Lodo Alfano. La Corte Costituzionale boccia l’immunità di Berlusconi. La notizia riportata nel mondo
Ampio spazio su quasi tutti i grandi siti web dei maggiori giornali online di tutto il mondo sulla decisione della Corte Costituzionale di bocciare il lodo Alfano. Alcuni evidenziano il significato politico della sentenza altri ricordano che ora il premier sarà imputato in due processi.
Grande evidenza sul sito del britannico ‘The Times’, che ha seguito con attenzione le vicende del governo italiano negli ul
timi mesi: «La massima corte italiana toglie l’immunità a Berlusconi. Il premier italiano lotta per la sua carriera». Nei gironi scorsi aveva intitolato i ‘The Times’ in un articolo intitolato «I legali di Berlusconi usano la tesi della "Fattoria degli Animali" nella richiesta di mantenerlo al di sopra della legge», si sofferma invece sulla tesi sostenuta davanti ai giudici della corta dagli avvocati del premier: «la legge dovrebbe considerarlo il primo tra gli eguali e continuare a proteggerlo da azioni giudiziarie». Una tesi, si legge nel giornale, che ricorda il messaggio lanciato da George Orwell nel suo messaggio: «Tutti gli animali sono uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri». Il ‘The Guardian’ titola: «La corte italiana delibera l'incostituzionalità della legge per l'immunità di Berlusconi». E mette in evidenza, nell'articolo, come la più importante conseguenza della sentenza è che la decisione darà nuova rilevanza alle due indagini in cui il Berlusconi comparirà come indagato. Con la notizia della sentenza della Consulta apre anche il sito online dell'autorevole quotidiano finanziario ‘FINANCIAL TIMES’ che sottolinea come il centro-destra di Silvio Berlusconi «oggi sia sprofondato nella più profonda crisi da quando è al governo». Il francese ‘Le Monde’ scrive nelle news dell’ultim’ora: «L’immunità di Silvio Berlusconi giudicata incostituzionale». Titolone su ‘Liberation’ sempre in Francia: «Invalidata l’immunità penale di Berlusconi. Questa decisione della Corte costituzionale potrebbe aprire la porta a procedimenti giudiziari contro il presidente del Consiglio». In Spagna per ‘El Pais’ è il terzo titolo: «La Consulta apre la porta ai processi di Silvio Berlusconi. La legge d’immunità nota come Lodo Alfano tiene paralizzati quattro processi contro di lui» scrive il corrispondente del quotidiano di sinistra. Nei gironi scorsi in un articolo intitolato «L'avvocato di Berlusconi: 'La legge è uguale per tutti, non la sua applicazione», evidenzia come i legali del premier abbiano usato «variopinti argomenti giuridici e politici per difendere l'immunità ». Comunque andrà a finire - conclude il giornale, sottolineando che il lodo «ha paralizzato quattro processi» contro il Cavaliere - «una
sensazione sovrastava ieri la sede della Corte Costituzionale, Berlusconi e i suoi milionari avvocati sono pronti a contrastare tutto e uscirne indenni». Sul sito de ‘El Mundo’: «Berlusconi smette di essere immune davanti alla giustizia. I 15 giudici della Corte costituzionale invalidano la legge che dava l’immunità alle 4 massime cariche dello Stato». Prima notizia anche sul sito del Wall Streer Journal: «Corte annulla l’immunità di Berlusconi» e il quotidiano americano aggiunge «La sentenza potrebbe mettergli pressione per dare le dimissioni e aprire a elezioni anticipate». Il Financial Times: «Poco prima Berlusconi era di eccellente spirito». Più sobrio, come prevedibile, l’inglese Financial Times, ma sicuramente diretto: «La corte italiana rigetta l’immunità di Berlusconi» sommario: «La corte dice che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge». Dentro il pezzo, chissà, un pò’ di huomour inglese nel passaggio: Mr. Berlusconi aveva detto poco prima di essere in “eccellente spirito”, secondo il suo avvocato Niccolò Ghedini. Poi si ritrova: «Il premier italiano lotta per la sua carriera» che è la prima del sito della inglese Bbc: «Bocciata la legge sull’immunità di Berlusconi». «La Corte Costituzionale, prosegue la Bbc, ha annullato la legge che gli aveva evitato diversi casi giudiziari. In uno, doveva affrontare accuse di corruzione». Dagli Usa la ‘Cnn’: «la Corte spoglia Berlusconi dell’immunità». Nell’articolo si legge: “Nonostante i molti scandali intorno a lui, Berlusconi rimane popolare”. Poi il passaggio per ricordare gli scandali sessuali iniziati con il compleanno di una ragazza di 18 anni, con la quale Berlusconi è stato accusato di avere una “relazione inappropriata”. Anche il sito del ‘New York Times’ riporta la notizia titolando: «La Corte italiana spoglia berlusconi dell’immunità».
