martedì 23 giugno 2009

Buccaneer. Al G8 di Trieste si discuterà del fenomeno della pirateria nel mare del Corno d’Africa

G8 Trieste 25, 26 e 27 Giugno 2009 - Sarà un summit ricco di contenuti e significativi interventi specie per quanto riguarda il fenomeno della pirateria, il vertice dei ministri degli Esteri del G8 in programma dal 25 al 27 giugno a Trieste. Verranno affrontati temi come l'Iran, gli ultimi sviluppi in Medio Oriente, la Corea del Nord, il Myanmar, le crisi africane. Successivamente, ci sarà la sessione dedicata alla stabilizzazione di Afghanistan e Pakistan, che di fatto è il ‘piatto forte’ del vertice di Trieste. L'Italia si è proposta di ottenere in particolare dei risultati che conta di realizzare con il contributo di tutti i Paesi che parteciperanno. Il vertice sarà all'insegna della corresponsabilità perché verrà chiesto a ciascuno dei 46 tra Paesi e organizzazioni regionali che vi parteciperanno di assumersi le proprie responsabilità nell'interesse della regione e del proprio Paese. Tra i partecipanti al vertice è prevista anche la presenza di Osce, Banca Mondiale e Banca asiatica di sviluppo. Innanzitutto, l’Italia vuole dare un segnale forte di impegno sull'Afghanistan, la principale crisi regionale dagli attentati dell'11 settembre del 2001, dove sono impegnati circa 3mila soldati italiani e dove l’Italia sta compiendo uno sforzo considerevole anche sul fronte della ricostruzione. Sul piano del disarmo e della non proliferazione, l'Italia vuole consolidare l'impegno comune dei Paesi del G8 a contribuire alla riuscita della Conferenza di riesame del Trattato di Non Proliferazione, TNP, prevista per l'anno prossimo, e che dovrà rafforzare norme e principi multilaterali per limitare il rischio di una corsa all'arma nucleare in un mondo in cui proliferare è diventato più facile e più pericoloso, come indica anche il caso nordcoreano. A Trieste si intende confermare la compattezza della comunità internazionale circa l'obiettivo della ricerca di una composizione definitiva del conflitto israelo-palestinese, sulla base del principio «due popoli-due Stati». Si tratta ormai, per quanto riguarda la pace in Medio Oriente, di fare un salto di qualità con il passaggio dal 'processo' alla 'soluzione', attraverso la ripresa immediata dei negoziati. A margine del vertice, nel pomeriggio di venerdì è in programma una riunione del Quartetto per il Medio Oriente, Onu, Ue, Usa e Russia. L’ultimo giorno le discussioni saranno allargate a Lega Araba, Egitto, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Marocco, Tunisia, Yemen, Siria, Bahrein, Libano e Giordania. Oggi è anche definitivamente tramontata la possibilità che l'Iran possa essere presente alla Conferenza per la stabilizzazione di Pakistan ed Afghanistan in programma a Trieste nel corso del vertice G8. Lo scorso lunedì, a tre giorni dall’inizio dei lavori della conferenza G8 di Trieste, il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, ha riferito che l’Iran non ho ancora risposto all’invito dell’Italia a parteciparvi e pertanto deve ritenere che quel Paese abbia declinato tale invito formulato ormai un mese fa. Nel frattempo è confermato che il segretario di Stato Hillary Clinton, reduce da un'operazione al gomito, ha rinunciato a recarsi al G8 di Trieste. La Clinton sarà rappresentata dal numero tre del Dipartimento di Stato William Burns. A Trieste verrà affrontato anche il problema, sempre più preoccupante, della pirateria al largo delle coste somale consolidando l'impegno dei Paesi del G8 nell'efficace attuazione delle misure internazionali di prevenzione e repressione del fenomeno già promosse dall’Onu e dall'Ue irrobustendo la capacità dei Paesi della regione di controllare le proprie coste ed acque territoriali e rafforzando il quadro giuridico internazionale. La comunità internazionale da tempo cerca faticosamente strategie comuni e l'Unione europea ragiona sul grado di intervento con il quale devono essere costruite le risposte al fenomeno della pirateria nel Corno D’africa. Nel giorno in cui il Governo somalo ha dichiarato lo stato di emergenza per l'escalation di violenza del conflitto tra le forze governative e le milizie islamiche legate ad Al Qaeda, il ministero degli Esteri italiano torna a rassicurare i familiari dei 10 marinai