domenica 28 luglio 2013
Afragola (NA).TARSU cantine e solai: contribuenti in agitazione
Giustamente se la sanzione colpisce quei cittadini sconosciuti all’ufficio tributi comunale e ‘pizzicati’ nel corso delle recenti rilevazione effettuate sul territorio comunale essi sono colpevoli di aver omesso la segnalazione dell’immobile che doveva essere assoggettato alla tassa rifiuti. Nel contempo sono invece, in parte, giustificati chi invece, non era a conoscenza o mai aveva ricevuto notifiche in merito alla delibera con cui nel luglio del 2007 la Giunta comunale di Afragola retta allora dal Sindaco Vincenzo Nespoli decise di tassare anche le pertinenze abitative come solai e cantine. La delibera tecnicamente non è stata mai attuata. In pratica però, avrebbe dovuto il cittadino-contribuente pretendere di pagare il tributo evitando cosi la sanzione in quanto non essendo prevista una denuncia annuale, non è neppure prevista la notifica dell’avviso di accertamento. Solo con l’affidamento del servizio di riscossione alla Ge. Se. T. Italia Spa, nel 2011, si è poi, proceduto alla riscossione di questo tributo riguardante solai e cantine. I contribuenti, molti ignari fino al momento della notifica di pagamento, della deliberazione della Giunta comunale sono rimasti davvero sconcertati soprattutto per il peso economico che comporta il pagamento della tassa comunale sul bilancio familiare. Si sono registrate, tra omesso pagamento e mora e altro anche cartelle esattoriale che sfiorano i seimila euro e oltre pagabili entro 60 giorni dal ricevimento salvo rateizzo se concesso. La Ta.R.S.U è commisurata all’uso a cui è destinato l’immobile e all’effettivo utilizzo dello stesso. In molti casi tassate anche abitazioni non abitate e cantine o solai non vissuti. Si tratta di locali il cui uso è del tutto saltuario ed occasionale e nei quali comunque la presenza dell’uomo è limitata temporalmente a sporadiche occasioni e a utilizzi marginali, ma che i rilevatori hanno indicato come tassabili. Su questo punto si sta aprendo un forte dibattito in quanto il concetto di presupposto oggettivo del tributo si sostanzia nell’occupazione o detenzione dei locali suscettibili di produrre rifiuti.
Cantine e soffitte sono caratterizzati da una presenza umana che anche se è frequente nella generalità dei casi è di breve durata. Per cui si tratta di locali suscettibili, secondo la loro natura, a non produrre rifiuti per il principio riconosciuto universalmente che non è il locale che produce rifiuti, ma la presenza dell’uomo mentre la superficie del locale è solo lo strumento atto a misurare la potenzialità produttiva di rifiuti dell’uomo, ma non ne è la causa diretta. Però, per molte amministrazioni comunali la presenza umana è invece, un sicuro indice di produzione di rifiuti per cui tassano comunque.
Si tratta però, di una presunzione relativa se si riesce a dimostrare in maniera concreta che tali superfici non producono rifiuti o ne producono in quantità limitata non rilevante ai fini dell’applicazione della tassa.