In Germania per la ‘FAZ’: «Berlusconi perde la sua immunità»: è la prima notizia del sito con una grande foto del presidente del Consiglio, che prosegue «la Consulta italiana ha dato una dura batosta al premier italiano e ha bocciato la legge sull'immunità. Con questa legge il politico di alto rango sperava di garantirsi una ampia immunità, eccezionale nell'Ue. Ora due processi nei confronti di Berlusconi possono riprendere». Foto gigantesca sul sito del settimanale di sinistra ‘Die Zeit’ che titola: «Contraccolpo per il premier dello scandalo: la Consulta italiana ha negato l'immunità a Berlusconi. Ora lo aspettano diversi processi». Maxifoto anche sul tabloid ‘BILD’: «Ora Berlusconi dovrà andare di fronte alla giustizia? ». Prima notizia anche per ‘Die Welt’ sempre in Germania e titolo di cronaca: «La Consulta nega a Berlusconi l'immunità. I 15 giudici hanno dichiarato non conforme alla Costituzione la legge con cui Berlusconi si è garantito nel 2008 l'immunità». E la vicenda sbarca anche sui quotidiani dell'America Latina. «Duro colpo a Berlusconi, bocciata la legge che gli dava l'immunità» titola in quarta posizione il sito dell'argentino ‘CLARIN’. Sempre in Argentina, ‘LA NACION’ titola; «la Giustizia italiana toglie l'immunità a Berlusconi». E per il brasiliano ‘O GLOBO’, «La giustizia italiana spoglia Berlusconi dell'immunità. Potranno essere riaperti alcuni processi». In Svizzera, ‘LE TEMPS’ ha come primo titolo: «Berlusconi dovrà affrontare la giustizia. Dura batosta per Silvio Berlusconi, la Corte costituzionale ha bocciato la legge d'immunità che proteggeva il capo del governo dal suo ritorno al potere poco più di un anno fa. Questa decisione rilancia le procedure giudiziarie contro il Cavaliere». Anche ‘Al Jazeera’ parla di annullamento dell'immunità per il premier, ponendo la notizia al primo posto sulla sua edizione web.
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STOP ALLE VIOLENZE IN SIRIA
Il mondo non può più stare a guardare mentre migliaia di siriani si vedono privati della libertà e della vita.....
DARFUR:NON C'E' PIU' TEMPO DA PERDERE!
IN DARFUR SONO DECINE SE NON CENTINAIA LE PERSONE CHE MUOIONO OGNI MESE...
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RICORDATI BASTANO 31 EURO PER ACQUISTARE 8 COPERTE, 51 EURO PER UNA TENDA E 200 EURO PER DARE ASSISTENZA MEDICA A 25 FAMIGLIE...
In Darfur dal 2003 ad oggi sono state compiute esecuzioni, anche di massa, stupri, soprattutto di massa, nei confronti di donne, uomini e bambini e interi villaggi sono stati rasi al suolo. Il terrore è stato usato come pratica generalizzata e a sfondo razziale mentre lo stupro è diventato una vera e propria arma da guerra.
