Da Benevento Berlusconi contro la stampa e la magistratura. No a sputtanare l'Italia e non finirà come nel' 94
E’ stato Silvio Berlusconi a chiudere, dal palco del Palatedeschi di Benevento, con il sottofondo di 'Meno male che Silvio c'è’, la ‘Festa della libertà’ del Pdl. Dopo un esordio a modo suo, non sono mancate le solite barzellette e l’elencazione precisa dei risultati conseguiti fino ad oggi dal suo governo, il capo del governo ha attaccato tutti e tutto, senza risparmiare nessuno. Il Silvio nazionale ha attaccato la stampa e in particolare quella straniera che, a suo dire, sputtana il presidente del Consigl
io, democrazia e nostro paese”. E poi passato a parlare dell'emergenza rifiuti a Napoli, del terremoto in Abruzzo, dell'Alitalia, della politica contro gli immigrati clandestini. Il presidente del Consigli ha poi ribadito la sua linea dura contro la Consulta e non ha mancato nemmeno di lanciare una stoccata ai giudici. L'obiettivo espresso da Berlusconi era chiaro. Seguendo il filo del suo discorso si capisce che come lui stesso ha ribadito: occorre impedire che frange politicizzate della magistratura, con l'ausilio di una Corte costituzionale di sinistra e di una stampa che sputtana il Paese, disarcioni chi è stato eletto dalla volontà popolare. Anche su come raggiungere questo risultato il premier ha le idee chiare quando ha affermato che: “occorre riformare la giustizia, separando i giudici dai pm; cambiare le norme sulle intercettazioni e forse, visto che non lo dice esplicitamente, ritoccando la Carta costituzionale”. Se tutto questo avrà un seguito, quello di Benevento non sarà quindi stato un discorso qualsiasi, ma l'annuncio di una svolta nella volontà di 'riforme radicali' per il Paese.
“C'è uno spirito anti italiani, ha detto il cavaliere, ci sono giornali stranieri, imbeccati da certa stampa italiana, che muovono solo accuse assurde e ridicole che danneggiano l'immagine dell'Italia, sputtanando non solo il presidente del Consiglio ma la nostra democrazia e perfino i nostri prodotti all'estero, proprio quando invece bisognerebbe dare dell'Italia un'immagine bella, forte e pura e non certo inquinata da tutto ciò che si dice sulla stampa in queste ultime settimane”. Il premier è apparso in forma come non mai. Ha sciorinato alla platea gli ultimi sondaggi che gli attribuiscono un gradimento del 68 percento affermando che: “C è un'Italia che grida vergogna e assassino ma c'è anche un'Italia vera, buona, generosa e audace che si manifesta con spirito di abnegazione, a partire dal miracolo in Abruzzo”. “Non si può più andare avanti così, io non ho mai usato parole fuori luogo”, si è sfogato il premier. “Venendo qui e leggendo i giornali mi sono chiesto davvero cosa sia cambiato dal '93, quando l'intervento della magistratura fece fuori tutti i partiti e tutti i protagonisti di quei partiti furono costretti a lasciare, qualcuno anche l'Italia. Mi sono risposto che oggi, di diverso, c'è il fatto che abbiamo il consenso degli italiani e il fatto che abbiamo il Popolo della libertà: insomma di diverso ci siamo noi”, ha aggiunto Berlusconi. Poi è passato a parlare del Lodo Alfano parlando della Consulta: “ è composta da 11 giudici di sinistra”. “una situazione del genere non si ripeterà mai più”. “Andiamo avanti con la riforma della giustizia, a partire dalla separazione dei pm dai giudici”, ha continuato. “In moltissime democrazie, ha affermato il cavaliere, non c'è bisogno della norma contenuta nel Lodo Alfano, perchè in Francia e in Inghilterra i pm non sono autonomi e indipendenti nel più alto arbitrio ma sono sottoposti al ministro della Giustizia e all'esecutivo”. Berlusconi ha anche ricordato, aggiunge con un tocco di teatralità, di come nel'94 fu costretto a dimettersi dopo l'avviso di garanzia durante la conferenza del
l'Onu sulla criminalità a Napoli: “Stanno cercando ora di fare la stessa cosa ma state sereni che non accadrà”. “Dobbiamo trovare il modo di riportare il nostro Paese sulla strada di una vera e compiuta democrazia e libertà, dando la possibilità e l'assoluta certezza ai cittadini di eleggere coloro da cui vogliono essere governati e consentire così di governare il Paese per una intera legislatura”. Un chiaro riferimento alle prossime riforme istituzionali e costituzionali che il cavaliere ha in mente di attuare. Il leader del Pdl torna anche sul Lodo Mondadori e parla dell’ingegnere Carlo De Benedetti definendolo il vero leader carismatico del Pd. “L'editore di giornali come 'Repubblica' e 'L'Espresso' ha aperto una campagna di attacco al premier, magari nella consapevolezza di avere un'azione civile in corso, affidata ad un giudice del quale se ne sentiranno venire fuori delle belle”, ha detto Berlusconi.
