Iran. Scontri e arresti a Isfahan alla commemorazione di Montazeri. Moussavi scampa ad un attentato
Una nuova ondata di repressione e arresti sta investendo il movimento riformista dell'Onda Verde in Iran. Il capo della polizia, Esmail Ahmadi-Moqadam stamani ha lanciato un duro monito contro i manifestanti: “Ponete fine alle manifestazioni o ci sarà un confronto durissimo”.
Nel frattempo oggi si sono svolte nuove manifestazioni anti governative, dopo quelle di Qom al funerale dell'ayatollah Hossein Ali Montazeri, che hanno riportato il Paese ai livelli di tensione delle manifestazioni post elettorali dell'estate scorsa seguite al contestato esito delle elezioni presidenziali del 12 giugno scorso che ha decretatato la rielezione a presidente di Mahmoud Ahmadinejad.. Stamani il sito riformista 'Rahesabz', rivelava che migliaia di sostenitori dell'opposizione avrebbero cercato di riunirsi in una moschea a Isfahan, nell'Iran centrale, per commemorare il grande ayatollah dissidente morto lo scorso sabato a Qom. Montazeri aveva un largo seguito nella provi
ncia di Isfahan. Ad attenderli però, hanno trovato centinaia di poliziotti in tenuta antisommossa e in borghese che li avrebbero subito caricati. Si sono registrati un numero altissimo di feriti. Anche in questa occasione, sempre secondo 'Rahesabz', parecchi dimostranti sarebbero stati arrestati. Si parla di almeno 50 e tra loro forse anche 4 giornalisti. I poliziotti avrebbero usato anche i gas lacrimogeni per disperdere la folla radunatasi attorno alla moschea di Sayed dove l'imam riformista Jalaledin Taheri avrebbe dovuto commemorare Montazeri. Allo stesso Taheri, che in passato ha pubblicamente difeso il leader dell'opposizione Mir Hossein Moussavi, la polizia e i miliziani Basiji hanno impedito di raggiungere la moschea dopo aver circondato la casa dell'imam. L'agenzia d'informazione 'Fars' ha spiegato che la cerimonia è stata annullata dalle autorità locali non appena i sostenitori dell'ayatollah hanno iniziato a intonare slogan contro Ahmadinejad. La notizia degli scontri a Isfahan è stata confermata anche dal sito dell'opposizione 'Jaras' e dalla Tv satellitare 'al-Arabiya'. Disordini e tensione anche a Najafabad, la città natale di Montazeri. Anche qui i manifestanti hanno intonato cori contro il regime. A Isfahan Montazeri ha trascorso i primi anni di studi, prima di trasferirsi, a 30 anni ,a Qom. L'Università della città per una strana coincidenza è la stessa dove ha lavorato Clotilde Reiss, la ricercatrice francese arrestata il primo luglio scorso in relazione ai disordini post-elettorali in Iran. Dopo 45 giorni di detenzione la giovane è stata scarcerata su cauzione ma non può lasciare il Paese. In attesa della sentenza è ospitata nell'ambasciata francese di Teheran. Oggi si è svolta una nuova udienza del suo processo. Nei gironi scorsi il ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner aveva affermato che l'udienza di oggi sarebbe stata l'ultima. Così non è stato. La donna che è accusata di spionaggio dalle autorità iraniane, dovrà comparire nuovamente nei prossimi giorni davanti ad un tribunale per rispondere delle accuse che le sono state mosse. Per ora non è stata ancora fissata la data.
