghanistan una squadriglia di cacciabombardieri Amx. Il piano risale al 2005. L’Aeronautica predispose tutto il necessario e la pista di Herat venne pavimentata con pannelli speciali, costati 2 milioni e mezzo di euro. Uno spreco, visto che cargo e elicotteri possono atterrare anche sullo sterrato. In realtà venne realizzata per ospitare i jet dell’aviazione, che non partecipa a missioni da quasi dieci anni e che oggi invocano fondi e visibilità. Ufficialmente gli Amx dovrebbero avere solo compiti di ricognizione contro i talebani e contro i trafficanti di oppio: lo stesso ruolo svolto finora dai Tornado tedeschi. Usare cannoni e bombe resterebbe un lavoro secondario, solo per situazioni estreme.
Politicamente la maggioranza di Silvio Berlusconi non ha problemi nell’autorizzare una nuova spedizione afgana. Resta una sola questione, prima di dare il via libera: il costo umano ed economico. C’è il rischio di dover fronteggiare un numero di caduti rilevante, con ritorsioni terroristiche. E la prospettiva che il budget arrivi a sfiorare il miliardo di euro. In entrambi i casi, si tratta di preventivi che nessuno può autorizzare senza riflettere a fondo.
di Gianluca Di Feo

2 commenti:

Anonimo ha detto...

é giusto che ci si dia da fare impiegando operativamente i nostri militari nella lotta al terrorismo. Continuate così,uomini della Folgore!

Anonimo ha detto...

siamo tutti con i soldati italiani in afghanistan, ma qualche euro in più sottratto alle vacanze esotiche avrebbe potuto aiutare a concretizzare questo sostegno in mezzi militari realmente corazzati

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Una fiammella accesa per tutte le persone che soffrono al mondo

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Nel mondo sono tante le persone che piangono e soffrono a loro dedico un affettuoso pensiero....

Unioni Civili

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STOP ALLE VIOLENZE IN SIRIA

Il mondo non può più stare a guardare mentre migliaia di siriani si vedono privati della libertà e della vita.....

Tutta la verità sul sequestro del rimorchiatore Buccaneer

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A tutti quei bravi ragazzi morti per l'Italia

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Non mi abituerò mai a quest'immagine! Onore ai caduti

Nel mondo ogni giorno vengono compiute carneficine immani in cui le vittime sono inermi civili

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in memoria di coloro che hanno versato il loro sangue a causa del terrorismo ed ora sono solo ombre!

sono solidale con gli immigrati clandestini

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il volto di un immigrato

...a quei bravi ragazzi, figli dell'America di oggi, morti in guerra!

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DARFUR:NON C'E' PIU' TEMPO DA PERDERE!

IN DARFUR SONO DECINE SE NON CENTINAIA LE PERSONE CHE MUOIONO OGNI MESE...
FAI LORO DEL BENE... AIUTA I RIFUGIATI E I PROFUGHI DEL DARFUR FACENDO UNA DONAZIONE ALL'AGENZIA ONU PER I RIFUGIATI UNHCR CHIAMA LO 0680212304 PER SAPERE COME FARE....
RICORDATI BASTANO 31 EURO PER ACQUISTARE 8 COPERTE, 51 EURO PER UNA TENDA E 200 EURO PER DARE ASSISTENZA MEDICA A 25 FAMIGLIE...