italiani membri dell’equipaggio del rimorchiatore italiano Buccaneer, nelle mani dei pirati somali dall’11 aprile scorso dopo essere stati catturati con la nave nel Golfo di Aden. La vicenda in questi giorni ruota intorno a Giovanni Vollaro, uno dei tre marinai iscritti alla capitaneria di porto di Torre del Greco (Napoli) e imbarcato sul Buccaneer. Al giovane torrese, la scorsa settimana, ancora una volta i pirati hanno permesso di telefonare a casa. A raccogliere la telefonata il padre Pasquale. “La conversazione è durata una decina di minuti, ha riferito Pasquale Vollaro, e anche se la linea era disturbata, ancora una volta ho ascoltato le parole di mio figlio”. “Mi ha detto che sono stremati, ma che stanno bene - ha continuato papà Vollaro - e che a bordo scarseggia di tutto, perfino l'acqua e anche le scorte alimentari”. “Mio figlio era sereno, precisa Pasquale Vollaro, ma ancora una volta mi ha chiesto di fare presto, di liberarli tutti”. Questo volta però un fatto nuovo è avvenuto. Pasquale stava parlando con il figlio ad un certo punto uno dei pirati somali che tengono in ostaggio l’equipaggio del Buccaneer si è intromesso nella conversazione ed ha preso il telefono che usava in quel momento Giovanni. Dall’altro capo del telefono un voce nuova che in un italiano un po’ stentato rivolgendosi in tono amichevole ha dichiarato: “We Napoli devi dire al tuo Stato che non devono chiamare quelli a terra ma direttamente noi, qui, sulla nave”. Un sibillino messaggio che faceva intendere che forse il governo italiano si è affidato a intermediari non in diretta connessione con i “protagonisti del sequestro” , e che si potevano accelerare i tempi del rilascio degli ostaggi, trattando direttamente con i carcerieri. Dalla Farnesina fanno sapere che non è esattamente così. Nel frattempo oltre al risveglio alquanto maldestro e mal gestito della stampa nazionale che finora ha ignorato la vicenda si è “levata una nuova voce istituzionale”: il neo presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro. In questo momento, mentre scriviamo questo articolo, sta incontrando i familiari campani dei marittimi sequestrati sul Buccaneer, presso il comune di Torre del Greco. Il presidente si dice senza parole per la straordinaria prova di coraggio offerta dai familiari dei marittimi campani membri dell’equipaggio del rimorchiatore Buccaneer. Cesaro sembra intenzionato a voler mettere in campo tutte le iniziative, di carattere simbolico e istituzionale, atte a sollecitarne l'immediata liberazione dei 16 ostaggi. Tra le iniziative che la Provincia di Napoli adotterà per tenera alta l'attenzione dell'opinione pubblica e dei media sul caso del Buccaneer, saranno esposte tre gigantografie dei marittimi napoletani sulla facciata di Palazzo Matteotti sede della provincia. Il ‘falso’ clamore che gli ‘inopportuni’ e ‘inesatti’ articoli che diversi giornali nazionali stanno pubblicando in questi giorni non fanno altro che remare contro l’esito positivo di questa vicenda che finora non aveva, stranamente, raccolto alcuna attenzione da parte di nessun media nazionale. Ci rammarichiamo che nonostante quanto si sia stato detto e scritto ci sia ancora chi vuole vestire i panni del protagonista e cavalcare il cavallo della vittoria nell’ultimo miglio che lo separa dall’arrivo. Oggi sembra che ci sia, da parte dei giornalisti italiani, un rincorrersi alla notizia storpiandola in molti casi e forse vanificando le azioni di approccio e di trattativa che finora, con molta difficoltà, il governo italiano era riuscito a stabilire e costruire. Da queste colonne lanciamo loro un messaggio: evitate di scrivere balordaggini e continuate nel vostro «letargo» mediatico. Ormai la vicenda è ad esaurimento e sarebbe brutto ripartire da capo. Ieri sono stati rilasciati i 7 marinai delle Seychelles che erano tenuti in ostaggio dai pirati somali dopo che lo scorso marzo la loro nave ‘Explorateur’ era stata catturata nell'Oceano indiano. Alla loro liberazione non è seguita quella della nave di cui non si conosce la sorte. Molto probabilmente anche la vicenda del rimorchiatore italiano avrà lo stesso risvolto. Ma quello che ci preme e che i 16 marittimi, che da ben 72 giorni sono ostaggi dei pirati, ritornino a casa... Del rimorchiatore Buccaneer “fisicamente” poco importa.