Non si abbassano quindi in Iran i toni dello scontro tra riformisti e conservatori. Ieri, secondo il sito riformista 'Norooz', miliziani filo governativi dei basiji hanno attaccato a Qom la casa dell'ayatollah Yussef Sanei. Durante la cerimonia funebre la folla lo ha invocato come il nuovo leader religioso dell'opposizione. I miliziani dopo aver infranto le finestre dell'abitazione, hanno picchiato alcune persone che vi erano all'interno e insultato lo stesso Sanei. Il religioso per le sue posizioni riformiste e per aver, negli ultimi mesi, assunto posizioni molto dure nei confronti del governo di Ahmadinejad è appunto considerato da molti nel Paese come il possibile erede di Montazeri. L'episodio è avvenuto dopo che il giorno prima in città si era tenuto un raduno filo-governativo voluto da giovani studenti in teologia per protestare per gli insulti scanditi dai sostenitori del defunto Montazeri contro altri religiosi ritenuti vicini al regime. La manifestazione si era poi conclusa davanti alla casa di Sanei. Poco dopo avveniva l'assalto alla ca
sa di Sanei. I giovani filo governativi hanno anche firmato un documento in cui chiedono che Sanei venga spretato e gli venga tolta ogni autorità religiosa. Sempre ieri il sito riformista 'Jaras' ha riferito che il figlio di Montazeri, Ahmad ha deciso per motivi di sicurezza di annullare le cerimonie commemorative per il padre, previste nel terzo e nel settimo giorno dalla sua morte. Un chiaro segnale questo, per cercare di abbassare i toni dello scontro. Di tutt'altro parere i più stretti collaboratori della Guida Suprema, Ali Khamene che hanno usato invece frasi di fuoco contro l'opposizione riformista. Mojtaba Zolnour ha detto che: “l'opposizione ha usato la cerimonia funebre di Montazeri per fomentare il caos nel tentativo di destabilizzare la leadership dell'Iran. Il religioso ha anche accusato il defunto ayatollah Montazeri di aver fatto un cattivo uso del suo potere quando era il vice dell'imam Ruhollah Khomeini. Zolnour è un religioso che rappresenta Khamenei presso i Guardiani della Rivoluzione. Al funerale di Montazeri a Qom ha partecipato anche il leader dell'opposizione, Mir Hossein Moussavi, ex candidato alle presidenziali e uscito sconfitto. Proprio sulla via del ritorno a Teheran Moussavi è scampato ad un attentato. La sua auto è stata attaccata da uomini in borghese a bordo di motociclette che hanno preso a sprangate il parabrezza. Tra i sostenitori del governo di Teheran sono in molti quelli che chiedono l'arresto dell'ex premier ritenuto responsabile di aver ispirato i tumulti. Proprio oggi l'hojjatoleslam, Abbas Nikzad, in questi giorni in visita in Italia in occasione delle celebrazioni dell'Ashura, la ricorrenza sciita che ricorda il martirio dell'Imam Hussein a Kerbala, ne ha ribadito il concetto affermando che: “I due leader del movimento riformista iraniano, MirHossein Moussavi e Mehdi Karroubi, vanno processati perchè hanno spinto alcune persone a commettere reati e a destabilizzare la Repubblica Islamica”. Il religioso si è di fatto allineato con quanto affermato da tempo dalla nomenclatura politico religiosa iraniana. La Guida Suprema, l'ayatollah Ali Khamenei addirittura nelle scorse settimane ha minacciato di voler spazzar via l'opposizione. Moussavi ieri è stato inoltre rimosso da presidente dell'Accademia delle Arti dal Consiglio per la rivoluzione culturale presieduto dal presidente iraniano Ahmadinejad. Era uno degli ultimi incarichi pubblici che ancora ricopriva. Il posto che Moussavi copriva da ben 11 anni è stato preso da Ali Moalem Damghan un poeta che ha guidato in Iran i settori culturali, soprattutto nella tv di Stato, negli ultimi 30 anni. Nel frattempo è stato rilasciato martedì scorso dalle autorità iraniane Abbas Hakimzadeh. Il giovane è il leader studentesco di Daftar-e Tahkim-e Vahdat la più importante organizzazione studentesca iraniana. La notizia è stata resa nota con un comunicato dal movimento studentesco, attraverso il sito dell'opposizione 'Peykeiran'. Hakimzadeh era stato arrestato lo scorso 19 novembre dagli agenti del ministero dell'Informazione nella sua abitazione di Teheran. Il leader studentesco era già stato arrestato l'anno scorso e poi liberato su cauzione.
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STOP ALLE VIOLENZE IN SIRIA
Il mondo non può più stare a guardare mentre migliaia di siriani si vedono privati della libertà e della vita.....
DARFUR:NON C'E' PIU' TEMPO DA PERDERE!
IN DARFUR SONO DECINE SE NON CENTINAIA LE PERSONE CHE MUOIONO OGNI MESE...
