sabato 12 marzo 2011

Giappone: sisma e tsunami mettono in ginocchio Paese asiatico

“In Giappone la situazione è potenzialmente molto grave”. Con queste parole il governo nipponico ha sintetizzato lo stato delle cose nel Paese del Sol Levante. Un Paese che è stato colpito da un sisma di una violenza senza precedenti seguito poi da un maremoto. A distanza di 24 ore con la minaccia incombente di nuovi tsunami e con continue scosse di assestamento si cerca di fare la conta dei danni. Il bilancio si aggrava di ora in ora, mentre aumentano le preoccupazione per la situazione delle centrali nucleari. Per l'Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS, ufficialmente le vittime accertate sono almeno 621,mentre i dispersi 645 e i feriti 1.040. Si tratta però, di dati provvisori e che certamente saranno aggiornate al rialzo. Questo in quanto il terremoto di magnitudo 8,9 che ha colpito il Paese asiatico è stato di una violenza senza precedenti nella storia del Giappone. Dalle varie località del Paese asiatico si moltiplicano infatti, le notizie sempre più drammatiche. Risultano mancanti all’appello almeno 9.500 persone a Minamisanriku, nella prefettura di Miyagi. Minamisanriku si trova a circa 466 km a nord di Tokyo. Secondo diversi media giapponesi la città è stata letteralmente spazzata via dalla tsunami che ieri ha colpito il Giappone. Di fatto è tutta la costa nord-orientale ad essere stata spazzata via. L'isola Honshu è stata sommersa da onde che hanno distrutto più di 3mila abitazioni. Il ministro della Difesa ha fatto sapere che sono circa 1.800 le case andare distrutte a Minami Soma, prefettura di Fukushima. Mentre le autorità di Sendai hanno parlato di 1.200 abitazioni travolte dallo tsunami. A Rikuzen Takata sono state distrutte almeno 5mila delle 8mila case totali. Comunque sia sono migliaia le case andate distrutte lungo la costa. Al momento non si segnalano vittime tra gli stranieri, anche se tale eventualità è messa in conto. Il sisma prima e lo tsunami dopo hanno fatto registrare gravi danni in cinque Prefetture: Iwate, Miyagi, Fukushima, Ibaraki, Aomori. Almeno 1,4 milioni di case in Giappone sono senz'acqua. In migliaia, i giapponesi, formano lunghe file per ricevere acqua potabile che viene loro distribuita e che raccolgono in contenitori di fortuna. Un centinaio di autocisterne hanno già raggiunto le zone più colpite. Circa 3 milioni di persone sono senza elettricità e il gestore del servizio ha reso noto che ci vorrà del tempo per ripristinare il servizio. Nel frattempo un'equipe di medici, infermieri e esperti in radiazioni dell'Istituto nazionale di scienze radiologiche è stato inviato a Fukushima in via precauzionale. Le autorità giapponesi sono pronte alla distribuzione di iodio alla popolazione che vive nei pressi delle centrali nucleari di Fukushima. Lo iodio, che fu distribuito anche a Chernobyl, serve nelle terapie anti. Secondo l'agenzia Jiji press, tre impiegati della centrale Fukushima Daiichi, dove si è verificata una fuga, sono stati esposti a radiazioni. Il governo nipponico ha inoltrato un rapporto all'Angezia ONU per il nucleare, Aiea, in cui da spiegazioni dell'incidente accaduto alla centrale nucleare di Fukushima, una delle quattro coinvolte nell’allarme nucleare scattato nel Paese. Nel documento esso è stato classificato come un incidente di quarto grado della scala internazionale Ines. Una scala che va dal primo grado, corrispondente ad un'anomalia, fino al settimo, corrispondente a grave incidente. Mentre il quarto livello corrisponde ad un incidente nucleare con conseguenze locali quali un rilascio minimo di materiale radioattivo. Le autorità giapponesi hanno comunicato all'Aiea che i reattori sono stati spenti e la popolazione è stata evacuata nel raggio di