Il governo sudanese di Khartoum da parte sua ha bombardato senza sosta i civili, e ha reso sempre più difficili le operazioni di soccorso delle organizzazioni umanitarie nei confronti delle genti del Darfur, fino al punto di far scappare via la maggior parte delle Ong operanti nella regione sudanese e liberarsi così di scomodi testimoni di quanto accadeva in quei luoghi. La stessa tattica è stata seguita prima con i peacekeepers dell'Ua e poi con quelli dell'Onu...
Tutto il mondo è a conoscenza di quanto accade in quella remota regione sudanese e lancia denunce. Da un lato Washington parla di genocidio, dall’altro l'Onu parla di catastrofe umanitaria e di pulizia etnica.
Il tutto però resta nella totale impunità!
Intanto, dal Febbraio 2003 anno in cui è iniziata la ribellione della popolazione di etnia africana del Darfur, circa 6 milioni in maggioranza musulmana e in parte animista, contro il governo sudanese, musulmano ma integralista e soprattutto di etnia araba e bianca, è scoppiato il conflitto che ha causato finora circa 300mila morti e due milioni e mezzo di profughi. Una protesta nata per lo stato di totale abbandono e sfruttamento in cui la popolazione nera era tenuta. La repressione del governo centrale è stata spietata, soprattutto facendo uso dei Janjaweed, i diavoli a cavallo, che sono milizie nomadi di etnia araba che hanno compiuto tutti gli orrori possibili e inimmaginabili contro le genti del Darfur di etnia nera, per lo più contadini e pastori.
La guerra chi puo raccontarla? E' difficile farlo ma tutti possiamo immaginare come sia il sentire l'odore dei morti abbandonati nelle strade o sotto le macerie, il vedere i bambini che muoiono di fame accanto al cadavere della madre, il sentire il lamento dei feriti e lo strazio dei sopravvissuti, di chi si vede impotente e maledice chi gli ha portato via tutto.
Nella Striscia di Gaza siamo ormai quasi alla terza settimana di bombardamenti e inesorabilmente, come non potrebbe essere diversamente con tutta la tecnologia militare del 21° secolo che gli israeliani stanno usando, il numero dei morti tra i civili continuato ad aumentare, mentre l'esercito israeliano bombarda le loro case si moltiplicano tra i palestinesi le scene di disperazione e di dolore causati dagli effetti devastanti della guerra che certamente non sono cambiati nel tempo anzi al contrario.
Il 12 giugno 2010 è caduto il primo anniversario delle contestate elezioni iraniane. Elezioni che decretarono la riconferma a presidente dell’Iran di Mahmud Ahmadinejad. Il Paese ha vissuto le prime ora di questa giornata con una calma carica di tensione che poi, è scoppiata nel pomeriggio intorno alle 16, le 13.30 italiane con i primi scontri tra manifestanti e forze di sicurezza nei pressi dell’Università Sharif di Teheran. Era impensabile che l’opposizione iraniana del movimento riformista dell’Onda Verde si facesse scappare questa occasione per proclamare il proprio dissenso al regime degli Ayatollah. I luoghi delle sanguinose proteste post elettorali di un anno fa si sono quindi di nuovo riempiti di manifestanti. Questo, nonostante l’appello dei leader dell’opposizione, Moussavi e Karroubi, a evitare di scendere in piazza e nonostante che le forze di sicurezza avessero preso posizione in vari punti strategici del centro di Teheran per prevenire manifestazioni. Nonostante le proteste e le accuse di brogli elettorali il contestato presidente Ahmadinejad ha potuto proseguire nel suo mandato, quasi certamente usurpato, grazie all’appoggio dell’ayatollah Ali Khamenei, la Guida Suprema. La lotta continuerà. Viva la Persia! Viva il movimento riformista!?xml:namespace>
Italia. Violenza sessuale è allarme sociale