FAI LORO DEL BENE... AIUTA I RIFUGIATI E I PROFUGHI DEL DARFUR FACENDO UNA DONAZIONE ALL'AGENZIA ONU PER I RIFUGIATI UNHCR CHIAMA LO 0680212304 PER SAPERE COME FARE....
RICORDATI BASTANO 31 EURO PER ACQUISTARE 8 COPERTE, 51 EURO PER UNA TENDA E 200 EURO PER DARE ASSISTENZA MEDICA A 25 FAMIGLIE...
In Darfur dal 2003 ad oggi sono state compiute esecuzioni, anche di massa, stupri, soprattutto di massa, nei confronti di donne, uomini e bambini e interi villaggi sono stati rasi al suolo. Il terrore è stato usato come pratica generalizzata e a sfondo razziale mentre lo stupro è diventato una vera e propria arma da guerra.
Il governo sudanese di Khartoum da parte sua ha bombardato senza sosta i civili, e ha reso sempre più difficili le operazioni di soccorso delle organizzazioni umanitarie nei confronti delle genti del Darfur, fino al punto di far scappare via la maggior parte delle Ong operanti nella regione sudanese e liberarsi così di scomodi testimoni di quanto accadeva in quei luoghi. La stessa tattica è stata seguita prima con i peacekeepers dell'Ua e poi con quelli dell'Onu...
Tutto il mondo è a conoscenza di quanto accade in quella remota regione sudanese e lancia denunce. Da un lato Washington parla di genocidio, dall’altro l'Onu parla di catastrofe umanitaria e di pulizia etnica.
Il tutto però resta nella totale impunità!
Intanto, dal Febbraio 2003 anno in cui è iniziata la ribellione della popolazione di etnia africana del Darfur, circa 6 milioni in maggioranza musulmana e in parte animista, contro il governo sudanese, musulmano ma integralista e soprattutto di etnia araba e bianca, è scoppiato il conflitto che ha causato finora circa 300mila morti e due milioni e mezzo di profughi. Una protesta nata per lo stato di totale abbandono e sfruttamento in cui la popolazione nera era tenuta. La repressione del governo centrale è stata spietata, soprattutto facendo uso dei Janjaweed, i diavoli a cavallo, che sono milizie nomadi di etnia araba che hanno compiuto tutti gli orrori possibili e inimmaginabili contro le genti del Darfur di etnia nera, per lo più contadini e pastori.
La guerra chi puo raccontarla? E' difficile farlo ma tutti possiamo immaginare come sia il sentire l'odore dei morti abbandonati nelle strade o sotto le macerie, il vedere i bambini che muoiono di fame accanto al cadavere della madre, il sentire il lamento dei feriti e lo strazio dei sopravvissuti, di chi si vede impotente e maledice chi gli ha portato via tutto.
Nella Striscia di Gaza siamo ormai quasi alla terza settimana di bombardamenti e inesorabilmente, come non potrebbe essere diversamente con tutta la tecnologia militare del 21° secolo che gli israeliani stanno usando, il numero dei morti tra i civili continuato ad aumentare, mentre l'esercito israeliano bombarda le loro case si moltiplicano tra i palestinesi le scene di disperazione e di dolore causati dagli effetti devastanti della guerra che certamente non sono cambiati nel tempo anzi al contrario.