Un bambino del Darfur

Un bambino del Darfur
aiuta ad aiutarlo sostieni le iniziative pro Darfur
In Darfur dal 2003 ad oggi sono state compiute esecuzioni, anche di massa, stupri, soprattutto di massa, nei confronti di donne, uomini e bambini e interi villaggi sono stati rasi al suolo. Il terrore è stato usato come pratica generalizzata e a sfondo razziale mentre lo stupro è diventato una vera e propria arma da guerra.
Il governo sudanese di Khartoum da parte sua ha bombardato senza sosta i civili, e ha reso sempre più difficili le operazioni di soccorso delle organizzazioni umanitarie nei confronti delle genti del Darfur, fino al punto di far scappare via la maggior parte delle Ong operanti nella regione sudanese e liberarsi così di scomodi testimoni di quanto accadeva in quei luoghi. La stessa tattica è stata seguita prima con i peacekeepers dell'Ua e poi con quelli dell'Onu...
Tutto il mondo è a conoscenza di quanto accade in quella remota regione sudanese e lancia denunce. Da un lato Washington parla di genocidio, dall’altro l'Onu parla di catastrofe umanitaria e di pulizia etnica.
Il tutto però resta nella totale impunità!
Intanto, dal Febbraio 2003 anno in cui è iniziata la ribellione della popolazione di etnia africana del Darfur, circa 6 milioni in maggioranza musulmana e in parte animista, contro il governo sudanese, musulmano ma integralista e soprattutto di etnia araba e bianca, è scoppiato il conflitto che ha causato finora circa 300mila morti e due milioni e mezzo di profughi. Una protesta nata per lo stato di totale abbandono e sfruttamento in cui la popolazione nera era tenuta. La repressione del governo centrale è stata spietata, soprattutto facendo uso dei Janjaweed, i diavoli a cavallo, che sono milizie nomadi di etnia araba che hanno compiuto tutti gli orrori possibili e inimmaginabili contro le genti del Darfur di etnia nera, per lo più contadini e pastori.

Il pianto di un innocente a Gaza

Il pianto di un innocente a Gaza
Ancora una volta il mondo intero si dovrebbe vergognare!!!
La guerra chi puo raccontarla? E' difficile farlo ma tutti possiamo immaginare come sia il sentire l'odore dei morti abbandonati nelle strade o sotto le macerie, il vedere i bambini che muoiono di fame accanto al cadavere della madre, il sentire il lamento dei feriti e lo strazio dei sopravvissuti, di chi si vede impotente e maledice chi gli ha portato via tutto.
Nella Striscia di Gaza siamo ormai quasi alla terza settimana di bombardamenti e inesorabilmente, come non potrebbe essere diversamente con tutta la tecnologia militare del 21° secolo che gli israeliani stanno usando, il numero dei morti tra i civili continuato ad aumentare, mentre l'esercito israeliano bombarda le loro case si moltiplicano tra i palestinesi le scene di disperazione e di dolore causati dagli effetti devastanti della guerra che certamente non sono cambiati nel tempo anzi al contrario.

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran
Sono solidale con i persiani che manifestano

Il 12 giugno 2010 è caduto il primo anniversario delle contestate elezioni iraniane. Elezioni che decretarono la riconferma a presidente dell’Iran di Mahmud Ahmadinejad. Il Paese ha vissuto le prime ora di questa giornata con una calma carica di tensione che poi, è scoppiata nel pomeriggio intorno alle 16, le 13.30 italiane con i primi scontri tra manifestanti e forze di sicurezza nei pressi dell’Università Sharif di Teheran. Era impensabile che l’opposizione iraniana del movimento riformista dell’Onda Verde si facesse scappare questa occasione per proclamare il proprio dissenso al regime degli Ayatollah. I luoghi delle sanguinose proteste post elettorali di un anno fa si sono quindi di nuovo riempiti di manifestanti. Questo, nonostante l’appello dei leader dell’opposizione, Moussavi e Karroubi, a evitare di scendere in piazza e nonostante che le forze di sicurezza avessero preso posizione in vari punti strategici del centro di Teheran per prevenire manifestazioni. Nonostante le proteste e le accuse di brogli elettorali il contestato presidente Ahmadinejad ha potuto proseguire nel suo mandato, quasi certamente usurpato, grazie all’appoggio dell’ayatollah Ali Khamenei, la Guida Suprema. La lotta continuerà. Viva la Persia! Viva il movimento riformista!


i 44 presidenti degli Usa

i 44 presidenti degli Usa
da www.patrickmoberg.com/blog/id:420/november-4-2008

The President United States of America

The President United States of America
Barack Obama

E' morta Miriam Makeba

E' morta Miriam Makeba
Addio Mama Afrika....io continuerò a sognare...