dieci km. Le operazioni di evacuazione entro un raggio dieci chilometri dalla centrale non erano state ancora completate quando si è verificata anche un'esplosione nell'impianto della centrale di Fukushima I. L’esplosione ha provocato il crollo del tetto e dei muri con conseguente diffusione di radioattività. Ora il governo ha allargato a venti km il raggio dell’area da evacuare a titolo precauzionale. L'esplosione che si è verificata per fortuna è di origine chimica, legata alla presenza di idrogeno che ha reagito con l’ossigeno, e non nucleare e quindi non è paragonabile a quella di Chernobil del 1986 anche perché a Fukushima Daichi e Fukushima Daini i reattori sono fermi da 24 ore. L'azienda nipponica che gestisce l'impianto di Fukushima, la Tokyo Electric Power, Tepco, ha confermato che l'esplosione non ha provocato alcun danno al contenitore del reattore n.1 della centrale nucleare. Conferma che è giunta anche dal governo giapponese il quale ha reso noto che l'esplosione all'impianto di Fukushima I non ha riguardato il reattore e che il livello di radiazione dopo la deflagrazione è sceso. Nel frattempo, si sta utilizzando acqua di mare per raffreddare il reattore della centrale di Fukushima I. Secondo gli esperti di sicurezza nucleare questa procedura è prevista dalle norme di sicurezza delle centrali nucleari, a garanzia del funzionamento del sistema di raffreddamento di emergenza. Un’operazione, quella dello spegnimento del circuito primario che raffredda il reattore, che provoca la formazione di vapore acqueo che esce all’esterno sotto forma di fumo bianco. Il raffreddamento, in condizioni normali, di fatto avviene con l’acqua che circola in continuo attorno al reattore, l'acqua viene vaporizzata e il vapore viene successivamente fatto condensare. Il terremoto ha invece provocato lo spegnimento automatico della centrale e a quel punto è stato necessario scaricare il vapore in eccesso all’esterno nell'atmosfera. Secondo gli esperti è possibile che il vapore rilasciato possa essere debolmente radioattivo. Poichè il rilascio del vapore in eccesso rientra nelle procedure di sicurezza previste, anche i valori del materiale radioattivo eventualmente presente nel vapore rientra nei normali rilasci autorizzati negli impianti nucleari. Solo nel caso di danni al reattore con il fumo può essere rilasciato un livello maggiore di materiale radioattivo. Però, questo non è il caso dei due impianti di Fukushimache si trovano a 150 chilometri a nord di Tokio e a meno di 12 km l'uno dall'altro. Sono oltre 210mila le persone evacuate, a titolo precauzionale, intorno alle due centrali nucleari di Fukushima Daichi e Fukushima Daini. Nel frattempo, nella capitale nipponica, Tokio i negozi, specie quelli di prima necessità, sono stati presi d’assalto come anche si registrano lunghe code ai distributori di benzina. Molti dei residenti infatti, stanno lasciando la città specie dopo le notizie che giungono da Fukushima. Nel frattempo, gli sfollati si preparano ad affrontare la seconda notte da sopravvissuti al devastante terremoto/tsunami che ha colpito ieri il loro Paese. Sono già circa 21mila le persone che sono state accolte nelle tendopoli che le squadre di soccorso hanno realizzato nelle provincie di Iwate, Miyagi, Fukushima, Ibaraki, Aomori. Purtroppo l'area colpita è situata in una delle zone più fredde del Giappone. Oltre al cibo, medicinali e pannolini mancano le coperte. Da ieri è impossibile utilizzare i telefoni cellulare e la compagnia telefonica NTT ha annunciato d'aver reso gratuito l'utilizzo dei telefoni pubblici nelle zone colpite. In molte delle aree a rischio tsunami i residenti hanno trascorso la scorsa notte all'addiaccio sistemando militari che si aggregheranno agli operatori civili dei soccorsi.