In merito è utile rilevare come la sezione regionale di controllo dell’Abruzzo della Corte dei conti, con la deliberazione n. 24/2013 del 25/03/2013 sia giunta alla conclusione che la tassa smaltimento rifiuti solidi urbani (Ta.R.S.U) non è dovuta sui locali destinati a garage, cantine, solai e altri locali accessori o pertinenziali di abitazioni. Prima ancora vi è la sentenza della Sezione IX della Commissione Tributaria Provinciale di Parma, n. 113, dell’8 luglio 1998, che ha escluso la sussistenza del presupposto di tassabilità dei solai, cantine e garage asserendo che l’uso di tali locali è saltuario e che in essi la presenza dell’uomo non è collegata all’intensità della vita familiare cioè alla costante attività primaria determinata dalle “quotidiane esigenze della vita privata”. Inoltre vi sono anche alcune sentenze della Ctr Sicilia per le quali la tassa sui rifiuti non è dovuta per i locali accessori di abitazioni (es. sentenza, sez. di Catania, n. 483/34/11). Per lo più queste decisioni si basano sul contenuto della circolare del min. Finanze n. 95/E/1994, secondo la quale «devono considerarsi esclusi dal calcolo della superficie rilevante per l’applicazione della tassa sui rifiuti urbani quei locali il cui uso è del tutto saltuario ed occasionale e nei quali comunque la presenza dell’uomo è limitata temporalmente a sporadiche occasioni e a utilizzi marginali». Comunque sia la presunzione legale di produttività di rifiuti derivante dall’occupazione o dalla detenzione di locali ed aree, considerando che l’impossibilità di produrre rifiuti negli stessi non può essere presunta dal giudice tributario, è onere del contribuente che deve indicare nella denuncia originaria o di variazione le obiettive condizioni di inutilizzabilità. La questione è complicata soprattutto a livello giuridico e molti afragolesi sembrano intenzionati a spulciare con i propri legali tutti gli incartamenti di legge per poter evitare il pagamento. Un interessante informazione si trova al seguente link: http://studiocinelli.xoom.it/virgiliowizard/sanzioni-e-rimedi-nella-tarsu Al Comune sembrano essere sicuri. Per gli impiegati dell’ufficio Tarsu la tassazione è giusta e pertanto deve essere pagata. Per molti contribuenti si pone anche il dilemma di vedersi riconoscere la prescrizione, almeno per l’anno 2007, della tassazione per infedele dichiarazione. L’articolo 2948 comma 4 del codice stabilisce la prescrizione per i tributi locali nel termine di cinque anni. Per cui sulla prescrizione quinquennale della Tarsu, avvalorata anche dalla sentenza del 23 febbraio 2010 numero 4283 della Cassazione che sostiene come i tributi locali, a differenza di quelli erariali, sono «prestazioni periodiche» e, come tali, rientrano nell’ambito dell’articolo 2948 comma 4 del codice civile, non ci dovrebbero essere dubbi salvo che per la società incaricata dall’amministrazione comunale di occuparsi della riscossione dei tributi tale prescrizione è valida solo per dichiarazioni mendaci mentre per quelle omesse essa è di sei anni. Tutto da verificare intanto la tensione cresce tra i contribuenti afragolesi. La questione è stata eredita dall’attuale amministrazione locale guidata dal neo Sindaco Domenico Tuccillo. Per il momento da Piazza Municipio sede del governo della città non giungono dichiarazioni o chiarimenti in merito però, qualora molti contribuenti dovessero ricorrere alle vie legali per evitare il pagamento della Tarsu relativa solai e cantine, per l’amministrazione Tuccillo sarebbe una vera e propria grana. Comunque il recupero della Tarsu dal 2007 al 2012, visti che gli importi dovuti sfiorano il miliardo di euro, permetterebbe al Comune di Afragola di risanare un bilancio comunale non roseo e lasciato in eredità dalla passata amministrazione Nespoli. Per cui appare difficile che l’Amministrazione comunale afragolese, pur essendo perfettamente a conoscenza della grave crisi economica che attanaglia gli italiani, e non solo, e che grava su molte famiglie in maniera tale anche da provocare situazioni difficili, possa fare dietrofront anche solo in maniera parziale. Fin dall’inizio di questa vicenda è stata messa in dubbio il fatto che con la delibera si tassavano anche solai e cantine e con una tariffa pari a quelle delle abitazioni e soprattutto contestato l’incarico affidato dall’allora Sindaco Nespoli alla Ge. Se. T. Italia Spa di effettuare rilevamenti sul territorio comunale ai fini della verifica e regolarizzazione della posizione tributaria dei contribuenti. In tanti si sono rifiutati di far accedere ai loro domicili privati il personale Ge.Se. T. che si presentava a loro dichiarandosi di essere incaricati del comune ad effettuare delle misurazioni dei locali. La dove è stata effettuata si è trattato di una rilevazione ‘millimetrica’ mirante prettamente alla determinazione della superficie di riferimento delle unità immobiliari da assumere quale base imponibile ai fini della Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, Ta.R.S.U. I cittadini afragolesi che hanno liberamente acconsentito al loro accesso, spinti soprattutto dalla buona fede, si sono ritrovati di fatto di fronte ad una vera e propria ispezione della loro abitazione da persone che forse non aveva alcun titolo per farlo. Queste verifiche hanno poi, successivamente dato vita alle cartelle esattoriali emesse e che sono e stanno venendo recapitate da mesi ai cittadini afragolesi. Tutti si sono visti le superfici assoggettabili alla Ta.R.S.U crescere di misura soprattutto per il fatto che il Comune di Afragola ha tassato anche le cantine e le soffitte. Certamente questi atti sono commisurati alla legge ed alle norme vigenti e tendono al rispetto del criterio della massima equità possibile. Però è anche certo che l’amministrazione comunale in questo modo finisce per ‘salassare’ i cittadini in nome di una necessità non spiegata ma dettata. Il peso di questa ‘operazione’ infatti, ricade tutta sui cittadini che in cambio di certo non hanno e forse non riceveranno nulla.