Notes

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Italia. Violenza sessuale è allarme sociale


Dopo i recenti casi di stupri, a Roma, Bologna e Milano non si riesce quasi più a tenere il conto degli episodio di violenza sessuale che, dall'inizio dell'anno, si stanno susseguendo in Italia ad opera principalmente di stranieri. Un orribile reato che si verifica nelle grandi città metropolitane come nei piccoli centri urbani. Emergono dati da brividi dalle informazioni fornite dal Presidente facente funzioni del Tribunale di Como Giuseppe Anzani e dal Procuratore capo Alessandro Maria Lodolini. Ogni 4 giorni in Procura a Como arriva una denuncia per violenza sessuale. I fascicoli aperti tra luglio 2007 e giugno 2008 sono stati 89, tra violenze sessuali e pedofilia. Ma è solo la punta di un iceberg in quanto, il reato, per la quasi totalità è sommerso perché prevale ancora la paura e la vergogna a denunciare la violenza subita. Fino ad oggi la violenza che subivano le donne era soprattutto domestica, ma gli episodi di violenza che hanno visto protagoniste, loro malgrado, delle donne avvenuti negli ultimi giorni, per le strade, propongono una nuova emergenza. Un autorevole testimonianza è portata da Telefono Rosa che da anni conosce il fenomeno ed assiste le vittime. “Ciò che sta avvenendo dall'inizio dell'anno, precisa il presidente Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, mi preoccupa. Non so se è solo l'effetto di maggiori denunce ma, dal nostro osservatorio, non era mai stato rilevata una cosa simile”. Gli avvenimenti degli ultimi giorni non fanno altro che conferma un'allarmante costante: in testa alla classifica degli autori di stupri ci sono gli stranieri. Il triste primato vede fra i primi i romeni, seguiti da marocchini e albanesi che sembra abbiano dato il via ad una esecrabile escalation di violenza contro le donne. Assodato che nella stragrande maggioranza dei casi questi episodi sono commessi da stranieri, spesso clandestini, ora si deve dare a tutto questo uno stop. Certezza della pena, custodia cautelare in carcere per chi è accusato di violenza sessuale ed esclusione di attenuanti per chi delinque sotto effetto di alcool e droghe. Tutto ovviamente tenendo conto di due elementi fondamentali: abbattere l'allarme sociale provocato da questo tipo di reati e tutelare la dignità della vittima, che va assicurata anche nel percorso dibattimentale.
Per raggiungere un risultato anzitutto è importante l'introduzione nel ddl sicurezza dell'obbligo del carcere per chi stupra. Forse il decreto 'anti-stupro' sarà pronto per venerdì esso dovrebbe contenere, come annunciato, importanti novità: gli accusati di stupro non potranno beneficiare della libertà condizionale, ci sarà un avvocato a spese dello Stato per le vittime di violenza sessuale, arriveranno nuovi presidi di polizia con relativi stanziamenti, saranno anticipate le norme contenute nel ddl anti-molestie che la Camera ha già approvato. Tra le altre cose, ci dovrebbero essere anche aggravanti se a commettere violenza sono familiari, partner o tutori; un pesante aggravio di pena se la vittima è sotto i 14 anni; uguale trattamento, invece, se la vittima è maggiorenne o appena sotto i 18; ergastolo sicuro, se allo stupro segue la morte della vittima. Mano pesante anche per i complici: nessuna possibilità di godere dei domiciliari neppure per i favoreggiatori.

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La scuola pubblica in Italia con la 'Riforma Gelmini'

Esprimo la mia piena solidarietà con tutti coloro che protestano contro la Legge 133/08 la cosidetta 'Riforma Gelmini'....