Il riferimento era chiaramente al magistrato milanese Raimondo Mesiano e alla sua sentenza. “Pensava di indebolire il premier con una ‘character assassination’ in pieno svolgimento ancora adesso”. Non è mancato l'attacco al Pd: “Ci troviamo di fronte a un'opposizione che non si sa più che cosa sia. Di certo non corrisponde al suo nome, Partito democratico”, ha affermato. “Non credono nei valori della democrazia, ha continuato Berlusconi, ne' credono che i cittadini possano indicare coloro che devono governare. Pensano che il popolo sia un bue narcotizzato dalle tv e che il governo debba essere portato avanti dall'elite”. “Insomma, sono ancora i vecchi comunisti di sempre”, ha affermato il cavaliere. Il presidente del Consiglio non ha tralasciato di trattare nemmeno l’argomento delle intercettazioni a lui tanto caro: “In una democrazia la privacy e la riservatezza sono un bene primario di ogni cittadino. In Italia questo diritto non è tutelato, anzi è quasi calpestato e le intercettazioni sono una patologia tutta nostra. Per questo motivo stiamo lavorando ad una riforma con la quale permetteremo le intercettazioni solo in presenza di reati gravi”, ha sottolineato il premier. Dal palco di Benevento ha poi annuncia per mercoledì un piano per realizzare in meno di 2 anni prigioni civili per 20mila posti. “così torneremo ad essere un Paese civile”, ha affermato. Per la prima volta Berlusconi parla anche di presunte indagini sui fatti di mafia che lo riguardano: “In questa campagna contro di me c'è anche il ritorno ad un possibile coinvolgimento a fatti di mafia di venti e passa anni fa, con una perdita di immagine all'estero attraverso l'imbeccamento di tutti i giornali internazionali”. “Eppure, assicura, nessun governo nella storia della Repubblica italiana ha mai fatto tanto come questo nel contrasto alla mafia. Infine il Cavaliere ha parlato del nucleare e dell'emergenza in Campania riservando un affondo agli ambientalisti: “Dobbiamo dire grazie agli ecologisti ossessivi della sinistra che hanno voluto che si distruggesse qualunque possibilità di andare avanti con l'energia nucleare”. Ha infine aggiunto che: “l'emergenza a Napoli e provincia è stata risolta anche grazie all'entrata in funzione dell'inceneritore di Acerra”.
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STOP ALLE VIOLENZE IN SIRIA
Il mondo non può più stare a guardare mentre migliaia di siriani si vedono privati della libertà e della vita.....
DARFUR:NON C'E' PIU' TEMPO DA PERDERE!
IN DARFUR SONO DECINE SE NON CENTINAIA LE PERSONE CHE MUOIONO OGNI MESE...
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RICORDATI BASTANO 31 EURO PER ACQUISTARE 8 COPERTE, 51 EURO PER UNA TENDA E 200 EURO PER DARE ASSISTENZA MEDICA A 25 FAMIGLIE...