Dopo i recenti casi di stupri, a Roma, Bologna e Milano non si riesce quasi più a tenere il conto degli episodio di violenza sessuale che, dall'inizio dell'anno, si stanno susseguendo in Italia ad opera principalmente di stranieri. Un orribile reato che si verifica nelle grandi città metropolitane come nei piccoli centri urbani. Emergono dati da brividi dalle informazioni fornite dal Presidente facente funzioni del Tribunale di Como Giuseppe Anzani e dal Procuratore capo Alessandro Maria Lodolini. Ogni 4 giorni in Procura a Como arriva una denuncia per violenza sessuale. I fascicoli aperti tra luglio 2007 e giugno 2008 sono stati 89, tra violenze sessuali e pedofilia. Ma è solo la punta di un iceberg in quanto, il reato, per la quasi totalità è sommerso perché prevale ancora la paura e la vergogna a denunciare la violenza subita. Fino ad oggi la violenza che subivano le donne era soprattutto domestica, ma gli episodi di violenza che hanno visto protagoniste, loro malgrado, delle donne avvenuti negli ultimi giorni, per le strade, propongono una nuova emergenza. Un autorevole testimonianza è portata da Telefono Rosa che da anni conosce il fenomeno ed assiste le vittime. “Ciò che sta avvenendo dall'inizio dell'anno, precisa il presidente Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, mi preoccupa. Non so se è solo l'effetto di maggiori denunce ma, dal nostro osservatorio, non era mai stato rilevata una cosa simile”. Gli avvenimenti degli ultimi giorni non fanno altro che conferma un'allarmante costante: in testa alla classifica degli autori di stupri ci sono gli stranieri. Il triste primato vede fra i primi i romeni, seguiti da marocchini e albanesi che sembra abbiano dato il via ad una esecrabile escalation di violenza contro le donne. Assodato che nella stragrande maggioranza dei casi questi episodi sono commessi da stranieri, spesso clandestini, ora si deve dare a tutto questo uno stop. Certezza della pena, custodia cautelare in carcere per chi è accusato di violenza sessuale ed esclusione di attenuanti per chi delinque sotto effetto di alcool e droghe. Tutto ovviamente tenendo conto di due elementi fondamentali: abbattere l'allarme sociale provocato da questo tipo di reati e tutelare la dignità della vittima, che va assicurata anche nel percorso dibattimentale.
Per raggiungere un risultato anzitutto è importante l'introduzione nel ddl sicurezza dell'obbligo del carcere per chi stupra. Forse il decreto 'anti-stupro' sarà pronto per venerdì esso dovrebbe contenere, come annunciato, importanti novità: gli accusati di stupro non potranno beneficiare della libertà condizionale, ci sarà un avvocato a spese dello Stato per le vittime di violenza sessuale, arriveranno nuovi presidi di polizia con relativi stanziamenti, saranno anticipate le norme contenute nel ddl anti-molestie che la Camera ha già approvato. Tra le altre cose, ci dovrebbero essere anche aggravanti se a commettere violenza sono familiari, partner o tutori; un pesante aggravio di pena se la vittima è sotto i 14 anni; uguale trattamento, invece, se la vittima è maggiorenne o appena sotto i 18; ergastolo sicuro, se allo stupro segue la morte della vittima. Mano pesante anche per i complici: nessuna possibilità di godere dei domiciliari neppure per i favoreggiatori.
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La scuola pubblica in Italia con la 'Riforma Gelmini'
Esprimo la mia piena solidarietà con tutti coloro che protestano contro la Legge 133/08 la cosidetta 'Riforma Gelmini'....
Le cifre presentate nel decreto fanno venire i brividi: i tagli previsti dal decreto legge 112, poi convertito nella legge 133/08, e gli ulteriori provvedimenti contenuti nel decreto 137 porteranno, a livello nazionale, ad una riduzione di circa 100mila posti tra il personale docente e di 43mila posti tra quello Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi).