La situazione ambientale ad Afragola è critica ed è sotto gli occhi di tutti.
DIRITTI E UTILIZZO RISERVATI
GRAZIE
Una fiammella accesa per tutte le persone che soffrono al mondo
Unioni Civili
STOP ALLE VIOLENZE IN SIRIA
Tutta la verità sul sequestro del rimorchiatore Buccaneer
A tutti quei bravi ragazzi morti per l'Italia
Nel mondo ogni giorno vengono compiute carneficine immani in cui le vittime sono inermi civili
sono solidale con gli immigrati clandestini
...a quei bravi ragazzi, figli dell'America di oggi, morti in guerra!
DARFUR:NON C'E' PIU' TEMPO DA PERDERE!
FAI LORO DEL BENE... AIUTA I RIFUGIATI E I PROFUGHI DEL DARFUR FACENDO UNA DONAZIONE ALL'AGENZIA ONU PER I RIFUGIATI UNHCR CHIAMA LO 0680212304 PER SAPERE COME FARE....
RICORDATI BASTANO 31 EURO PER ACQUISTARE 8 COPERTE, 51 EURO PER UNA TENDA E 200 EURO PER DARE ASSISTENZA MEDICA A 25 FAMIGLIE...
Un bambino del Darfur
Il governo sudanese di Khartoum da parte sua ha bombardato senza sosta i civili, e ha reso sempre più difficili le operazioni di soccorso delle organizzazioni umanitarie nei confronti delle genti del Darfur, fino al punto di far scappare via la maggior parte delle Ong operanti nella regione sudanese e liberarsi così di scomodi testimoni di quanto accadeva in quei luoghi. La stessa tattica è stata seguita prima con i peacekeepers dell'Ua e poi con quelli dell'Onu...
Tutto il mondo è a conoscenza di quanto accade in quella remota regione sudanese e lancia denunce. Da un lato Washington parla di genocidio, dall’altro l'Onu parla di catastrofe umanitaria e di pulizia etnica.
Il tutto però resta nella totale impunità!
Intanto, dal Febbraio 2003 anno in cui è iniziata la ribellione della popolazione di etnia africana del Darfur, circa 6 milioni in maggioranza musulmana e in parte animista, contro il governo sudanese, musulmano ma integralista e soprattutto di etnia araba e bianca, è scoppiato il conflitto che ha causato finora circa 300mila morti e due milioni e mezzo di profughi. Una protesta nata per lo stato di totale abbandono e sfruttamento in cui la popolazione nera era tenuta. La repressione del governo centrale è stata spietata, soprattutto facendo uso dei Janjaweed, i diavoli a cavallo, che sono milizie nomadi di etnia araba che hanno compiuto tutti gli orrori possibili e inimmaginabili contro le genti del Darfur di etnia nera, per lo più contadini e pastori.
Il pianto di un innocente a Gaza
Nella Striscia di Gaza siamo ormai quasi alla terza settimana di bombardamenti e inesorabilmente, come non potrebbe essere diversamente con tutta la tecnologia militare del 21° secolo che gli israeliani stanno usando, il numero dei morti tra i civili continuato ad aumentare, mentre l'esercito israeliano bombarda le loro case si moltiplicano tra i palestinesi le scene di disperazione e di dolore causati dagli effetti devastanti della guerra che certamente non sono cambiati nel tempo anzi al contrario.
Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran
Il 12 giugno 2010 è caduto il primo anniversario delle contestate elezioni iraniane. Elezioni che decretarono la riconferma a presidente dell’Iran di Mahmud Ahmadinejad. Il Paese ha vissuto le prime ora di questa giornata con una calma carica di tensione che poi, è scoppiata nel pomeriggio intorno alle 16, le 13.30 italiane con i primi scontri tra manifestanti e forze di sicurezza nei pressi dell’Università Sharif di Teheran. Era impensabile che l’opposizione iraniana del movimento riformista dell’Onda Verde si facesse scappare questa occasione per proclamare il proprio dissenso al regime degli Ayatollah. I luoghi delle sanguinose proteste post elettorali di un anno fa si sono quindi di nuovo riempiti di manifestanti. Questo, nonostante l’appello dei leader dell’opposizione, Moussavi e Karroubi, a evitare di scendere in piazza e nonostante che le forze di sicurezza avessero preso posizione in vari punti strategici del centro di Teheran per prevenire manifestazioni. Nonostante le proteste e le accuse di brogli elettorali il contestato presidente Ahmadinejad ha potuto proseguire nel suo mandato, quasi certamente usurpato, grazie all’appoggio dell’ayatollah Ali Khamenei, la Guida Suprema. La lotta continuerà. Viva la Persia! Viva il movimento riformista!
i 44 presidenti degli Usa
The President United States of America
E' morta Miriam Makeba
Notes
Italia. Violenza sessuale è allarme sociale
Dopo i recenti casi di stupri, a Roma, Bologna e Milano non si riesce quasi più a tenere il conto degli episodio di violenza sessuale che, dall'inizio dell'anno, si stanno susseguendo in Italia ad opera principalmente di stranieri. Un orribile reato che si verifica nelle grandi città metropolitane come nei piccoli centri urbani. Emergono dati da brividi dalle informazioni fornite dal Presidente facente funzioni del Tribunale di Como Giuseppe Anzani e dal Procuratore capo Alessandro Maria Lodolini. Ogni 4 giorni in Procura a Como arriva una denuncia per violenza sessuale. I fascicoli aperti tra luglio 2007 e giugno 2008 sono stati 89, tra violenze sessuali e pedofilia. Ma è solo la punta di un iceberg in quanto, il reato, per la quasi totalità è sommerso perché prevale ancora la paura e la vergogna a denunciare la violenza subita. Fino ad oggi la violenza che subivano le donne era soprattutto domestica, ma gli episodi di violenza che hanno visto protagoniste, loro malgrado, delle donne avvenuti negli ultimi giorni, per le strade, propongono una nuova emergenza. Un autorevole testimonianza è portata da Telefono Rosa che da anni conosce il fenomeno ed assiste le vittime. “Ciò che sta avvenendo dall'inizio dell'anno, precisa il presidente Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, mi preoccupa. Non so se è solo l'effetto di maggiori denunce ma, dal nostro osservatorio, non era mai stato rilevata una cosa simile”. Gli avvenimenti degli ultimi giorni non fanno altro che conferma un'allarmante costante: in testa alla classifica degli autori di stupri ci sono gli stranieri. Il triste primato vede fra i primi i romeni, seguiti da marocchini e albanesi che sembra abbiano dato il via ad una esecrabile escalation di violenza contro le donne. Assodato che nella stragrande maggioranza dei casi questi episodi sono commessi da stranieri, spesso clandestini, ora si deve dare a tutto questo uno stop. Certezza della pena, custodia cautelare in carcere per chi è accusato di violenza sessuale ed esclusione di attenuanti per chi delinque sotto effetto di alcool e droghe. Tutto ovviamente tenendo conto di due elementi fondamentali: abbattere l'allarme sociale provocato da questo tipo di reati e tutelare la dignità della vittima, che va assicurata anche nel percorso dibattimentale.
Per raggiungere un risultato anzitutto è importante l'introduzione nel ddl sicurezza dell'obbligo del carcere per chi stupra. Forse il decreto 'anti-stupro' sarà pronto per venerdì esso dovrebbe contenere, come annunciato, importanti novità: gli accusati di stupro non potranno beneficiare della libertà condizionale, ci sarà un avvocato a spese dello Stato per le vittime di violenza sessuale, arriveranno nuovi presidi di polizia con relativi stanziamenti, saranno anticipate le norme contenute nel ddl anti-molestie che la Camera ha già approvato. Tra le altre cose, ci dovrebbero essere anche aggravanti se a commettere violenza sono familiari, partner o tutori; un pesante aggravio di pena se la vittima è sotto i 14 anni; uguale trattamento, invece, se la vittima è maggiorenne o appena sotto i 18; ergastolo sicuro, se allo stupro segue la morte della vittima. Mano pesante anche per i complici: nessuna possibilità di godere dei domiciliari neppure per i favoreggiatori.