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Una fiammella accesa per tutte le persone che soffrono al mondo

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Nel mondo sono tante le persone che piangono e soffrono a loro dedico un affettuoso pensiero....

Unioni Civili

Unioni Civili
SI ALLE UNIONI CIVILI NO ALLE ADOZIONI

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Il mondo non può più stare a guardare mentre migliaia di siriani si vedono privati della libertà e della vita.....

Tutta la verità sul sequestro del rimorchiatore Buccaneer

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A tutti quei bravi ragazzi morti per l'Italia

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Non mi abituerò mai a quest'immagine! Onore ai caduti

Nel mondo ogni giorno vengono compiute carneficine immani in cui le vittime sono inermi civili

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in memoria di coloro che hanno versato il loro sangue a causa del terrorismo ed ora sono solo ombre!

sono solidale con gli immigrati clandestini

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il volto di un immigrato

...a quei bravi ragazzi, figli dell'America di oggi, morti in guerra!

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DARFUR:NON C'E' PIU' TEMPO DA PERDERE!

IN DARFUR SONO DECINE SE NON CENTINAIA LE PERSONE CHE MUOIONO OGNI MESE...
FAI LORO DEL BENE... AIUTA I RIFUGIATI E I PROFUGHI DEL DARFUR FACENDO UNA DONAZIONE ALL'AGENZIA ONU PER I RIFUGIATI UNHCR CHIAMA LO 0680212304 PER SAPERE COME FARE....
RICORDATI BASTANO 31 EURO PER ACQUISTARE 8 COPERTE, 51 EURO PER UNA TENDA E 200 EURO PER DARE ASSISTENZA MEDICA A 25 FAMIGLIE...

Un bambino del Darfur

Un bambino del Darfur
aiuta ad aiutarlo sostieni le iniziative pro Darfur
In Darfur dal 2003 ad oggi sono state compiute esecuzioni, anche di massa, stupri, soprattutto di massa, nei confronti di donne, uomini e bambini e interi villaggi sono stati rasi al suolo. Il terrore è stato usato come pratica generalizzata e a sfondo razziale mentre lo stupro è diventato una vera e propria arma da guerra.
Il governo sudanese di Khartoum da parte sua ha bombardato senza sosta i civili, e ha reso sempre più difficili le operazioni di soccorso delle organizzazioni umanitarie nei confronti delle genti del Darfur, fino al punto di far scappare via la maggior parte delle Ong operanti nella regione sudanese e liberarsi così di scomodi testimoni di quanto accadeva in quei luoghi. La stessa tattica è stata seguita prima con i peacekeepers dell'Ua e poi con quelli dell'Onu...
Tutto il mondo è a conoscenza di quanto accade in quella remota regione sudanese e lancia denunce. Da un lato Washington parla di genocidio, dall’altro l'Onu parla di catastrofe umanitaria e di pulizia etnica.
Il tutto però resta nella totale impunità!
Intanto, dal Febbraio 2003 anno in cui è iniziata la ribellione della popolazione di etnia africana del Darfur, circa 6 milioni in maggioranza musulmana e in parte animista, contro il governo sudanese, musulmano ma integralista e soprattutto di etnia araba e bianca, è scoppiato il conflitto che ha causato finora circa 300mila morti e due milioni e mezzo di profughi. Una protesta nata per lo stato di totale abbandono e sfruttamento in cui la popolazione nera era tenuta. La repressione del governo centrale è stata spietata, soprattutto facendo uso dei Janjaweed, i diavoli a cavallo, che sono milizie nomadi di etnia araba che hanno compiuto tutti gli orrori possibili e inimmaginabili contro le genti del Darfur di etnia nera, per lo più contadini e pastori.

