“Occorre costruire un'alleanza tra le forze del centrosinistra e le giovani generazioni partendo dall'assunto che il centrosinistra, così come è oggi, è inadeguato a costruire un'alternativa al berlusconismo”, ha esordito al suo arrivo Vendola il quale ha spiegato che: “c'è bisogno di più sinistra, ma più sinistra significa più capacità di apertura, più coraggio intellettuale e culturale”. Per il governatore della Puglia: “Il berlusconismo è stato una grande egemonia culturale e allora la sinistra non può che ripartire dalla capacità di offrire, alla crisi economica e sociale della società italiana, un'alternativa che metta al centro l'equità, i diritti sociali e i diritti di libertà”. Vendola si è anche detto favorevole ad una candidatura di De Magistris a sindaco di Napoli. “Servirebbe a sparigliare i giochi tradizionali del Palazzo del centrosinistra, del palazzo con la P maiuscola”. Per De Magistris, Napoli può trasformarsi nel luogo di partenza di una possibile 'rinascita' generale' del centrosinistra. “Il problema di fondo è un ricambio radicale della dirigenza politica di sinistra. Senza voler emarginare chi ha avuto responsabilità politiche di rilievo, ci vuole un ricambio, non solo generazionale, e sicuramente una forte discontinuità”, ha così sintetizzato la questione De Magistris. Vendola ha invece, dopo essersi scusato per il ritardo, rinnovato le accuse di sempre al centrosinistra ribadendo che: “il problema del centrosinistra, la sua inadeguatezza a rappresentare un'alternativa credibile al berlusconismo, è nel fatto che esso non ha più un vocabolario per interpretare la propria realtà e per dare speranza alle future generazioni”. Rispondendo ad una domanda sul conflitto d'interesse della classe dirigente in Italia e alla sollecitazione se c'è o meno una soluzione per innescare un corto circuito il governatore ha affermato che: “il problema che esiste è quello di trovare un punto di connessione tra ciò che riguarda la questione democratica e la questione sociale”. “Se la sinistra non lo trova perde”, ha concluso il leader del SEL. Vendola ha poi, aperto una bellissima parentesi parlando della libertà. Ha spiegato dell'intreccio che per anni ha unito libertà e lavoro e che Berlusconi ha sciolto. “La Campania, con l'esperienza del Bassolino è stato il buco nero del centrosinistra grazie all'alleanza con De Mita e Mastella, ma la Campania è stata anche il laboratorio del fallimento del centrosinistra nazionale, alla ricerca di qualcuno del centro, ora di Casini, ora di Fini, che possa cavargli le castagne dal fuoco”, ha spiegato Vendola.
Sulla questione della legalità ha parlato De Magistris. “A me piace parlare più di giustizia e diritti che di legalità”, ha affermato l'ex Pm soffermandosi anche sulla questione morale e culturale. In merito ha affermato: “Una questione morale che significa classe dirigente che persegue un interesse politico”. “Una questione culturale che ha cambiato l'identità del nostro Paese”. “All'estero, ha spiegato l'ex Pm, fanno una relazione molto semplice, Berlusconi e Italia uguale Mafia”. Per De Magistris: “è necessario ricostruire l'identità culturale del Paese”. “Per riuscirci, ha spiegato, occorre metterci in movimento”. “Occorre fornire una risposta alla domanda di sinistra che esiste nella società, ridando senso e ruolo ai valori della sinistra oggi priva di radicamento sociale e orfana di contenuti alternativi forti nel confronto con il berlusconismo”, ha spiegato ancora De Magistris secondo cui: “occorre mettere da parte le alchimie partitiche e i calcoli fra segreterie, che si attivano col solo fine di trovare l'accordo e un leader a tutti i costi, incapaci perciò di andare oltre l'emergenza elettorale, perchè frutto dei giochi consumati nelle segrete stanze del potere”. “Al loro posto bisogna scegliere il percorso dei contenuti e delle idee, per delineare un sistema di valori e un progetto politico che partano dalla società civile e dai movimenti attraverso un confronto 'inter pares'”, ha aggiunto l'ex Pm.
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