In Darfur dal 2003 ad oggi sono state compiute esecuzioni, anche di massa, stupri, soprattutto di massa, nei confronti di donne, uomini e bambini e interi villaggi sono stati rasi al suolo. Il terrore è stato usato come pratica generalizzata e a sfondo razziale mentre lo stupro è diventato una vera e propria arma da guerra.
Il governo sudanese di Khartoum da parte sua ha bombardato senza sosta i civili, e ha reso sempre più difficili le operazioni di soccorso delle organizzazioni umanitarie nei confronti delle genti del Darfur, fino al punto di far scappare via la maggior parte delle Ong operanti nella regione sudanese e liberarsi così di scomodi testimoni di quanto accadeva in quei luoghi. La stessa tattica è stata seguita prima con i peacekeepers dell'Ua e poi con quelli dell'Onu...
Tutto il mondo è a conoscenza di quanto accade in quella remota regione sudanese e lancia denunce. Da un lato Washington parla di genocidio, dall’altro l'Onu parla di catastrofe umanitaria e di pulizia etnica.
Il tutto però resta nella totale impunità!
Intanto, dal Febbraio 2003 anno in cui è iniziata la ribellione della popolazione di etnia africana del Darfur, circa 6 milioni in maggioranza musulmana e in parte animista, contro il governo sudanese, musulmano ma integralista e soprattutto di etnia araba e bianca, è scoppiato il conflitto che ha causato finora circa 300mila morti e due milioni e mezzo di profughi. Una protesta nata per lo stato di totale abbandono e sfruttamento in cui la popolazione nera era tenuta. La repressione del governo centrale è stata spietata, soprattutto facendo uso dei Janjaweed, i diavoli a cavallo, che sono milizie nomadi di etnia araba che hanno compiuto tutti gli orrori possibili e inimmaginabili contro le genti del Darfur di etnia nera, per lo più contadini e pastori.
La guerra chi puo raccontarla? E' difficile farlo ma tutti possiamo immaginare come sia il sentire l'odore dei morti abbandonati nelle strade o sotto le macerie, il vedere i bambini che muoiono di fame accanto al cadavere della madre, il sentire il lamento dei feriti e lo strazio dei sopravvissuti, di chi si vede impotente e maledice chi gli ha portato via tutto.
Nella Striscia di Gaza siamo ormai quasi alla terza settimana di bombardamenti e inesorabilmente, come non potrebbe essere diversamente con tutta la tecnologia militare del 21° secolo che gli israeliani stanno usando, il numero dei morti tra i civili continuato ad aumentare, mentre l'esercito israeliano bombarda le loro case si moltiplicano tra i palestinesi le scene di disperazione e di dolore causati dagli effetti devastanti della guerra che certamente non sono cambiati nel tempo anzi al contrario.
Il 12 giugno 2010 è caduto il primo anniversario delle contestate elezioni iraniane. Elezioni che decretarono la riconferma a presidente dell’Iran di Mahmud Ahmadinejad. Il Paese ha vissuto le prime ora di questa giornata con una calma carica di tensione che poi, è scoppiata nel pomeriggio intorno alle 16, le 13.30 italiane con i primi scontri tra manifestanti e forze di sicurezza nei pressi dell’Università Sharif di Teheran. Era impensabile che l’opposizione iraniana del movimento riformista dell’Onda Verde si facesse scappare questa occasione per proclamare il proprio dissenso al regime degli Ayatollah. I luoghi delle sanguinose proteste post elettorali di un anno fa si sono quindi di nuovo riempiti di manifestanti. Questo, nonostante l’appello dei leader dell’opposizione, Moussavi e Karroubi, a evitare di scendere in piazza e nonostante che le forze di sicurezza avessero preso posizione in vari punti strategici del centro di Teheran per prevenire manifestazioni. Nonostante le proteste e le accuse di brogli elettorali il contestato presidente Ahmadinejad ha potuto proseguire nel suo mandato, quasi certamente usurpato, grazie all’appoggio dell’ayatollah Ali Khamenei, la Guida Suprema. La lotta continuerà. Viva la Persia! Viva il movimento riformista!?xml:namespace>