Il 12 giugno 2010 è caduto il primo anniversario delle contestate elezioni iraniane. Elezioni che decretarono la riconferma a presidente dell’Iran di Mahmud Ahmadinejad. Il Paese ha vissuto le prime ora di questa giornata con una calma carica di tensione che poi, è scoppiata nel pomeriggio intorno alle 16, le 13.30 italiane con i primi scontri tra manifestanti e forze di sicurezza nei pressi dell’Università Sharif di Teheran. Era impensabile che l’opposizione iraniana del movimento riformista dell’Onda Verde si facesse scappare questa occasione per proclamare il proprio dissenso al regime degli Ayatollah. I luoghi delle sanguinose proteste post elettorali di un anno fa si sono quindi di nuovo riempiti di manifestanti. Questo, nonostante l’appello dei leader dell’opposizione, Moussavi e Karroubi, a evitare di scendere in piazza e nonostante che le forze di sicurezza avessero preso posizione in vari punti strategici del centro di Teheran per prevenire manifestazioni. Nonostante le proteste e le accuse di brogli elettorali il contestato presidente Ahmadinejad ha potuto proseguire nel suo mandato, quasi certamente usurpato, grazie all’appoggio dell’ayatollah Ali Khamenei, la Guida Suprema. La lotta continuerà. Viva la Persia! Viva il movimento riformista!?xml:namespace>
Italia. Violenza sessuale è allarme sociale
Dopo i recenti casi di stupri, a Roma, Bologna e Milano non si riesce quasi più a tenere il conto degli episodio di violenza sessuale che, dall'inizio dell'anno, si stanno susseguendo in Italia ad opera principalmente di stranieri. Un orribile reato che si verifica nelle grandi città metropolitane come nei piccoli centri urbani. Emergono dati da brividi dalle informazioni fornite dal Presidente facente funzioni del Tribunale di Como Giuseppe Anzani e dal Procuratore capo Alessandro Maria Lodolini. Ogni 4 giorni in Procura a Como arriva una denuncia per violenza sessuale. I fascicoli aperti tra luglio 2007 e giugno 2008 sono stati 89, tra violenze sessuali e pedofilia. Ma è solo la punta di un iceberg in quanto, il reato, per la quasi totalità è sommerso perché prevale ancora la paura e la vergogna a denunciare la violenza subita. Fino ad oggi la violenza che subivano le donne era soprattutto domestica, ma gli episodi di violenza che hanno visto protagoniste, loro malgrado, delle donne avvenuti negli ultimi giorni, per le strade, propongono una nuova emergenza. Un autorevole testimonianza è portata da Telefono Rosa che da anni conosce il fenomeno ed assiste le vittime. “Ciò che sta avvenendo dall'inizio dell'anno, precisa il presidente Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, mi preoccupa. Non so se è solo l'effetto di maggiori denunce ma, dal nostro osservatorio, non era mai stato rilevata una cosa simile”. Gli avvenimenti degli ultimi giorni non fanno altro che conferma un'allarmante costante: in testa alla classifica degli autori di stupri ci sono gli stranieri. Il triste primato vede fra i primi i romeni, seguiti da marocchini e albanesi che sembra abbiano dato il via ad una esecrabile escalation di violenza contro le donne. Assodato che nella stragrande maggioranza dei casi questi episodi sono commessi da stranieri, spesso clandestini, ora si deve dare a tutto questo uno stop. Certezza della pena, custodia cautelare in carcere per chi è accusato di violenza sessuale ed esclusione di attenuanti per chi delinque sotto effetto di alcool e droghe. Tutto ovviamente tenendo conto di due elementi fondamentali: abbattere l'allarme sociale provocato da questo tipo di reati e tutelare la dignità della vittima, che va assicurata anche nel percorso dibattimentale.
Per raggiungere un risultato anzitutto è importante l'introduzione nel ddl sicurezza dell'obbligo del carcere per chi stupra. Forse il decreto 'anti-stupro' sarà pronto per venerdì esso dovrebbe contenere, come annunciato, importanti novità: gli accusati di stupro non potranno beneficiare della libertà condizionale, ci sarà un avvocato a spese dello Stato per le vittime di violenza sessuale, arriveranno nuovi presidi di polizia con relativi stanziamenti, saranno anticipate le norme contenute nel ddl anti-molestie che la Camera ha già approvato. Tra le altre cose, ci dovrebbero essere anche aggravanti se a commettere violenza sono familiari, partner o tutori; un pesante aggravio di pena se la vittima è sotto i 14 anni; uguale trattamento, invece, se la vittima è maggiorenne o appena sotto i 18; ergastolo sicuro, se allo stupro segue la morte della vittima. Mano pesante anche per i complici: nessuna possibilità di godere dei domiciliari neppure per i favoreggiatori.
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La scuola pubblica in Italia con la 'Riforma Gelmini'
Esprimo la mia piena solidarietà con tutti coloro che protestano contro la Legge 133/08 la cosidetta 'Riforma Gelmini'....
