Il ‘Sindaco Pescatore’ è Angelo Vassallo fratello di Dario e Sindaco di Pollica nel salernitano. Angelo venne ucciso una sera di settembre del 2010. Forse ‘punito’ per il suo forte impegno per la sua terra e per la sua gente.
Angelo apparteneva ad una famiglia di pescatori ed egli stesso lo era e grazie alla sua instancabile volontà si rese promotore di iniziative a favore dello sviluppo economico, sociale e civile della propria comunità, sapendo trasformare il suo paese in una perla del turismo con il solo valorizzarne le risorse naturali ed il territorio.
Il libro ripercorre la vicenda del suo assassinio e di come nove colpi di pistola possono uccidere un uomo, ma non le sue idee.
Questo è possibile però, solo se tutti si uniscono ed escono dal torpore che li avvolge come ha spiegato nel suo intervento il prof Marco Corcione.
Nell’ambito di una campagna di sensibilizzazione e di attenzione il libro di Dario Vassallo è stato già presentato in decine e decine di città e il 15 maggio prossimo sarà presentato anche al Parlamento europeo.
Nel frattempo domenica 25 marzo è stato presentato ad Afragola nel napoletano grazie al ‘Caffé letterario’ della Pro Loco cittadina.
A presentare il libro Dario Vassallo insieme a Claudio Grillo, Presidente della Pro Loco, il prof Marco Corcione e il Dott Demetrio Guarnaccia.
Ad introdurre Claudio Grillo che ha salutato tutti gli ospiti e volendo sottolineare l’importanza dell’evento ha spiegato che portare ad Afragola la presentazione di un testo di grande attualità diventa un momento di grande ricchezza per la città. “Una città cresce anche grazie ai contributi culturali”, ha spiegato Grillo che sta portando avanti un discorso culturale interrottosi dopo la morte del padre prof Luigi Grillo, fondatore, tra l’altro, anche del Premio Ruggiero II il Normanno.
L’evento ha raccolto una grande adesione di pubblico. Una eterogenea platea che ha visto presenti, avvocati, professionisti, intellettuali, politici ed anche cittadini comuni e tutti hanno mostrato particolare interesse per l’argomento trattato.
Quando Grillo ha invitato tutti ad osservare un minuto di raccoglimento per onorare Angelo Vassallo morto nel nome di quello che credeva l’emozione in sala si tagliava con il coltello.
Dopo di lui ha preso la parola il prof Marco Corcione.
Come sempre l’illustre avvocato e docente universitario, col suo modo di fare ha saputo catturare l’attenzione di tutti.
Nel rievocare la figura del Sindaco Vassallo, lo ha definito un uomo del sud che ha saputo con il suo sacrificio dare l’esempio alle nuove generazioni.
Il prof Corcione si è poi dilettato in una breve lettura del libro: "Chissà cosa mi ha spinto venti giorni dopo a tornare su questa strada troppo stretta e in salita. La fame di verità totale o piuttosto una rabbia feroce, insopprimibile, il rifiuto della realtà. Per questo adesso prendo a calci il muretto vicino al quale hanno ammazzato mio fratello. Sono come imprigionato dentro la gabbia dei ricordi, provo a ribellarmi ma inutilmente: è una sensazione che non riesco a definire. Pensare ad Angelo mi aiuta a sopravvivere al dolore."
Alla fine ha fatto le sue considerazioni che hanno portato ad una sua riflessione ossia che in questa vicenda primeggia ‘la Filosofia dell’assurdo’.
“Martirizzandolo ne hanno fatto un esempio da seguire. Come una sollecitazione per la nostra mancata partecipazione alla vita pubblica”, ha affermato Corcione.
Una riflessione in merito l’ha voluta esprimere anche il dott Guarnaccia che ha concretizzato in due ipotesi come risposte a quanto è accaduto, ‘avidità di denaro e di potere’. “Angelo Vassallo era un eroe normale, ambizioso però, non per se, ma per la propria terra. Ecco la concretezza di una persona che svolge un ruolo pubblico”, ha spiegato Guarnaccia aggiungendo che: “I sogni di Angelo Vassallo sono rimasti in eredità”.
Grazie all'opera svolta da Angelo Vassallo infatti, oggi il comune di Pollica è il motore strategico di una zona che ha nel territorio il suo orizzonte economico: cinque vele da Legambiente per la qualità del mare, sede dell'Osservatorio della Dieta mediterranea con riconoscimento dell'Unesco, ‘città slow’ per le prelibatezze enogastronomiche, un porticciolo accogliente e pieno di servizi.
Visibilmente emozionato è poi, intervenuto Dario Vassallo che ha esordito spiegando appunto che parlare di Angelo gli provoca una forte carica emotiva.
Raccontare del proprio fratello ucciso cercando di far uscire dal racconto l’uomo, l’animo piuttosto che altro deve essere stata un’ardua impresa per Dario, ma l’intento è riuscito.
Dario Vassallo nel corso del suo intervento ha raccontato anche di quando il Sindaco di Saluzzo lo ha invitato nel suo comune spiegando che: "Saluzzo è il paese di Carlo Alberto Dalla Chiesa ed ho accettato subito l’invito, anche per questo. Persone come Della Chiesa, come mio fratello, come Borsellino o Falcone devono essere conosciuti, studiati a scuola. Sono ancora pochi a sapere bene chi sono, e questo è grave".
Angelo Vassallo è stato ucciso perché era il simbolo della buona politica del Sud. La politica della legalità e dello sviluppo a costo zero per l'ambiente. La politica dell'ascolto e del darsi da fare per risolvere i problemi. La politica che piace alle persone oneste e dà fastidio ai potenti e ai farabutti.
Il libro è in vendita nelle librerie e il ricavato andrà interamente alla Fondazione ‘Angelo Vassallo’ di cui Dario Vassallo è il presidente.
Interessante la pagina creata su Facebook e interamente dedicata alla Fondazione:
https://www.facebook.com/pages/Fondazione-Angelo-Vassallo-Sindaco-Pescatore/254977224553151
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