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La scuola pubblica in Italia con la 'Riforma Gelmini'
Le cifre presentate nel decreto fanno venire i brividi: i tagli previsti dal decreto legge 112, poi convertito nella legge 133/08, e gli ulteriori provvedimenti contenuti nel decreto 137 porteranno, a livello nazionale, ad una riduzione di circa 100mila posti tra il personale docente e di 43mila posti tra quello Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi).
Per molti, anche per i non addetti ai lavori, l'effetto provocato dalla legge che in pratica azzererà in poco tempo le faticose conquiste di anni e anni, non solo in termini di posti di lavoro, ma anche di mission- educativa e di didattica, rende il momento dei più cupi e tristi degli ultimi anni. Ai tagli vanno poi sommati, le conseguenze che scaturiranno dalla reintroduzione del maestro unico nelle scuole elementari.
L'Europa chiede più scuola, più sapere e l'Italia che fa?
Il contrario!
Rientrodurre il maestro unico è compiere, di sicuro, un passo indietro di almeno mezzo secolo. Se non addirittura si ritorna al tempo del libro cuore, senza offesa per quel libro mio compagno di tanti pomeriggi.
Perchè tutto questo? Bella domanda!
Molto probabilmente si tenta di mascherare con questa supposta riforma quello che è il vero scopo del provvedimento: incassare o meglio risparmiare in poco meno di 4-5 anni 8miliardi di euro. Questa è la cifra stimata, che dovrebbe restare nelle casse dello stato.
Un risparmio quindi certo ottenuto tagliando centinaia di migliaia di posti di lavoro ma al contempo che produrrà anche un effetto negativo: quello di un drastico ridimensionamento del servizio scolastico pubblico in favore forse di quello privato. Inoltre un'altra diretta conseguenza della L.133/08 sarà la chiusura di decine e decine di plessi scolastici.
Molte scuole, soprattutto nei piccoli centri urbani, non ci saranno più. A scomparire sarà anche un altro degli elementi cardine dell'istruzione primaria italiana: il tempo pieno. Bisogna fare attenzione, chi sostiene che il tempo pieno non sarà toccato dalla riforma o che addirittura aumenterà mente sapendo di farlo.
Rifletteteci un poco e capirete perchè!
Se prima, per ogni 2 classi, c'erano 3 insegnanti d'ora in poi sarà uno per classe, a seguire e istruire dai 20 ai 30 alunni e che svolgerà il suo orario lavorativo settimanale esclusivamente di mattina. Pertanto al pomeriggio non potrà esserci altro che un sorta di dopo-scuola, trasformando il tempo pieno di fatto in un parcheggio pomeridiano per i bambini, che nulla ha da condividere con l'offerta didattica di cui fino ad ieri, prima della 'riforma Gelmini', gli alunni potevano usufruire con il tempo pieno.
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ARRIVERA' PER NATALE UNA 'SOCIAL CARD' AD OLTRE 1MLN DI ITALIANI 'POVERI'
In questo caso tra il poco e il nulla ci sono così poche differenze che è difficile distinguerli.
La 'social card, almeno per il momento, sembra più l’ennesimo spot varato dal governo che piuttosto un provvedimento serio in grado di aiutare per davvero i più bisognosi.
Nessuno però si è ricordato di dire che ogni spesa effettuata con la 'social card' in automatico sarà data una commissione alla Mastercard che è la società che ha emmesso ed è la proprietà della card.
Bhe! Almeno qualcuno di certo ci guadagnerà da questa iniziativa...
Appare strano che un'iniziativa così benefica abbia comunque dei costi accessori...stranezze tutte italiane!
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Parole....di Abraham Lincoln
Non si può arrivare alla prosperità
scoraggiando l'impresa.
Non si può rafforzare il debole
indebolendo il più forte.
Non si può aiutare chi è piccolo
abbattendo chi è grande.
Non si può aiutare il povero
distruggendo il ricco.
Non si possono aumentare le paghe
rovinando i datori di lavoro.
Non si può progredire serenamente
spendendo più del guadagno.
Non si può promuovere la fratellanza umana
predicando l'odio di classe.
Non si può instaurare la sicurezza sociale
adoperando denaro imprestato.
Non si può formare carattere e coraggioto
gliendo iniziativa e sicurezza.
Non si può aiutare continuamente
la gente facendo in sua vece quello che potrebbe
e dovrebbe fare da sola.
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