Oggi al via il summit Obama-Zardari-Karzai. Gli Usa in prima fila per disinnescare la 'bomba' Pakistan

Oggi al via il vertice trilaterale Usa-Afghanistan-Pakistan alla Casa Bianca. I rispettivi presidenti dei 3 Paesi avranno incontri a tre e a due. Inoltre nella capitale, i due presidenti, incontreranno il segretario di Stato Hillary Clinton e importanti membri del Congresso, oltre ad avere colloqui con alti ufficiali dell'Fbi e della Cia. Incontri che sottolineano quanto l'obiettivo della loro venuta negli States sia quello di definire meglio i dettagli del piano ‘anti al Qaeda’ di Obama, che considera cruciale affrontare la minaccia talebana congiuntamente nei due Paesi. L’amministrazione Obama incalza sempre di più il Pakistan, affinché aumenti l’efficacia della sua opposizione ai miliziani filo talebani nel Paese potenza nucleare. Nei giorni scorsi la Casa Bianca aveva fatto sapere che: “gli Usa non intendono dare un assegno in bianco al Pakistan”. Anche l'inviato speciale per l'Afghanistan e il Pakistan, Richard Holbrooke, aveva avvertito che: “avrete aiuti ma a condizione che i risultati ottenuti siano efficaci”. “Il Pakistan deve dimostrare il suo impegno a sradicare Al Qaeda e gli estremisti violenti da dentro i suoi confini”. Gli Stati Uniti si mostrano anche preoccupati per la sicurezza dell'arsenale nucleare del Pakistan. Temono soprattutto che gli ordigni possano cadere nelle mani dei terroristi. Ieri, al suo arrivo a Washington, il presidente pachistano Asif Ali Zardari, si è affrettato a negare che il suo Paese stia per cadere preda dell'estremismo ed ha rinnovato il suo impegno a combattere i gli estremisti islamici filo talebani ed i terroristi di al Qaeda. Sempre ieri, il presidente dell'Afghanistan Hamid Karzai, nella capitale americana per incontrare, insieme a Zardari, il presidente Obama, riferendosi alle basi del rapporto tra Kabul e Washington, le ha definite ‘forti’. Pur ammettendo al tempo stesso che con gli Stati Uniti vi sono tensioni, aggravate da casi di bombardamenti e attacchi in cui sono rimasti uccisi civili. Gli incontri di oggi e domani alla Casa Bianca, tra i tre capi di stato, avranno carattere sia bilaterale siatrilaterale Lo scopo è raggiungere un’intesa che agevoli il dialogo e la cooperazione tra i 3 Paesi. Il promotore di questo summit è stato il presidente americano che ritiene le soluzione dei nodi dell'Afghanistan e del Pakistan sono strettamente intrecciate tra di loro. Un confine che sebbene sia varcato, senza problemi, dai militanti di al Qaeda e dagli estremisti islamici filo talebani, i soldati Usa invece, non possono agire entro i confini del Pakistan. La ricerca è orientata soprattutto a trovare una soluzione per quanto riguarda la fragilità del confini tra Pakistan e Afghanistan dove lo scenario nelle regioni di confine è sempre più esplosivo. In particolare nella valle dello Swat, nel nordovest del Pakistan, dove è in corso, da una settimana, una violenta battaglia tra esercito e guerriglieri per il controllo di quella provincia. I ribelli hanno rotto un accordo di pace siglato a febbraio con Islamabad, che aveva suscitato l'inquietudine di Washington perchè le autorità pachistane in cambio avevano concesso l’instaurazione della ‘Sharia’. Ora, per cercare di capovolgere la situazione, l'esercito ha sferrato una violenta offensiva su larga scala nella valle dello Swat. Da qui infatti i miliziani filo talebani erano avanzati verso i distretti limitrofi ed erano giunti a meno di 100 km dalla capitale. Una riprova dell'incapacità del presidente pachistano di gestire la situazione e della sua debolezza. Sullo sfondo di tutto ci sono poi state le insistenti voci di un accordo, dietro le quinte, fra Washington e il principale avversario politico del presidente pakistano, Nawaz Sharif, capo dell’opposizione per ora non confermato ma nemmeno smentito. Anche sul fronte afgano il lavoro di Obama si presenta come tutt'altro che facile. La Nato continua a registrare difficoltà nel contrastare la guerriglia talebana, e gli incidenti che coinvolgono la popolazione civile sono sempre più frequenti. E’ di oggi la notizia che almeno 100 persone, tra cui molti civili, sono rimasti uccisi nei raid aerei americani avvenuti tra lunedì e martedì scorsi nell'ovest dell'Afghanistan. Nel frattempo, le previste elezioni presidenziali del prossimo agosto si avvicinano. Karzai, è sempre di più l'unico contendente con reali possibilità di essere eletto, però come candidato alla vicepresidenza ha scelto Mohammad Qasim Fahim, un potente 'signore della guerra' che secondo le Ong come Human Rights Watch è coinvolto in molte attività illegali, tra cui il comando di milizie armate, il sostegno a gang criminali e a trafficanti di droga. La candidatura di Fahim ha suscitato l'inquietudine in diversi Paesi occidentali.