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Una fiammella accesa per tutte le persone che soffrono al mondo

Una fiammella accesa per tutte le persone che soffrono al mondo
Nel mondo sono tante le persone che piangono e soffrono a loro dedico un affettuoso pensiero....

Unioni Civili

Unioni Civili
SI ALLE UNIONI CIVILI NO ALLE ADOZIONI

STOP ALLE VIOLENZE IN SIRIA

Il mondo non può più stare a guardare mentre migliaia di siriani si vedono privati della libertà e della vita.....

Tutta la verità sul sequestro del rimorchiatore Buccaneer

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Rivista e libro in vendita al sito www.liberoreporter.it

A tutti quei bravi ragazzi morti per l'Italia

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Non mi abituerò mai a quest'immagine! Onore ai caduti

Nel mondo ogni giorno vengono compiute carneficine immani in cui le vittime sono inermi civili

Nel mondo ogni giorno vengono compiute carneficine immani in cui le vittime sono inermi civili
in memoria di coloro che hanno versato il loro sangue a causa del terrorismo ed ora sono solo ombre!

sono solidale con gli immigrati clandestini

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il volto di un immigrato

...a quei bravi ragazzi, figli dell'America di oggi, morti in guerra!

...a quei bravi ragazzi, figli dell'America di oggi, morti in guerra!

DARFUR:NON C'E' PIU' TEMPO DA PERDERE!

IN DARFUR SONO DECINE SE NON CENTINAIA LE PERSONE CHE MUOIONO OGNI MESE...
FAI LORO DEL BENE... AIUTA I RIFUGIATI E I PROFUGHI DEL DARFUR FACENDO UNA DONAZIONE ALL'AGENZIA ONU PER I RIFUGIATI UNHCR CHIAMA LO 0680212304 PER SAPERE COME FARE....
RICORDATI BASTANO 31 EURO PER ACQUISTARE 8 COPERTE, 51 EURO PER UNA TENDA E 200 EURO PER DARE ASSISTENZA MEDICA A 25 FAMIGLIE...

Un bambino del Darfur

Un bambino del Darfur
aiuta ad aiutarlo sostieni le iniziative pro Darfur
In Darfur dal 2003 ad oggi sono state compiute esecuzioni, anche di massa, stupri, soprattutto di massa, nei confronti di donne, uomini e bambini e interi villaggi sono stati rasi al suolo. Il terrore è stato usato come pratica generalizzata e a sfondo razziale mentre lo stupro è diventato una vera e propria arma da guerra.
Il governo sudanese di Khartoum da parte sua ha bombardato senza sosta i civili, e ha reso sempre più difficili le operazioni di soccorso delle organizzazioni umanitarie nei confronti delle genti del Darfur, fino al punto di far scappare via la maggior parte delle Ong operanti nella regione sudanese e liberarsi così di scomodi testimoni di quanto accadeva in quei luoghi. La stessa tattica è stata seguita prima con i peacekeepers dell'Ua e poi con quelli dell'Onu...
Tutto il mondo è a conoscenza di quanto accade in quella remota regione sudanese e lancia denunce. Da un lato Washington parla di genocidio, dall’altro l'Onu parla di catastrofe umanitaria e di pulizia etnica.
Il tutto però resta nella totale impunità!
Intanto, dal Febbraio 2003 anno in cui è iniziata la ribellione della popolazione di etnia africana del Darfur, circa 6 milioni in maggioranza musulmana e in parte animista, contro il governo sudanese, musulmano ma integralista e soprattutto di etnia araba e bianca, è scoppiato il conflitto che ha causato finora circa 300mila morti e due milioni e mezzo di profughi. Una protesta nata per lo stato di totale abbandono e sfruttamento in cui la popolazione nera era tenuta. La repressione del governo centrale è stata spietata, soprattutto facendo uso dei Janjaweed, i diavoli a cavallo, che sono milizie nomadi di etnia araba che hanno compiuto tutti gli orrori possibili e inimmaginabili contro le genti del Darfur di etnia nera, per lo più contadini e pastori.