Le cifre presentate nel decreto fanno venire i brividi: i tagli previsti dal decreto legge 112, poi convertito nella legge 133/08, e gli ulteriori provvedimenti contenuti nel decreto 137 porteranno, a livello nazionale, ad una riduzione di circa 100mila posti tra il personale docente e di 43mila posti tra quello Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi).
Per molti, anche per i non addetti ai lavori, l'effetto provocato dalla legge che in pratica azzererà in poco tempo le faticose conquiste di anni e anni, non solo in termini di posti di lavoro, ma anche di mission- educativa e di didattica, rende il momento dei più cupi e tristi degli ultimi anni. Ai tagli vanno poi sommati, le conseguenze che scaturiranno dalla reintroduzione del maestro unico nelle scuole elementari.
L'Europa chiede più scuola, più sapere e l'Italia che fa?
Il contrario!
Rientrodurre il maestro unico è compiere, di sicuro, un passo indietro di almeno mezzo secolo. Se non addirittura si ritorna al tempo del libro cuore, senza offesa per quel libro mio compagno di tanti pomeriggi.
Perchè tutto questo? Bella domanda!
Molto probabilmente si tenta di mascherare con questa supposta riforma quello che è il vero scopo del provvedimento: incassare o meglio risparmiare in poco meno di 4-5 anni 8miliardi di euro. Questa è la cifra stimata, che dovrebbe restare nelle casse dello stato.
Un risparmio quindi certo ottenuto tagliando centinaia di migliaia di posti di lavoro ma al contempo che produrrà anche un effetto negativo: quello di un drastico ridimensionamento del servizio scolastico pubblico in favore forse di quello privato. Inoltre un'altra diretta conseguenza della L.133/08 sarà la chiusura di decine e decine di plessi scolastici.
Molte scuole, soprattutto nei piccoli centri urbani, non ci saranno più. A scomparire sarà anche un altro degli elementi cardine dell'istruzione primaria italiana: il tempo pieno. Bisogna fare attenzione, chi sostiene che il tempo pieno non sarà toccato dalla riforma o che addirittura aumenterà mente sapendo di farlo.
Rifletteteci un poco e capirete perchè!
Se prima, per ogni 2 classi, c'erano 3 insegnanti d'ora in poi sarà uno per classe, a seguire e istruire dai 20 ai 30 alunni e che svolgerà il suo orario lavorativo settimanale esclusivamente di mattina. Pertanto al pomeriggio non potrà esserci altro che un sorta di dopo-scuola, trasformando il tempo pieno di fatto in un parcheggio pomeridiano per i bambini, che nulla ha da condividere con l'offerta didattica di cui fino ad ieri, prima della 'riforma Gelmini', gli alunni potevano usufruire con il tempo pieno.

...

ARRIVERA' PER NATALE UNA 'SOCIAL CARD' AD OLTRE 1MLN DI ITALIANI 'POVERI'

C’è un detto che dice: "meglio poco che niente!".
In questo caso tra il poco e il nulla ci sono così poche differenze che è difficile distinguerli.
La 'social card, almeno per il momento, sembra più l’ennesimo spot varato dal governo che piuttosto un provvedimento serio in grado di aiutare per davvero i più bisognosi.
Nessuno però si è ricordato di dire che ogni spesa effettuata con la 'social card' in automatico sarà data una commissione alla Mastercard che è la società che ha emmesso ed è la proprietà della card.
Bhe! Almeno qualcuno di certo ci guadagnerà da questa iniziativa...
Appare strano che un'iniziativa così benefica abbia comunque dei costi accessori...stranezze tutte italiane!

***

Parole....di Abraham Lincoln

Non si può arrivare alla prosperità

scoraggiando l'impresa.
Non si può rafforzare il debole
indebolendo il più forte.
Non si può aiutare chi è piccolo
abbattendo chi è grande.
Non si può aiutare il povero
distruggendo il ricco.
Non si possono aumentare le paghe
rovinando i datori di lavoro.
Non si può progredire serenamente
spendendo più del guadagno.
Non si può promuovere la fratellanza umana
predicando l'odio di classe.
Non si può instaurare la sicurezza sociale
adoperando denaro imprestato.
Non si può formare carattere e coraggioto
gliendo iniziativa e sicurezza.
Non si può aiutare continuamente
la gente facendo in sua vece quello che potrebbe
e dovrebbe fare da sola.

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

marito e padre

i due rivali

genere umano

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO
da peacereporter

23/02/2002 - 02/07/2008 Ingrid Betancourt è stata liberata!

23/02/2002 - 02/07/2008                  Ingrid Betancourt è stata liberata!
faccio mia la gioia di tutti!

Finalmente liberi!!!

Finalmente liberi!!!

Grazie a loro la Betancourt è libera

Grazie a loro la Betancourt è libera
il ministro della Difesa colombiano Santos e il generale Montoya

Grazie Uribe!!

Grazie Uribe!!
La Betancourt ha incontrato il presidente colombiano Uribe che vinse le elezioni del 2002

madre e figlia!

madre e figlia!
Yolanda Pulecio e Ingrid Betancourt

le due Betancourt

le due Betancourt
Ingrid abbraccia la madre Yolanda

La gioia della libertà riconquistata

La gioia della libertà riconquistata
Ingrid Betancourt dopo la liberazione