Per molti, anche per i non addetti ai lavori, l'effetto provocato dalla legge che in pratica azzererà in poco tempo le faticose conquiste di anni e anni, non solo in termini di posti di lavoro, ma anche di mission- educativa e di didattica, rende il momento dei più cupi e tristi degli ultimi anni. Ai tagli vanno poi sommati, le conseguenze che scaturiranno dalla reintroduzione del maestro unico nelle scuole elementari.
L'Europa chiede più scuola, più sapere e l'Italia che fa?
Il contrario!
Rientrodurre il maestro unico è compiere, di sicuro, un passo indietro di almeno mezzo secolo. Se non addirittura si ritorna al tempo del libro cuore, senza offesa per quel libro mio compagno di tanti pomeriggi.
Perchè tutto questo? Bella domanda!
Molto probabilmente si tenta di mascherare con questa supposta riforma quello che è il vero scopo del provvedimento: incassare o meglio risparmiare in poco meno di 4-5 anni 8miliardi di euro. Questa è la cifra stimata, che dovrebbe restare nelle casse dello stato.
Un risparmio quindi certo ottenuto tagliando centinaia di migliaia di posti di lavoro ma al contempo che produrrà anche un effetto negativo: quello di un drastico ridimensionamento del servizio scolastico pubblico in favore forse di quello privato. Inoltre un'altra diretta conseguenza della L.133/08 sarà la chiusura di decine e decine di plessi scolastici.
Molte scuole, soprattutto nei piccoli centri urbani, non ci saranno più. A scomparire sarà anche un altro degli elementi cardine dell'istruzione primaria italiana: il tempo pieno. Bisogna fare attenzione, chi sostiene che il tempo pieno non sarà toccato dalla riforma o che addirittura aumenterà mente sapendo di farlo.
Rifletteteci un poco e capirete perchè!
Se prima, per ogni 2 classi, c'erano 3 insegnanti d'ora in poi sarà uno per classe, a seguire e istruire dai 20 ai 30 alunni e che svolgerà il suo orario lavorativo settimanale esclusivamente di mattina. Pertanto al pomeriggio non potrà esserci altro che un sorta di dopo-scuola, trasformando il tempo pieno di fatto in un parcheggio pomeridiano per i bambini, che nulla ha da condividere con l'offerta didattica di cui fino ad ieri, prima della 'riforma Gelmini', gli alunni potevano usufruire con il tempo pieno.
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ARRIVERA' PER NATALE UNA 'SOCIAL CARD' AD OLTRE 1MLN DI ITALIANI 'POVERI'
C’è un detto che dice: "meglio poco che niente!".
In questo caso tra il poco e il nulla ci sono così poche differenze che è difficile distinguerli.
La 'social card, almeno per il momento, sembra più l’ennesimo spot varato dal governo che piuttosto un provvedimento serio in grado di aiutare per davvero i più bisognosi.
Nessuno però si è ricordato di dire che ogni spesa effettuata con la 'social card' in automatico sarà data una commissione alla Mastercard che è la società che ha emmesso ed è la proprietà della card.
Bhe! Almeno qualcuno di certo ci guadagnerà da questa iniziativa...
Appare strano che un'iniziativa così benefica abbia comunque dei costi accessori...stranezze tutte italiane!
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Parole....di Abraham Lincoln
Non si può arrivare alla prosperità scoraggiando l'impresa.Non si può rafforzare il deboleindebolendo il più forte.Non si può aiutare chi è piccoloabbattendo chi è grande.Non si può aiutare il poverodistruggendo il ricco.Non si possono aumentare le pagherovinando i datori di lavoro.Non si può progredire serenamentespendendo più del guadagno.Non si può promuovere la fratellanza umanapredicando l'odio di classe.Non si può instaurare la sicurezza socialeadoperando denaro imprestato.Non si può formare carattere e coraggiotogliendo iniziativa e sicurezza.Non si può aiutare continuamentela gente facendo in sua vece quello che potrebbee dovrebbe fare da sola.
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