Il pianto di un innocente a Gaza

Il pianto di un innocente a Gaza
Ancora una volta il mondo intero si dovrebbe vergognare!!!
La guerra chi puo raccontarla? E' difficile farlo ma tutti possiamo immaginare come sia il sentire l'odore dei morti abbandonati nelle strade o sotto le macerie, il vedere i bambini che muoiono di fame accanto al cadavere della madre, il sentire il lamento dei feriti e lo strazio dei sopravvissuti, di chi si vede impotente e maledice chi gli ha portato via tutto.
Nella Striscia di Gaza siamo ormai quasi alla terza settimana di bombardamenti e inesorabilmente, come non potrebbe essere diversamente con tutta la tecnologia militare del 21° secolo che gli israeliani stanno usando, il numero dei morti tra i civili continuato ad aumentare, mentre l'esercito israeliano bombarda le loro case si moltiplicano tra i palestinesi le scene di disperazione e di dolore causati dagli effetti devastanti della guerra che certamente non sono cambiati nel tempo anzi al contrario.

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran
Sono solidale con i persiani che manifestano

Il 12 giugno 2010 è caduto il primo anniversario delle contestate elezioni iraniane. Elezioni che decretarono la riconferma a presidente dell’Iran di Mahmud Ahmadinejad. Il Paese ha vissuto le prime ora di questa giornata con una calma carica di tensione che poi, è scoppiata nel pomeriggio intorno alle 16, le 13.30 italiane con i primi scontri tra manifestanti e forze di sicurezza nei pressi dell’Università Sharif di Teheran. Era impensabile che l’opposizione iraniana del movimento riformista dell’Onda Verde si facesse scappare questa occasione per proclamare il proprio dissenso al regime degli Ayatollah. I luoghi delle sanguinose proteste post elettorali di un anno fa si sono quindi di nuovo riempiti di manifestanti. Questo, nonostante l’appello dei leader dell’opposizione, Moussavi e Karroubi, a evitare di scendere in piazza e nonostante che le forze di sicurezza avessero preso posizione in vari punti strategici del centro di Teheran per prevenire manifestazioni. Nonostante le proteste e le accuse di brogli elettorali il contestato presidente Ahmadinejad ha potuto proseguire nel suo mandato, quasi certamente usurpato, grazie all’appoggio dell’ayatollah Ali Khamenei, la Guida Suprema. La lotta continuerà. Viva la Persia! Viva il movimento riformista!


i 44 presidenti degli Usa

i 44 presidenti degli Usa
da www.patrickmoberg.com/blog/id:420/november-4-2008

The President United States of America

The President United States of America
Barack Obama

E' morta Miriam Makeba

E' morta Miriam Makeba
Addio Mama Afrika....io continuerò a sognare...

Notes

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Italia. Violenza sessuale è allarme sociale


