Napoli: mele marce tra i vigili e CC ad Afragola e Casalnuovo

NAPOLI - Scoperto dai carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna un giro di corruzione e vessazioni nel napoletano. La particolarità della vicenda è che i responsabili sono stati individuati in quattro carabinieri e nove agenti della Polizia municipale nei confronti dei quali sono stati adottati provvedimenti restrittivi cautelari. Provvedimenti che sono stati emessi dal gip del tribunale di Nola. Le accuse contestate ai tredici vanno, a vario titolo, dal millantato credito, concussione, corruzione, truffa ai danni dello Stato, falso ideologico, omessa denuncia, abuso d'ufficio e simulazione di reato. Il provvedimento cautelare ha interessato il vice brigadiere in servizio presso la Tenenza Carabinieri di Casalnuovo di Napoli , Fortunato Galluccio, e il Tenente della Polizia Municipale di Afragola, Raffaele Laezza, finiti agli arresti domiciliari. Mentre sono finiti all’obbligo di dimora i carabinieri Gennaro Vito, Raffaele Grassi, Claudio Pasquale Cistulli, tutti in servizio presso la Tenenza dei Carabinieri di Casalnuovo di Napoli. L’obbligo di dimora è scattato anche per gli agenti della polizia municipale di Afragola (NA) Sebastiano Baia, Nicola Cirillo, Mauro Ariota, Massimo Di Benedetto, Paolino Reale, Orazio Salzano, Chiara Iorio e Amore Antonio. Il gruppo di rappresentanti delle forze dell'ordine la mattina uscivano di casa per andare al lavoro al comando della Polizia municipale di Afragola e alla Tenenza dei carabinieri di Casalnuovo, ma questa non era la loro unica occupazione. Le indagini della Magistratura e dei carabinieri hanno messo in luce che questi ‘tutori della legge’ avevano messo su anche un giro di tangenti pagate da negozianti, imprenditori e anche da comuni cittadini. Un modo come un altro per ‘arrotondare’ lo stipendio. L’idea di ‘avviare l’attività’ era venuta al vice brigadiere dei carabinieri, Galluccio che, secondo quanto evidenziato dalle indagini, aveva trovato nel tenente della polizia municipale di Afragola, Laezza un degno ‘compare’. Nella loro relazione i carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna hanno evidenziato quanto forte, anzi fortissima fosse l’intesa tra i due, una sorta di idillio. Il Laezza era il referente indiscusso del Galluccio. Un legame che ha dato vita ad un inquietante asse tra Afragola e Casalnuvo, illecito quanto immorale. Un’asse che ha coinvolto anche altri uomini in divisa, colleghi dei due disposti, senza indugio, a dedicarsi anima e corpo a questa ‘attività’. Il fatto più inquietante, e che lascia sconcertati, è l’alto numero di agenti della polizia municipale di Afragola, ben nove, coinvolti nella triste vicenda. Qui viene spontaneo domandarsi: “possibile che nessuno dei colleghi, quelli onesti, non se ne fossero accorti?”. Sarebbe interessante capire come mai non si siano accorti che i colleghi erano dediti anche ad attività accessorie. Possibile che non siano mai giunte segnalazioni o lamentele al comando di Afragola o di Casalnuovo? La gravità consiste soprattutto nel fatto che si tratta di uomini delle forze dell’ordine che durante lo svolgimento del loro servizio hanno approfittato della loro posizione per vessare gli infelici cittadini che gli capitavano a tiro imponendo loro di pagare. Di fatto il ‘gruppo di amici’ si facevano pagare tangenti e bustarelle per avere un trattamento di favore, per stare tranquilli, molto spesso solo per ottenere qualcosa che invece, spetta di diritto. L'inchiesta, che vede in tutto ben 39 persone indagate, è stata condotta dai carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna su mandato del Procuratore capo di Nola, Paolo Mancuso. I militari hanno documentato, anche con intercettazioni telefoniche, pedinamenti e servizi di osservazione, un giro di corruzione attraverso la strumentalizzazione costante proprio della funzione esercitata dai 13 pubblici ufficiali. L'indagine è partita dopo che un cittadino ha presentato una denuncia proprio contro gli agenti della municipale di Afragola che gli avevano chiesto denaro in cambio della non verbalizzazione di un’infrazione al codice della strada da questi commessa. Le condotte illecite documentate contemplano il periodo dal gennaio 2010 all'agosto dello stesso anno. Dalla relazione della magistratura emerge un quadro duro e inquietante della vicenda. La Procura di Nola scrive: “il Galluccio incitava continuamente il Laezza a commettere reati e ne sfruttava la posizione per trarne un utile personale. Nasce così un sistema di ‘benevolenze e riconoscenze’ che coinvolge un grosso numero di vigili urbani ma soprattutto chi abita a Casalnuovo e ad Afragola, che incappa ‘necessariamente’ nei soprusi ideati dai due”. La vicenda ha destato enorme scalpore per il fatto che coinvolge dei pubblici ufficiali, ma al tempo stesso ha dato speranza ai cittadini onesti. Questo in quanto le indagini, che hanno permesso di raccogliere le prove contro il ‘gruppo di amici’ dediti ad attività illecite, sono state condotte da altri uomini in divisa soprattutto con estrema discrezione. “questo è il miglior messaggio per i cittadini di Casalnuovo e Afragola al fine di ripristinare la loro fiducia nel rispetto della legalità e negli esponenti delle forze dell'ordine che ogni giorno mettono le loro vite a servizio della collettivit, con spirito di sacrificio e di abnegazione”, si legge nelle carte della Procura di Nola.

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