Italia. Violenza sessuale è allarme sociale
Dopo i recenti casi di stupri, a Roma, Bologna e Milano non si riesce quasi più a tenere il conto degli episodio di violenza sessuale che, dall'inizio dell'anno, si stanno susseguendo in Italia ad opera principalmente di stranieri. Un orribile reato che si verifica nelle grandi città metropolitane come nei piccoli centri urbani. Emergono dati da brividi dalle informazioni fornite dal Presidente facente funzioni del Tribunale di Como Giuseppe Anzani e dal Procuratore capo Alessandro Maria Lodolini. Ogni 4 giorni in Procura a Como arriva una denuncia per violenza sessuale. I fascicoli aperti tra luglio 2007 e giugno 2008 sono stati 89, tra violenze sessuali e pedofilia. Ma è solo la punta di un iceberg in quanto, il reato, per la quasi totalità è sommerso perché prevale ancora la paura e la vergogna a denunciare la violenza subita. Fino ad oggi la violenza che subivano le donne era soprattutto domestica, ma gli episodi di violenza che hanno visto protagoniste, loro malgrado, delle donne avvenuti negli ultimi giorni, per le strade, propongono una nuova emergenza. Un autorevole testimonianza è portata da Telefono Rosa che da anni conosce il fenomeno ed assiste le vittime. “Ciò che sta avvenendo dall'inizio dell'anno, precisa il presidente Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, mi preoccupa. Non so se è solo l'effetto di maggiori denunce ma, dal nostro osservatorio, non era mai stato rilevata una cosa simile”. Gli avvenimenti degli ultimi giorni non fanno altro che conferma un'allarmante costante: in testa alla classifica degli autori di stupri ci sono gli stranieri. Il triste primato vede fra i primi i romeni, seguiti da marocchini e albanesi che sembra abbiano dato il via ad una esecrabile escalation di violenza contro le donne. Assodato che nella stragrande maggioranza dei casi questi episodi sono commessi da stranieri, spesso clandestini, ora si deve dare a tutto questo uno stop. Certezza della pena, custodia cautelare in carcere per chi è accusato di violenza sessuale ed esclusione di attenuanti per chi delinque sotto effetto di alcool e droghe. Tutto ovviamente tenendo conto di due elementi fondamentali: abbattere l'allarme sociale provocato da questo tipo di reati e tutelare la dignità della vittima, che va assicurata anche nel percorso dibattimentale.
Per raggiungere un risultato anzitutto è importante l'introduzione nel ddl sicurezza dell'obbligo del carcere per chi stupra. Forse il decreto 'anti-stupro' sarà pronto per venerdì esso dovrebbe contenere, come annunciato, importanti novità: gli accusati di stupro non potranno beneficiare della libertà condizionale, ci sarà un avvocato a spese dello Stato per le vittime di violenza sessuale, arriveranno nuovi presidi di polizia con relativi stanziamenti, saranno anticipate le norme contenute nel ddl anti-molestie che la Camera ha già approvato. Tra le altre cose, ci dovrebbero essere anche aggravanti se a commettere violenza sono familiari, partner o tutori; un pesante aggravio di pena se la vittima è sotto i 14 anni; uguale trattamento, invece, se la vittima è maggiorenne o appena sotto i 18; ergastolo sicuro, se allo stupro segue la morte della vittima. Mano pesante anche per i complici: nessuna possibilità di godere dei domiciliari neppure per i favoreggiatori.
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La scuola pubblica in Italia con la 'Riforma Gelmini'
Esprimo la mia piena solidarietà con tutti coloro che protestano contro la Legge 133/08 la cosidetta 'Riforma Gelmini'....
Le cifre presentate nel decreto fanno venire i brividi: i tagli previsti dal decreto legge 112, poi convertito nella legge 133/08, e gli ulteriori provvedimenti contenuti nel decreto 137 porteranno, a livello nazionale, ad una riduzione di circa 100mila posti tra il personale docente e di 43mila posti tra quello Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi).