Dopo i recenti casi di stupri, a Roma, Bologna e Milano non si riesce quasi più a tenere il conto degli episodio di violenza sessuale che, dall'inizio dell'anno, si stanno susseguendo in Italia ad opera principalmente di stranieri. Un orribile reato che si verifica nelle grandi città metropolitane come nei piccoli centri urbani. Emergono dati da brividi dalle informazioni fornite dal Presidente facente funzioni del Tribunale di Como Giuseppe Anzani e dal Procuratore capo Alessandro Maria Lodolini. Ogni 4 giorni in Procura a Como arriva una denuncia per violenza sessuale. I fascicoli aperti tra luglio 2007 e giugno 2008 sono stati 89, tra violenze sessuali e pedofilia. Ma è solo la punta di un iceberg in quanto, il reato, per la quasi totalità è sommerso perché prevale ancora la paura e la vergogna a denunciare la violenza subita. Fino ad oggi la violenza che subivano le donne era soprattutto domestica, ma gli episodi di violenza che hanno visto protagoniste, loro malgrado, delle donne avvenuti negli ultimi giorni, per le strade, propongono una nuova emergenza. Un autorevole testimonianza è portata da Telefono Rosa che da anni conosce il fenomeno ed assiste le vittime. “Ciò che sta avvenendo dall'inizio dell'anno, precisa il presidente Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, mi preoccupa. Non so se è solo l'effetto di maggiori denunce ma, dal nostro osservatorio, non era mai stato rilevata una cosa simile”. Gli avvenimenti degli ultimi giorni non fanno altro che conferma un'allarmante costante: in testa alla classifica degli autori di stupri ci sono gli stranieri. Il triste primato vede fra i primi i romeni, seguiti da marocchini e albanesi che sembra abbiano dato il via ad una esecrabile escalation di violenza contro le donne. Assodato che nella stragrande maggioranza dei casi questi episodi sono commessi da stranieri, spesso clandestini, ora si deve dare a tutto questo uno stop. Certezza della pena, custodia cautelare in carcere per chi è accusato di violenza sessuale ed esclusione di attenuanti per chi delinque sotto effetto di alcool e droghe. Tutto ovviamente tenendo conto di due elementi fondamentali: abbattere l'allarme sociale provocato da questo tipo di reati e tutelare la dignità della vittima, che va assicurata anche nel percorso dibattimentale.
Per raggiungere un risultato anzitutto è importante l'introduzione nel ddl sicurezza dell'obbligo del carcere per chi stupra. Forse il decreto 'anti-stupro' sarà pronto per venerdì esso dovrebbe contenere, come annunciato, importanti novità: gli accusati di stupro non potranno beneficiare della libertà condizionale, ci sarà un avvocato a spese dello Stato per le vittime di violenza sessuale, arriveranno nuovi presidi di polizia con relativi stanziamenti, saranno anticipate le norme contenute nel ddl anti-molestie che la Camera ha già approvato. Tra le altre cose, ci dovrebbero essere anche aggravanti se a commettere violenza sono familiari, partner o tutori; un pesante aggravio di pena se la vittima è sotto i 14 anni; uguale trattamento, invece, se la vittima è maggiorenne o appena sotto i 18; ergastolo sicuro, se allo stupro segue la morte della vittima. Mano pesante anche per i complici: nessuna possibilità di godere dei domiciliari neppure per i favoreggiatori.

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La scuola pubblica in Italia con la 'Riforma Gelmini'

Esprimo la mia piena solidarietà con tutti coloro che protestano contro la Legge 133/08 la cosidetta 'Riforma Gelmini'....