Il pianto di un innocente a Gaza

Il pianto di un innocente a Gaza
Ancora una volta il mondo intero si dovrebbe vergognare!!!
La guerra chi puo raccontarla? E' difficile farlo ma tutti possiamo immaginare come sia il sentire l'odore dei morti abbandonati nelle strade o sotto le macerie, il vedere i bambini che muoiono di fame accanto al cadavere della madre, il sentire il lamento dei feriti e lo strazio dei sopravvissuti, di chi si vede impotente e maledice chi gli ha portato via tutto.
Nella Striscia di Gaza siamo ormai quasi alla terza settimana di bombardamenti e inesorabilmente, come non potrebbe essere diversamente con tutta la tecnologia militare del 21° secolo che gli israeliani stanno usando, il numero dei morti tra i civili continuato ad aumentare, mentre l'esercito israeliano bombarda le loro case si moltiplicano tra i palestinesi le scene di disperazione e di dolore causati dagli effetti devastanti della guerra che certamente non sono cambiati nel tempo anzi al contrario.

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran

Giugno 2009: La rivoluzione di velluto in Iran
Sono solidale con i persiani che manifestano

Il 12 giugno 2010 è caduto il primo anniversario delle contestate elezioni iraniane. Elezioni che decretarono la riconferma a presidente dell’Iran di Mahmud Ahmadinejad. Il Paese ha vissuto le prime ora di questa giornata con una calma carica di tensione che poi, è scoppiata nel pomeriggio intorno alle 16, le 13.30 italiane con i primi scontri tra manifestanti e forze di sicurezza nei pressi dell’Università Sharif di Teheran. Era impensabile che l’opposizione iraniana del movimento riformista dell’Onda Verde si facesse scappare questa occasione per proclamare il proprio dissenso al regime degli Ayatollah. I luoghi delle sanguinose proteste post elettorali di un anno fa si sono quindi di nuovo riempiti di manifestanti. Questo, nonostante l’appello dei leader dell’opposizione, Moussavi e Karroubi, a evitare di scendere in piazza e nonostante che le forze di sicurezza avessero preso posizione in vari punti strategici del centro di Teheran per prevenire manifestazioni. Nonostante le proteste e le accuse di brogli elettorali il contestato presidente Ahmadinejad ha potuto proseguire nel suo mandato, quasi certamente usurpato, grazie all’appoggio dell’ayatollah Ali Khamenei, la Guida Suprema. La lotta continuerà. Viva la Persia! Viva il movimento riformista!


i 44 presidenti degli Usa

i 44 presidenti degli Usa
da www.patrickmoberg.com/blog/id:420/november-4-2008

The President United States of America

The President United States of America
Barack Obama

E' morta Miriam Makeba

E' morta Miriam Makeba
Addio Mama Afrika....io continuerò a sognare...

Notes

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Italia. Violenza sessuale è allarme sociale