Per molti, anche per i non addetti ai lavori, l'effetto provocato dalla legge che in pratica azzererà in poco tempo le faticose conquiste di anni e anni, non solo in termini di posti di lavoro, ma anche di mission- educativa e di didattica, rende il momento dei più cupi e tristi degli ultimi anni. Ai tagli vanno poi sommati, le conseguenze che scaturiranno dalla reintroduzione del maestro unico nelle scuole elementari.
L'Europa chiede più scuola, più sapere e l'Italia che fa?
Il contrario!
Rientrodurre il maestro unico è compiere, di sicuro, un passo indietro di almeno mezzo secolo. Se non addirittura si ritorna al tempo del libro cuore, senza offesa per quel libro mio compagno di tanti pomeriggi.
Perchè tutto questo? Bella domanda!
Molto probabilmente si tenta di mascherare con questa supposta riforma quello che è il vero scopo del provvedimento: incassare o meglio risparmiare in poco meno di 4-5 anni 8miliardi di euro. Questa è la cifra stimata, che dovrebbe restare nelle casse dello stato.
Un risparmio quindi certo ottenuto tagliando centinaia di migliaia di posti di lavoro ma al contempo che produrrà anche un effetto negativo: quello di un drastico ridimensionamento del servizio scolastico pubblico in favore forse di quello privato. Inoltre un'altra diretta conseguenza della L.133/08 sarà la chiusura di decine e decine di plessi scolastici.
Molte scuole, soprattutto nei piccoli centri urbani, non ci saranno più. A scomparire sarà anche un altro degli elementi cardine dell'istruzione primaria italiana: il tempo pieno. Bisogna fare attenzione, chi sostiene che il tempo pieno non sarà toccato dalla riforma o che addirittura aumenterà mente sapendo di farlo.
Rifletteteci un poco e capirete perchè!
Se prima, per ogni 2 classi, c'erano 3 insegnanti d'ora in poi sarà uno per classe, a seguire e istruire dai 20 ai 30 alunni e che svolgerà il suo orario lavorativo settimanale esclusivamente di mattina. Pertanto al pomeriggio non potrà esserci altro che un sorta di dopo-scuola, trasformando il tempo pieno di fatto in un parcheggio pomeridiano per i bambini, che nulla ha da condividere con l'offerta didattica di cui fino ad ieri, prima della 'riforma Gelmini', gli alunni potevano usufruire con il tempo pieno.
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ARRIVERA' PER NATALE UNA 'SOCIAL CARD' AD OLTRE 1MLN DI ITALIANI 'POVERI'
C’è un detto che dice: "meglio poco che niente!".
In questo caso tra il poco e il nulla ci sono così poche differenze che è difficile distinguerli.
La 'social card, almeno per il momento, sembra più l’ennesimo spot varato dal governo che piuttosto un provvedimento serio in grado di aiutare per davvero i più bisognosi.
Nessuno però si è ricordato di dire che ogni spesa effettuata con la 'social card' in automatico sarà data una commissione alla Mastercard che è la società che ha emmesso ed è la proprietà della card.
Bhe! Almeno qualcuno di certo ci guadagnerà da questa iniziativa...
Appare strano che un'iniziativa così benefica abbia comunque dei costi accessori...stranezze tutte italiane!
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Parole....di Abraham Lincoln
Non si può arrivare alla prosperità scoraggiando l'impresa.Non si può rafforzare il deboleindebolendo il più forte.Non si può aiutare chi è piccoloabbattendo chi è grande.Non si può aiutare il poverodistruggendo il ricco.Non si possono aumentare le pagherovinando i datori di lavoro.Non si può progredire serenamentespendendo più del guadagno.Non si può promuovere la fratellanza umanapredicando l'odio di classe.Non si può instaurare la sicurezza socialeadoperando denaro imprestato.Non si può formare carattere e coraggiotogliendo iniziativa e sicurezza.Non si può aiutare continuamentela gente facendo in sua vece quello che potrebbee dovrebbe fare da sola.
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