Le cifre presentate nel decreto fanno venire i brividi: i tagli previsti dal decreto legge 112, poi convertito nella legge 133/08, e gli ulteriori provvedimenti contenuti nel decreto 137 porteranno, a livello nazionale, ad una riduzione di circa 100mila posti tra il personale docente e di 43mila posti tra quello Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi).
Per molti, anche per i non addetti ai lavori, l'effetto provocato dalla legge che in pratica azzererà in poco tempo le faticose conquiste di anni e anni, non solo in termini di posti di lavoro, ma anche di mission- educativa e di didattica, rende il momento dei più cupi e tristi degli ultimi anni. Ai tagli vanno poi sommati, le conseguenze che scaturiranno dalla reintroduzione del maestro unico nelle scuole elementari.
L'Europa chiede più scuola, più sapere e l'Italia che fa?
Il contrario!
Rientrodurre il maestro unico è compiere, di sicuro, un passo indietro di almeno mezzo secolo. Se non addirittura si ritorna al tempo del libro cuore, senza offesa per quel libro mio compagno di tanti pomeriggi.
Perchè tutto questo? Bella domanda!
Molto probabilmente si tenta di mascherare con questa supposta riforma quello che è il vero scopo del provvedimento: incassare o meglio risparmiare in poco meno di 4-5 anni 8miliardi di euro. Questa è la cifra stimata, che dovrebbe restare nelle casse dello stato.
Un risparmio quindi certo ottenuto tagliando centinaia di migliaia di posti di lavoro ma al contempo che produrrà anche un effetto negativo: quello di un drastico ridimensionamento del servizio scolastico pubblico in favore forse di quello privato. Inoltre un'altra diretta conseguenza della L.133/08 sarà la chiusura di decine e decine di plessi scolastici.
Molte scuole, soprattutto nei piccoli centri urbani, non ci saranno più. A scomparire sarà anche un altro degli elementi cardine dell'istruzione primaria italiana: il tempo pieno. Bisogna fare attenzione, chi sostiene che il tempo pieno non sarà toccato dalla riforma o che addirittura aumenterà mente sapendo di farlo.
Rifletteteci un poco e capirete perchè!
Se prima, per ogni 2 classi, c'erano 3 insegnanti d'ora in poi sarà uno per classe, a seguire e istruire dai 20 ai 30 alunni e che svolgerà il suo orario lavorativo settimanale esclusivamente di mattina. Pertanto al pomeriggio non potrà esserci altro che un sorta di dopo-scuola, trasformando il tempo pieno di fatto in un parcheggio pomeridiano per i bambini, che nulla ha da condividere con l'offerta didattica di cui fino ad ieri, prima della 'riforma Gelmini', gli alunni potevano usufruire con il tempo pieno.

...

ARRIVERA' PER NATALE UNA 'SOCIAL CARD' AD OLTRE 1MLN DI ITALIANI 'POVERI'

C’è un detto che dice: "meglio poco che niente!".
In questo caso tra il poco e il nulla ci sono così poche differenze che è difficile distinguerli.
La 'social card, almeno per il momento, sembra più l’ennesimo spot varato dal governo che piuttosto un provvedimento serio in grado di aiutare per davvero i più bisognosi.
Nessuno però si è ricordato di dire che ogni spesa effettuata con la 'social card' in automatico sarà data una commissione alla Mastercard che è la società che ha emmesso ed è la proprietà della card.
Bhe! Almeno qualcuno di certo ci guadagnerà da questa iniziativa...
Appare strano che un'iniziativa così benefica abbia comunque dei costi accessori...stranezze tutte italiane!

***

Parole....di Abraham Lincoln

Non si può arrivare alla prosperità

scoraggiando l'impresa.
Non si può rafforzare il debole
indebolendo il più forte.
Non si può aiutare chi è piccolo
abbattendo chi è grande.
Non si può aiutare il povero
distruggendo il ricco.
Non si possono aumentare le paghe
rovinando i datori di lavoro.
Non si può progredire serenamente
spendendo più del guadagno.
Non si può promuovere la fratellanza umana
predicando l'odio di classe.
Non si può instaurare la sicurezza sociale
adoperando denaro imprestato.
Non si può formare carattere e coraggioto
gliendo iniziativa e sicurezza.
Non si può aiutare continuamente
la gente facendo in sua vece quello che potrebbe
e dovrebbe fare da sola.

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

marito e padre

i due rivali

genere umano

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO
da peacereporter

23/02/2002 - 02/07/2008 Ingrid Betancourt è stata liberata!

23/02/2002 - 02/07/2008                  Ingrid Betancourt è stata liberata!
faccio mia la gioia di tutti!

Finalmente liberi!!!

Finalmente liberi!!!

Grazie a loro la Betancourt è libera

Grazie a loro la Betancourt è libera
il ministro della Difesa colombiano Santos e il generale Montoya

Grazie Uribe!!

Grazie Uribe!!
La Betancourt ha incontrato il presidente colombiano Uribe che vinse le elezioni del 2002

madre e figlia!

madre e figlia!
Yolanda Pulecio e Ingrid Betancourt

le due Betancourt

le due Betancourt
Ingrid abbraccia la madre Yolanda

La gioia della libertà riconquistata

La gioia della libertà riconquistata
Ingrid Betancourt dopo la liberazione