Dopo i recenti casi di stupri, a Roma, Bologna e Milano non si riesce quasi più a tenere il conto degli episodio di violenza sessuale che, dall'inizio dell'anno, si stanno susseguendo in Italia ad opera principalmente di stranieri. Un orribile reato che si verifica nelle grandi città metropolitane come nei piccoli centri urbani. Emergono dati da brividi dalle informazioni fornite dal Presidente facente funzioni del Tribunale di Como Giuseppe Anzani e dal Procuratore capo Alessandro Maria Lodolini. Ogni 4 giorni in Procura a Como arriva una denuncia per violenza sessuale. I fascicoli aperti tra luglio 2007 e giugno 2008 sono stati 89, tra violenze sessuali e pedofilia. Ma è solo la punta di un iceberg in quanto, il reato, per la quasi totalità è sommerso perché prevale ancora la paura e la vergogna a denunciare la violenza subita. Fino ad oggi la violenza che subivano le donne era soprattutto domestica, ma gli episodi di violenza che hanno visto protagoniste, loro malgrado, delle donne avvenuti negli ultimi giorni, per le strade, propongono una nuova emergenza. Un autorevole testimonianza è portata da Telefono Rosa che da anni conosce il fenomeno ed assiste le vittime. “Ciò che sta avvenendo dall'inizio dell'anno, precisa il presidente Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, mi preoccupa. Non so se è solo l'effetto di maggiori denunce ma, dal nostro osservatorio, non era mai stato rilevata una cosa simile”. Gli avvenimenti degli ultimi giorni non fanno altro che conferma un'allarmante costante: in testa alla classifica degli autori di stupri ci sono gli stranieri. Il triste primato vede fra i primi i romeni, seguiti da marocchini e albanesi che sembra abbiano dato il via ad una esecrabile escalation di violenza contro le donne. Assodato che nella stragrande maggioranza dei casi questi episodi sono commessi da stranieri, spesso clandestini, ora si deve dare a tutto questo uno stop. Certezza della pena, custodia cautelare in carcere per chi è accusato di violenza sessuale ed esclusione di attenuanti per chi delinque sotto effetto di alcool e droghe. Tutto ovviamente tenendo conto di due elementi fondamentali: abbattere l'allarme sociale provocato da questo tipo di reati e tutelare la dignità della vittima, che va assicurata anche nel percorso dibattimentale.
Per raggiungere un risultato anzitutto è importante l'introduzione nel ddl sicurezza dell'obbligo del carcere per chi stupra. Forse il decreto 'anti-stupro' sarà pronto per venerdì esso dovrebbe contenere, come annunciato, importanti novità: gli accusati di stupro non potranno beneficiare della libertà condizionale, ci sarà un avvocato a spese dello Stato per le vittime di violenza sessuale, arriveranno nuovi presidi di polizia con relativi stanziamenti, saranno anticipate le norme contenute nel ddl anti-molestie che la Camera ha già approvato. Tra le altre cose, ci dovrebbero essere anche aggravanti se a commettere violenza sono familiari, partner o tutori; un pesante aggravio di pena se la vittima è sotto i 14 anni; uguale trattamento, invece, se la vittima è maggiorenne o appena sotto i 18; ergastolo sicuro, se allo stupro segue la morte della vittima. Mano pesante anche per i complici: nessuna possibilità di godere dei domiciliari neppure per i favoreggiatori.

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La scuola pubblica in Italia con la 'Riforma Gelmini'

Esprimo la mia piena solidarietà con tutti coloro che protestano contro la Legge 133/08 la cosidetta 'Riforma Gelmini'....

Le cifre presentate nel decreto fanno venire i brividi: i tagli previsti dal decreto legge 112, poi convertito nella legge 133/08, e gli ulteriori provvedimenti contenuti nel decreto 137 porteranno, a livello nazionale, ad una riduzione di circa 100mila posti tra il personale docente e di 43mila posti tra quello Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi).
Per molti, anche per i non addetti ai lavori, l'effetto provocato dalla legge che in pratica azzererà in poco tempo le faticose conquiste di anni e anni, non solo in termini di posti di lavoro, ma anche di mission- educativa e di didattica, rende il momento dei più cupi e tristi degli ultimi anni. Ai tagli vanno poi sommati, le conseguenze che scaturiranno dalla reintroduzione del maestro unico nelle scuole elementari.
L'Europa chiede più scuola, più sapere e l'Italia che fa?
Il contrario!
Rientrodurre il maestro unico è compiere, di sicuro, un passo indietro di almeno mezzo secolo. Se non addirittura si ritorna al tempo del libro cuore, senza offesa per quel libro mio compagno di tanti pomeriggi.
Perchè tutto questo? Bella domanda!
Molto probabilmente si tenta di mascherare con questa supposta riforma quello che è il vero scopo del provvedimento: incassare o meglio risparmiare in poco meno di 4-5 anni 8miliardi di euro. Questa è la cifra stimata, che dovrebbe restare nelle casse dello stato.
Un risparmio quindi certo ottenuto tagliando centinaia di migliaia di posti di lavoro ma al contempo che produrrà anche un effetto negativo: quello di un drastico ridimensionamento del servizio scolastico pubblico in favore forse di quello privato. Inoltre un'altra diretta conseguenza della L.133/08 sarà la chiusura di decine e decine di plessi scolastici.
Molte scuole, soprattutto nei piccoli centri urbani, non ci saranno più. A scomparire sarà anche un altro degli elementi cardine dell'istruzione primaria italiana: il tempo pieno. Bisogna fare attenzione, chi sostiene che il tempo pieno non sarà toccato dalla riforma o che addirittura aumenterà mente sapendo di farlo.
Rifletteteci un poco e capirete perchè!
Se prima, per ogni 2 classi, c'erano 3 insegnanti d'ora in poi sarà uno per classe, a seguire e istruire dai 20 ai 30 alunni e che svolgerà il suo orario lavorativo settimanale esclusivamente di mattina. Pertanto al pomeriggio non potrà esserci altro che un sorta di dopo-scuola, trasformando il tempo pieno di fatto in un parcheggio pomeridiano per i bambini, che nulla ha da condividere con l'offerta didattica di cui fino ad ieri, prima della 'riforma Gelmini', gli alunni potevano usufruire con il tempo pieno.