Le cifre presentate nel decreto fanno venire i brividi: i tagli previsti dal decreto legge 112, poi convertito nella legge 133/08, e gli ulteriori provvedimenti contenuti nel decreto 137 porteranno, a livello nazionale, ad una riduzione di circa 100mila posti tra il personale docente e di 43mila posti tra quello Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi).
Per molti, anche per i non addetti ai lavori, l'effetto provocato dalla legge che in pratica azzererà in poco tempo le faticose conquiste di anni e anni, non solo in termini di posti di lavoro, ma anche di mission- educativa e di didattica, rende il momento dei più cupi e tristi degli ultimi anni. Ai tagli vanno poi sommati, le conseguenze che scaturiranno dalla reintroduzione del maestro unico nelle scuole elementari.
L'Europa chiede più scuola, più sapere e l'Italia che fa?
Il contrario!
Rientrodurre il maestro unico è compiere, di sicuro, un passo indietro di almeno mezzo secolo. Se non addirittura si ritorna al tempo del libro cuore, senza offesa per quel libro mio compagno di tanti pomeriggi.
Perchè tutto questo? Bella domanda!
Molto probabilmente si tenta di mascherare con questa supposta riforma quello che è il vero scopo del provvedimento: incassare o meglio risparmiare in poco meno di 4-5 anni 8miliardi di euro. Questa è la cifra stimata, che dovrebbe restare nelle casse dello stato.
Un risparmio quindi certo ottenuto tagliando centinaia di migliaia di posti di lavoro ma al contempo che produrrà anche un effetto negativo: quello di un drastico ridimensionamento del servizio scolastico pubblico in favore forse di quello privato. Inoltre un'altra diretta conseguenza della L.133/08 sarà la chiusura di decine e decine di plessi scolastici.
Molte scuole, soprattutto nei piccoli centri urbani, non ci saranno più. A scomparire sarà anche un altro degli elementi cardine dell'istruzione primaria italiana: il tempo pieno. Bisogna fare attenzione, chi sostiene che il tempo pieno non sarà toccato dalla riforma o che addirittura aumenterà mente sapendo di farlo.
Rifletteteci un poco e capirete perchè!
Se prima, per ogni 2 classi, c'erano 3 insegnanti d'ora in poi sarà uno per classe, a seguire e istruire dai 20 ai 30 alunni e che svolgerà il suo orario lavorativo settimanale esclusivamente di mattina. Pertanto al pomeriggio non potrà esserci altro che un sorta di dopo-scuola, trasformando il tempo pieno di fatto in un parcheggio pomeridiano per i bambini, che nulla ha da condividere con l'offerta didattica di cui fino ad ieri, prima della 'riforma Gelmini', gli alunni potevano usufruire con il tempo pieno.
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ARRIVERA' PER NATALE UNA 'SOCIAL CARD' AD OLTRE 1MLN DI ITALIANI 'POVERI'
C’è un detto che dice: "meglio poco che niente!".
In questo caso tra il poco e il nulla ci sono così poche differenze che è difficile distinguerli.
La 'social card, almeno per il momento, sembra più l’ennesimo spot varato dal governo che piuttosto un provvedimento serio in grado di aiutare per davvero i più bisognosi.
Nessuno però si è ricordato di dire che ogni spesa effettuata con la 'social card' in automatico sarà data una commissione alla Mastercard che è la società che ha emmesso ed è la proprietà della card.
Bhe! Almeno qualcuno di certo ci guadagnerà da questa iniziativa...
Appare strano che un'iniziativa così benefica abbia comunque dei costi accessori...stranezze tutte italiane!
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Parole....di Abraham Lincoln
Non si può arrivare alla prosperità scoraggiando l'impresa.Non si può rafforzare il deboleindebolendo il più forte.Non si può aiutare chi è piccoloabbattendo chi è grande.Non si può aiutare il poverodistruggendo il ricco.Non si possono aumentare le pagherovinando i datori di lavoro.Non si può progredire serenamentespendendo più del guadagno.Non si può promuovere la fratellanza umanapredicando l'odio di classe.Non si può instaurare la sicurezza socialeadoperando denaro imprestato.Non si può formare carattere e coraggiotogliendo iniziativa e sicurezza.Non si può aiutare continuamentela gente facendo in sua vece quello che potrebbee dovrebbe fare da sola.
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