...

ARRIVERA' PER NATALE UNA 'SOCIAL CARD' AD OLTRE 1MLN DI ITALIANI 'POVERI'

C’è un detto che dice: "meglio poco che niente!".
In questo caso tra il poco e il nulla ci sono così poche differenze che è difficile distinguerli.
La 'social card, almeno per il momento, sembra più l’ennesimo spot varato dal governo che piuttosto un provvedimento serio in grado di aiutare per davvero i più bisognosi.
Nessuno però si è ricordato di dire che ogni spesa effettuata con la 'social card' in automatico sarà data una commissione alla Mastercard che è la società che ha emmesso ed è la proprietà della card.
Bhe! Almeno qualcuno di certo ci guadagnerà da questa iniziativa...
Appare strano che un'iniziativa così benefica abbia comunque dei costi accessori...stranezze tutte italiane!

***

Parole....di Abraham Lincoln

Non si può arrivare alla prosperità

scoraggiando l'impresa.
Non si può rafforzare il debole
indebolendo il più forte.
Non si può aiutare chi è piccolo
abbattendo chi è grande.
Non si può aiutare il povero
distruggendo il ricco.
Non si possono aumentare le paghe
rovinando i datori di lavoro.
Non si può progredire serenamente
spendendo più del guadagno.
Non si può promuovere la fratellanza umana
predicando l'odio di classe.
Non si può instaurare la sicurezza sociale
adoperando denaro imprestato.
Non si può formare carattere e coraggioto
gliendo iniziativa e sicurezza.
Non si può aiutare continuamente
la gente facendo in sua vece quello che potrebbe
e dovrebbe fare da sola.

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

USA 2008: ELETTO PRESIDENTE BARACK OBAMA

marito e padre

i due rivali

genere umano

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO

GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO
da peacereporter

23/02/2002 - 02/07/2008 Ingrid Betancourt è stata liberata!

23/02/2002 - 02/07/2008                  Ingrid Betancourt è stata liberata!
faccio mia la gioia di tutti!

Finalmente liberi!!!

Finalmente liberi!!!

Grazie a loro la Betancourt è libera

Grazie a loro la Betancourt è libera
il ministro della Difesa colombiano Santos e il generale Montoya

Grazie Uribe!!

Grazie Uribe!!
La Betancourt ha incontrato il presidente colombiano Uribe che vinse le elezioni del 2002

madre e figlia!

madre e figlia!
Yolanda Pulecio e Ingrid Betancourt

le due Betancourt

le due Betancourt
Ingrid abbraccia la madre Yolanda

La gioia della libertà riconquistata

La gioia della libertà riconquistata
Ingrid Betancourt dopo la liberazione